Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: Ninjaistinct    31/08/2010    4 recensioni
"Sorrise fra sé e pensò che chi ignorava per paura di ricevere altri soprusi,era proprio la persona che credeva in lui. Più di chiunque altro." (Zoisite x Kunzite)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shitennou/Generali
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Untitled Document

Sakura Mankai

 

(revisionamento a cura di Selhin)

Si sedette rannicchiato su un vecchio e sterile albero senza foglie né colore.

Si sentiva uguale a lui, benchè avesse solo otto anni.

Un bimbo dai lunghi capelli color miele raccolti in una coda stava piangendo disperatamente.Sapeva che tanto nessuno lo avrebbe ascoltato o avrebbe fatto finta di interessarsi.

Il Regno delle tenebre del resto era un posto buio e triste perchè stupirsene?

Lui si sentiva tanto solo.

Strinse fra le piccole dita un mucchio di sterpaglie oramai prossime alla marcificazione, e guardandole pensò avrebbe voluto andare a vedere ancora una volta i bellissimi alberi fioriti di pesco.

La Terra,a quando diceva la regina, era abitata da cumuli di sciocchi terrestri, ma doveva ammettere che aveva delle meraviglie inestimabili.

Vi si era recato piccolissimo insieme a Jadeite, stupendosi della malinconica ma meravigliosa bellezza data dalla quella stupenda distesa di petali rosa.

Lui e Jadeite vi si erano rotolati giocadoci tutto il giorno fra risate e scherzi gioiosi, dimenticandosi per un momento di essere destinati alla distruzione di tutto ciò.

Ma con gli anni, la missione ed i preparativi di sterminio avevano preso il sopravvento.

Diventando grandi, la regina aveva impartito ordini severi di non mettere i piedi sulla Terra se non per scopo di studio del nemico.

Jadeite era diventato sempre più borioso, vanitoso e distaccato.

Non faceva altro che guardarsi allo specchio ed a tentare di ingraziarsi la Regina con i suoi assurdi piani.

Di conseguenza Zoisite, il più piccolo dopo Jadeite, era rimasto solo.

A niente erano serviti i tentativi di andare a cercare Nephrite, uno dei predestinati, per giocare insieme a lui anche solo semplicemente per un po' di compagnia.

Lo scacciava sempre in malo modo, i trattandolo sempre con una sufficienza che lo faceva piangere.

Ed oggi era uno di quei giorni.

Era andato da lui in uno dei suoi ennesimi tentativi di avvicinarlo ed aveva ottenuto pessime parole e nominativi come "moccioso" e "perdente".

Nephrite lo aveva portato poi dalla regina che lo aveva definito un "perditempo" incapace di inziare a prepararsi per la missione, aggiungendo che era ora che si decidesse a crescere.

Si era sentito umiliato. Vedeva i visi divertiti degli youma e il sogghigno di Nephrite.

Mai nella sua giovane vita si era sentito sbagliato come quel giorno.

Avrebbe potuto andare da Kunzite,per chiedere aiuto e consiglio.

Era il più grande di tutti loro, non era mai presente ed era ben certo che lo avrebbe trattato come Nephrite, se non peggio.Sicuramente avrebbe riso di lui, scacciandolo.

Del resto se lo facevano gli altri, non vedeva per quale motivo non potesse farlo anche lui.

A maggior ragione essendo candidato a diventare capo, non lo avrebbe minimante considerato.

Solo per il semplice fatto di volere un po' di compagnia doveva subire tutto ciò?

Strinse sempre più forte quel mucchio di sterpaglie fino ad incenerirlo.

Iniziò dentro di lui una furia cieca ed incontrollata che lo portò a distruggere quasi tutti gli alberi presenti in quella zona.

Un giorno o l'altro chi lo avrebbe ferito,avrebbe sofferto quanto lui se non peggio.

Sentì in lui un compiacimento estremo.

Avrebbe goduto alla sofferenza di quei due incompetenti che si credevano padreterni e sadicamente avrebbe contribuito affinchè ciò accadesse.

Rise fra le lacrime.con una risata sfacciata e puntigliosa di chi è stufo di subire mille soprusi.

::::::::::::::

Era appena ritornato da un addestramento impostogli dalla Regina.

Si sentiva esausto, mai prima d'ora era riuscito a tenere talmente tanta concentrazione di magia dentro di sè.

Era dovuto rimanere al Polo Nord, per poter soppravvivere vi era stato imposto di rimanervi due giorni interi.

Senza rendersene conto lui aveva generato un immensa fonte di potere,visto che la necessità aguzza l'ingegno.

La regina gli aveva detto che se fosse riuscito ad aumentare la propria forza sarebbe diventato il capo della missione contro gli umani.

Così era stato,si accingeva a dirlo alla Regina,pregustava già questa vittoria sudata con anni di sforzi.

Si era assai isolato per poter raggiungere i suoi scopi, poi a onor del vero, non è che Jadeite e Nephrite fossero poi quella gran compagnia eccelsa.

Li vedeva sempre li, a squadrarlo dall'alto in basso con nel volto l'espressione sprezzante di chi invidia.

Per questo lui molte volte si ritirava a compiere missioni difficili, voleva dimostrare di valere qualcosa.

L'unico rimpianto che aveva dentro era quello di non poter vedere quell'adorabile terremoto di Zoisite.

Era l'unico che non si era fatto prendere dal grigiore del dover essere il migliore a tutti i costi.

Era un bambino che quando sorrideva gli faceva venire una gran voglia di ridere anche a lui.

Era bello come pochi con quel suo atteggiamento disarmante, forse dato dall'innocenza ancora intatta.

Quasi sicuramente si sentiva troppo solo e non veniva trattato nel migliore dei modi dagli altri due.

Andò dalla Regina a comunicarle i suoi miglioramenti.

"Bravissimo caro Kunzite,sei riuscito a fare grandissimi progressi, da questo momento diventerai il Comandante della missione."

Con un inchino si girò a vedere l'ammirazione nei visi di tutti gli youma e l'invidia bruciante negli occhi di Jadeite e Nephrite.

L'unico che non vedeva lì era il piccolo Zoisite.

Sapeva per certo che gli altri due gli avevano fatto uno dei loro soliti sopprusi.

Ebbe un'idea dentro di sè.

"Regina vorrei chiedervi un favore. Potrei prendere Zoisite sotto la mia ala protettrice?

E'un bambino forse vivace ma sono sicuro che abbia dei poteri latenti, davvero degni di essere coltivati."

Lei lo guardò con uno sguardo misto di sorpresa e sconcerto:

"Davvero?.Penso che sia una buona idea. Il tuo aiuto potrebbe farlo maturare e fargli prendere coscienza della missione.Procedi pure."

Sotto lo sguardo sorpreso e le risatine degli altri due Generali, lui andò a cercare Zoisite.

Lo trovò nel boschetto nei dintorni.

Sentì una potente orda di energia provenire da quella parte,notò che il bambino stava distruggendo tutti gli alberi.

Lo trovò insolitamente crudele e sadico.

Gli dispiaceva vederlo così, dovevano essersi spinti oltre quei due per fargli perdere così oltremodo le staffe...

Strinse i pugni in preda al nervoso a vedere quel bambino così triste.

Lo vide talmente arrabbiato che si stupì dicendosi di non aver sbagliato valutazione sui suoi poteri.

Gli venne un sorriso d'orgoglio a pensare che Zoisite avrebbe potuto dimostrare a tutti il suo valore.

Volle andare da lui.

Si stava rendendo conto che quel bambino gli aveva colpito il cuore più delle mille vittime che aveva sterminato.

Avrebbe voluto dirglielo da tempo ma sapeva che lui aveva paura.

Era disposto a dimostrargli che per lui avrebbe fatto qualunque cosa pur di averlo al suo fianco.

.................

Non poteva credere che Kunzite si stesse avvicinando

a lui, tendendogli la mano.

Si stupì a vedere un enorme distesa di petali in quel buio estremo e ancor di più a sentire quelle parole.

"Zoisite tu hai potenzialità e forza,vi ho sempre creduto.Non credere a quello che ti dicono gli altri.

Ti sono sempre piaciuti i fiori di cigliegio vero?

D'ora in poi sarai sotto la mia ala protettrice,e questo è il mio regalo per te.

Per dirti che nessun petalo di fiore vale quanto un tuo sorriso.

Asciugati gli occhi e ricorda alla fine il fiore più piccolo che non è riuscito a sbocciare prima degli altri,

sarà quello più bello

e io credo in te."

Ancora non riusciva a credere a quelle parole,dette proprio da Kunzite.

Sorrise fra se e pensò che chi ignorava per paura di ricevere altri soprusi,era proprio la persona che credeva in lui.

Più di chiunque altro.

Forse la felicità faceva percorsi strani, arrivando da chi meno se lo aspettava.

Con un sorriso

gli tese la mano ben certo che d'ora in poi non lo avrebbe mai più lasciato.

Nota dell'autrice: questa shot è un esperimento per potermi sbloccare sul genere Shonen-ai e specialmente per poter accontentare le persone che mi hanno chiesto di dare spazio nell'altra mia storia a Zoisite e Kunzite,siccome è incentrata su un altro Shitennou, tento di cimentami in questo genere che non ho mai provato.

Speriamo in bene che sia riuscita.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Ninjaistinct