Merlin si era chiuso in camera. Non usciva mai. Non faceva entrare nessuno. Egli semplicemente sfogliava libri su libri per cercare la risposta. Per cercare un modo. Arthur ogni giorno, finiti i suoi doveri da re, lo attendeva alla porta, nella speranza che uscisse e che accettasse la proposta di matrimonio. E all'interno intanto si sentivano pagine sfogliate, rumori di penna... ma soprattutto si sentiva tanta agitazione. L'agitazione di chi non si arrende e che, ogni tanto, pensa anche a se stesso. L'agitazione di chi non riesce a trovare il metodo giusto... e intanto un mese passava lento e veloce contemporaneamente. Le foglie cominciavano a cadere rosse e le nuvole poco a poco oscuravano il sole.

Il moro sfogliava il libro degli incantesimi. Arthur gli stava accanto, guardando le dita del mago che sfogliavano la carta.

-Trovato!

Il Re si sporse verso il punto indicato da Merlin.

-Ma, Merlin...

-Lo so. Sarà difficile. Ma ci devo provare.

-Merlin...

-Mi vuoi sposare?

-Sì.

-Allora rispetta questa decisione.

Detto questo, scomoparve dietro la porta.

Tutto era pronto. Le nuvole in cielo annunciavano pioggia. Ma Merlin stava nel bosco. In una radura. Anche adesso era agitato. Ma era un'agitazione diversa. Quella di chi aspetta un evento che gli porterà tanta gioia e tanto dolore. Il mago respirava piano, nel cerchio di viole. Nel cerchio di viole che gli avrebbe segnato il corpo e l'anima. Per segnare la vita. Se il Destino avesse previsto anche questo, probabilmente Merlin adesso non si sarebbe sentito così vuoto. Ma sa che dopo si sentirà pieno. Il moro cominciò a pronunciare strane parole in una lingua ormai sconosciuta, persa fra i lembi della storia dell'essere umano. Un fulmine lo colpì. Un fulmine a ciel sereno. Per Merlin, Arthur e per il Fato che in quel momento stava lì a veder compiersi qualcosa che non sarebbe dovuto accadere. Eppure accadde. Merlin si accovacciò a terra con terribili dolori al basso ventre. Ma rideva. Sapeva che grazie a essi avrebbe fatto una cosa bellissima.

Note: Se non vi è piaciuta, date la colpa a chi mi ha fatto arrabbiare. Se invece vi è piaciuta... non so come avete fatto.