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Autore: SLAPPYplatypus    31/08/2010    1 recensioni
"Quello sguardo sveglio che poi diventava lentamente vagante e perso, i suoi occhi che si socchiudevano mentre il suo respiro rallentava ed ascoltava quello che gli sussurravo all'orecchio..."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'insult to injury.'
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«Hey!»

Mi giravo preso alla sprovvista, quasi sorpreso, e quel ragazzo era ancora dietro di me.

Jesus. Cazzo, era una delle poche cose riuscissero ancora a farmi sorridere.

Era sempre con me, lo vedevo sempre, pronto a seguirmi, qualunque cazzata mi passasse per la mente. Sembrava così... goffo, quasi. Come un cagnolino troppo piccolo per sembrare agile, e troppo piccolo per sapere davvero cosa fare della sua vita, quale fosse il sentiero giusto da seguire. Mi ricordava me stesso anni prima, ecco perchè lasciavo che mi seguisse. Perchè io non faccio niente gratis, qualcosa deve davvero toccarmi nel profondo per convincermi.

Ma lui... lui risvegliava in me un sacco di ricordi, porca puttana. Era come se vederlo mi trascinasse indietro nel tempo, come una specie di cazzuto vortice. Rivedevo me stesso, il vecchio me stesso, quello senza tatuaggi e senza piercing, che non fumava nemmeno. Quello preso in giro più o meno da tutti, quello che è stato trascinato nella trasformazione in quel rottame che ero diventato solo per pura debolezza. Solo che era tutta un'altra cosa, Jesus. Lui voleva essere così. O forse no. Ma chi ero io, per giudicarlo?

 Tutti i pensieri che solo la sua vista suscitava nel mio cervello erano troppi, ed ogni giorno decidevo di lasciarli passare, dicendomi che un giorno o l'altro avrei risolto tutti quei problemi, una volta per tutte. Un giorno avrei messo in chiaro le cose, avrei mostrato davvero chi ero diventato. Un giorno...

Sembrava così buffo, così inesperto. Quando mi vedeva semi-disteso per terra, troppo impegnato a farmi per dire anche solo una parola. Il suo sguardo di incertezza con la siringa in mano e il laccio emostatico attorno al braccio, mentre provava per la prima volta. Quello sguardo sveglio che poi diventava lentamente vagante e perso, i suoi occhi che si socchiudevano mentre il suo respiro rallentava ed ascoltava quello che gli sussurravo all'orecchio...

 

Non devi averne paura, abbraccia questa sensazione con tutto te stesso, Jesus.

Non preoccuparti, Jesus.

La senti?

Sale sempre di più, diventa lentamente troppa per essere sopportata, lascia che ti schiacci.

Esci dal tuo corpo, Jesus, lascia che la Novocaina cacci i demoni dai tuoi sogni.

Andrà tutto bene, Jesus, tutto sarà okay.

Lascia che ti trascini, ti porterà in un posto migliore, il posto più bello del mondo...

Lasciati travolgere...

Non avere paura, non averne...

In fondo, lui aveva bisogno di questo. Ne aveva davvero bisogno, più di me, e più di tutti voi stronzi messi assieme. Lui doveva essere salvato, dalla merda che stava diventando la sua vita. O correva il rischio di fare la mia fine, di non essere altro che un idiota mezzo fatto che cammina per le strade di una merdosa cittadina californiana, le tasche piene di siringhe e sigarette, e in mano un sacchetto d'erba. E' questa la fine che volevate per lui? Voi, che vi definite suoi amici?

Jesus voleva essere salvato, e io l'ho fatto. Voi siete tutti dei codardi, voi siete stati lì, fissandolo, senza mai aiutarlo. Io l'ho salvato, gli ho dato una vita sua.

E' questo il motivo per cui adesso tutti voi mi guardate con i vostri occhi disgustati? E' questa la mia colpa? E' questa la mia condanna?

   
 
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