Aloa ^0^
avvertimenti: ovviamente è un threesome, ed è strapiena di FLUFF, ma a livelli disgustosi (è un periodo che ho bisogno di Fluff...) quindi se siete diabetici vi conviene non leggere XDDnon è una fic con una trama, sono solo delle scenette molto fluffose tra loro tre nel periodo natalizio.....
la dedico a Maya che mi fa praticamente da beta ed è sempre molto entusiasta (forse troppo XDD) e mi ha convinta anche questa volta a pubblicare i miei abomini XDD e poi la dedico anche a Rom, senza la quale non scriverei di questi tre (ora la gente ti odierà Rom XDD) vi lovvo mie care *v*
detto tutto...enjoy XD
***
-Questo mi
piace…una fattoria, un camino acceso, profumo di biscotti,
la neve che cade…niente spazio, robot assassini, Klingon,
psicopatici rapitori intergalattici.. niente pericoli…niente
preoccupazioni…finchè Jim non deciderà
di scalare qualche montagna innevata o Dio solo sa che cosa!-
Il dottor
McCoy continuava a fissare dalla piccola finestra della stanza da letto
la bianca coltre di neve che ricopriva la valle…bianco in
ogni direzione, fino a perdita d’occhio. Continuava a
fissarla e a borbottare tra sé da almeno tutto il pomeriggio
“Perché
non sei mai tranquillo e sereno?!”
Sentì
la voce di Jim alle sue spalle, sorrise
“Deformazione
professionale”
“Ho
spedito mia madre su Rigel II per avere la fattoria tutta per noi e
rilassarci…e tu continui a rimuginare. Perché non
sei mai tranquillo Bones?!”
Si
fermò alle sue spalle e gli cinse la vita con le forti
braccia stringendolo al suo corpo. McCoy sorrise dolcemente
“Prometti
che non farai niente di pericoloso per il resto della
licenza?”
Mormorò
compiaciuto mentre Jim posava delicati baci sul suo collo
“Secondo
i miei standard o i tuoi?”
Il sorriso
di Bones si spense di colpo e si spostò di scatto girandosi
per guardarlo in viso
“Oh
Jim maledizione!”
“E
dai era solo una battuta…”
Rispose il
capitano col suo solito languido sorriso cingendogli i fianchi e
tirandolo nuovamente a sé
“…scherzavo…”
Leonard
assecondò il movimento mantenendo però uno
sguardo sospettoso
“…il
mio corpo non si separerà dal tuo per il resto della
settimana…”
Sussurrò
con voce terribilmente sensuale e il solito malizioso sorriso, con le
labbra poggiate su quelle del dottore –maledetto sexy Kirk,
ma come si farà mai a resistere a quest’uomo?!-
McCoy
deglutii cercando di mantenere il suo contegno finto arrabbiato,
sapendo perfettamente che Jim l’aveva avuta
vinta…anche questa volta!
Gli
portò le braccia al collo
“Promesse,
promesse…la voglio proprio vedere Capitano!”
Jim sorrise
ancora di più –è magnifico- e
spostò il mento leggermente in alto per catturare le labbra
del dottore, ma Bones si tirò indietro con la testa, ancora
indeciso se dargliela vinta fino in fondo…
“Ti
amo…”
Mormorò
Jim con quello sguardo favoloso e quel magnifico sorriso, ecco, ora
aveva definitivamente vinto...
Leonard rise
scuotendo il capo
“Sei
un infame”
“Oh
lo so…mi ami anche per questo!”
McCoy
sorrise nuovamente, continuando a scuotere la testa. Annuì e
si protese verso la sua carnosa bocca
“Si…ti
amo…esattamente come sei…unico,
speciale…e mio”
“Adoro
quando lo dici…”
Leonard gli
prese il perfetto volto tra le mani e gli catturò le labbra
in un dolce e appassionato bacio che lasciò entrambi con la
testa che girava.
“Hai
lasciato Spock con l’albero?”
Chiese Bones
non riuscendo a contenere un sadico divertimento
nell’immaginare il vulcaniano abbandonato a se stesso alle
prese con l’illogica attività di addobbare un
abete!
“Sì,
si sta divertendo un mondo!”
“Oh
immagino!”
“Vieni…”
Jim gli
prese la mano e si avviarono alla sala adiacente.
La sala da
pranzo era perfettamente decorata in puro stile natalizio, il camino
era acceso e il suo tepore e lo scoppiettio delle fiamme creavano
un’atmosfera molto calda e familiare. Dall’angolo
cottura si espandeva un profumo di biscotti in tutta la stanza, e al
centro, tra il tavolo da pranzo e il bianco sofà si ergeva
il grande albero, raggiante con le sue mille luci colorate mentre Spock
lo osservava con concentrazione calcolando fino all’ultimo
millimetro la giusta posizione per un festone
“Wow,
è bravo!”
Esclamò
Bones appena vide l’abete, decorato con i colori
dell’oro e del rosso, in maniera pressoché
perfetta e armoniosa.
“Bè…è
portato in tutto, logico che fosse bravo anche nel decorare un albero
di Natale!”
“Jim,
non vi è nulla di logico nel decorare un abete di plastica,
ma visto che ci tenete molto a questa tradizione, è
opportuno farlo nel migliore dei modi”
Rispose
Spock con risolutezza camminando all’indietro per osservare
il suo operato, mentre Jim si avvicinò a uno scatolone
lì a terra.
“Jim
avevi ragione! Si sta proprio divertendo!”
Il dottor
McCoy offrì uno di quei suoi dolcissimi sorrisi divertiti e
giocosi portandosi le mani dietro la schiena
“Divertimento
è un’esagerazione dottore, direi piuttosto che
trovo il tutto molto piacevole”
“Fare
l’albero di Natale?!”
“Ovvio
che non parlavo dell’albero Leonard…”
Spock lo
guardò con una leggera aria di sufficienza che si
tramutò subito in un lieve sorriso vulcaniano molto dolce
“…trovo
molto piacevole stare qui con voi”
Mormorò
con la sua bellissima voce profonda e baritonale avvicinando il viso a
quello del dottore per depositandogli un lieve bacio sulla guancia.
McCoy arrossì leggermente ma mantenne ostinatamente la sua
aria divertita
“Mi
venisse un colpo Spock, il Natale fa proprio miracoli!”
Disse con le
labbra poggiate su quelle bollenti del vulcaniano.
“Stella
o puntale? Stella o puntale?”
Jim era
inginocchiato sul parquet davanti alla scatola, con in mano le due
decorazioni, guardandole alternativamente, poi si alzò di
scatto
“Puntale!”
Si erse
sulla punta dei piedi allungando le braccia più che
poté cercando di sistemare il puntale sulla cima
dell’abete, più alto di lui di dieci centimetri.
Sentì una calda mano su un fianco
“Posso?”
Chiese
gentilmente Spock afferrandogli l’altra mano e portando la
decorazione al giusto posto, non smettendo di abbracciare il fianco di
Jim, che abbandonò la testa sulla spalla del suo alto primo
ufficiale.
Rimase
qualche istante con gli occhi chiusi concentrato solo sul calore di
Spock, sul suo profumo, sul profumo dei biscotti che si spandeva
nell’aria…biscotti?? Tirò su la testa
di scatto
“Mmm…odore
di biscotti appena pronti!”
Fece
un passo in direzione della cucina, ma Bones lo superò
“Fermo
là! La cucina è il mio territorio!”
Kirk sorrise
e andò a sedersi sul bracciolo del divano, Spock si sedette
accanto a lui e Jim allora scivolò dal bracciolo andandosi a
sistemare sulle gambe del vulcaniano che gli strinse amorevolmente la
vita facendolo accoccolare sul suo petto. Da dietro la spalliera Bones
porse un piatto pieno di biscotti di varie forme, stelle, alberi di
natale, cuori
“Hanno
un ottimo aspetto Bones!”
Jim subito
tuffò la mano per agguantarne quanti poteva
“Uno
solo Jim”
Kirk si
girò di scatto incontrando gli occhi celesti e autoritari
del dottore
“Cosa?!
Perché!? Non puoi tenermi a dieta anche a Natale!”
Si
lamentò, Bones sospirò pazientemente
“Jim
se ti lascio mangiare tutto quello che vuoi, tra una settimana non
entrerai più nell’uniforme!”
Jim si
girò mettendosi a cavalcioni su Spock e cominciando ad
accarezzargli il petto maliziosamente
“Basta
incrementare l’attività fisica, Bones”
Sussurrò
sulle labbra del dottore
“L’argomentazione
del capitano è perfettamente logica dottore”
McCoy
alzò un ironico sopracciglio
“Spock
mi sorprendi! Hai ricevuto la visita di tre fantasmi
stanotte?”
Il
vulcaniano aggrottò le sopracciglia e pensò
qualche secondo
“Se
il tuo è un riferimento a ‘Canto di
Natale’ di Charles Dickens, non ne colgo
l’umorismo”
Disse
girando leggermente il volto per vedere l’umano in piedi
dietro di lui
“Oh
bè…sei ancora tu allora…”
Soffiò
sulla sua bocca catturandola poi tra le sue labbra. Jim
approfittò del momento e rinfilò la mano nel
piatto prendendo un altro biscotto, ma l’altra mano di Bones
gli schiaffeggiò il dorso
“Mollalo!”
Intimò il dottore portandosi via il vassoio.
-to be continued...-