Autore: Nemeryal
Fandom: Star Trek: The
Original Series – Star Trek Movies
Titolo: Ten Songs
Challenge: Kirk/Spock
Genere: Generale,
Slice of Life
Avvertimenti: Shonen-Ai, Missing Moments, Movieverse, Yaoi, Drabble, Flashfic, Slash
Personaggi: James T. Kirk, Spock
Pairing: Kirk/Spock -
Spirk
Note: Oh yeah! La mia prima
vera e propria Spirk! Nelle altre avevo solo dato un lievissimo accenno alla cosa,
senza mai andare dritta sull’obbiettivo, e invece oggi, cambio di vita, giro di
boa!!
Oh God, la 2, la 9 e la 10 sono
qualcosa di assurdo! Spero vi piacciano comunque XD
Sulla 5 non vi dico nulla, voglio
sapere da voi cosa avete pensato leggendola e chi vi sembrava fosse il soggetto
^^
Regole: * scegli un personaggio, una coppia o una serie che ti piace *
accendi il tuo lettore musicale e impostalo su riproduzione casuale * scrivi
una drabble per ogni canzone. Hai unicamente il tempo della canzone per finire
la drabble; inizia quando parte la canzone e finisci con essa. Non impiegare
altro tempo, non importa quanto sia sconclusionata la drabble :-) * fanne 10 e
poi postale.
Dedica:
a Silentsky –che adesso se ne sta bella
bella in Trentino- e a Pimplemi_chan!
1.Agonia
Fantasma [The Phantom Agony – Epica] (258 parole)
Sei solo un fantasma, che vaga senza
volto in un sogno illusorio, dove il passato si intreccia al presente e il futuro
crepita un solo istante e muore in silenzio, come la fiamma di una candela.
Come un’agonia vedo la tua figura che
si innalza nella nebbia, sento il tuo sapore sulle labbra e sa di fiele, di
sangue e sale come le lacrime che non ho osato versare davanti alla tua tomba.
Allarghi le braccia, in quell’etere
onirico in cui sei rinchiuso e il Nexus
ti attraversa simile alla carezza del vento, ti avvolge in ali effimere di
morte e ti trascina via.
Tendo le dita nella nebbia, ma non
riesco a sfiorarti, né il tuo volto, né le tue labbra, né la tua mano.
Tutto di te scompare, lontano da me e
come un fantasma la tua presenza rimane nella mia coscienza e nella mia mente,
la tua voce, i tuoi sospiri si rincorrono nel mio animo e nel mio corpo, mi
ricordano la tua perdita e quella tomba si erge nella memoria e nella realtà,
nera, lucida e priva di te.
Entri dentro me, nei miei sogni
ingannevoli dove lo spazio e il tempo si dilatano portandomi a vedere e a
sentire a e vivere nel passato, lì con te, dove ancora ti sento, ti tocco, mi
sfiori, mi parli, là dove il Nexus non ti ha mai raggiunto, dove la Morte non
ti ha mai preso per mano.
Imprigionato in questa agonia senza
fine, sono come quella tomba.
Sono vuoto.
Sono privo di te.
2.Aracnofobia
[Hanno Ucciso l’Uomo Ragno - 883] (148 parole)
-Jim, non capisco per quale motivo tu
ti sia arrabbiato. Ho studiato a fondo le dinamiche delle relazioni intime
umane e le prove di coraggio sono sempre ben accette da parte dei partner.
Quindi trovo illogica la tua reazione a..-
-Illogica?! Spock, per l’amor del
Cielo!- esclamò Kirk, catapultandosi fuori dal viottolo e continuando a correre
come se avesse un branco di Klingon alle spalle –Apprezzo il tuo gesto, ma
avresti anche potuto usare un metodo più ortodosso! E soprattutto non violare
la Prima Direttiva!-
-Ma Jim- provò, paziente come al
solito, il buon Vulcaniano –Considerando la tua fobia per gli aracnidi..-
Il Capitano ringhiò e prese il
colletto di Spock, trascinandolo letteralmente dietro a due bidoni dell’immondizia,
proprio mentre una volante della polizia passava a sirene spiegate nella strada
davanti a loro e alcuni agenti dotati di pistola e manganello sorpassavano il
loro geniale nascondiglio senza vederlo.
3.Non
Capire [Giudizi Universali – Samuele Bersani] (106 parole)
Non c’è problema che tu non sappia
risolvere, compiti che tu non possa portare a termini.
La tua intelligenza è superiore a
qualsiasi persona abbia mai incontrato, ma non riesci a capire una cosa così
semplice.
Non so cosa fare, davvero.
Non ti chiedo di vagare per la Nave
cinguettando e declamando sonetti d’amore, né chiamarmi Orsacchiotto o
qualsiasi altro nomignolo possa venirti in mente. Non potrei chiedertelo, non
vorrei mai farlo.
Solo, con me non c’è bisogno di
fingere.
So che è difficile, ma sii davvero te
stesso. Anche se solo per un momento, per l’attimo delle nostre labbra che si
sfiorano, sii te stesso.
4.Una
Vita a Metà [Una Vita da Mediano – Luciano Ligabue] (72 parole)
Una vita a metà, tra emozione e
repressione, fra Umano e Vulcaniano, fra Essere e Fingere, tra ciò che sono e
ciò che vorrei essere. Una vita a metà, dove sarò sempre troppo per essere
completo.
Troppo Umano per essere Vulcaniano,
troppo Vulcaniano per essere Umano, troppo emotivo per essere logico, troppo
logico per sapere cos’è davvero un’emozione.
Una vita a metà, tra bianco e nero.
A metà tra vuoto e passione.
5.Vivere,
Senza Aver Mai Vissuto Davvero [Niente Paura – Luciano Ligabue] (73 parole)
Vivere cento e più anni, senza aver assaporato
nemmeno un minuto.
Vedere ogni cosa nell’Universo
Infinito, senza aver più curiosità per spingermi oltre.
Questa è la mia più grande paura. Ho paura
ad ammettere di avere paura. Non mi è concesso avere paura.
Ma so di avere qualcuno cui affidare
me stesso e le mie paure, quel terrore di non essere e non avere abbastanza
nella vita.
E allora, non ho più paura.
6.Luce
e Ombra [Torn Apart – Notre Dame The Paris, Musical] (40 parole)
Notte e giorno, vita e istante.
Labbra calde e bollenti, l’avventura
di un momento, l’istante di un bacio.
Dita lunghe e forti, la passione di
una notte, un istante che dura una vita intera.
Giorno e Notte, istante e vita.
7.Non
ho Esitato [Crawling In The Drak – Hoobstank] (129 parole)
Ho perso tutta la mia vita in quell’istante
in cui mi hai stretto a te, quando il mio fiato si è intrecciato al tuo, quando
tutto ciò che ho voluto essere in quegli anni si è sgretolato nelle tenebre.
Anni e anni, a nascondermi da me
stesso, giorno dopo giorno, abbagliato nella luce per non essere accecato dalle
tenebre. Era un’oscurità che non volevo accettare, quella parte di me che ho
sempre rifiutato.
Per lungo, forse troppo tempo ho
rinunciato a cadere, per tenermi aggrappato a quel frammento di me stesso che
ancora mi feriva le mani, affondando bollente nella carne, col sangue
che mi annebbiava la vista.
Ma in quel momento sapevo che avrei
perso la presa, rinunciando alla vita che mi ero costruito.
Non ho esitato.
8. Credere [I’m Still Here – Goo Goo Dolls]1 (149
parole)
Pensavano che fossi matto, un
contadinello ignorante dell’Iowa che si era arruolato per una stupida
scommessa. Avevano ragione, tranne che sull’
ignorante. Ehi, anche Pike ha detto che ho il quoziente intellettivo di un
genio!
Lo pensavi anche tu, ammettilo! Che
fossi un contadinello ignorante, intendo. Lo leggevo nel tuo sguardo, nei tuoi
occhi accessi dall’ira.
Dio, quanto ti facevo saltare i nervi!
Ero irritante, pieno di me e..lo sono
ancora.
Ma qualcosa è cambiato. I tuoi occhi
non sono più accessi dall’ira, sembra quasi una muta e divertita rassegnazione.
Ti sei abituato a me, alle mie uscite fuori luogo, al mio voler trovare sempre
il modo di uscire, anche quando un’uscita non c’è, ai miei malumori, ai miei
sorrisini irritanti.
Sono arrivato là dove nessuno era
arrivato, quando nessuno credeva in me, quando credevano che non ce l’avrei
fatta.
Ma io sono ancora qui.
Hai creduto in me.
9.
Maledetto raggio! [Beautiful Boy – John Lennon] (164 parole)
Tu e la tua mania di salvarmi la vita
nei momenti meno opportuni! Non potresti
tirarmi una gomitata come fanno tutte le persone normali, invece di zompare
davanti a me e farmi da scudo col tuo corpo?
Almeno non ci troveremo in situazioni
del genere..
-C’è un mostro sotto il letto, Jim-
pigoli con gli occhioni grandi e lacrimosi da bambino, con il pigiama che Uhura
ha dovuto cucire apposta per le tue forme da marmocchio.
Vorrei sbattere la testa contro il muro
un numero indefinito di volte, fino a quando McCoy non arriverà con l’antidoto
per il raggio che ti ha trasformato in questo soldo di cacio con le orecchie a
punta.
Ti prendo la mano e mi chino con te
accanto al letto e alzo il bordo delle lenzuola.
-Vedi Spock? Nessun mostro-
Sorridi e ti volti a guardarmi con gli
occhi sgranati, poi annuisci e zompi verso di me, abbracciandomi e strofinando
il viso contro l’incavo del mio collo.
Maledetto raggio..
10.Thanks
to Rain [La Prima Pioggia – Pierangelo Bertoli] (295 parole)
-Scotty ha detto di poter riparare il
Teletrasporto in meno di cinque ore- sbottò Kirk, chiudendo la comunicazione e
poggiando la schiena contro il muro della catapecchia –Maledetto pianeta della
pioggia eterna- sibilò poi, assottigliando lo sguardo –Odio la pioggia. Ancora un
po’ e ci cresceranno i funghi nelle orecchie-
Soffocò una risata, ma quando non sentì
alcun logico commento da parte del suo Primo Ufficiale, si voltò.
-Spock, stai tremando-
-La temperatura è troppo bassa per il
mio organismo- spiegò il Vulcaniano con la solita flemma, anche se la frase gli
uscì dalle labbra in frammenti incomprensibili a causa del battito convulso dei
denti.
Kirk sospirò e si guardò intorno alla
ricerca di qualcosa cui dare fuoco senza rischiare di appiccare un incendio all’intera
baracca. Dopo aver trovato qualcosa adatto al suo scopo, usò il phaser per
alimentare la fiamma e un piacevole calore si diffuse scoppiettando per la
stanza.
Il suo Primo Ufficiale però continuava
a tremare. Kirk lo fece avvicinare di più al fuocherello e si sedette dietro di
lui, cominciando a sfregargli le braccia per riattivare la circolazione.
-Jim, non c’è bisogno che..- cominciò
il Vulcaniano, ma il Capitano lo zittì all’istante.
-Riposo, soldato- scherzò –Non sto facendo
nulla di male, giusto?-
Quando, cinque ore dopo, i due vennero
riportati sulla Enterprise, McCoy, che già si immaginava Spock ridotto ad un ghiacciolo
semovente, rimase sorpreso nel vederlo invece più colorito del solito e con una
strana espressione negli occhi scuri.
Il medico inarcò un sopracciglio e si
rivolse a Kirk, sperando di avere dal Capitano qualche delucidazione sul loro
scomodo soggiorno su Nembus e non le
solite criptiche risposte del Vulcaniano.
Illuso.
-Oh no, Bones è andato tutto
benissimo- sorrise il Capitano, sornione –Ti ho mai detto che amo la pioggia?-