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Autore: not into labels    02/09/2010    4 recensioni
Ragazze questa fanfiction mi sta particolarmente a cuore, parla dell'amicizia tra Mar e Vale. Non ci sono paring particolari, perchè è incentrata sopratutto sulle ragazze come ho detto, c'è un accenno a ValexRama comunque. Spero vi piaccia come è piaciuta a me.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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my angel
Declaimer: i personaggi appartengono a Cris Morena, BGB e Calderone, io semplicemente ci gioco.
Chiarimenti: Questa è una realtà parallela basata sulla personalità di Marianella e Valeria, sono le stesse semplicemente cambia il luogo dove si svolge la storia e i motivi.



Who knew?


Eravamo i migliori amici, i quattro inseparabili, l'invidia di tutti i ragazzi, perchè semplicemente non ci importava cosa diceva la gente, non ci lasciavamo manipolare, ne tanto meno che ci riempissero la testa con cazzate su uno di noi, noi non cadevamo mai, non credevamo mai alle voci perchè avevamo fiducia in noi. Tu, Rama, Tacho e io eravamo il quartetto, i ribelli che saltavano la scuola per andare all'appartamento alle sette di mattina a rompere, a ridere, a cantare per divertirci, sì a divertirci, perchè noi stavamo da dio insieme, avevamo quindici anni ma sapevamo un po' della vita.

Uscivamo tutti i week-end e ringraziavamo Dio del fatto che loro si preoccupavano pochissimo per noi, ma non ce la prendevamo, ci preoccupavamo e ci curavamo a vicenda, senza bisogno di nessun'altro. Ci costruivamo il futuro insieme, avevamo giurato di sposarci tra di noi, tu e Rama perchè eravate una coppia stupenda e avreste avuto bambini biondi con gli occhi azzurri e io con Tacho, perchè? Beh perchè i nostri figli sarebbero stati davvero carini, uno alto e l'altro basso, uno biondo e l'altro moro, uno con gli occhi chiari e l'altro con occhi scuri, l'unica cosa certa è che avrebbero avuto un corpo invidiabile, sportivi nati. Tu, amica, sorella, Vale avevi pianificato persino dove saremmo andati a vivere e il cimitero dove ci avrebbero sepolte. Hai sempre sognato di comprare quelle "casette", come le chiamavi, perchè ovviamente, la terra era troppo lurida per noi e ti faceva schifo pensare a un verme sopra il tuo corpo. Vale mi avevi promesso "dalla culla alla tomba", siamo nate insieme e saremmo morte così, unite, perchè mi avevi detto "se tu muori, io muoio con te". Tu eri un angelo, un angelo mandato da Dio per proteggermi.

Quel giorno avevamo dormito nell'appartamento, solo tu e io perchè Tacho e Rama erano in trasferta con la squadra di rugby. Avevamo parlato tutta la notte, ci eravamo addormentate tardissimo. Una delle tante cose di cui abbiamo parlato mi è rimasta impressa a fuoco: stavamo parlando dei ragazzi e tu mi raccontavi di Rama e stavi dando di matto dalla felicità da quando, alla tua festa dei quindici anni*, vi eravate messi insieme. Me lo ricordo perfettamente, le luci rosa e tu che entravi in sala con la canzone di Celine Dion "It's all coming back to me". Avevi un vestito rosa meraviglioso, sembrava uno di quei vestiti delle favole, ti stava d'incanto ovviamente, non poteva essere il contrario se tu eri perfetta: bionda, con occhi azzurri, alta e con un corpo da fare invidia. 
Mi ricordo che tu entrasti e Rama, Tacho e io eravamo i primi al bordo della scalinata mentre camminavi su quel tappeto rosso che avevi tanto voluto. Rama ti aveva portato quindici rose rosse (le tue preferite) e ti baciò, è stato il tuo primo bacio e c'era tanto amore dentro. 

Passammo tutta la festa insieme, e adesso, a otto mesi di distanza, parlavamo del fatto che Rama non andava al di là di qualche bacio e carezza e tu ti sentivi pronta per qualcosa di più. Io ti ho detto che a questo punto dovevi fare tu il primo passo e parlarne, che non dovevi avere vergogna perchè dopo tutto era qualcosa di assolutamente normale, anzi stupendo. 
Poi mi chiedesti come andava con Thiago, ricordo che qualche settimana prima ci eravamo decisi a compiere il passo che tu e Rama stavate per fare, però ricordo che non mi sentivo molto a mio agio con lui e ti avevo detto "Ti giuro, non so, con Thiago stiamo benissimo, però Tacho mi piace e molto. Non so che mi succede, sento che tutto sta andando a rotoli. Prima con lui era solo attrazione fisica, ma adesso, non so, è...è..." e tu completasti la frase perchè mi conoscevi come e forse più di me stessa "E' amore amica mia, amore puro e sano. So che è difficile perchè siete migliori amici e ti costa molto fare il primo passo per avere qualcosa di più, ma eccomi qui, la prova vivente che l'amore funziona e non esiste solo nei racconti di fate principi e principesse. E' la realtà ed è eterno, perchè amica mia - mi dicesti prendendomi le mani tra le tue- quell'amore che tu senti per lui è lo stesso che io sento per Rama. Non riuscirai a trovare uno migliore di Tacho, si prende cura di te come nessun'altro quindi fatti coraggio e provaci, non essere stupida. Sai che lui ti ama come o forse più di quanto tu ami lui, non ti negare la possibilità di essere felice. So che la depressione è nostra amica, ma devi cambiare se lo ami, diglielo con il cuore e l'anima perchè so con certezza che anche lui ti ama". Io ti abbracciai perchè mi mancavano le parole, perchè...beh perchè tu eri mia sorella e questo dice tutto.

Ci svegliammo e ci andammo a preparare per la scuola solo perchè io avevo la verifica di matematica e tu quella di italiano. Ci curavamo in ogni dettaglio perchè, essendo l'invidia di tutta la scuola, non ci potevamo permettere di essere trasandate. Tutto doveva essere perfetto, dal trucco ai capelli e i vestiti, di certo non potevano mancare però gli accessori: anelli, braccialetti, catenine e fermacapelli.
Eravamo quasi pronte, mancava solo il trucco. Ovviamente tu non ne avevi bisogno perchè eri stupenda e non lo sapevi anche se io te lo ripetevo sempre la tua autostima non era il massimo, ma c'ero sempre io a tirarla su con i miei scherzi e risate. 
Poco prima di uscire mi dicesti che avevi mal di pancia, io non ci feci molto caso e ti diedi una compressa che avevo nello zaino e ti trascinai fuori dalla porta per andare a scuola.

Scendemmo le scale di corsa e tu volevi prendere un taxi, però io ti dissi che nella capitale il traffico era un'incubo, soprattutto a quell'ora. La scuola non era lontano quindi optammo per una passeggiata. Quasi a metà strada ti venne un capogiro, mi pregasti di non andare a scuola e io acconsentii.
Eravamo andate in un bar a bere qualcosa, tu però eri strana, come spenta. Ti chiesi cosa c'era che non andava e mi dicesti che ti faceva male la testa e io ti diedi un'altra compressa senza fare molto caso alla cosa. Da qualche mese ti sentivi sempre più stanca del normale o avevi gli occhi rossi, però io niente, io non ci badavo molto, non sono mai stata un'allarmista. Dopo ti chiesi di andare a Palermo** per svagarci un po', avevamo la carta di credito di mio padre, tu di colpo ti prendesti la testa, ma subito dopo mi guardasti e di dicesti "Mar, facciamo in modo che oggi sia il miglior giorno della nostra vita". Sul momento non capii, ma nei tuoi occhi vedevo che era ciò che volevi quindi ti diedi retta. 
Entrammo subito al Shopping*** comprammo la prima fotocamera che ci capitò a tiro, volevi farci molte foto per ricordare questo giorno, ma ti dava fastidio il flash e la luce del sole. Dicesti che non avevi dormito molto e che quindi i tuoi occhi non si erano abituati alla luce. Ti credetti perchè non mi avevi mai mentito, ma ti vedevo strana ugualmente: non potevi stare troppo in piedi e ti appoggiavi a qualunque cosa.
E' stato uno dei migliori giorni della mia vita: comprammo di tutto, ci facemmo milioni di foto, avevamo girato tutto lo Shopping ed eravamo andati a mangiare, ma tu non volevi toccare cibo, volevi fare tutto subito. Girammo poi per Palermo e ci fermammo in una piazzetta perchè ero sfinita. Una vecchietta vendeva cose molto carine, tu la fermasti e prendesti due collanine dell'amicizia, quelle cose molto sdolcinate del tipo "cuore spezzato", ma erano un sole e una luna. Ti sedesti vicino a me, mi guardasti con un'intensità sorprendente e mi dicesti "Voglio che queste ci ricordino tutto quello che abbiamo vissuto oggi, per ricordarti di come sono e che sono la tua migliore amica. Anche se devo rompere una promessa che ti ho fatto, voglio che tu ricordi che ti amo più della mia stessa vita perchè sei mia sorella. Non ti arrabbiare com me va bene?". Ti fermai in quel momento "Vale cosa dici? Perchè parli così? Che ti succede amica mia?", potei vedere le lacrime nei suoi occhi "Niente tesoro, sono molto sentimentale oggi. Però, per favore, non dimenticarti di questo giorno ok? -io semplicemente assentii- promettimi che non mi odierai mai" ti guardai stranita "Che dici Vale, come odiarti?" ti asciugasti le lacrime che ti erano sfuggite e continuasti ignorando la mia domanda "Tu promettimelo". Io promisi e tu mi abbracciasti e io ricambiai, ma il tuo gesto era pieno di amore e dolore. Sciogliendo l'abbraccio mi prendesti la mano e asciugasti le mie e le tue lacrime, poi mi trascinasti di nuovo per salire sulle giostre di una fiera che era lì vicino. Quel pomeriggio mi divertii come non mai, corremmo, saltammo e urlammo, dopo di che tornammo all'appartamento dove ci aspettava una sorpresa. I ragazzi erano tornati! Corremmo verso di loro e ci fu un abbraccio di gruppo. Mentre eravamo tutti uniti ti vidi baciare Rama, ma di colpo sentì che cadevi di fronte a noi, sentì che te ne andavi dalle mie braccia e da quelle di Rama.

Da lì tutto è stato veloce, la corsa in ambulanza tutti insieme e l'attesa nella sala apposita. Io tra le braccia di Tacho mentre piangevamo insieme e Rama tirando pugno al muro mentre anche le sue lacrime cadevano, tua madre Elizabeth e tuo padre Mario che gridavano del dolore tra le lacrime, mio padre e sua moglie con le lacrime agli occhi, mia madre che abbracciava la madre di Tacho e i genitori di Rama paralizzati. Tu eri in terapia intensiva e nessuno di noi sapeva il motivo per il quale tua madre si avvicinò a me e a Tacho facendo sedere Rama insieme a noi. Tacho, sempre il più diretto di noi quattro, le chiese "Eli, ccos'è successo?", tua madre fece un respiro profondo "Un paio di mesi fa a Vale fu diagnosticato un aneurisma, era un in un luogo difficile da operare e le diedero uno o due mesi di vita. Lei sapeva che aveva poco tempo e ci chiese di lasciarla vivere la sua vita, lei voleva stare con voi. Oggi quell'aneurisma si è rotto..." e non poté proseguire oltre perchè il dolore si impossessò di lei. Poco dopo il dottore uscì e disse che avevano eseguito una craniotomia aperta, ma l'emorragia era troppo grande e non potevano fermarla. 
Ci disse di dirti addio.
Io caddi a terra in un completo stato di shock, non ci potevo credere. Poche ore prima eravamo insieme in piazza e adesso tu sei morta. Me lo stavi dicendo ma non ti ascoltavo, mi davi tutte le tessere ma non sono stata capace di rimetterle insieme.

Oggi sono cinque anni che te ne sei andata e non c'è giorno che io non ti pensi. Ho la tua immagine nella mia mente, quella immagine del tuo ultimo giorno, felice e sorridente.
Cinque anni fa non entrai a dirti addio e non me ne pento perchè non potevo lasciare che la tua immagine deformasse , non volevo ricordarti immobile, fredda e bianca. Preferisco ricordarti com'eri: Allegra sorridente piena di vita e felice, perchè tu volevi così. E io non ti odio, non potrei mai farlo, so che mi hai abbandonato, ma so anche che mi hai dato qualcosa che non hai dato neanche ai tuoi genitori: il tuo ultimo giorno, il tuo ultimo abbraccio, il tuo ultimo bacio sulla guancia, l'ultimo "ti amo". Per questo non ti ricordo con odio, ti ricordo con allegria e ti ringrazio per avermi dato così tanto. Non ti odio amica mia, ti amo e lo farò per sempre. Sarai per sempre la mia migliore amica e nessuna prenderà il tuo posto, mai. Adesso l'unica cosa che ti posso dire è grazie, grazie per essere stata la mia migliore amica, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, grazie per essere stata te stessa e grazie di essere esistita.
Oggi non ci vediamo, ma so che ci rincontreremo perchè il nostro filo rosso non si spezzerà mai e un giorno andrò dove ti trovi tu e sarò io ad abbracciarti e a dirti "ti amo".









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* In Argentina, ma in generale in tutti gli stati sudamericani, la festa dei quindic'anni è molto importante, sopratutto per una ragazza. Si fa una grande festa alla "ballo delle debuttanti" con tanto di cavaliere. Tutto deve essere rigorosamente in rosa (anche se non ho mai capito il perchè) e apri le danze ballando il valzer con tuo padre.

**Palermo: è un quartiere chic di Buenos Aire

***Shopping: per esteso sarebbe "Alto Palermo Shopping" è un centro commerciale enorme, con più di 150 negozi al suo interno.


  
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