Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Candy Floss    03/09/2010    3 recensioni
Sesta classificata al contest "Il cielo sopra Berlino"
La vita di Sinny è caratterizzata da una sola cosa: le voci nella sua testa. Lilandt è un misterioso ragazzo spuntato da chissà dove. La vita dell'uno entra improvvisamente a far parte di quella dell'altro, e altrettanto repentinamente ne esce.
Sinny avrà finalmente una storia da raccontare…
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: WindOfTheNight

Titolo: Rain Drops

Fandom scelto: Originali

Frase scelta: n° 10

Personaggi: Sinny/Lilandt

Rating: giallo

Genere: romatico, malinconico, nonsense

Avvertimenti: shonen ai

Introduzione: La vita di Sinny è caratterizzata da una sola cosa: le voci nella sua testa. Cosa capita quando Lilandt, misterioso ragazzo spuntato da chissà dove, ne entra improvvisamente a far parte e altrettanto repentinamente ne esce? Forse, Sinny avrà finalmente una storia da raccontare…

Note dell'Autore: Finora ho scritto principalmente fanfiction su Death Note, ma l'assenza di questo fandom nel contest mi ha spronata a lavorare su un'originale. Sinny e Lilandt sono due personaggi che avevo già sviluppato in un altro lavoro inedito, quindi a grandi linee sapevo da dove partire. Non so bene l'idea da dove sia venuta, ma la frase che mi era stata assegnata mi ha fatto venire in mente qualcuno che non aveva nulla da raccontare, fino a quando un evento straordinario non illumina la sua vita. Spero che questa storia guadagnerà un buon piazzamento, nel frattempo, grazie ancora per la bella idea!

 

 

 

 

 

 

 

Lo incontrai in un giorno di pioggia, mentre camminavo a capo chino in mezzo ad un mare di figure grigie e anonime. Il silenzio e le gocce non facevano tacere il brusio delle voci nella mia testa, quando lo vidi che danzava sotto l'acqua come una ballerina dai capelli biondi, a braccia aperte chiedeva al cielo di essere abbracciato.

"Sei arrivato finalmente!" cantava e rideva, una scintilla dorata che tagliava la noia.

Mi guardava e lo guardavo, le voci nella mia testa si dissolvevano lasciando spazio ad un misericordioso silenzio.

Era un gattino perduto, bagnato e felice, che viveva in un mondo dove la gente non era cattiva, anche se lui di cattiveria ne aveva vista tanta. Forse era fuggito da un ospedale psichiatrico, i segni dell'elettroshock sulle tempie, i fori delle iniezioni sulle braccia nude, i polsi segnati dalle cinghie ne erano una prova. Era giovane, forse perfino più giovane di me, non arrivava a toccare i vent'anni e come fosse riuscito a conservare la sua innocenza in mezzo a tanto dolore, non cessava mai di stupirmi.

"La luce sembra miele oggi." diceva guardando una finestra buia. La luce era tutta nei suoi occhi del colore dei vetri azzurri, la vedeva e se ne saziava, diventando di luce lui stesso.

Stupendosi di quel colore, osservava e passava le dita tra mia chioma rossa. "E' come se i tuoi capelli si vergognassero dei pensieri che hai in testa." diceva, e io pensavo che forse davvero si era vergognata dei miei pensieri, o forse ne era stata spaventata e aveva cercato di avvertire gli ignari sconosciuti della mia malattia. Ma lui non fuggiva.

Chissà se Lilandt era davvero il suo nome: quello aveva sussurrato al mio orecchio la notte in cui mi aveva chiesto di prenderlo. Avevo dimenticato il mio la prima volta che avevo ucciso. Sinny era molto più appropriato per un peccatore come me.

Non avevo mai amato nessuno, e non so nemmeno se quello che provavo per lui fosse vero amore o piuttosto una morbosa affezione per un animaletto randagio e selvaggio: era amore vedere le sue labbra che sapevano di burro-cacao alla ciliegia più rosse del corallo, più carnose dei boccioli delle rose? Era amore pensare che la sua pelle pallida come la luna avesse l'odore più buono del mondo, perché profumava di neve e di freddo, come la mia vera casa? Era amore accarezzare i suoi capelli setosi e capire che in realtà il colore dell'oro non fosse poi così bello o così puro, e che sarebbe parso ferro arrugginito al loro confronto? Era amore guardare nei suoi occhi azzurri come i cielo in estate e non desiderare di ucciderlo?

"Perché quel giorno danzavi sotto la pioggia?" gli domandai un giorno mentre lo osservavo intrecciare fili colorati tra i capelli di una bambola rotta trovata in soffitta.

Alzò il viso e mi guardò, sorrise e mi chiesi se fosse intenerito dalla mia curiosità o se mi trovasse buffo, o magari fosse solo felice che qualcuno volesse conoscere i suoi pensieri senza poi scriverli poco dopo su una cartelletta indiscreta.

"La pioggia pulisce le cose sporche." mi rispose, riprendendo il suo gioco.

Non essere normali, vuol dire essere sporchi? Un assassino che si muove nella notte uccidendo altri assassini è sporco, le sue mani sono sudicie del sangue altrui; ma un bambino che non sa come il mondo funzioni, a cui è oscuro il significato delle cose, costretto a subire gli abusi di sporchi uomini e sporchi dottori… Il sudiciume di quell'immondizia, può davvero toccarlo?

"I tuoi occhi sono del colore della pioggia" disse una volta, appoggiando il capo sulla mia spalla, il suo respiro che si confondeva con il mio. "Ma quella bella, quella pulita, non la pioggia di questa città. I tuoi occhi sono sempre pieni di pioggia. Come mai?" scrutò i miei occhi grigi, e mi sentii nudo davanti a lui. Che cosa potevo rispondere? Che nemmeno la pioggia aveva potuto ripulire la mia anima? Che il cielo tanto e tanto aveva pianto per me, ma nulla aveva potuto fare?

Canticchiava una filastrocca che col tempo imparai io stesso a memoria.

"Star light, star bright, first star I see tonight. Wish I may, wish I might, wish this wish I wish tonight."

A volte me la recitava per farmi addormentare oppure, quando non aveva nulla da dire, ripeteva quel motivetto con un mezzo sorriso sulle labbra, riempiendo i silenzi con la sua voce dolce.

Per il breve periodo in cui restò con me, fu tutto il mio mondo. Fu madre, fratello e amante. Ma si sa, i gatti selvatici non possono resistere al richiamo della libertà. Era stato imprigionato e maltrattato, nella pioggia aveva trovato una cura ai suoi mali, in me un luogo sicuro in cui poter guarire. Un giorno, semplicemente, scomparve. Lo seppi nel momento esatto in cui trovai la mia casa vuota. Divenni triste e mi arrabbiai, ma mai una sola volta lo biasimai o lo odiai, anche se piansi e piansi, e le voci nella mia testa tornarono a farsi sentire.  Avrei dovuto sapere che non sarebbe rimasto con me. Ripresi la mia vita dal punto in cui lui era entrato a farne parte, come una lama di luce da una finestra sprangata.

Anni dopo guardai negli occhi un uomo morente, che mi chiese: "E tu cos'hai da raccontare?"

L'unica risposta che potei dargli prima di affondare il coltello fu: "Un passante che sotto la pioggia chiuse di colpo l'ombrello, lasciandosi bagnare tutto."



Grammatica e lessico: 20
Stile: 18
Trattazione della frase: 18
Originalità: 16
Opinione personale del giudice: 3,5
Totale: 75,5

La grammatica è corretta, c'è forse solo un errore di battitura.
Lo stile è scorrevole, fluido, pulito. Si lascia leggere senza alcun problema.
Per quanto riguarda la trattazione della frase, ho apprezzato molto il fatto che tu abbia inserito vari riferimenti all'interno della storia: la pioggia che lava via lo sporco, gli occhi grigi... hai fatto molto bene a cercare di dare un significato in più ad una frase che in sé poteva essere anche banale. Mi ha poco convinto il finale, in quanto non so se un uomo morente si metterebbe a chiedere: "E tu cos'hai da raccontare?", ma la frase in bocca al protagonista Sinny ci stava, questo sì.
Lilandt, lo confesso, mi è sembrato un po' un cliché da shounen-ai, e questo ha penalizzato un poco l'originalità. Ho comunque apprezzato il contrasto tra la tenerezza delle sue parole e dei suoi gesti- in particolare della filastrocca- e ciò che ha invece vissuto e forse continuerà a vivere.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Candy Floss