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Autore: Mikhi    03/09/2010    4 recensioni
Sono piccoli istanti.
Le fiammeperpetue che avvolgono dentro una spirale di puro egoismo e vendetta tutti i mondi, mutando ciò che si nasconde al suo interno in Oscurità, una coltre di tenebre che deteriora ciò che scova al suo passaggio, uccidendo.
Luce.
Oscurità.
La forza indicibile che sprigionano due entità di uguale potenza, si fronteggiano in una guerra inestinguibile.
A tutto ciò non si può porre fine senza l'aiuto dei prescelti, giovani dal cuore puro in grado di portare a termine il compito a loro affidato con scrupolo, ma non sempre tutto nasce dalla parte del
giusto, i detentori della sacra arma hanno rievocato i loro poteri per emendare il fato, per fronteggiare ancora le forze nemiche che compromettono l'incolumità delle persone.
Il coraggio che risiede nel loro cuori li condurrà verso una scelta, verso la Luce splendente che confluirà dentro un'unica energia che
avrà il dono di riportare nuovamente la pace nelle anime
celate dalle tenebre...
[...]Siamo noi a scrivere il nostro Destino. Diventiamo ciò che facciamo.[...]
Un'amicizia, una Custode in un mondo a lei purtroppo fin troppo familiare, qualcuno che cerca il perdono.
Where are you...?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts, Kingdom Hearts II
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Breaking the last Weapon








Breaking the last Weapon - Always was reconnected.






Pensieri vorticanti, come brandelli di nebbia velano il colore del mio cuore...
In bilico sull'esile confine tra Luce e Oscurità, ho perso il mio sentiero, il mio codice antico.
Un relitto fantasma, che lentamente si inabissa senza trovare pace...
Un capitano maledetto, che continua ad allontanare la prua dall'unica rotta verso la salvezza.
Socchiudo gli occhi scrutando l'orizzonte increspato della mia vita. L'unica Luce è il tuo sorriso...
Mi hai salvato, il mio cuore lo sa, ma la mia anima non accetta di ammainare le vele al tepore del tuo immenso coraggio...


Sono piccoli istanti. Le fiamme perpetue che avvolgono dentro una spirale di puro egoismo e vendetta tutti i mondi, mutando ciò che si nasconde al suo interno in Oscurità, una coltre di tenebre che deteriora ciò che scova al suo passaggio, uccidendo.
Luce.
Oscurità.
La forza indicibile che sprigionano due entità di uguale potenza, si fronteggiano in una guerra inestinguibile. A tutto ciò non si può porre fine senza l'aiuto dei prescelti, giovani dal cuore puro in grado di portare a termine il compito a loro affidato con scrupolo, ma non sempre tutto nasce dalla parte del giusto, i detentori della sacra arma hanno rievocato i loro poteri per emendare il fato, per fronteggiare ancora le forze nemiche che compromettono l'incolumità delle persone. Il coraggio che risiede nel loro cuori li condurrà verso una scelta, verso la Luce splendente che confluirà dentro un'unica energia che avrà il dono di riportare nuovamente la pace nelle anime celate dalle tenebre...
La nebbia era bassa e opprimente, ricopriva la sabbia fine e mulinava sopra la superficie dell'acqua, occultando come un velo le onde scure che si infrangevano sul bagnasciuga. Il mare era scuro e piatto, sembrava vi fosse stata tesa sopra una spessa pellicola, il pallido disco argenteo della luna illuminava debolmente oltre la consistente coltre di nebbia, le sagome degli alberi spogli e secchi si districavano fra le rocce frigide, pronosticando invanamente il giorno in cui quel posto divorato dalla notte tornasse allo splendore di un tempo. Colori freddi dipingevano con costanza l'oscuro mondo che si presentava agli occhi di una giovane ragazza, la gelida brezza presente costantemente nei suoi giorni ha raggiunto il corpo ormai assiderato dal tempo, ma la cosapevolezza di aver vissuto pochi attimi felici di vita l'ha portata a comprendere cosa nascondesse in sè stessa, piccoli istanti in cui ha appreso la sofferenza e il dolore che risiedono dentro la sua anima. Pur passando una lenta vita, giorno dopo giorno va in contro a difficoltà e delusioni, affrontarle spesso è faticoso, qualche volta inutile, lei non sa dove il Destino l'abbia portata, qui, dove il sole è calato e la luna è morta.
Lentamente si avvicina a quello che sarebbe il suo mondo, passi incerti, esitanti, indefiniti verso l'esterno che scorgono con tristezza le sue iridi ormai arrese,  un masso regge il suo corpo fragile che risplende nella sera, il viso graffiato dalle paure e gli occhi luccicanti di dolore si perdono in quella distesa oscura che tinteggia di mille sfumature il grigio mondo che è alle sue spalle, che per diversi istanti ricopre con un velo di polvere le pagine drammatiche della sua biografia.
Arrestò la camminata poco prima di toccare con la punta delle scarpe la spuma bianca, che contrastava nettamente con il luogo a lei familiare, il vento trasportava piccoli granelli di sabbia, smuovendo la ciocche rosse che le offuscavano la vista, impedendole di scrutare il monotono paesaggio che si presentava costantemente dinnanzi a sè. Si strinse nelle spalle e sfregò le mani fra di loro cercando in qualche modo di riscaldare il suo corpo gelido, sospirò seccata e lentamente si abbandonò sulla sabbia lasciando così che la brezza continuasse a frustarle il volto roseo, l'indifferenza era scolpita dentro le sue iridi come un'incisione idelebile sopra la roccia e saettavano su ogni singolo particolare che riusciva catturare la sua attenzione.
-Benvenuti nel nulla.- mormorò atona, appoggiando i palmi sopra i granelli ed infilandoci le dita dentro, mesi? Anni? Ormai neppure lei era capace di rispondere a quelle domande che vagavano con insistenza nei suoi pensieri. Vagabondava in quella landa deserta da molto, troppo tempo senza scorgere la via che portava alla salvezza, verso il suo mondo di origine. E poi... come stava lui? Era vivo? Morto? Da molto non aveva più notizie della sua salute, desiderava vederlo almeno per l'ultima volta in modo da accertarsi che fosse ancora sano e salvo.
Per pochi attimi lasciò che la sua mente si liberasse dai dolorosi ricordi che la legavano ancora al suo migliore amico, tantava di spezzare le catene che imprigionavano i loro cuori, qualcosa di indissolubile che purtroppo, era destinato a morire soffocato dentro un vago ricordo di quel che restava della loro amicizia.
I suoi occhi, a volte tristi, a volte preoccupati, felici, gioiosi, un giuramento di eterna fedeltà sconnesso a causa di una lontanaza, irrimediabilmente per colpa di qualcun'altro. Eppure, risuonava tutto così patetico; ogni giorno in ogni luogo il ricordo di lui riaffiorava in superficie dopo aver cercato di affogarlo faticosamente e inutilmente, ma ritorna, crudele e lento la assale, l'afferra trascinandola con sè verso l'Oscurità più buia... ed ogni volta cade, si lascia trasportare via dalle dolci e spietate melodie dei suoi ricordi e sempre di colpo la marea cessa di infuriare e torna la quiete assoluta, le onde portano via quelle scritte che ogni volta tracciava, rimpiangendolo... le illusioni crollavano e dentro i ricordi giacevano soltanto le rovine del suo cuore dato in pasto al tempo perchè lo consumi. Ma ci sono ferite che che neanche il tempo stesso, per quanto forte sia, potrà farle riemarginare; bruciano più di un taglio, fanno male più di un pugno ben assestato allo stomaco, esse sono le ferite dei ricordi.
Tutto fa pensare a lui, l'aria fresca che penetra nei polmoni le ricorda il suo dolce profumo, il vuoto che ha lasciato è incolmabile, un po' come una lama che trafigge l'anima, un dolore che brucia senza pietà... ma il suo nome resterà dentro di lei per l'eternità come un segno indelebile inciso nel cuore.
Il tempo ghiaccia i ricordi, li cristallizza, li spezza... e poi ne asciuga le gocce.
Mentre i pensieri della giovane mulinavano altrove un buffo e simpatico cane giallo si avvicinò alla ragazza, strofinando il grosso naso nero e umido contro il braccio e ridestandola momentaneamente dalle sue fantasticherie.
La rossa si voltò sorpresa, per poi distendere le labbra in un caldo sorriso: -Ah sei tu, novità?- domandò con una nota di speranza percepibile nel tono di voce.
L'animale abbassò lo sguardo come se volesse negare qualcosa ed emise un mugugno sommesso, per poi accucciarsi vicino a lei e poggiare il grosso testone sopra la sua gamba.
-Capisco... - sospirò alzando gli occhi al cielo. -Non devi preoccuparti, dovrà pur esserci una via di uscita e come promesso, ti riporterò dal tuo misterioso padrone.- mormorò accarezzandogli le orecchie lunghe e nere. Lui per tutta risposta agitò convulsamente la coda sottile abbaiando animatamente, la Custode sorrise continuando a coccolare il suo unico compagno di disavventure spuntato da chissà dove, altro mistero irrisolvibile e senza una risposta, se lui era giunto fin qui ciò significava che doveva pur esserci qualche stupida porta che conduceva altrove, fuori da questo posto oscuro e orribile.
Lasciò scorrere ancora una volta le iridi sopra il manto blu scuro, la monotonia di quel luogo era qualcosa di inconcepibile, nessun suono o piccolo rumore, tutto sembrava destinato a perire in quel posto.
-Non lasciarti ingannare, l'Oscurità nasconde molte più porte di quanto tu creda.-
Una voce roca spezzò il silenzio incombente, una figura incappucciata era presente a pochi passi dalla prescelta che posò il suo sguardo inespressivo sul possente e slanciato sconosciuto. La schiena era appoggiata ad un grande masso dalle ricorrenti venature azzurrine che caratterizzavano l'ambiente circostante, il lungo mantello nero lasciava scoperto soltanto i piedi che calzavano degli stivali scuri e a prima vista abbastanza alti, le maniche lunghe nascondevano del tutto le dita foderate da semplici guanti neri.
La giovane scrollò il capo, accennando contemporaneamente un sorriso ironico: -Non sono abituata a ricevere visite.- mormorò senza abbandonare con lo sguardo lo sconosciuto che, nel frattempo, scrutava con finto interesse il mondo scialbo che si presentava dinnanzi a sè.
-Tutto ciò che fa parte di questo mondo dimenticato dalla Luce, è nato a causa di una persona dal cuore puro.- sentenziò con voce quasi malinconica, difficile da udire da una semplice persona, ormai era abituata a tutto quel silenzio che sentir parlare una voce che non fosse la sua le sembrava qualcosa di strano da immaginare, ma nonostante tutto, qualcuno a lei inedito era a pochi passi dal suo corpo... forse conosceva una via che conduceva alla salvezza?
La rossa diede l'impressione di ponderare sull'affermazione appena confidata dall'uomo: -Ciò vuol dire che anche io sono nata a causa sua?- domandò, trovando soltanto una grande confusione dentro quell'argomento nuovo, praticamente trascorreva la vita in quel posto da anni... dal giorno della scomparsa del suo migliore amico.
-Si... di conseguenza siete nati sia tu che il tuo amico, mi dispiace che sia andata così ma non era possibile risolvere in alcun modo il problema se non seguendo il mio piano, mi dispiace.- replicò senza un briciolo di tatto.
Tutto ciò non sembrò scalfire il cuore della giovane Custode che invece, gli porse un'altra domanda, questa volta con quella nota di fiducia nella voce che raramente utilizzava. -Allora vuol dire che lui è ancora vivo? Ti prego, ho bisogno di saperlo.- disse voltandosi completamente verso il misterioso sconosciuto mentre le labbra pian piano si dischiudevano, e se fosse morto?
Un lieve sussurro risuonò nell'aria, ne era certa, non gli avrebbe rivelato ciò che desiderava davvero conoscere. -Saprai le cose a tempo debito, in cambio ti schiedo soltanto di perdonarci, sono sicuro che prenderai la decisione che riterrai più giusta, qualunque essa sia, l'accetterò.- proferì prima di poggiare una mano sopra una grossa lastra di roccia fredda ed aprire un varco oscuro.
La ragazza sbattè più volte le palpebre smarrita, non aveva la minima idea di cosa stesse blaterando quell'uomo, ma sapeva che aveva qualcosa a che fare con lui, in fondo aveva il diritto di conoscere cose gli fosse accaduto.
-Aspetta!- allungò invanamente il braccio verso quella figura ormai del tutto scomparsa dentro la densa nube nera.
Lentamente lasciò cadere l'arto sulla soffice sabbia bianca, come previsto non era riuscita a ricavare ciò che desiderava. -Non mi hai detto come sta Roxas...- sussurrò, lasciando che quella scia di parole volasse via col vento, come ogni piccola speranza che purtroppo non risiedeva più nel suo cuore.






Note dell'Autrice:

Eccomi qua! *Un sonoro svuffo si disperde nell'aria*
Ebbene si, ho deciso di riscrivere la storia, anche se ha avuto cambiamenti abbastanza radicali. (Ma il personaggio è sempre Mikhi)
E' abbastanza corto il capitolo poichè per adesso è soltanto un semplice prologo.
Spero che sia di vostra gradimento e che vi intrighi la storia *o*
Allora un commentino per sapere se vi è piaciuto!
Mikhi.





   
 
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