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Autore: Neko no Yume    03/09/2010    7 recensioni
Le notti estive erano una vera tortura per Lovino, che non riusciva mai a prendere sonno... Dannazione, era tutta colpa del caldo!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria calda e immobile delle notti spagnole ristagnava tutt’intorno a casa Carriedo, intrisa del quiete frinire dei grilli e del profumo intenso degli oleandri in piena fioritura.
-Dannazione!-.
L’urlo di Lovino risuonò per le stanze e fuori dalle finestre, stracciando l’atmosfera idilliaca.
-Odio tutto questo caldo!-, continuò a strepitare l’italiano, agitandosi nel letto e liberandosi del lenzuolo con un calcio esasperato.
Chiuse gli occhi di scatto, pregando di riuscire finalmente a trovare pace tra le braccia di Morfeo, ma il tanto agognato sonno continuava a ignorare le sue suppliche appassionate.
Era sempre andata così: ogni singola estate non riusciva mai ad addormentarsi… Era capace di rigirarsi per ore tra le coperte senza riuscire a dormire.
Anche da piccolo accadeva la stessa cosa…

-Aah! Dannazione, con quest’afa opprimente non riesco a dormire!-, sbraitò il piccolo Romano.
-È tutta colpa tua, bastardo spagnolo!-, continuò il bambino, rivolgendosi alla figura che dormiva placidamente accanto a lui.
-Ehi!! Mi senti? Non hai il diritto di dormire mentre io non ci riesco, maniaco dei pomodori!-, gli urlò nell’orecchio, per poi saltargli sulla pancia con inaudita veemenza.
-MA CHE..?!-, esclamò Antonio, svegliatosi di colpo per l’impatto.
-Se io non dormo, neanche tu ne hai il diritto-, spiegò seccato il bambino.
Spagna sorrise intenerito e gli soffiò delicatamente sulla fronte, rinfrescandolo.
-Così va meglio, Lovi-chan?-, chiese con la voce già impastata dal sonno, per poi avvicinargli la testolina al petto.
-Ascolta i miei battiti… -.
E così si addormentarono entrambi, cullati da quel palpito quiete.


Non sapeva perché lo stava facendo, forse per frustrazione, forse perché il rumore dei grilli sembrava opprimerlo, forse l’insonnia lo stava conducendo alla pazzia…
Fatto sta che aprì la porta della camera da letto di Antonio.
-Ehi, bastardo… Stai dormendo?-.
Nessuna risposta, a parte il respiro regolare dell’altro.
Il ragazzo si avvicinò ancora di più al letto e ci saltò sopra con malagrazia, atterrando addosso al povero coinquilino.
-AAAGH! Lovi-chan, che combini?!-.
-Non mi stavi ascoltando-, ribatté lui tranquillamente –Quindi ho attirato la tua attenzione-.
L’altro sospirò, ormai era abituato al carattere dell’amico ma essere svegliati a quel modo nel cuore della notte non era il massimo…
-Que querias decirme?-.
-I-io…-, iniziò imbarazzato Romano –Non riesco a dormire… Ecco tutto!-.
Diamine, gli sembrava di essere tornato a quando era bambino… Di sicuro Antonio avrebbe riso di lui…
Invece lo spagnolo non rise affatto; ti tirò su a sedere e prese il viso dell’altro tra le mani, per poi soffiare delicatamente aria fresca sulla sua fronte accaldata.
-Todo bien ahora, querido?-, sussurrò con voce calda.
Per un attimo gli occhi ambrati dell’italiano si persero del verde smeraldino di quelli che lo fissavano in maniera così selvaggiamente penetrante ma tenera allo stesso tempo.
Poi si riscosse e avvampò come un pomodoro.
-Oooh, che carino che sei! Sembri uno dei miei amati tomati!-, esclamò il più grande vedendolo così.
-Stai zitto! Adesso sì che non riuscirò più a dormire… Colpa tua, tomato bastard!!-, strepitò Romano indignato, nascondendo il volto arrossato con un braccio.
Carriedo sorrise sornione, per poi trascinare con forza improvvisa Lovino dentro il letto a una piazza.
-C-che ca**o fai, tu?! Dannato pedofilo!-, urlò l’italiano, prima che le labbra ardenti dell’altro gli sigillassero altri insulti con un bacio passionale e rovente come quella notte infernale.
Antonio si staccò leggermente da lui, rimanendogli abbracciato e gli fece un sorrisone lievemente imbarazzato –Ti sei calmato ora, mi querido?-.
-Tsk! Se questo è il tuo modo di calmare la gente…-, borbottò Romano, incapace di guardarlo negli occhi.
-Oh-oh, ma sei sempre più caldo!-, esclamò divertito lo spagnolo.
-Ci credo! Siamo in due in un letto a una piazza sola! Si sta stretti, dannazione!-.
Sentito questo, Spagna lo strinse di più a sé, carezzandogli dolcemente i capelli –Non me lo dire, ho paura che tu possa cadere…-, mormorò –Per questo ti terrò stretto finché non ti addormenterai e poi me ne andrò sul divano…-.
-No!-, esclamò Vargas –D-devi proprio andare? Cioè, intendo che sporcheresti il divano! Non che io voglia dormire con te!-.
L’altro sorrise –Va tutto bene, resto. Ora dormi-.
Romano adagiò la testa contro il petto dell’amico, sentendo immediatamente il rumore ritmico e rassicurante dei suoi battiti cardiaci.
Si lasciò invadere la mente da quel suono e finalmente trovò il sonno tra braccia dell’altro.


Salve! Questa fanfic è ispirata alla mia esperienza personale (solo in parte putroppo), infatti anche io ho problemi a dormire l'estate...
Ringrazio in anticipo tutte le anime buone che avranno la carità di farmi una recenzione (sembra la pubblicità di una cosa di chiesa...O_O). Grazie mille!
  
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