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Autore: Kaiko    22/10/2005    3 recensioni
Una casa stregata in mezzo ad una foresta, era una casa in cattive condizioni e abbandonata.

(è corta come storia, ma a me è piaciuta tanto che l'ho letta ai miei amici e mi hanno detto di metterla qui... ditemi che ne pensate)

Genere: Dark, Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era il crepuscolo, pioveva. Entrai in quella casa disabitata e sconnessa, cercando riparo. Appena varcata la soglia un sinistro scricchiolio attirò la mia attenzione.
Mi girai lentamente verso il luogo da cui credevo fosse nato, ma non vi trovai nulla. Attentamente, con le orecchie pronte a captare ogni minimo suono, avanzai in quella buia dimora.
Un fulmine, poco dopo, mi fece sobbalzare e drizzare i capelli sulla nuca, quella casa aveva qualcosa che non tornava.
Cosa ci faceva una casa così bella e grande, come doveva essere stata un tempo, in mezzo al bosco?
E gli abitanti che fine avevano fatto?
Lentamente riuscii ad arrivare al primo piano.
A ogni passo, a ogni gradino, il legno sotto di me scricchiolava in modo misterioso e, ogni volta, il mio cuore aumentava i miei battiti cardiaci.
Quella casa adorava di chiuso e aveva un vago sentore di dolciastro, il che non mi calmava molto, era un odore familiare, infatti.
Ispezionai una per una le stanze di quel piano non trovandoci nulla di strano, tranne nell’ultima.
Infatti, non riuscivo ad aprirla, era troppo pesante per sollevarla e chiusa con un lucchetto.
Cercai la chiave in lungo e in largo per la casa, senza trovare nulla.
Alla fine mi arresi, tornai nella stanza e provai ad aprirla con una forcina per capelli. Non ero molto esperta ma ci riuscii ugualmente.
Entrando nella stanza mi guardai in torno.
Era una camera polverosa, ma un tempo, doveva essere stata veramente splendida.
Un letto a baldacchino con lenzuola di seta nera, dei candelabri e molte candele sparse per la stanza consumate e sparse per la stanza, un armadio in legno scuro e uno splendido ripiano per il trucco accuratamente attrezzato e ordinato.
Mi sedetti un attimo sul letto trovandolo morbido e confortevole, ma dovevo andare, la pioggia era cessata e i miei amici mi stavano aspettando.
Uscii furtivamente dalla stanza. Finita la pioggia, era tornato il sole e, con la luce di questo ultimo, solo in quel momento mi accorsi della scia rossa che partiva da quella stanza da dove ero appena uscita fino a fuori, all’esterno.
Chinatami a vedere, mi accorsi che era sangue, una gran quantità di sangue rappreso.
Spaventata, lanciai un grido e scappai fuori con le mani sporche di polvere e il cuore che batteva all’impazzata.
  
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