Prendo il
primo vestito che trovo nell’armadio: blu corto e sotto dei
semplici tacchi
blu. Ho portato di meglio, ma questo mi sembra il più adatto
per una serata di
non so che genere.. esco dalla camera e Jane indossa un vestito appena
sopra il
ginocchio rosso e Gas camicia bianca e jeans. Okay, serata semplice in
un
localino.
Sì,
come
non detto. Altro che localino. Solo la sala con i tavoli mi sembra un
albergo a
5 stelle.
“mi
spiegate come siamo entrati in un posto simile??” dico
sgomenta, dando una
gomitata a Jane.
“forse
non ti sei accorta chi è il mio ragazzo!” io e Gas
ridiamo e il cameriere
intanto ci fa accomodare.
Io sono
di fronte a loro, che dopo avermi fissato per qualche secondo senza dir
nulla,
per controllarmi da bravi “genitori”, iniziano a
parlottare del più e del meno.
Il primo non arriva. E io non faccio altro che sentirmi a disagio in
questi
panni da finta riccona, con mia cugina che ha altro a cui pensare.
“vado
a
bere qualcosa. Ho troppa fame!” ecco. Volevo essere
autoritaria, e invece ho
sparato una frase senza senso. Mi vado a sedere al bancone. Il barman
mi lancia
uno sguardo e non mi chiede niente. Non pare troppo affaccendato
però, a parte
una sottospecie di barbone che mi è seduto al fianco ci sono
solo io e i suoi
bicchieri da pulire.
“scusi?”
lo chiamo.
Nessuna
risposta.
“SCUSI???”
urlo. Già sono abbastanza nervosa di mio. Ci si mette pure
il barman
strafottente. Insomma inizia proprio bene la vacanza!!
“mi
dica?” dice finalmente con un sorriso e con un faccia da
emerito idiota.
“potrei
avere un bicchiere di quel cocktail rosa,
lì…” tento di farmi venire in mente
qualche nome di cocktail, ma proprio nada. Non sono abituata a bere.
“quale?
Questo?” mi chiede di nuovo con un sorriso davvero da far
salire il nervoso.
“si.
Grazie! Mi dia!”
“no,
chiedo scusa, ma è vietato ai minori di 20. Non so che
serata lei sta passando,
ma questo pr…” lo blocco.
“ma
è
perfetto!! Io ho 22 anni!” e allungo la mano per prendere
quello stramaledetto
coso rosa.
“si
certo.
Mi scusi signorina, ma magari le posso prendere una birretta.”
“NO!
IO
VOGLIO QUELLO! LE DICO CHE HO 22 ANNI!” ecco. Ora mi sto
fomentando un tantino
troppo. E… cosa sento? Quel tizio grande e grosso seduto al
mio fianco
ridacchia?? Ride di me??? Mi giro per fulminarlo, ma ha la testa
coperta dal
cappuccio e la bocca da una sciarpa, continua a girarsi e rigirarsi il
bicchiere di Rum tra le enormi mani, e io mi volto di nuovo incazzata
per
richiedere il cocktail.
“è
vietato ai minori di 20, e mi scusi ma se proprio ha 22 anni dovrebbe
prenderlo
come complimento! Le do ben 2 anni di meno!”
“okay,
grazie. Ma ora voglio quel coso.”
Questa
è
troppo. È la seconda volta che il tizio ridacchia e io sto
sull’orlo di una
crisi di nervi.
“MI
SPIEGHI TU CHE CI TROVI DI TANTO DIVERTENTE??” finalmente
alza la testa e mi
guarda ammutolito. Io faccio per andarmene, tanto non mi faranno mai
bere. Poi
mi blocco. Oddio. O..o…dio! mi volto verso quel ragazzo che
rideva di me e
rimango immobile. Letteralmente impietrita. Non voglio nemmeno
immaginare di
che colore è la mia pelle e quanto spalancati ho occhi e
bocca.
“ah..
suppongo tu mi abbia riconosciuto..” dice passandosi la mano
fra i capelli
arruffati, facendo cadere il cappuccio sulla schiena. Quegli occhi
celesti mi fissano
per qualche secondo. È il momento buono questo che svengo e
non mi risveglio
più.
“s..s..s..cusa
t..tu s..sei..”
“Sì,
Jake
Gyllenhaal.”
E io che
lo avevo scambiato per un barbone e mi ci ero pure arrabbiata. Che
figura di
merda. Dai Susan muoviti. Avvicinati e porgigli la mano.
Perché non mi muovo?
Qui tutti i miei organi sono andati in tilt. Non ho più
alcuna reazione,
volontaria o involontaria.
“scusi
barman, le dia quel cocktail…la ragazza ha 22 anni
davvero..” dice sorridente.
Oddio quel sorriso. Lo stesso delle migliaia di foto che ho di lui sul
mio pc.
“perché
la conosce?”
“…certo!
E se non le dà quel cocktail le assicuro che mi rompe le
palle fino a domani
pomeriggio!”
Quell’imbecille
finalmente mi mette il bicchiere sotto il naso. Io mi accomodo di nuovo
sulla
sedia e … dai Susan ringrazialo!
“bè,
prego!” bene. Non solo sono parsa una bambina capricciosa e
stupida, ma anche
maleducata.
“grazie..”
sussurro senza guardarlo.
“capirai..è
stato uno spasso! Mi ci volevano un po’ di risate
stasera!”
“mi
fa
piacere ti a..abbia fatto ridere.”
“fino
a
qualche secondo fa non la pensavi così..” sorride.
“ero
presa dal litigare con quello là!” giustifico.
Grazie a Dio mi sono sciolta!
“scusami,
ma ora devo scappare! Mi ha fatto piacere offrirti quel coso..come lo
chiami tu
– ridacchia – la prossima volta lo prendo anche io
al lampone.” Si rimette al
giacca. “ciao ventiduenne!!” dice allontanandosi.
“ciao..”
sospiro. Bevo il più veloce possibile il coso al
lampone..ottimo dovrei
aggiungere, per poi correre da Jane.
“O
MIO
DIO! Non sapete chi ho incontrato!!”
“Ce
l’hai
fatta ad arrivare. Noi abbiamo già finito il
primo!” dice Jane.
“chi
hai
incontrato?” chiede invece Gas.
“ah
non
ci posso credere.. e sicuramente non mi crederete nemmeno
voi..”
“chi,
chi?” dicono all’unisono.
“Jake
Gyllenhaal!!” e mi butto sulla sedia iniziando a mangiare
tutta felice.
“si,
certo! Jake Gyllenhaal! E io sono Cenerentola!”
Gas ride.
“guarda
che è vero!!”
“Ma
guarda un po’ che fortuna: il tuo attore preferito il primo
giorno di vacanza,
proprio nello stesso locale dove stiamo noi, quando
c’è non so quanta Los
Angeles là fuori.”
“mi
stai
prendendo per il culo?”
Annuisce.
“bè,
da
qualche parte dovrà pur andare la sera quel povero
cristo!” fa Gas.
“è
buddista veramente!” gli sorrido io.
“vabbè
comunque non è possibile!”
“bè
secondo il calcolo delle probabilità una parte piccolissima
dice che è
possibile. Anche perché io l’ho visto e mi ha
anche offerto da bere”
“se,
certo.” Mi alzo e la prendo per il polso di violenza. La
porto davanti al
barman. Forse quell’imbecille può fare una cosa
buona in tutta la serata.
“scusi..
– questo mi guarda e alza gli occhi al cielo –
è vero che quell’uomo che era
seduto vicino a me era Jake Gyllenhaal?”
“chi?
Quello depresso?”
“ma
perché Jake Gyllenhaal dovrebbe essere depresso,
scusa?” mi dice all’orecchio
Jane. Io le chiudo la bocca con le dita.
“bè
in
effetti ora che ci penso ci somigliava..”
“ecco
hai
visto????” dico con un sorriso a 32 denti tornando verso il
tavolino dove ci
aspetta Gas.
“ha
detto
che ci somigliava..magari è uno che ti ha voluto fregare
dicendo che era lui..”
“ma
scusa
Jane, secondo te io non sapevo riconoscere il mio Jake?? Le sue mani, i
suoi
occhi, la sua bocca, il suo mento…”
“okay,
okay basta!” fa Gas “chiunque fosse
quell’uomo, il suo incontro ti fa stare
bene, quindi amore siediti e tu, Susy calmati.”
“e
ti
pare facile..”
Ho visto
Jake Gyllenhaal la mia prima sera a Los Angeles. Forse ero partita con
il piede
sbagliato in questo viaggio, ma ora la cosa si prospetta molto, ma
molto
interessante..
Allora vi sta piacendo? Ringrazio comunque tutte le persone che hanno letto il primo capitolo..
Mi raccomando non perdetevi questo ;)