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Autore: Franky93    05/09/2010    3 recensioni
Dopo un numero imprecisato di tentativi andati a vuoto, Natalia ha deciso di fare sul serio, e ha sfidato suo fratello Ivan a sopravvivere il più possibile ai suoi agguati e alle sue advances per un'intera settimana, alla fine della quale in caso di sconfitta dovrà sposare la sua terribile sorella. Riuscirà quindi il nostro improbabile protagonista ad arrivare vivo e ancora una volta scapolo alla fine della settimana?
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bielorussia/Natalia Arlovskaya, Russia/Ivan Braginski
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1:
Lunedì, ovvero “Come farsi dare un bacio da Ivan con l’inganno”

Il giorno seguente, come tutti i giorni, Ivan si era alzato di buona leva dal suo letto, si era fatto una buona doccia, vestito e, una volta fatto le prove del suo “candido sorriso inquietante” allo specchio del bagno, era sceso per andare a fare un po’ di colazione con i suoi tre conviventi, vale a dire Toris, Eduard e il piccolo Raivlis, meglio conosciuti ai più, per via del loro stare sempre insieme e del timore che avevano per il russo, come “Il Trio Tremolante”, “I Tre Re Magi dell’Est Europa” o più semplicemente come “Le Tre Piccole Servette di Madre Russia”. Infatti, chiunque abbia avuto l’onore (o anche solo il coraggio) di fare visita a Ivan sarebbe rimasto estasiato dall’ordine e dalla pulizia che regnava in quell’abitazione grande quanto una reggia nobiliare, dato che i tre mostravano come un talento innato nel fare i domestici, al punto che una volta Natalia aveva deciso (con loro grande dispiacere) di vestirli da domestiche in tutto e per tutto, con tanto di gonna, rossetto e tiara sulla testa. Pensate, cari lettori, che dopo quell’esperienza Raivlis, che come già detto era il più piccolo ma anche il più sensibile dei tre, ne fu così traumatizzato che non era uscito dalla sua camera per un mese per paura di incontrare di nuovo Natalia. Ma ora lasciamo i vecchi ricordi alle spalle e vediamo che succede al tavolo della colazione.

-Ah, niente di meglio che un buon caffè per iniziare la giornata, specie se vi si accompagna uno di quei buonissimi cornetti che mi ha regalato Francis l’ultima volta che l’ho invitato- si disse Ivan con tono sereno, sorseggiando la buona bevanda dalla tazzina.
-Beh, s-sono contento che le piaccia, s-signor Ivan- disse Toris, mostrando un sorriso forzato –E parte del merito va anche a quel tipo che dice sempre “Pasta”. Sa, è lui che ci ha donato qualche scorta di quello squisito caffè.-
-E ha detto anche che nonostante alcune volte lei faccia paura, meritava comunque un piccolo dono.- aggiunse Eduard.
-E guardi un po’- concluse invece Raivlis, porgendo sul tavolo un cesto pieno zeppo di frutta –Pensi che giusto l’altro ieri ci aveva pure regalato questo cestino, nel caso non le piacesse il caffè.-
-Oh… però, devo dire che quel Feliciano è molto gentile. Uff, però anche se volessi e anche per quanto mi sforzi, non riesco a non pensare a ciò che mia sorella ha in serbo per me…-

Sentendo anche solo le parole “mia sorella”, i tre ebbero una reazione incredibilmente sincronizzata: infatti, in pochi secondi, tutti e tre erano impalliditi di colpo e stavano tremando dalla paura, chiedendosi pure loro che cosa avesse in serbo quella ragazza dall’apparenza carina ma dal carattere più inquietante del loro già inquietante e spaventoso principale.

-Mi scusi, ma che cosa ha combinato sua sorella questa volta?-
-Oh, Toris, mio fedele compagno… e anche gli altri due…-
-Ehm, veramente noi saremmo Eduard e Raivlis-
-Come posso nasconderti che questa volta Natalia ha intenzione di andarci giù pesante con me?-
-In che senso, scusi?-
-Nel senso che da oggi, per tutta questa settimana, i suoi attacchi saranno molto più frequenti, o almeno così mi è parso di capire. Inutile dire che se non riesco ad evitarla sarò costretto a sposarla.-
-Oh, cielo! Ma è terribile!-
-E dite bene, mio piccolo coro di voci bianche, non ho proprio idea di che cosa si inventerà pur di incastrarmi e farmi rimanere con lei-

E dopo aver sentito quel curioso lamento da parte di Ivan, i tre si scambiarono a vicenda uno sguardo serio, e preso coraggio, diedero inizio a ciò che poté definirsi “Operazione consoliamo Ivan”, nella quale i tre servitori, in caso il loro principale si ritrovi a terra, dovevano obbligatoriamente consolarlo facendogli il solletico, dandogli un po’ di pacche consolatorie sulle spalle e sussurragli nell’orecchio tutti i possibili cocktail a base di vodka, il tutto in almeno dieci minuti di tempo circa. Tuttavia, l’operazione si concluse un po’ prima del solito, dato che, per puro caso, era arrivata una lettere intestata proprio ad Ivan, e che a giudicare dal bollo sembrava una missiva proveniente dalla sede degli Alleati. 

-Chissà cosa vorrà Alfred questa volta- si chiese Ivan, aprendo la busta e leggendo ben bene il contenuto della lettera.
-Che cosa dice?- chiese Toris, incuriosito.
-Oh, nulla di particolare, sembra che Alfred voglia vedermi con gli altri Alleati per discutere di qualcosa in particolare-
-Una cosa top secret, immagino.- disse Eduard.
-Una cosa top secret che forse la smuoverà un po’ da queste assurde preoccupazioni che ha su Natalia- aggiunse Raivlis.
-Ne sei sicuro?-
-Certo che lo sono! Suvvia, pensa davvero che sua sorella voglia davvero rovinarle la settimana in questo modo? Io non credo.-
-Si, il piccoletto ha ragione. Vada pure a quella riunione e non si preoccupi, vedrà che un po’ di discussioni con i suoi colleghi la aiuterà a stendere i nervi meglio di un massaggio rilassante.-
-Ah, allora se è così e me lo consiglia il mio fido Toris, allora credo che seguirò questo tuo suggerimento alla lettera.-

E salutato il trio con tutta la cordialità possibile, Ivan si mise in cammino verso la sede degli Alleati, guardandosi di tanto in tanto le spalle e sperare che “quella certa persona” non saltasse fuori all’improvviso da ogni dove, cominciando poi ad inseguirlo ovunque. Fortunatamente per lui, fino all’arrivo a destinazione, tutto sembrò filare liscio, e il russo poté tranquillamente tirare un sospiro di sollievo ed entrare nell’edificio, speranzoso di passare almeno un po’ di tempo insieme ai suoi amici… sempre che un cinese intraprendente, un americano esuberante e un inglese con le sopracciglia folte che litiga sempre con un francese pervertito possano definirsi “amici” nel verso senso letterale del termine, anche se un po’ doveva ammettere che quelle poche ore passate con quei quattro erano l’unica cosa che lo divertiva, se non si contavano ovviamente le velate minacce che faceva ai suoi tre servitori o le ore piccole che passava durante la notte per organizzare il suo grande piano di conquista del mondo intero… ma questa, naturalmente, è un’altra storia. In ogni caso, mentre mi perdevo a spiegarvi questo, Ivan aveva già raggiunto la sala riunioni, trovandola inspiegabilmente vuota, cosa che non lo sorprese, viste le poche volte che gli capitava di entrare per primo. Tuttavia, mentre si guardava intorno, ebbe una strana sensazione, o per essere ancor più precisi, una sensazione a lui molto familiare, sensazione che si trasformò poi in realtà quando sentì una strana cantilena che recitava “Kekkon, kekkon, kekkon…”. Comprendendo ciò che stava succedendo, tentò di uscire dalla sala, ma a sorpresa, Natalia fece la sua comparsa e chiuse la porta a chiave, per poi mettersela nella tasca del suo grembiule, il tutto mostrando un sorriso di inquietante soddisfazione. Volendo salvarsi, Ivan provò ad urlare, ma la sorella gli chiuse la bocca baciandolo sulle labbra, e non potendo fare nulla per replicare e consapevole di essere stato ingannato, il russo svenne, non si sa se per il terrore o per il bacio.

Fine Cap.1
   
 
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