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Autore: Martina van der woodsen    06/09/2010    2 recensioni
Kyle Gallner è il protagonista di Nightmere (Non è Freddy sia chiaro), è un attore che da quanto ho capito non conoscono in molti quindi vi illumino dicendo alcune comparse che ha fatto. ha partecipato al Film Jennyfer's Body con Megan Fox, Flash Gordon in Smallville, Veronica Mars la 2 stagione se non erro, Cold Case, Nightmere e Hally McBeal se non errro. Cmq in questa storia Kyle è scritto come lo immagino io e come secondo me era alle superiori. un ragazzo di famiglia ricca che ama bere, fumare, fare risse, sfasciare case altrui e fare del sesso. Kyle avrà a che fare con Martina, una ragazza completamente diversa da quelle della sua scuola tranne per alcuni versi da Evangeline la sua migliore amica nonchè scopamica di Kyle. anche se a lei piace fare sesso, bere, fumare e andare alle feste nella sua vita c'e un ragazzo di nome Josh, il loro rapporto è strano ma Kyle vuole farla cedere per poter dire di essere stato a letto con lei ma lei gli darà filo da torcere, cosa accadrà alla fine?. spero di avervi incuriositi. leggete e commentate.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kyle Gallner è la mia croce.



Kyle Gallner aveva diciotto anni quando la sua vita cambiò radicalmente. Frequentava l'ultimo anno di superiori alla East High School di West Chester, Philadelphia; come abbia fatto ad arrivare all'ultimo anno era una domanda che ogni singolo studente si ripeteva ogni giorno, poi bastava ricordarsi chi era suo padre e trovavi la risposta a tutte le domande che lo riguardavano, come il perchè non gli fosse stata ancora strappata la patente a causa delle sue innumerevoli inflazioni, tra cui la guida in stato di ebbrezza, ma ogni volta che veniva portato in questura come entrava usciva senza mai essersi fatto neanche un giorno in una di quelle stramaledettissime celle. Ogni volta che Kyle usciva, lui e i suoi amici, che trovavo ancora più idioti e fastidiosi di lui, Chad Weesbour III e Mason Gharnett, s'imbucavano alle feste che quasi ogni week-and uno dei figli di papà della scuola organizzava, creando danni apparendo cosi agli occhi delle ragazze il calssico bello e dannato. Persino la mia migliore amica Evangeline più volte era stata la "protettrice dei suoi sogni notturni" come preferiva essere chiamata lei per non considerarsi la sua " quasi quotidiana sveltina". Ciò che più mi lasciava senza parole non era solo il fatto che tutte lo trovavo attraente mentre io lo trovavo uno psicopatico e come tale lo evitavo come si faceva con la peste, ma ogni ragazza che ci fosse andata a letto o che sapeva anche solo un aneddotto che lo riguardava, lo considerava uno stronzo, un drogato e una puttana vuota.

< Secondo te anche oggi mi porterà nello stanzino? > nonostante entrambe provenissimo da famiglie importanti ed adagiate non avevamo mai avuto un'atteggiamento viziato ed egoista, anzi, apparte la passione che mi legava alla moda e l'amore che provavo per l'Italia, tanto da essere riuscita a convincere i miei a comprare casa a Roma, perchè in assoluto la meta da me più venerata, odiavo i ragazzini viziati, i figli e le figlie di papà e le feste mondane adolescenziali. certo a vedermi si poteva dire tutto tranne che non ero una figlia di papà, ma se passavi del tempo con me proprio come faceva Evangeline capivi che di brava ragazza avevo ben poco. buttai la sigaretta a terra e mi sistemai la sciarpa ignorando la stupida domanda che Evangeline mi aveva appena rivolto.
< Lily come devo ripetertelo che non m'interessa dove ti porterà, anzi se fossi in te ci darei un taglio, non mi piace che ti tratti come un oggetto sessuale > dissi accendendomi l'ultima sigaretta prima dell'inizio della tortura e quel giorno avevo anche il primo test di letteratura Inglese ed io la sera prima avevo preferito uscire a fare baldoria con Lily e gli altri ed ora mi ritrovavo a rischiare di avere il mio primo ed ulrimo 2 del semestre.
< Eddai Marti, la fai troppo drastica, è solo piacere sessuale per entrambi, infondo anche tu vai a letto con Josh > avete presente le goccioline che appaiono sulla fronte dei personaggi degli anime? bene in quel momento la mia faccia diceva la stessa identica cosa. Il rapporto che io e Josh avevamo non era affatto paragonabile al loro, io e Josh avevamo fatto coppia per i primi due anni di superiori in seguito ci eravamo lasciati diventando buoni amici ma l'attrazzione fisica che ci univa non era mai finita e di tanto in tanto capitava che si finisse a fare del sesso in un posto qualsiasi, ma Josh a differenza di Kyle mi dimostrava di volermi bene, di tenerci a me e di non usarmi come oggetto sessuale anche perchè io ero consapevole di contare qualcosa per lui, ero un punto fermo della sua vita e questa certezza mi rendeva più importante di quanto in realtà sarei dovuta essere una volta lasciati.
< Ma che cazzo dici Lily, non puoi proprio paragonare me e Josh a te e a quello psicopatico di Gallner > dissi quasi urlando in preda alla disperazione facendo finta di dare una testa al mio armadietto.
< Ei Owens perchè non ti chiudi quella lurida fogna da stronza che hai al posto della bocca invece di sputare merda sugli altri? > domando Kyle avvicinandosi seguito da Chad e Mason che sorridevano da bravi imbecilli quali erano. la frase che mi aveva appena rifilato si ripetè nella mia mente per darmi la possibilità di captare meglio ogni singola lettera e non appena lurida fogna da stronza si memorizzò la rabbia m'investì violentemente. senza pensarci due volte gli andai sotto fissandolo negli occhi, quegli occhi azzurri che facilitavano a Kyle la conquista delle ragazze. si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima ma se l'anima che avevano preso in sperimentazione era la sua potevo dire con assoluta certezza che il ragazzo era frivolo, privo d'interessi e di qualsiasi tipo di sentimento.
< Ascoltami bene, razza di psicopatico represso, azzardati a rivolgerti cosi a me un'altra volta e al posto di quell mollusco che hai in mezzo alle gambe ci sarà il vuoto più totale, devi portarmi rispetto e non voglio ripetertelo più > mi voltai per andarmene ma Kyle mi bloccò per il polso costringendomi a voltare, tutto sotto lo sguardo attento e un pò divertivo di Lily e i suoi amici. il suo viso si fece sempre più vicino al mio che mi costrinse ad arretrare ma sfortunatamente, proprio come nei film, mi ritrovai con le spalle agli armadietti con lui che mi bloccava la via d'uscita con il suo corpo e le braccia tese sulle mie spalle, nuovamente il suo si avvicinò al mio così tanto che riuscivo a sentire il suo respire e il profumo che indossava, in realtà non ero sicura fosse il profumo ma bensi semplicemente l'odore della sua pelle.
< Non fare la santarellina Martina, sappiamo tutti che non lo sei > disse prendendo una ciocca dei miei capelli fra le sue dita annusandola. < che buon profumo, odori di sesso, e non è un offesa > disse sorridendo. mi stava prendendo in giro e la mia vita sessuale non era certo affar suo. questa volta ad avvicinarmi al suo viso fui io.
< C'e solo una sottile differenza tra me e te, io non ho bisogno di squinzie per sentirmi bella e desiderata e inoltre la mia vita sessuale non è affar tuo >
< La tua vita sessuale è affar mio dal momento in cui ti permetti di giudicare la mia di vita sessuale o meglio dal momento in cui ti permetti di giudicare la mia vita, come se tu non bevessi, non fumassi le sigarette e spesso e volentieri anche le canne e non ti scopassi quasi ogni sera uno diverso > sputò velenoso. < Come se anche tu non fossi una figlia di papà > disse abbassando le braccia, si voltò per andarsene ma prima che potesse farlo gli schiaffeggiai la guancia destra.
< E adesso vattene > dissi tornando verso Evangeline, che appoggiata con la spalla agli armadietti più giù, aveva osservato tutto senza mettersi in mezzo. la campanella suonò giusto in tempo per risparmiarmi dalla solita predica che Lily mi avrebbe rifilato sull'accaduto.

quando la campanella che annunciava la pausa pranzo suonò riuscii ad uscire quasi per prima e torvai Josh appggiato al muro fuori dalla classe che mi attendeva. non appena mi vide sorrise staccandosi dal muro per abbracciarmi posandomi un bacio sulla fronte.
< Stamattina è stata scoccata una freccia > disse prendendomi per mano. non risposi e tentai di cambiare discorso chiedendogli com'era andata la giornata ma Josh non voleva chiudere quel discorso e quando lui si metteva in testa una cosa doveva essere quella.
< Si, Kyle mi ha sentito mentre gli davo dello psicopatico e lui mi ha detto di chiudere quella fogna da stronza che mi ritrovavo al posto della bocca, abbiamo iniziato a discutere finchè non gli ho mollato un sonoro ceffone sulla guancia > dissi stringendogli la mano in preda agli spasmi della rabbia al ricordo della mattina.
< Kyle è un idiota, non arrabbiarti, probabilmente il suo ego si sentirà ferito perchè ancora non sei stata a letto con lui > disse aprendomi gentilmente la porta della mensa.
< E neanche ci andrò mai > sia io che Josh ci mettemmo in fila abbracciati, stretti l'uno a l'altro mentre lui mi baciava i capelli sentendo che di tanto in tanto li annusava intensamente.
< Che quadretto felice > quell'attimo di pace che mi stavo godendo venne immancabilmente interrotto da una voce fastidiosa e da psicopatico.
< Ok! ho capito, si è tutto chiaro > dissi staccandomi da Josh. < Oggi qualcuno ha deciso di punirmi, questa mattina la litigata con questo demente, poi il compito d'inglese andato un vero schifo e ora anche la pausa pranzo che sento sta per essere rovinata > dissi uscendo dalla fila seguita da Josh mentre Kyle rimase a guardarmi sorridente.
< Eddai Owens, prima o poi cederai anche tu > in risposta alla sua affermazione gli mostrai il dito medio e lui mi fece l'occhiolino accompagnato da un silenzioso bacio.
< Non lo sopporto > dissi sbattendo la porta che conduceva in giardino seguita da Josh, ancora in piena ira mi accesi tremolante una sigaretta e mi appoggiai sugli scalini, stavo morendo di freddo ma la rabbia mi riscaldava e fortunatamente Josh mi prestò il suo giubbotto costringendomi ad infilandomelo per poi sedersi vicino a me e stringendomi teneramente a se.
< Te lo avevo detto io, si comporta cosi solo pechè vuole averti ma sa he non può > alzai gli occhi per guardarlo e in quel momento mi ricordai di che persona stupenda e bella avessi al mio fianco. Josh era quello che ogni ragazza potesse desiderare, alto, magro, spalle larghe, muscoloso, dolce ma allo stesso tempo stronzo, tranquillo e soprattutto sapeva farmi sentire una vera principessa quando ero con lui.
< A cosa pensi? > domandai avvicinando il viso, senza dire nulla sorrisi e catturai le sue calde labbra carnose tra le mie.
< Perchè continuiamo a comportarci così? > domandò vago ma io sapevo perfettamente a cosa si riferisse. alzai il viso al cielo rattristandomi nel vedere enormi nuvoloni grigi coprire la città.
< Lo sai il perchè Josh, anche se sono passati tre anni non mi sento ancora pronta ad avere una relazione fissa, mi conosci, sono sempre stata un'anima libera e tale voglio rimanere anche perchè dopo il diploma penso di trasferirmi in Italia > dissi buttando la sigaretta a terra e restituendogli la giacca ma Josh mi parò  una mano davanti come per dire di tenermela, gli sorrisi e me la rinfilai.
< Sei sempre così dolce e gentile con me, perchè lo fai? si, cioè, ci sono tante ragazze che morirebbero pur di essere notati da questi grandi occhi color nocciola, ma tu non le degni neanche di uno sguardo > gli acarezzai il viso dolcemente, Josh chiuse gli occhi e mi prese la mano nella sua portandosela all'altezza delle labbra dove prese a lasciarmi piccole scie di baci bollenti che mi ribollivano dentro.
< Perchè nessuna di queste sei tu, io amo te Martina e lo sai, consci i miei sentimenti sin dal primo anno di superiori >
< Tu lo sai che conti molto per me vero? > Josh annui. < Lo sai che per me sei e sarai sempre l'unico mio grande amore? > Josh annui nuovamente. < Tutto ciò che abbiamo vissuto insieme, che abbiamo fatto insieme è stata l'esperienza più bella e significativa della mia vita, Josh io ti amo ma, amo più me stessa e desidero essere felice e spensierata come una ragazza di diciotto anni dovrebbe essere, ma che io non sono stata > Josh non disse nulla, si limitò a prendermi le mani e baciarmi come solo lui sapeva fare.
< Ti amo Martina, ieri, oggi, domani. insomma ti amerò per sempre, > riuscii solo a sorridere come ogni volta che Josh mi esponeva i suoi sentimenti. la campanella che segnò la fine dell'ora di pranzo si fece sentire, ci alzammo entrambi e dopo esserci scambiati un'ultimo bacio ci prendemmo mano nella mano tornando all'interno dell'istituto.
Con grande felicità le lezioni terminarono molto in fretta, il suono della campanella che annunciò la fine delle lezioni mi sembrò suonare prima del solito, forse perchè questo week-and riapriva El Diablo e quasi tutti gli studenti della East High, compresa me, attendevano questa apertura con trepidazione. Quando uscii vidi Josh ed Evangeline attendermi vicino alla mia bambina, una minicooper nera con il tettuccio bianco sulla quale avevo fatto disegnare delle bollicine di sapone e dei cuoricini rossi.
< Ei Owens > mi voltai sbuffando.
< Se hai deciso d'irritarmi a morte ci stai riusciendo > dissi incrociando le braccia al petto. < Cosa vuoi Kyle? > domandai.
Kyle si avvicinò di poco sorridendo < Ci vediamo stasera, i tuoi ci hanno gentilmente invitato a cena > sgranai gli occhi incredula. Quando sono nata la sfortuna ha voluto baciarmi sin dall'ora fecndo di Kyle il mio vicino di casa ma questo ovviamente non gli bastava, no, perchè i nostri genitori diventarono grandi amici finendo cosi per fare entrare i nostri rispettivi padri in affari. < Non essere troppo contenta tesoro >
< Non chiamarmi tesoro > Kyle scoppiò a ridere facendomi l'occhiolino, per evitare di tirargli un'altro schiaffone come avevo fatto poco prima mi voltai con aria risoluta e ragiunsi i miei amici mentre quegli idioti dei suoi amici gli diedero il cinque.
< Cosè successo? > domandò Josh baciandomi la guancia.
< Niente, mi ha solo informato che i miei genitori hanno avuto la brillante idea di invitare Kyle e la sua famiglia a cena > dissi accascandomi sul sedile della macchina esausta. < Mi ci vuole un bel bagno caldo > dissi portandomi la frangetta indietro. < Vuoi che ti faccio compagnia? > mi domandò Josh all'orecchio, arrossi leggermente e lo baciai annuendo.
< La proposta è più che allettante ma i miei saranno già a casa ed io sono esausta > dissi infilando la chiave nella fessura.
< Che ne dici se domani ti porto a cena fuori e poi andiamo insieme all'apertura de El Diablo? > avevo già detto che adoravo Josh?.
< Dico che è una bellissima idea > scesi dalla macchina buttandomi tra le sue braccia, baciandolo con passione mentre le nostre lingue iniziarono a sfiorarsi dolcemente. < Ci sentiamo dopo > dissi dandogli un ultimo bacio a fior di labbra. Josh rimase li a guardarmi e prima che potessi sparire definitivamente dalla sua vista mimò un ti amo con le labbra inarcate in un tenero sorriso.

 < Mamma sono a casa > urlai buttando le chiavi della macchina in borsa.
< Bambina mia sono in salotto con Charlotte > per educazione andai in salotto dove salutai mia madre con un bacio sulla fronte e Charlotte, la mamma di Kyle, con un bacio sulla guancia.
< Ti fai ogni giorno più bella tesoro > disse Charlotte sorridendomi.
< La ringrazio >
< Dammi del tu, ormai ci conosciamo da così tanto tempo, approposito come mai Kyle non è con te? > chiese come se fosse una cosa abituale che io e lui fossimo insieme, quando invece, in diciotto anni della mia vita mi ero guardata molto bene dal frequentarlo.
< Credo sia con Chad e Mason > dissi sedendomi sulla poltrona.
< Non nè posso più di vedere Kyle sprecare il suo tempo e la sua vita con quei due buoni annulla > sentenziò acida.
< Evidentemente a lui sta bene, Mami, Charlotte scusatemi ma sono stanchissima, vado a riposarmi un pò. > dissi alzandomi dal divano.
< Va bene piccolina, ti sveglio io dopo > annuii e salii in camera dove mi addormentai all'istante.

< Amore svegliati, sono già tutti giù > aprii gli occhi vedendo mia madre sorridermi come sempre.
< Mi faccio una doccia e scendo > dissi alzandomi e trasciandomi fino al bagno.
< Va bene, mi raccomando lasciateli naturali, ti stanno così bene > mi baciò la fronte e usci dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.
dal cassetto presi un perizoma bianco di pizzo abbinate al reggiseno e mi chiusi al bagno, mi spogliai lasciando tutto sulla sedia e dopo aver riempito la vasca mi c'immersi dentro cercando di rilassarmi il più possibile. Kyle Gallner era già arrivato in casa mia e tra pochi minuti sarei stata costretta ad essere gentile con lui ma già sapevo che avrebbe fatto di tutto per irritarmi. vedendomi le mani ringrinzite mi alzai facendo andar via l'acqua dalla vasca, mi avvolsi nell'asciugamano e dopo essermi asciugata per bene m'infilai l'intimo e uscii dal bagno.
< Non ti facevo così prosperosa > per poco non mi venne un'infarto, Kyle Gallner era sdraiato sul mio letto che mi guardava con aria famelica, sbuffai irritata.
< Vattene > drigignai tra i denti.
< Altrimenti? > domandò alzandosi per venire verso di me.
< Altrimenti mi metto ad urlare > dissi arretrando.
< Smettila di andare indietro >
< E tu smettila di venire avanti > Kyle sorrise prendendomi per un polso e voltandomi spostandomi i capelli di lato baciandomi il collo. < Avanti dimmi che non ti piace > soffiò procurandomi dei brividi di piacere.
< Non mi piace > mentii.
< Non ti hanno insegnato che le bugie non si dicono > percepivo il suo sorriso e la voglia che aveva di me aumentare.
< E te forse non è chiaro il concetto che non verrò mai a letto con te > dissi voltandomi verso di lui. la sua mano passò ad accarezzarmi il ventre fino a che non prese a giocare con l'elastico del mio perizoma.
< Però rimani ferma > sussurrò sulle mie labbra.
< Perchè per quanto tu possa essere una puttana so che non lo faresti mai se io non voglio, anche se rimango ferma > dissi sicura e infatti lui levò la mano e me la infilò tra i capelli.
< Questo che tu lo voglia o no me lo prendo comunque > mi strattonò a se e mi baciò con foga infilando la lingua nella mia bocca.
< Mmm, hai il pircing alla lingua > mi morse le labbra.
< Che c'e? mai baciato una con il pircing? > domandai staccandomi da lui ma Kyle mi riprese tornando a baciarmi. mi prese in braccio facendomi accavallare le gambe sul suo ventre poggiandomi addosso al muro. gli leccai le labbra ed infine gli morsi il labbro.
< Mi stai sfidando? >
< No, ti sto facendo semplicemente eccitare > dissi struscandomi leggermente.
< Ci stai riuscendo > continuai così finchè non lo sentii abbastanza eccitato e non appena la sua eccitazione sembrava voler strappare il mio perizoma mi staccai da lui dandogli una piccola spinta, m'infilai un paio di jeans stretti, superga blu e una maglietta senza maniche dello stesso colore, mi sistemai i capelli e mi voltai verso di lui che mi guardava appoggiato al muro sorridendo, mi avvicinai e lui mi appicciò nuovamente al muro.
< Un anltro bacio o non vai da nessuna parte > disse infilandomi la mano nella maglietta fino ad andare a toccare i reggiseno.
< Mmm, Reggiseno e perizoma abinato, interessante >
< No, non è interessante, si chiama solo sapersi vestire > dissi dandogli un bacio a fior di labbra per poi liberarmi da lui.
< Non intendevo un bacio così > disse.
< Questo te lo fai bastare per il resto della tua vita e ora sei pregato di uscire dalla mia camera > aprii la porta e scesi di sotto senza accertarmi che Kyle mi stesse seguendo oppure no.
  
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