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Autore: _mari    06/09/2010    5 recensioni
“Kagome...”. Il mio nome detto da lui con la sua voce calda e con quel tono così dolce e allo stesso tempo severo mi fa sussultare. “Starti affianco...”. È titubante. Il suo respiro è affannato. Deglutisce e continua. “Starti affianco, non mi basta più.”. Il cuore smette di battere.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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shot giusto


Prefazione.

-come far aumentare il numero di parole in una storia-


19 Luglio 2010

h 2.32

Luoghi:
Royal Holloway College-Piemonte (dove mi trovo attualmente).


Mentre ero in Inghilterra e in campagna
ho scritto sul cellulare alcuni appunti per shot che mi sono saltate in mente per il regalo a una persona speciale, la mia cara amica Rò.
Sì, lo so, sono assurde, inutili e orride. Non sono certo brava come te. ;)
Però ci ho provato.
Volevo farti anche un bel video solo che non ho avuto tempo e materiali adatti per fartelo. (Perdono!)
Ho scelto di scrivere delle storie, alcuni disegni e uno sfondo per il tuo canale yt perché sono la cosa più naturale e semplice -almeno, per me- che avrei potuto farti come regalo.
(Molte “opere” sono state partorite verso le 2.30 di notte, indi, non fucilarmi! Mi dicono che sono un gatto non per nulla ù.ù )
Devi perdonare questa povera pazza, che non ha altro da fare che scrivere.
Bene, bacioni anche a tutti coloro che leggeranno, per scelta o per errore, queste shot
Ancora tanti auguri Rò! <3 Meeeow! ^O^
(A parte che non te le dedico solo per i tuoi diciotto anni, ma anche perché te le meriti! =D)

Bye!
P.S. Rò... Io non so scrivere storie allegre ç__ç sorry Y-Y aspettati shot malinconiche... Non tutte ma molte di queste...





.An eternal goodbye's fear.

(ossia, iniziamo bene... ^-^”)

-Kagome-


Ho sempre creduto.
È per questo che non ho mai dubitato.
Mi hai detto di aspettare ed io ho aspettato.
Sei fermo, mi volti le spalle.
La pioggia, insistente, cade incessantemente su di noi.
I tuoi occhi non raggiungono i miei.
Perché?
Cosa temi?
Me, per caso?
O forse sono io che ho paura, paura della verità?
Paura di quelle dolorose parole che so che vuoi dirmi ma che non ho il coraggio di ascoltare?
Comprendo fin troppo bene che per me non c'è posto.
Sgomitare e spingere per trovarne uno, angusto ed opprimente, non è la giusta soluzione.
Ti giri, mi guardi negli occhi.
Le tue iridi dorate si fondono nelle mie color dell'ebano.
Non riesco a parlare.
La gola è secca.
Il tuo sguardo magnetico mi immobilizza, paralizza ed atterrisce per manciate di secondi che paiono anni, lunghi e interminabili.
Vorrei gettarmi ai tuoi piedi, abbracciarti le ginocchia e chiederti di scegliere me.
Vorrei implorarti, urlare, strappare l'erba e inebriarmi col suo profumo.
Vorrei appoggiarmi sulla tua spalla e piangere, liberandomi da quel dolore che strazia il mio cuore, ormai a pezzi.
Vorrei chiederti di amarmi, perché io amo te...
Muovo alcuni timidi passi all'indietro, verso il bosco.
Inizio a correre.
Sì, sto scappando.
Questo mi fa sentire ancora più vile e triste di prima.
Le lacrime, prepotenti, fanno irruzione nei miei occhi stanchi.
I rami delle piante mi avvolgono come braccia scure.

Continuo a correre, rapida ed agile nel cuore della foresta.
Sento il tuo sguardo ancora su di me.
Perché non mi segui?
Non sono, quindi, l'unica a non volerti abbandonare, a non volerti lasciare, a non volerti dire addio.
Le gocce si mescolano alle lacrime amare che mi solcano il viso.
Non c'è mai un dolce veramente buono, una verità realmente pura, una realtà veramente serena.
Prima o poi, tutto finisce.
Lo so.
Sparisco, infine, nel buio della foresta, accompagnata solo dal ticchettio dell'acqua e dal rumore sordo dei battiti del mio cuore spezzato.
È un addio, Inuyasha?





.My life depends on you.

-Kagome-



Ogni parola,

ogni sguardo,

ogni gesto,

ogni respiro

mi può ferire, Inuyasha.
Sono brava a fingere.

Sono come un prato,

un campo d'erba fresca.

Ogni qual volta che è calpestato

i fiori che lo compongono appassiscono

e le erbacce li sostituiscono.

Eppure non urla,

non grida,

non piange

se ciò accade.

Ma soffre.

E gli steli continuano a ricrescere

e i boccioli a germogliare.





.Our indistructible friendship.
Ovvero, chi sono i veri amici.


Cosa vuol dire essere davvero amici?

Passare bei momenti insieme?


Facciamo shopping Kagome? O andiamo a mangiare qualcosa!

Divertirsi insieme?


Kagome, non trovi che il film fosse meraviglioso? Yuka, che ne pensi?


Scherzare e ridere insieme,

a volte con sarcasmo un po' troppo pungente?

Ah ah, quindi il tuo ragazzo teppista tiene il piede in due staffe?


No.
Essere amici significa condividere emozioni reali,
capirsi con uno sguardo,

sapere dire di no,

potere essere sempre se stessi

e togliere ogni maschera,

aiutarsi nei momenti peggiori

e gioire insieme in quelli migliori.

Forza, so che ti piace! Diglielo!

Non fare scemenze, te ne potresti pentire. Kagome, non rischiare troppo per noi.

Non piangere, andrà meglio. Noi siamo qui, non sei sola.
Ci siamo io, Miroku -anche se mi rendo conto che la presenza del libertino potrebbe solo sconfortarti-, Shippo, Kirara e soprattutto Inuyasha.


Amicizia?

Indissolubile legame inesprimibile a parole.


Grazie, amici miei.








.I was waiting for you.
-Sesshomaru e Rin-

Stringi tra le piccole e fragili mani un mazzo di fiori di campo.
Non ti sei ancora accorta della mia presenza.
Sospiri.
Ti volti alla ricerca di altri fiori.
Il vento trasporta i petali rosa del ciliegio come in una danza.
Mi vedi e sobbalzi.
Le pulsazioni del tuo cuore aumentano freneticamente.

Mi osservi con i tuoi occhietti color caffè un po' preoccupata.
Mi scruti attentamente.

Mi squadri da testa a piedi per accertarti che non sia ferito.
Mi sorridi ingenuamente e fai giravolte su te stessa.
Ridi.
Mi volti le spalle.
Sembri concentrata su di una farfalla posata su un bocciolo adornato da gocce di rugiada simili a diamanti.
La osservi vacuamente.

Gli uccellini cantano allegri.
L'odore delle lacrime salate misto a quello dei fiori mi solletica il naso.
Hai avuto paura? Stupida...
“Andiamo, Rin.”.
Ti muovi con innaturale compostezza.
Odo il fruscio dell'erba calpestata dai tuoi piedi di bambina.
Poi mi tiri la manica della veste.
Ti scruto severo e immobile: hai gli occhi rossi.
Mi porgi quel mazzolino di fiori raccolti con tanta pazienza e cura in questo assolato pomeriggio di luglio.

Tsk...”.
Scrollo di dosso le tue mani, senza prendere i fiori.
Temo, per un istante, di averti ferita ma continui a sorridere e mi segui, ridendo e facendo giravolte.
Che bizzarro cucciolo umano... Rin.






Note dell'autrice.

Ovvero, un intermezzo/sclero.


Dunque, per ora ho finito queste... Direi che ne scriverò altre. Voglio proprio fare un regalo che sia almeno leggibile e decente!
-Sì, Mary parla da sola, come fosse una pagina di diario (?)-

Beh, vediamo cosa mi viene in mente di nuovo in questo mesetto...








Sì, ho iniziato un mese prima perché pensavo di non fare in tempo...---->20 Luglio 2010

Campagna sperduta senza rete internet.

h.14.18



Mi sono ricordata che, mentre ero al R.H.C., il nostro amabile “teacher” ,Tristan (ha la moglie giapponese e perciò è fanatico del Giappone e ha un ombrello che sembra una katana! Kya! -Dovevo assolutamente dirlo. U.U-), ci ha fatto scrivere alcune “mini-saga”, ovvero storie composte da 50 parole.
Anche io ne ho scritta una, pensando a InuYasha, fonte di ispirazione di miei vari lavori.
Il “teacher” mi ha detto che sembra più una poesia.
Naturalmente è in inglese.
Well, I hope you'll like it! ;)
-Ah ah! Dimmi che per ora nessuno ti ha mai scritto qualcosa in Inglese!-
*Mary crede la cosa molto originale*




.Miserable Damned burned white soul.





When i see her in your arms

I feel like I'm burning.
My heart wants to stay with you,

but my damned soul wants to leave this pain.

What should I do?

I'm staring in front of you

but you won't escape again.
What am I waiting for?


























Bene bene... Ho un'altra shot su Sesshomaru e Rin. È un' AU.
Non è gran che... ma speriamo che nel complesso non sia malaccio...


.Il tuo ricordo.


È il tramonto. Anche oggi è finita un'altra giornata di intenso lavoro.
Cammino lento, senza fretta, per le strade di Tokyo.
Sono quasi giunto a casa.
Passo per il solito vialetto.
La sua villa...
Rallento ulteriormente il passo. Osservo la finestra alla quale si affacciava sempre, sbracciandosi e gridando il mio nome. Ciò mi ha sempre indispettito non poco.
Improvvisamente mi sembra di scorgere un'ombra.
Mi fermo e fisso quel davanzale, nei cui vasi i fiori non hanno mai smesso di fiorire.
Sgrano gli occhi, sorpreso: è lì. Rin si sbraccia e mi sorride. Scuoto la testa; sarà la stanchezza. Mi stropiccio gli occhi con la mano libera e quando riguardo la finestra lei non c'è più.
La stanchezza...
Sbuffo e torno a casa imprecando. Ho perso minuti preziosi di riposo.

Il giorno dopo, terminato il lavoro decido di entrare nella villa.
Apro la porta principale.
Lei è lì. Seduta sulla scalinata con i palmi delle manine appoggiati sotto il mento.
Ride e fa dondolare le gambe.
“Grazie, Signor Sesshomaru. Non ti sei scordato di me.”.
La bimba si alza in piedi e corre al piano superiore. Indossa sempre quel vecchio kimono consunto e dai colori stinti. I I capelli della frangetta le coprono gli occhi e porta sempre un codino sopra l'orecchio destro.
“Rin...” sussurro mentre mi dirigo al piano superiore a grandi falcate.
La sento ridere; quel suono così grazioso e leggiadro giunge da dietro quella porta.
Entro, senza indugiare. Non c'è nessuno.
La finestra è spalancata. È quella finestra alla quale si affacciava sempre. Sospiro. Osservo quei fiori meravigliosi, che ogni tanto mettevi tra i capelli. Mi avvicino al davanzale. Ecco, da lì scorgo un ciliegio impazzito. I petali dei suoi fiori si disperdono al vento e il loro profumo mi solletica le nari.
Mugugno indispettito: le mie allucinazioni stanno peggiorando. Con un balzo ritorno in strada. Come d'abitudine cammino lentamente e stancamente per i viali.
Arrivo davanti al cancello di casa, guardando il terreno, serio e pensieroso.
Una voce mi risveglia dai miei pensieri e mi costringe ad alzare lo sguardo.
“Bentornato, signor Sesshomaru.” una ragazza dalla carnagione chiara come la porcellana, con occhi color del caffè e capelli neri, raccolti in parte da un buffo codino sopra l'orecchio, è immobile e mi sorride raggiante comodamente seduta sull'ultimo gradino delle scale.
Attonito e sorpreso non dico una parola.
Raggiungo la porta e fisso quella ragazza così diversa dalla bambina che conoscevo.
“Ciao... Rin.”. Nulla è cambiato, ti ho sempre aspettata. Sei solo cresciuta. Ora non sei più un cucciolo. Ora sei una donna, Rin.
Apro la porta, che si richiude alle nostre spalle.

Bentornata, Rin.






Sì. Si tratta di un'altra potenziale storia inutile!
Vi invito a votare! Quale shot vi è sembrata la più idiota?
Rò -_-” sono orrende... Mi vergogno di 'ste schifezze.
*Piange a dirotto. Mary ci sta provando! Ma non è colpa sua se non è gran che a scrivere!*
Non so nemmeno se farti leggere 'ste cose... Tu che sei così brava...
*Si rifugia nel suo anfratto personale a piangere*.


Sì, come shot di compleanno sono davvero patetiche!

Quasi tutte angst! X,D beh, ribadisco, io ci sto provando.





.Tra vita e morte.


Eccomi, ancora una volta, in braccio alla morte; immersa in questo lago mentre attendo l'unica persona in grado di salvarmi.
Nessun suono giunge alle mie orecchie. L'acqua, che mi culla dolcemente, funge da isolante. Le forze mi abbandonano sempre più ogni istante che passa, ogni secondo che scorre. Fa freddo, anzi, si gela.
Il veleno distrugge, smembra e dilania questo corpo di argilla, fragile gabbia che trattiene la mia anima dannata in questo mondo che mi ha fatto conoscere il vero inferno, il vero dolore.
Attendo, impotente, la mia fine o la mia salvezza.
Il buio mi circonda e l'acqua, dapprima limpida e cristallina, continua a tingersi di nero: il veleno la sta contaminando.
Ripenso a te, InuYasha.
Ah, quale infausto destino ci ha colpiti.
La nostra sorte è stata dapprima decisa?
Un sentiero di odio e rancore è stato disegnato per il nostro fato?
È una strada tinta del rosso scarlatto del sangue che ha macchiato le vesti, gli artigli e che ha infiammato i tuoi occhi; è un percorso nero come le tenebre che sono nate nei nostri cuori e scuro come l'oblio e l'ignoranza che hanno offuscato le nostre menti.
Il dolore, la tristezza hanno davvero distrutto queste nostre misere vite?
Forse la mia... Perché tu non sei solo. No...
Una luce. Il calore riscalda il mio cuore.
L'acqua ritorna limpida.
Ah, sei tu... Alla fine mi hai salvata...
Perché l'hai fatto?
Mi tocco la spalla e faccio scorrere la mano fino a sfiorare il petto: la ferita non c'è più.
Il veleno non è stato completamente eliminato.

La mia fine è stata solo rimandata.
Kagome,
tu hai salvato la mia anima.

Il mio petto... è ancora caldo.




.Scelta.


Ho sempre saputo che eri timido.
Ho sempre saputo che eri orgoglioso.

Non ci sono mai stati grandi discorsi.
Mi sono sempre accontentata di questo:
starti accanto è sempre stato il mio più grande desiderio.
Perché ora non è più così?

Sono passati tre anni dalla sconfitta di Naraku.
Sono passati tre anni da quando ci siamo separati.

Ora sono di nuovo qui, con te.
Ho scelto te.
Tu sei la mia scelta.
Tu sei il mio destino.



Raccolgo le erbe medicinali, secondo gli insegnamenti della vecchia Kaede.

Ora sono una sacerdotessa a tutti gli effetti, baby sitter nel tempo libero.
Già, curo i bimbi di Miroku e Sango quando desiderano passare un po' di tempo soli.

Anche se, ultimamente, sta diventando un'abitudine!
Guardo le gemelle scorrazzare nel prato allegre e vivaci come al solito.
“Secondo me quelle mocciose sono iperattive!”. Sobbalzo sentendo quella voce così familiare alle mie spalle. Arrossisco.
“Brillante deduzione!”. Esclamo ridacchiando.
Il mio hanyou si siede a braccia conserte al mio fianco, mentre riordino le erbe appena raccolte.
“Kagome! Siamo venuti a riprenderci le pesti! Si sono comportate bene?”.
Le bambine corrono tra le braccia di Sango e Miroku, che portano con loro anche l'ultimo nato.
“Sono state bravissime, come sempre.”. Sospiro e lego con uno spago le piantine che ho posato davanti a me.
InuYasha borbotta qualcosa di incomprensibile ed emette un basso suono gutturale.
Non cambierà mai.
“Beh, noi andiamo! Fate i bravi voi due!”. Miroku ridacchia e sparisce al seguito della moglie.
Istintivamente arrossisco e il mio cuore sussulta.
“Tsk...”. Il mio hanyou rimane in silenzio finché la famigliola non scompare nel bosco.
Non mi aspetto nulla, assolutamente nulla da lui.

Non è mai stato molto espansivo, lui...
Durante quei pochi momenti passati da soli siamo sempre rimasti semplicemente in silenzio.

Appoggio la testa sulla sua spalla. Sono davvero stanca. Oggi più del solito.
Anche il cuore fa più male degli altri giorni.
Pensavo che restarti affianco, semplicemente, come ho sempre fatto mi bastasse.
Cos'è cambiato? Cos'ho che non va?
“Kagome...”. Il mio nome detto da lui con la sua voce calda e con quel tono così dolce e allo stesso tempo severo mi fa sussultare. “Starti affianco...”. È titubante. Il suo respiro è affannato. Deglutisce e continua. “Starti affianco, non mi basta più.”.
Il cuore smette di battere.

Come? Io... Io... non gli basto più?

Forse...
Le sue mani mi prendono il viso e mi guarda intensamente negli occhi.
Una lacrima solitaria percorre la mia guancia.
Non mi lasciare, InuYasha, io ho scelto te.

Tu sei la mia scelta.
Non mi abbandonare.
I suoi occhi sono incatenati ai miei.
Ci siamo solo noi.
Il vento fresco ci scompiglia i capelli e gli ultimi raggi del sole ci accarezzano la pelle.
“Io... Kagome...”. Biascica ancora qualche parola.

Ho sempre saputo che eri timido.

Non mi sono mai aspettata nulla.

Mi basta guardarti per capire cosa vuoi dirmi.
Le mie labbra si incurvano in un sorriso.
Abbassa lo sguardo per poi sussurrare velocemente quello che ho atteso da una vita. Quello che ho sempre sperato e sognato.

Quello che mai ho avuto il coraggio di chiedere.
Quello che in fondo al cuore ho sempre saputo.
“Ti amo.”. Sentire quelle dolci parole mi fa fremere.
Avvicini le tue labbra alle mie e mi baci.
So quanto sia stato difficile per te.

So quanto tu sia orgoglioso.
Ho sempre saputo che mi amavi.
Ora ci credo.

Anche io, InuYasha.”.





Ebbene, se ce l'hai fatta ad arrivare fin qui ti faccio un grande applauso! Ma non sei alla fine.

*Silenzio*.
Ti manca da leggere un'ultima shot!
*Silenzio*

Arrivata a questo punto potrei anche dirti di non leggere, ti ho stressata fin troppo.
Ma già che ci sei...

^x^”


.I'll be like you.


Si rimirava soddisfatta allo specchio.
Indossava un paio di pantaloni gessati, una camicia azzurra e una giacca nera.

La cravatta era legata in vita a mo' di cintura.
S'era calcata in testa un grande cappello e portava sul naso un paio di occhiali.
Ai piedi aveva delle scarpe smisuratamente grandi per lei.
Per completare il tutto si era spruzzata un po' di profumo e aveva spalmato sul suo viso una schiuma bianca che lui usava tutte le mattine.
Fece un giro su se stessa soddisfatta e sorrise a trentadue denti.
Così era proprio un vero maschio.

Io sono un vero youkai e sono il nuovo direttore della ditta Tashio!”. Esclamò ridacchiando, imitando una voce maschile e profonda.
Lui la spiava, cercando di trattenere un sorriso, da dietro la porta.
Lui non sorrideva mai.
Non era, come dire, nel suo stile.
La vide sedersi con aria truce sulla sua poltrona da lavoro.
Lo stava imitando?
Rabbrividì.
Le dava davvero un'impressione così negativa di sé?
Sospirò.
Rin, vedendolo, si voltò verso di lui di scatto e disse con grande serietà a braccia conserte:
“Da grande sarò come voi, Sesshomaru-sama! Sarò un vero uomo.”.
Lo youkai maggiore lo scrutò accigliato.
Si avvicinò a lei e le tolse la schiuma da barba dal viso.
La fece, poi, sedere sulle sue ginocchia.
“Dovresti pensare a diventare una buona donna, Rin.”.
Lei lo osservò confusa e un po' dispiaciuta.
Non voleva che fosse come lui?
Si accigliò e stette zitta con le manine serrate a stringere i pantaloni.
Poi si rasserenò e proferì sorridente:

Allora diventerò la buona donna di Sesshomaru-sama.”.
In quel momento lo youkai sorrise.
E arrossì impercettibilmente.





Abbiamo finito, Rò e lettori vari.
Spero con tutto il cuore che ti abbia fatto cosa gradita con queste shot.
Bene...
A presto <3

bacini...

Mary.











   
 
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