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Autore: Angel TR    06/09/2010    3 recensioni
Se mi chiedessero cos'è cambiato, io risponderei che ti ho lasciato. E se mi chiedessero perchè ogni tanto ho quell'aria morta come un albero d'Autunno, io risponderei perchè ho perso la mia foglia più bella, importante e brillante, brillante come la Stella Del Nord. E che mi manca quella foglia. Perchè adesso è caduta e io non posso recuperarla più, proprio no.{ Semplicemente, una lettera ad un amato mai esistito. }
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Always In My Head.'
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Se Solo Fosse Stato Vero

Ciao, Jack.

Mi manchi, sai?

Avverto la tua presenza come se io non ti avessi mai cacciato dai miei pensieri, e non avessi mai fatto a pezzi la parte del mio cuore che ti teneva custodito come un tesoro.

E tu sai che tutto il mio cuore ti teneva custodito.

Così, ho dovuto stracciare tutto il mio essere, per ricostruirlo di nuovo. Ancora una volta. Più forte, ma, soprattutto, più reale.

Dato che sono qui a scriverti, penso che tu ti chiederai se io ci sia riuscita sul serio nel mio intento

Jack, cosa fai adesso?
Che lavoro fai?
Hai preso la laurea?
Ti sei trasferito in Australia, dove hai sempre desiderato andare?

Io me lo ricordo, sai. Mi ricordo che a te piaceva l'Australia. Chissà se ti piace ancora.

Forse quando riceverai questa lettera, la straccerai subito. Anzi, forse non l'aprirai nemmeno, quando leggerai il mittente.

Sono stata così impulsiva? Avrei dovuto pensare di meno a me stessa?

Volevo solo farti sapere che io sto bene. Sto bene qui, sai? Adesso andrò in una nuova scuola. Tu hai sempre detto che avrei brillato in qualsiasi scuola sarei andata, che avrei potuto andare direttamente al college per la mia intelligenza.

Sei sempre stato dannatamente gentile e premuroso con me.
E io ti ho scaricato, come si fa con i pezzetti di carta igienica nel gabinetto.
Ma dovevo farlo, capisci?
No, certo che no.

Tu sei sempre andato oltre le apparenze, e, quindi, quello che ho fatto io ti ha sicuramente riempito di disgusto.
Insomma, ti sarai chiesto se allora stavo con te unicamente per l'apparenza. Anche se tu, caro mio, sai benissimo che a me poco interessa di quello che avevi, del tuo aspetto, ecc.

Tu mi mangiavi dentro. Tu stavi crescendo come il cancro – astrattamente parlando, ovviamente – e io proprio non potevo fermarlo, no. Bene, hai visto? Ho preso le medicine, come dicevi tu.

Ma non quelle contro l'insonnia, bensì contro di te.

Credevo non ti avrei mai lasciato, e sarei morta nell'attesa che tu venissi finalmente a prendermi, per sempre, e non come di solito, due minuti e via.

Se solo tu mi fossi stato più vicino.

Se solo tu avessi avuto il coraggio di venire.

Se solo io non fossi mai stata speciale, con quel qualcosa in più, come hai sempre detto.

Se solo fossimo vissuti in un'altra epoca, dove il reale ed il virtuale s'incontreranno senza problemi.

Chissà se succederà. Immagini, Jack?
E noi che saremo in un luogo sperduto, o forse non ci saremo proprio...

Io sarò sicuramente nel limbo e tu chissà dove, in Paradiso, forse, come dicono loro e come dici tu. Anche se tu sei convinto che finirai all'Inferno. E forse te lo meriti, o forse no

e staremo lì a guardare, pieni di rancore ed amarezza, pensando a quale vita ci avrebbe attesi.

Jack, hai visto cos'ho fatto a tutti quei messaggi che parlavano di noi? Li ho eliminati, e ho eliminato anche tutte le tue foto. Hai visto, Jack? Mi hai guardata mentre lo facevo?
Ci ho messo tutte le mie forze.
Alla fine, però, ero contenta.

Jack, è finita l'Estate. È Autunno, la mia stagione preferita. Ora di ballare reels e cantare in gaelico, la mia lingua d'origine.

Hai promesso di riportarmi a casa, ti ricordi? Forse no.

Quindi, li ballerò da sola, con le braccia in posizione come se tu fossi accanto a me e stessi ballando il mio stesso ballo. Immaginando il tuo calore, il tuo respiro fra i capelli, e le tue scarpe che calpestano le mie.
Perché tu non sei mai stato bravo a ballare, non è vero, Jack?

Troppo bello per sprecarti in strane danze tribali, ho ragione? E non dire che sono cattiva, adesso, solo perché non ti posso avere più. Era una questione mentale. Finché io decidessi di averti, ti avevo. Quando ho deciso che era momento, non ti avevo più.

Abbiamo deciso di partecipare a questo grande gioco che è l'amore – un po' come il poker. Ti ho detto che ho imparato a giocare a poker? Si dice che chi è sfortunato in amore, è fortunato al gioco. E in effetti...
Abbiamo partecipato, sì, eccome. Eravamo tutti in fiamme. Ma poi, siamo diventati dei pezzi in questo gioco, e nessuno riusciva più ad incastrarci.
Ho iniziato ad amarti per abitudine, Jack.

Capito, Jack? Amarti era un'abitudine. Molto bella, ma faticosa.

Ho giocato col fuoco e mi sono scottata. Avevi ragione. Hai vinto tu.

Ho voluto scrivere troppo in fretta la fine di questo libro, e così mi sono ritrovata con il Destino che mi ha strappata la penna di mano e si è messo a riscrivere furiosamente quello che avevo scritto io, nero su nero. Non mi ha nemmeno chiesto se ero contenta.
Ha semplicemente fatto, ecco.
Mi ha scritto una nuova storiella sul libro e così sono qui a viverla. Cioè, è molto bella. Ci ha visto bene, il Destino.

E a te, Jack? Che storia ti ha riscritto, il Destino?
Con chi sei, ora? Ami? Ami come hai amato me? Jack, devo farti una domanda...perché io ora lo voglio sapere, avanti, ora puoi dirmelo. Mi hai mai amata? Dimmelo, dai. Oppure non puoi? No non devi, non puoi. Ecco tutto.
Tu non puoi dirmelo, e basta.
E io dovrò accontentarmi delle mie supposizioni, astratte – e non dire come i tarocchi, perché sai benissimo che non sono astratti affatto!

Jack, tra qualche mese è Dicembre.

Ricordi Dicembre, Jack?

Due anni sono passati da quel Dicembre. Siamo cambiati tantissimo entrambi. Tu ti sei messo a lavorare, io ho schiarito i capelli (naturalmente, precisiamolo) e ho iniziato a vestirmi più colorata, non, come dicevi tu, "come la Morte".

Se mi chiedessero cos'è cambiato, io risponderei che ti ho lasciato.
E se mi chiedessero perché ogni tanto ho quell'aria morta come un albero d'Autunno, io risponderei perché ho perso la mia foglia più bella, importante e brillante, brillante come la Stella Del Nord. E che mi manca quella foglia. Perché adesso è caduta e io non posso recuperarla più, proprio no.

Mi manchi, Jack.

Ogni volta che vedo una famiglia, mi si stringe il cuore. Ricordi tutti quei progetti, la nostra casetta e...?
No. Non lo ricordo io, figurati tu.
Mi hai lasciata anche tu, certamente non solo io ho lasciato te. Tu per primo hai cambiato stanza e paese. Io ti ho solo seguito a ruota.
Ma mi senti, Jack? Ti ho seguito a ruota. Persino quando ti ho lasciato, ho comunque seguito i tuoi passi, quello che stavi facendo. Come un prato di fiori gialli con il Sole. Come si chiamavano quei fiori? Girasoli, ecco.
Io il girasole, tu il sole. Diversi, distanti, eppure io dipendevo da te, per tutto. Per respirare. Per vivere, di conseguenza. Per girare e vedere la luce. Tu eri la mia luce.
Ma tu scappavi dal mio sguardo, anzi, te ne fregavi altamente, pur dandomi quello stralcio di luce che mi serviva per vivere.

Non ti amo, Jack. Non ti amo più.

Non mi serve più il Sole, per vivere. Non mi servi più tu. Ho altro, ora. Il Destino ci ha visto bene, ci ha evitato di esplodere.
Sai come ci si sente a vivere una bugia? Riaffiorava tutto di notte. Il giorno tutto okay e la sera, puff! Per questo non dormivo. Perché vivevo la verità scontrandomi con le bugie.
Io ho bisogno di qualcosa per me, qualcosa da poter realizzare, e non sforzarmi e poi non ricavarne niente. Perché non avrei mai potuto ricavare niente da te, capisci?

Noi due insieme non c'eravamo. Noi due insieme saremo finiti. Stavamo finendo, non vedevi? Non te ne eri accorto?

E allora chissà perché ti penso ancora, Jack. Chissà perché ogni cosa che faccio, rievoco la tua immagine e dico "Anche quand'ero con Jack lo facevo..."

Io festeggerò a Dicembre, mi hai capito, Jack?
Io festeggerò a Dicembre! Capito?! Capito, Jack?

Mi hai sentita?

...Mi puoi sentire, Jack?


***


N/D, capito?
  
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