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Autore: MaryJane    24/10/2005    0 recensioni
E' mezzanotte passata, e in un tranquillo quartiere di Londra la vita procede come tutte le sere. forse perchè nessuno sa esattamente quello che sta accadendo nei sotterranei della città. l'indomani mattina,però,alle prime luci dell'alba,la tranquillità di Londra viene rotta dal ritrovamento di un cadavere messo in una strana posizione dagli assassini. perchè il corpo è stato posizionato in quel modo? cosa vorranno dire le scritte trovate sulle braccia dell'uomo?quale mistero si cela dietro al numero 3? è sulla base di questi interrogativi che l'agente della squadra omicidi Grace Armstrong,fiancheggiata dal detective Chris Bryant proverà l'esistenza di una misteriosa setta segreta aiutata da uno dei più famosi gruppi rock punk dagli anni '90 fino ad oggi:i Green Day.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

Troppo stanca per ricominciare

 

Arrivò a casa verso le sette del pomeriggio dove trovò Renée ad aspettarla davanti alla porta.

“Allora?”le chiese la vicina di casa”Si può sapere che ti prende? Perché mi hai chiamato?”

“Niente” rispose Grace entrando e posando la borsa sul tavolo nell’ingresso “volevo solo un po’ di compagnia”

“Grace ti conosco e so che non me la racconti giusta. Perché mi hai fatto venire qui? È da stamattina che sei strana. Che ti sta succedendo,Grace?”

Grace si voltò a guardarla“vuoi sapere che c’è? C’è che sono…nervosa,ecco. C’è stato…un altro omicidio. È questo è più complicato del precedente. Non so se riuscirò a risolverlo.”

“Che ha di tanto particolare?”

“Tutto. Praticamente tutto. A partire dalla posizione del corpo fino alle strane scritte sulle braccia.”

“è questo il problema? Non è la prima volta che trovate scritte sui corpi.”

“No,ma ti pare che uno che scrive “Ha ha sei morto” sul braccio di qualcuno che ha ucciso possa essere sano di mente?”

“Penso proprio di no!”esclamò Renée notando il tono ironico dell’amica.

“Gli hanno scritto “Ha ha you’re dead” su un braccio e altra roba sull’altro.”disse poi avviandosi in cucina.

Renée tornò seria all’improvviso.

“Che-che gli hanno scritto?”

“Ha ha sei morto! Vorrei sapere quale assassino idiota si diverte a…”

“No! Hai detto un’altra cosa!”

Grace la guardò stranita.

“Ho detto “Ha ha you’re dead” perché gliel’hanno scritto in inglese! Ma non cambia poi molto!” Renée deglutì. Poi,tentando di apparire il più naturale possibile davanti a Grace,le disse:

“Ah…capisco…senti,si sta facendo tardi,io devo andare. Poi ci sentiamo,ok?” e corse via senza neanche salutare.

Grace stette per un po’ a guardare dove fino a pochi secondi prima c’era la sua amica,poi scosse la testa e si voltò per andare sopra.

“Io quella non la capisco proprio!”

 

L’ufficio di Grace Armstrong si trovava a due passi dal Big Ben,nel bel mezzo di Londra. Sempre movimentato e pieno di persone,era l’unico posto dove Grace si sentiva veramente a casa. Ci lavorava da anni,ormai,e, nonostante a volte non ne potesse più di quel lavoro, era sicura che non avrebbe mai potuto vivere senza le sue indagini. Dopo sei anni passati tra quelle mura ormai si era abituata ad assassini,interrogatori, testimoni e inseguimenti vari.

Il suo studio personale rifletteva in tutto la sua personalità. Fuori, sulla porta in noce,una targhetta in ottone recitava il suo nome per intero: COMMISSARIO GRACE KATHERINE ARMSTRONG.

 

“Buongiorno!”esclamò Grace entrando in ufficio.

“Hey,ciao!”la salutò Chris frettoloso “come va? Tutto a posto? Bene,sono contento. Ci vediamo più tardi. Anzi,no! Vieni con me!” detto questo la prese per un braccio e la trascinò fuori dall’ufficio.

“Fermati un momento,Chris. Non ho capito una parola di quello che hai detto. Si può sapere dove stiamo andando?”

“Andiamo a fare un giro nei posti più frequentati da Alexander Moore.”

“Da chi?”

“La vittima”

“Ah”disse semplicemente Grace.

“E quali sarebbero i posti più frequentati da questo Moore?”

“A quanto pare un locale in Nelson Road e una discoteca  poco più lontano. Stando al alcuni suoi conoscenti l’ultima volta che l’hanno visto stava proprio li”

“Si,ma non pensi che dovremmo andare anche a casa si Moore? Magari da qualche parte ha scritto qualcosa…può darsi che sapesse qualcosa…”

“Certo che lo penso,Grace! Ma penso anche che sarebbe meglio se sapessimo dov’è la casa di Moore!”

 

Chris ingranò la seconda.

“Che mi dici di questo Alexander Moore?” gli chiese Grace guardando fuori del finestrino.

“Bè…il nome lo sai,aveva 38 anni, divorziato e abitava a Londra. L’ex moglie si chiamava Emily Lewis. Da lei aveva avuto un unico figlio maschio, Michael, di nove anni, che al momento abita con la madre. Il padre Dorian è morto due anni fa in un incidente stradale, mentre la madre,Nessie, da quando è morto il marito vive in Scozia e da allora non è mai tornata a Londra.”

“Era figlio unico?”

“No,aveva una sorella. È lei che abbiamo rintracciato. L’unica che ha risposto,per lo meno. Si chiama Alice, ha 36 anni ed è sposata con un certo Evan Collins,proprietario di un negozio. Come ti dicevo,è l’unica che siamo riusciti a rintracciare.”

“Come mai?”

Chris fece spallucce.

“Gli altri sembrano spariti nel nulla. Forse si nascondono, o forse non hanno voglia di parlare di lui. Neanche la sorella era tanto contenta. A quanto pare, Moore, dopo il divorzio,aveva cominciato a bere,e secondo la sorella, era anche entrato in un giro di droga. Spacciava cocaina. Era diventato la pecora nera della famiglia. La sorella è l’unica che ha continuato a mantenere un minimo di contatto con lui. Non è sembrata molto dispiaciuta,quando ha saputo che è morto,comunque. Era come se se lo aspettasse. Ha detto “lo sapevo che prima o poi l’avrebbero fatto fuori!”

“Chi?”

“Quelli della droga,ha detto lei. Ma non sembrava molto convinta. Di sicuro,quelli di cui parlava,chiunque fossero, hanno a che fare con la morte del fratello. Ed è anche sicuro che dobbiamo trovarli.”
Grace fece una pausa.

“Com’è che non sappiamo dove abitava?”

“Da qualche mese aveva comprato questo appartamento a Londra, ma nessuno sa dove sia. Non lo disse a nessuno, neppure a sua sorella. Però abbiamo questi locali che frequentava, cominciamo da lì, può darsi che qualcuno sappia dove abitava.”

“è tutto?”

“è tutto!”

“Andiamo,allora. Non vedo l’ora che finisca tutto!”

Chris le sorrise. Ingranò la quarta e tornò a concentrarsi sulla strada.

  
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