Si sa che l'amore tra umana e alieno non è una cosa semplice. ma certe volte si è disposti a qualunque cosa pur di stare insieme...
Storai scritta come regalo di compleanno a Siretta! =)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Questa storia è
scritta per la mia cara amica Siretta! E' il mio regalo per il tuo
compleanno, spero che ti piaccia scrivimi una recensione bella lunga!
Tvb tesoro! Un bacione
- Be allora oggi com'è andata Sara?- chiese una ragazza dai lunghi capelli viola mentre sorseggiava il suo caffè.
- Mah a parte che sono sfinita perché il mio manager mi ha fatto
incidere altri due pezzi sul mio ultimo disco, benissimo! E' pazzo! Ma ti rendi conto? Ho dovuto
scrivere 17 canzoni nel giro di pochi mesi!- esclamò una
ragazza dai capelli lisci castano chiaro e gli occhi leggermente e
mandorla marrone scuro.
- Be a me non è andata meglio di te! E' da stamattina che il mio
fotografo mi fa stare in mille posizioni diverse! Mi verranno i
reumatismi prima dei vent'anni!- esclamò l'altra scoppiando a
ridere. Le due erano amiche da quando erano bambine. A sedici anni Sara
scoprì di avere una voce portentosa che la portò sulla
via del successo, mentre l'altra grazie al suo fisico da modella
divenne la sex simbol di Tokyo.
Mentre la cantante finiva di bere la sua tazza di caffè Zakuro si portò le mani sulla pancia.
- Ehi che succede?- chiese preoccupata la mora
- Niente niente, scusami ma
devo proprio andare, non mi sento bene...- annunciò lei
alzandosi e posando sul tavolo i soldi
- Ma dai ti accompagno in casa!- esclamò l'altra preoccupata
- No vado da sola! Ti chiamo
questa sera! Ciao!- e detto questo uscì a grandi passi. Sara
confusa finì la sua bevanda e imitò l'amica.
Mentre si dirigeva
verso casa sua, distrattamente vide l'amica che parlava al cellulare
proprio a pochi metri da lei. Non era un impicciona ma lo strano
comportamento della modella l'aveva turbata, così decise di
seguirla.
Arrivate al molo notò
che molta gente correva a perdifiato nella direzione opposta, urlando
spaventata. Svoltato l'angolo non credette ai propri occhi! Davanti a
se c'erano 4 delle Mew Mew, le famose paladine di Tokyo! E stavano
combattendo contro un enorme mostro gigante e con tre ragazzi
stranissimi. Zakuro si avvicinò alle ragazze pronunciò
qualcosa di incomprensibile e venne avvolta da un fascio di luce. Dopo
pochi secondi apparve la quinta Mew Mew.
" Zakuro è... è..." pensò lei sconvolta. Incredibile! La sua migliore amica era una Mew Mew!
- Miseria...- mormorò
confusa. Uno dei tre ragazzi che lei riconobbe come gli alieni che
volevano invadere la terra si voltò nella sua direzione.
- C'è qualcun altro- un altro di loro disse
- Ci penso io- Sara ci mise
alcuni secondi per realizzare che stava succedendo, così
cominciò a scappare a più non posso ma, arrivata a
metà strada, una voce la raggiunse.
- La mamma non ti ha mai
detto che è maleducazione voltare le spalle alla gente?- davanti
a lei, non si sa bene come e quando, era apparso uno dei tre ragazzi!
La guardava incuriosito, aveva splendidi occhi ambrati, capelli verdi
raccolti in due codini e un fisico perfetto!
- Io... io...- balbettò Sara in preda al panico. Rimase per interminabili minuti a fissarsi negli occhi.
"Ma che cazzo mi prende?
Dovrei farla fuori non ammirarla... " pensò Kisshu dandosi
mentalmente dell'idiota. Quella ragazza lo attraeva, quasi quanto la
sua micetta. E ora con il viso rosso per la corsa era alquanto
adorabile e tenera.
- Come ti chiami umana?- chiese lui improvvisamente
- S... Sara...- la ragazza si
impose di calmarsi e ci riuscì a malapena. L'alieno che aveva
davanti era maledettamente figo, mai in vita sua aveva provato una
sensazione del genere, eppure ne aveva avuti di ragazzi... sapeva che,
volendo, la poteva fare fuori come se nulla fosse...
- Mi... mi ucciderai?- chiese titubante, il verde sembrò riscuotersi a questa domanda.
- No, sei una creatura troppo bella per essere usata per i nostri scopi- rispose lui sorridendole in modo provocante
- Grazie...- mormorò con voce piccola la mora
- Aspetta a ringraziarmi
Sara, io comunque sono Kisshu- di nuovo calò il silenzio tra di
loro. Nonostante l'alieno si sforzasse di pensare alla sua gente, ai
suoi fratelli, anche alla sua micetta, non riusciva ad alzare un dito
su di lei.
- Hai poteri magici?- chiese il ragazzo
- Nessuno...-
- Io non credo, mi hai
completamente stregato. Devo andare ma stai certa che ci rivedremo
molto presto!- e così com'era arrivato, sparì. A Sara
tremavano le gambe dalla paura di poco prima , aveva scampato la morte
per un soffio e poi cosa avrà voluto dire con quell'ultima
frase? Decise di non pensarci e dirigersi subito verso casa.
La sera si era finalmente
quietata, anche se non riusciva a non pensare a ciò che era
accaduto quel pomeriggio. Si stese sul letto immersa nei suoi pensieri
quando...
- Buona sera Sara- lei per
poco non cadde da dove era sdraiata! Davanti a lei si era
smateriallizato Kisshu. Scattò in piedi non sapendo bene come
comportarsi.
- Che ci fai qui?- chiese metà impaurita e metà curiosa.
- Mantengo la parola data-
rispose semplicemente lui avvicinandosi. La mora indietreggiò
fino a toccare il muro con le spalle.
- Non ti faccio del male!- osservò lui ghignando
- E allora perché sei qui?- ripetè
- Te l'ho già detto
prima e poi volevo vederti- e detto questo si avvicinò
pericolosamente alle sue labbra. Lei deglutì a fatica.
- Non credo che...- mormorò la ragazza
- Io ti piaccio e si vede, mi mangi con gli occhi, dov'è il problema?-
- Sei un alieno...-
- E tu un umana, ma sai che
ti dico? Non me ne frega un cazzo- e azzerò la distanza tra
loro. Appena le labbra fredde del ragazzo si posarono sulle sue esplose
qualcosa in loro. La ragazza non si scostò ed approfondì
il bacio facendo danzare la propria lingua contro quella dell'alieno.
Era bellissimo, come se il tempo tra i due si fosse fermato.
- Forse le Mew Mew hanno ragione... dobbiamo dare una seconda chance alla terra...- mormorò lui staccandosi leggermente
- Dovete darcela, ognuno ne ha il diritto, perché noi no?-
- Perché ci serve l'acqua Mew-
- Secondo me basta chiedere e credo che le Mew Mew ve la diano molto volentieri...-
- Vedrò cosa posso fare- e ricominciarono a baciarsi appassionatamente.
La storia continuò per due mesi, si vedevano la sera: parlavano discutevano e si amavano.
- Ti amo piccola mia...- mormorò un giorno Kisshu. Sara credette di stare in paradiso... la ricambiava!
- Anche io Kisshu!- esclamò lei felice gettandogli le braccia al collo.
Arrivò il giorno della
battaglia finale. Kisshu tentò di ingannare Deep Blue ma questo
lo scaraventò lontano finendo tra le braccia di Mew Ichigo.
- Non dovevi farlo Kisshu...- mormorò la Mew Gatto prendendolo tra le sue braccia
- Non l'ho fatto per te...- mormorò lui ormai sul punto di morte. Quelle parole trafissero il cuore della rossa
- E per chi allora?- chiese con uno strano timbro di voce
- Per... per Sara...-
mormorò lui tossendo e sputando sangue. Come per Sara? Non era
follemente innamorato di lei? Dov'è spuntata questa ragazza? Lei
aveva Masaya però...
Amava Kisshu...
E solo dopo quelle due semplici parole l'aveva capito... che stupida che era stata...
Appena l'ultima battaglia
terminò, Gli alieni ritornarono in vita grazie al potere
dell'acqua Mew. Vicino alla navicella li attendeva una ragazza, che
appena vide l'amato sano e salvo gli corse incontro abbracciandolo. Le
aveva detto lui di attenderli li.
- Sei vivo!- gridò felice tra le lacrime
- Si amore, sono qua... dai
non piangere- cercò di consolarla lui scompigliandole i capelli.
Odiava vederla così...
- Kisshu dobbiamo andare...- lo richiamò il fratello più grande
- Cosa?- chiese Sara inorridita a quelle parole.
- Amore... sono un alieno devo andare sul mio pianeta...-
- Ti prego non lasciarmi!- esclamò lei abbracciandolo più forte
- Amore...-
- Portami con te!-
- Cosa??-
- Se mi ami veramente portami con te!-
- Amore ma non capisci? Dovremmo modificare il tuo corpo, non avrai di amici, dovrai partire da zero!-
- Se fosse per te lo farei-
lui guardò i suoi due fratelli. Taruto gli sorrise incoraggiante
e Pai annuì con la testa
- Saresti davvero disposta a...-
- Si- rispose subito la ragazza fissandolo negli occhi.
- Ti amo Sara...- e detto
questa si smateriallizarono dentro l'astronave che dopo pochi minuti
partì facendo cominciare una nuova vita ai ragazzi.