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Autore: meggie681    08/09/2010    1 recensioni
Il filone a cui mi dedico è sempre quello che concerne la burrascosa amicizia/relazione tra Jared Leto e Colin Farrell. Una fantasia collettiva oppure una concreta sequenza di fatti?... Forse non sapremo mai la verità. Buona lettura e grazie per le recensioni. maria rosa :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONESHOTQUELLOCHENON Cristo non posso essere quello che non sono Jared!"

La voce di Colin Farrell era dura, il suo sguardo era crudo, le sue mani tremanti, strette alle mie spalle stanche.

Era stato cosí difficile aprirmi a lui.

Raccontargli ogni dettaglio di quelle notti insonni, di quei mal di testa, che mi tormentavano.

Lui si preoccupó, una volta tornati alla vita reale.

Eravamo pronti per la promozione del film, ma io ero al limite.

Averlo vicino, per mesi, prima in Marocco, poi in Thailandia, fu all’inizio una gioia, poi una tortura lenta, come la classica goccia cinese.

Lui giocava, faceva lo spavaldo con le donne, l’amicone con gli uomini, flirtava con comparse e comprimari, aveva una parola gentile per chi era in difficoltá, ma poi, lui, tornava sempre da me.

"Mi rilasso solo qui.. in questa stanza dove c´è la tua confusione Jared.. La tua musica, i profumi che ti ho regalato, l’olio che.." - si voltava come un’onda improvvisa - "Che tu usi per darmi sollievo.. quei cavalli del cazzo, quelle urla del cazzo.." - sbuffavi, tornando a stenderti sul mio letto.

"Ti amo Jared.. ti amo perché sei cosí diverso da tutto il resto del mondo che mi sta sulle palle.. Posso bastarti cosí..?"

"Bastarmi Cole..?" - i miei respiri ti confondevano, ma non cedevi.

Un amore platonico "..un amore assoluto.. sarai sempre il primo dei miei pensieri Jay.. e l’ultimo prima di dormire, come adesso.." - e ti stringevi a me, accarezzandomi il viso, dandomi un bacio sulla fronte.

Raramente raccoglievo le forze e ti .. io ti pregavo almeno di darti un po’ di piacere.. E tu, tu mi lasciavi fare.

La mia bocca consumava i tuoi orgasmi "..piú vivi.. Dio, vorrei poterti.. vorrei Jared, ma io.. io non ci riesco.." - "Non importa Colin.."

Invece mi importava.

Mi logorava.

Mi annientava.

Ero sparito.

 

Tu mi chiamavi, mi scrivevi, io volevo solo morire.

Mangiavo sempre meno, avevo preso quei dieci chili di muscoli, che velocemente svanirono.

Tu non sai quanto io possa dimagrire, ma sono sempre stato forte, resistente.. Ora faccio fatica anche a tirare il fiato, dopo cinque gradini, per arrivare a questo loft, dopo essere sceso dall’ascensore, che qualcuno aveva giá richiamato.

Mi fermai, non so il perché.

Lo capii, quel sesto senso, solo quando la porta si aprí e tu eri lí.

"Colin…?!"

Lo stupore, le tue braccia, i nostri cuori che battevano all’impazzata.

Mi trascinasti alla finestra che illuminava il mio solitario pianerottolo.

"Ora.. ora la apro e ti ci butto di sotto.. ti ammazzo se mi fai di nuovo questo Jared!" - le tue urla erano grevi ed il tuo fiato sapeva di fumo ed alcoll.

"Hai.. hai di nuovo bevuto..?"

"No, solo un drink, mentre tenevo d’occhio il tuo portone.."

"Cosa vuoi.. a parte uccidermi.."

"Ricambierei solo il favore Jared.. tu lo hai fatto un mese fa, dopo che sei sceso dall’aereo promettendomi che ti saresti fatto vivo.. Cosa aspettavi?!"

"Veramente.. solo di andare insieme a tutti voi alle prime.."

"A tutti noi? Tutti noi chi cazzo!"

"Potresti.. abbassare la voce.. ho un’emicrania spaventosa.."

"Scusami.. scusami.."

Appoggiavi la tua fronte alla mia.

"Vorrei.. vorrei baciarti Cole, ma so che ti darei solo.. fastidio.." - e mi staccai da te. La chiave non girava bene, ma finalmente la blindata si aprí e tu mi seguisti, senza che io protestassi.

Era bello averti lí, ma era al tempo stesso orribile.

 

 

"La tua solita confusione.."

Lo dicevi compiaciuto, togliendoti la giacca scura, sui jeans e la camicia bianca, i ciondoli che non toglievi mai, gli anelli, il tuo bracciale.

"Mi offri una sigaretta Jared..?"

"Ho smesso."

"Ok.. hai fatto bene.."

"Ho dell’erba se vuoi.."

"Erba..?!"

"Sto scherzando.. come potrei farmi ancora una canna dopo che.."

Dopo che una sera, me ne accesi una e tu piombasti nella saletta del locale dove mi ero appartato con Francisco/Pagoa, per godermela e cancellarti dalla mia anima, anche se solo per poche ore.

Una scenata memorabile, tu che mi prendevi per la tunica che si strappó, tanto era fragile, come ero io.

Il muro era intonacato a scaglie, mi entrarono nella pelle, sanguinavo e tu urlavi.. Io piangevo, anche per quel fastidio.

Quando ti rendesti conto di quello che stava accadendo alla mia schiena, fu la sera piú bella.. tra noi.. Nudi, abbracciati nel mio letto, tu che mi parlavi piangendo, raccontandomi dei tuoi abissi, della cocaina, le sbronze, le botte…

 

Mi hai picchiato solo una volta, un’altra notte, insieme a Jonathan/Cassio, in una discoteca dove aveva iniziato a toccarmi, mentre ballavamo, sú di giri per la birra e la tequila, poi mi spinse dietro ad un canneto posticcio, che separava la pista da un ripostiglio per le sedie e gli ombrelloni di paglia.

Sentivo le tue occhiate, mentre Jo affondava la sua lingua nella mia gola, io provavo un piacere immenso, ma solo perché ad occhi chiusi immaginavo ci fossi tu al posto suo.

Quasi mi strappasti i capelli, tirandomi via da lui, volevo solo abbassargli i jeans e sbatterlo, senza pensare piú a niente, era pronto, me lo aveva anche succhiato per farsi prendere meglio… Le tue imprecazioni ora non le ricordo, ma il cicalino dell’antifurto del tuo suv, quello sí, il sapore dei sedili anche.. Li tirasti giú, le tue parole erano come fendenti.

"Cosa cazzo credevi di fare?! Cosa volevi?!"

Mi voltasti, dopo avermi strappato la maglietta, poi i tuoi schiaffi, le unghie che segnavano la mia schiena, l’elastico dei miei bermuda che cedeva, non avevo neppure i boxer, Dio dove volevi arrivare..?

Piangevo.. cercavo di sfuggirti.

Tu eri spietato - "Vuoi scopare?! Vuoi buttarti via come una puttana!? Dimmeloo!"

Dio smettila.. ti supplicavo, il rumore della tua zip era incredibile ed anche inammissibile con quello che io provavo per te.. Ti amo Colin.. smettila.. smettila.

Crollasti su di me, singhiozzavi.

Non era successo nulla. Sentii la tua eccitazione, il mio corpo ti piaceva, del resto quando ti facevo venire con la bocca non avevi problemi.

Continuavi a chiedermi perdono.

Ero avvolto a te, insieme a te - "Perdonami.. perdonami Jared.. ti amo cosí tanto.."

 

 

Ed ora.

Ora cosa vuoi?

Sei di nuovo qui, a pochi passi da me.

"Non stai bene Jared..?"

"È nel mio dna.. mia madre ne soffre, di questi mal di testa cronici.. per lo stress.. il cibo.."

"Hai mangiato?"

"No.. non me lo ricordo, è da stamattina che sono in giro.. ho comprato degli spartiti.. erano.. cosí pieni di ricordi.. Una macchia di caffè, una di inchiostro, chi li ha composti, questi pezzi, aveva un animo.. un animo romantico.. sono ballate, inedite, forse ne ricaveró qualche cosa.."

"Con la tua band..?"

"Sí.. ho qualche copione, ma vorrei tornare a suonare, andare in tour.."

"Scappare da me?"

"Da te Colin..? No.. non serve.. non mi servirebbe a niente, anche se.."

"Anche se..?"

"Il tempo.. i chilometri.. tutto potrebbe aiutarmi.. la morte, quella potrebbe risolvere tutto.. Ma é.. una stronzata, giusto Farrell?"

"Amo quando mi chiami per nome, anche quando usi il mio secondo nome.."

"James.. sí.. come sta tuo figlio..?"

"É.. un bambino speciale.." - ti commuovevi, lui aveva dei problemi che si sarebbero rivelati nel tempo, in un modo che era duro da accettare.

"Mi servono.. molti soldi.. devo pensare a lui.." - me lo ripetevi sempre.

 

"Questo film è un casino, le cose non vanno come dovrebbero.." - Oliver Stone mi aveva tenuto un’ora al telefono, era angosciato, le prime critiche erano state fredde, a tratti impietose.

"Di te.. di te Jared parlano bene tutti, a parte qualche raro stronzo.. Sei troppo bello e troppo bravo, spero che anche Colin venga apprezzato.."

Lo speravo io sopra a tutti gli altri, perché conoscevo i tuoi timori, primo su tutti quello di bruciarti.

"Un altro ruolo gay ed il mio agente mi fa fuori.. Non sono Ledger, a quanto pare non convinco abbastanza.."

I nostri discorsi seri, in mezzo a tutti gli altri, alcuni confusi, altri pindarici, voli impossibili, immaginando di interpretare parti memorabili, Oscar come se piovesse.. poi ridevamo.. e mangiavamo.. Andavamo nelle saune, tu facevi battute sulle escort che ci invitavano a seguirle, ma quando eri insieme a me, evitavi.

"Non lo sopporterei.." - ti dicevo piano, tu versavi acqua gelida sui sassi incandescenti - "Cosa Jared..?" - "Di vederti.. mentre lo fai.. con.. con un’altra.." - "Un’altra..?" - "No.. scusa, una e basta.. un’altra sembra quasi che io.. io non sono niente.."

Riuscii a farti arrabbiare anche in quel momento, ma quel rantolo che ti nasceva dallo stomaco, dopo che il tuo cuore dava la spinta giusta ai tuoi pensieri ed al tuo ardore - "Sei tutto per me, sei tutto Jared, come diavolo posso fartelo capire?!"

 

 

Capisco soltanto che sará una dolce agonia.

"Adesso.. adesso cosa succede Colin..?" - la mia curiositá era lacerante come il sostenere la tua iride scura, il profumo della tua pelle.

"Dimmelo tu Jared.. ora dimmelo tu.."

"Non succederá nulla.. non succede mai nulla di quello che il mio corpo vorrebbe.. la mia mente, i miei sentimenti .. quelli tu li hai sempre appagati, ma il desiderio di te, mi fa.. cosí male.. forse..forse tra cinquant’anni.. non sarai piú cosí fottutamente attraente.. ma no.. no Colin, nemmeno allora potrei sopravvivere a questo.." - le mie riflessioni, le mie veritá, scomode ed illecite, a te, che cercavi qualcosa nel mio armadio, tu che ridevi, perché quel casino era una tua passione, ma ti serviva assolutamente, la tua camicia preferita.

"Colin io ti amo.."

La mia immagine era riflessa nello specchio dell’anta, che non restava mai aperta, tu mi fissasti, bloccandola.

"É.. è la prima volta che me lo dici.. Jared.."

"Non ce la facevo piú.. Credevi che non mi fossi innamorato di te, prima di desiderarti..? È stata una cosa sola.. Non poteva essere diversamente.."

"Quindi non credi che il mio amore sia completo.."

"Perché dici di amarmi senza volere fare l’amore con me Cole?"

"Sí, proprio per questo."

"Non so a cosa credere, anche se convincermi del tuo amore è la cosa.. l’unica che mi dia una ragione di vita.."

"Ne sono felice.."

"Invece io sono disperato!"

"Jared.. ascolta.."

"Non ho piú tempo di ascoltarti! Non ho piú voglia di.."

"Cristo non posso essere quello che non sono Jared!"

 

 

Nulla è cambiato.

Resti sempre distante da me.

"Non.. non mi tocchi nemmeno piú.."

"Mi manchi da morire Jay.. come potrei non toccarti.. mi manchi.." - ed il tuo pianto era come tutti i pianti caduti dal cielo, ricordi la pioggia, mentre correvamo a cavallo cercando riparo, tra le rocce, coprendoci con il mantello rosso, rubato alla costumista, che si incazzava appena ci vedeva, la tormentavamo con i nostri scherzi, tu ridevi, io ridevo, tu piangevi, io piangevo, mi toglievi il respiro con i tuoi abbracci.. "Sono felice.. cosí felice.." - lo eri di noi, avrei difeso la nostra privacy dai lupi e le farfalle..

 

Ed ora, ora che sei qui, tra le mie gambe, vivi dentro di me, ti muovi dentro di me, arrivi ad ogni mio battito del cuore, ora che tu, Colin James Farrell, sposi il mio destino…

Ora io sono libero.

Libero da ogni finta libertá.

Libero da ogni vera bugia.

Libero di essere ció che noi adesso vogliamo.

 

 

Anche stanotte hai acceso il sole, messo a dormire le stelle, fatto della luna una palla di neve, hai applaudito al nostro cammino, i fotografi cercano di carpire quello che qualcuno dice ci siamo portati da quel deserto, senza mai svegliarci dal nostro sogno.. Ma che bel sogno era quello..

E´ solo il nostro sogno, pubblico pagante…

Nostro Cole e di nessun altro.

Per sempre.

 

 

 

E N D


XANDER SET

 
   
 
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