Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: Rainie    08/09/2010    1 recensioni
Soul, Maka. Maka, Soul.
La prima volta che si sono visti, un patto tra Shokunin e Buki.
La prima cosa che notai furono i suoi occhi. Verdi come smeraldi, intrisi di un coraggio e di una determinazione che non avevo mai visto in vita mia. La seconda cosa, fu il suo corpo, magra, senza forme, piatta come una tavola, e mi venne la voglia di prenderla in giro all’istante, ma mi trattenni, per paura di un altro suo colpo sulla mia testa. [...] Vidi i suoi occhi color fuoco fissare i miei, e provai un brivido sulla schiena. La prima cosa che notai. Ribellione. Determinazione. Coraggio. La seconda, invece, fu che si era rifilato di nuovo le mani in tasca. Infine, la terza, il suo ghigno stampato in faccia.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Contact

 

[Soul’s POV]
Mi ricordo la prima volta che ci siamo visti. Alla cerimonia per accogliere i nuovi studenti della Shibusen, come tutti.
Sapevo suonare il pianoforte, per cui Shinigami-sama mi aveva chiesto se volevo farlo per la festa di benvenuto. Accettai, non potevo non fare un favore a Shinigami-sama.
La festa era di sera, e tutti i shokunin hanno già trovato la propria buki. Beh, più o meno. Io me ne ero rimasto in disparte, anche se, alcuni ragazzi mi avevano già chiesto di essere il loro partner. Preferivo cercare io qualcuno, perché se non mi trovavo bene con le persone che me lo chiedono, mi sarei sentito poco cool.
Suonavo il pianoforte, nessuno mi prestava attenzione, e mi sentivo bene. In certe occasioni, preferivo non rimanere da solo. Sentivo gli studenti chiacchierare animatamente, ma non ci feci caso.
“Hey, vuoi restartene da solo qui, a suonare il pianoforte?” Una voce femminile mi giunse da dietro le spalle. Non risposi. “Mi stai ascoltando?”
“Che ci posso fare, è stato Shinigami-sama a chiedermelo” risposi io, senza voltarmi. “E poi, non dovresti essere qui a parlare col pianista” feci annoiato.
“E perché non dovrei?” Mi annoiava quella conversazione, lo ammetto. Ma è grazie a quella che forse sono diventato il me di adesso.
“È la cerimonia di ammissione. Dovresti divertirti” dissi sempre senza guardarla, anche se avevo finito di suonare il pezzo prima.
“Certo che sei proprio Mister Allegria!” mi fa lei con una certa ironia. “Se è per questo, allora dovresti divertirti anche tu.”
“Ma cosa vuoi che importi alla gente se mi diverto o no? Non posso muovermi da qui. E poi, qui sono tutti così poco cool. Mi chiedo come abbia fatto a div…”
Mi sentii qualcosa sbattermi violentemente sulla testa, seguito da un “Maka chop”, o qualcosa del genere. Massaggiandomi la testa, sentii la ragazza dire: “Prima di tutto, guarda le persone in faccia quando parli! Secondo, sei sempre così con le persone che cercano di coinvolgerti in qualche cosa?!” La determinazione di lei mi penetrò nelle ossa. È così stupido dare peso a qualcosa di così insignificante. Mi rimisi le mani in tasca, e mi girai con un sorriso soddisfatto.
La prima cosa che notai furono i suoi occhi. Verdi come smeraldi, intrisi di un coraggio e di una determinazione che non avevo mai visto in vita mia. La seconda cosa, fu il suo corpo, magra, senza forme, piatta come una tavola, e mi venne la voglia di prenderla in giro all’istante, ma mi trattenni, per paura di un altro suo colpo(quello di prima era sicuramente suo)sulla mia testa. Dissi, sempre con il sorriso compiaciuto sulle labbra: “Mi piaci, ragazza. Come ti chiami?”
“Finalmente mi guardi in faccia. Sono Maka Albarn. Shokunin” disse sorridendo, e mi porse la sua mano.
“Soul Eater Evans. Buki.” Mi alzai, e strinsi la sua mano. Quel momento pensai: “Maka Albarn. Le giornate non saranno sicuramente mai noiose con te, Maka.”
 
“Soul! La cena è pronta!” La voce di Maka mi richiama dai miei pensieri. “Sì… Arrivo…” Mi alzo da letto, e mi avvio verso la porta. Appena la apro, la vedo mentre posava il cibo sul tavolo. Le sue mani candide come la neve sorreggevano i piatti con una grazia mai vista. “Tsk. E chi l’avrebbe detto che avrei pensato questo di lei?” penso fissandola. Ogni suo passo, ogni suo gesto, anche se normale, la fanno sembrare più un angelo che una ragazza come tante. Lei si accorge che la fisso, e mi dice: “Cosa c’è? Ho qualcosa di strano?”
“No, niente… pensavo solo a come ho fatto a diventare il partner di un ferro da stiro come te” rispondo. Non ho fatto nemmeno un passo che lei grida: “Maka… Choooop!!” e mi scaglia un libro in testa. Accidenti, come faceva male! Mi massaggio la testa dolorante. Ma da dove diavolo ha tirato fuori quel libro?!
“Così impari” mi fa. Alzo gli occhi, e vidi un sorriso di soddisfazione sulle sue labbra. “È che mi piaci” sussurro in un soffio. “Scusa? Hai detto qualcosa?” mi chiede. “No, niente. Mangiamo, prima che la cena si raffreddi” e mi avvio verso il tavolo.
“Che ragazzina fastidiosa.” E sorrido.
 
[Maka’s POV]
Sì, la prima volta che ci siamo visti. Me la ricordo bene. Era alla festa della cerimonia di ammissione alla Shibusen.
Alla cerimonia vera e propria non avevo ancora trovato un partner, ma forse era meglio così. Altrimenti non lo avrei conosciuto.
C’erano tutti i nuovi studenti, ma anche quelli vecchi. Era una festa tranquilla, con l’accompagnamento del pianoforte di sottofondo. Mi ero ritrovata lì senza nessuna voglia, in verità, ma papà continuava a dirmi di andare, e per farlo smettere, ci sono andata. Appena entrai, il suono del pianoforte mi giunse subito alle orecchie. Era una melodia strana, un po’ cupa, ma intensa di emozioni. “Accidenti, il pianista è sicuramente uno che sa come si suona” pensai cercando lo strumento. E alla fine lo trovai. Ci era seduto un ragazzo, con i capelli bianchi, ma non proprio bianchi, un po’ argentei, insomma, indescrivibili, e con una giacca a righe nera. Sicuramente non si era accorto che dietro c’ero io, e per farmi notare, gli chiesi: “Hey, vuoi restartene da solo qui, a suonare il pianoforte?” Nessuna risposta. “Mi stai ascoltando?” insistei.
Dopo un po’, mi disse: “Che ci posso fare, è stato Shinigami-sama a chiedermelo.” Finalmente. Ma non si voltò affatto, e continuò: “E poi, non dovresti essere qui a parlare col pianista.” Che faccia tosta!
“E perché non dovrei?” chiesi, cominciando a perdere un po’ di quella mia pazienza.
“È la cerimonia di ammissione. Dovresti divertirti” mi rispose sempre tenendo gli occhi sulla tastiera, anche se aveva finito di suonare il pezzo.
Ironizzai. “Certo che sei proprio Mister Allegria! Se è per questo, allora dovresti divertirti anche tu.” Certo che era proprio una zucca vuota! Insomma, nemmeno un po’ di rispetto per chi gli parla!
 Si mise le mani in tasca. “Ma cosa vuoi che importi alla gente se mi diverto o no? Non posso muovermi da qui.” Persi seriamente la pazienza. Presi uno dei libri che c’erano sul tavolo di fianco, urlai: “Maka Chop!” e glielo piantai dritto dritto sulla testa. Lui si portò subito le mani sui suoi capelli, borbottando parole incomprensibili. “Prima di tutto, guarda le persone in faccia quando parli! Secondo, sei sempre così con le persone che cercano di coinvolgerti in qualche cosa?!” dissi con impazienza e rabbia.
Solo allora si voltò. Vidi i suoi occhi color fuoco fissare i miei, e provai un brivido sulla schiena. La prima cosa che notai. Ribellione. Determinazione. Coraggio. La seconda, invece, fu che si era rifilato di nuovo le mani in tasca. Infine, la terza, il suo ghigno stampato in faccia. “Mi piaci, ragazza. Come ti chiami?”
“Finalmente mi guardi in faccia. Sono Maka Albarn. Shokunin” dissi con fermezza, e gli porsi la mano.
“Soul Eater Evans. Buki.” Mi strinse la mano. “Soul Eater Evans. Sei interessante come persona, Soul.”
 
Da allora sono passati due anni. Ora, lui è la mia fedele Buki, e non mi pento di averlo al mio fianco.
Finisco di versare il brodo di pollo nella ciotola, e, con attenzione, lo prendo e mi dirigo verso il tavolo, gridando: “Soul! La cena è pronta!” Sentii dei mormorii provenire dalla stanza di Soul. Mentre appoggiavo la ciotola sul tavolo, la porta si spalancò, e uscii fuori il mio partner, con i capelli arruffati e le mani nelle tasche. Faccio finta di non accorgermi che se ne stava lì sulla soglia a fissarmi mentre ritornavo in cucina, ma dopo un po’ mi stanco, e gli dico con un tono metà tra infastidito e curioso: “Cosa c’è? Ho qualcosa di strano?”
Lui sposta il suo sguardo color rubino da un’altra parte della stanza. “No, niente… pensavo solo a come ho fatto a diventare il partner di un ferro da stiro come te.”
Istintivamente,  prendo il libro che stavo leggendo sul divano, e glielo sbatto con violenza sulla sua testa. Questo sì che si può chiamare un bel Maka-Chop! “Così impari!” dissi sorridendo. Ma non è che avevo proprio voglia di darglielo in testa. Lui dice qualcosa molto piano tra sé e sé, così piano che non riuscii proprio a sentirlo, e gli chiedo se aveva detto qualcosa. Negativo. “Mangiamo, prima che la cena si raffreddi” mi dice avanzando verso la tavola. Mi rattristo un po’. Non voglio che mi odi. Insomma, non più di così. Perché io in verità ho sviluppato un sentimento che non avevo mai sentito prima.
Mi passa accanto, e con la coda dell’occhio mi accorgo che sta sorridendo. “Farò del mio meglio, Soul Eater Evans. Lo prometto!” penso lasciandomi scappare anche io un piccolo sorriso.


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà del rispettivo autore; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Note dell'autore(può contenere spoiler!)
Che dire? Ripeto che sto postando una one-shot al giorno, e Salve! xD
Cominciamo a parlare un po' della fic(cosa che faccio sempre) xD Avete presente che in "Stealed Melody" avevo parlato di una raccolta? Ebbene, questo sarebbe dovuto essere il primo capitolo. Ma poi ci ho rinunciato. Al secondo capitolo, la coppia sarebbe dovuta essere la MisakixUsui di Kaichou wa Maid-Sama, però, forse perché non ho finito di vedere l'anime, ma non sono riuscita a trovare qualcosa di carino da mettere su Word ._____. Quindi, ho deciso che non ci sarà nessuna raccolta... Magari riprenderò l'idea un po' più in là xD Cooooomunque. Devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato di questa fic. E' la mia prima di Soul Eater, non uccidetemi xD Se è scritta male, o ci sono errori, mi scuso fin da adesso u.u La prossima volta mi impegnerò di più *^*
Direi che l'idea l'ho presa guardando la scena di Soul che si gira per guardare Maka(da quanto ho capito)nell'anime, quella in cui ha la giacca nera a righe e la camicia rossa. No, non quella della stanza nera. Insomma, quando o Maka, o Soul si ricordano la prima volta che si sono visti(credo). Beh, mi sono immaginata come fosse stato il loro incontro, i loro pensieri, ed eccolo qui ^^
Mm... direi che è tutto.
Ah, vero. Grazie per chi ha recensito alle mie storie, a chi le ha messe nelle ricordate e nelle preferite ^^ Grazie!
Beh, sento i tuoni... Visto che sono sicura che pioverà(e la pioggia mi ispira xD), penso che scriverò qualcosina di un progetto futuro... ihih, niente anticipazioni xD
A presto!
Chuu <3
giu_Rainbow
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Rainie