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Autore: yori    09/09/2010    10 recensioni
L'ultima puntata della serieZ vista con gli occhi della piccola Bra, che osserva tutto, giudica e si fa le sue considerazioni!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In difesa di Bra Brief'
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Cuore di principessa


Era un po' che non scrivevo nulla su Bra, così ho pensato di allietarvi la giornata, per così dire, con questa breve shot sul rapporto tra Bra e Vegeta.
Un bacio a tutti e grazie in anticipo a chi avrà l'ardore di leggere!^^


CUORE DI PRINCIPESSA


Lo guardava con intensità, con gli occhi fissi su di lui.
Scrutava ogni suo movimento, ogni sua postura.
Era una vita che lo faceva, sebbene avesse solo cinque anni, conosceva ogni increspatura del suo viso, ogni suo tono di voce, ogni suo silenzio.
Lo ammirava semplicemente; perché era forte, perché con solo poche parole sapeva trasmetter molto. Perché era suo padre, le bastava quello a renderlo speciale, a renderlo unico.
Un padre meraviglioso, che le rimaneva sempre accanto, che era diverso dagli altri, ma speciale, nel suo cuore, come nessuno.
"Fagli vedere chi sei papà!"
Gli aveva urlato dagli spalti, per farsi sentire, per fargli capire quanto era orgogliosa di lui.
Si può parlare d'orgoglio a quell'età?
Beh, Bra era convinta di averlo ereditato dal padre, molto più di quanto non sembrasse a prima vista. Le dispiaceva non aver i capelli scuri, ma, in fondo, per una bimba non era poi male somigliar alla madre; e se quella madre, poi, era la bella scienziata che aveva conquistato il guerriero dello spazio, tanto meglio. Sarebbe divenuta bella ed intelligente come lei da grande.
"Bra non ti sporgere!"
Disse Bulma, afferrandola e facendola poggiare sul comodo divanetto alle sue spalle.
La bambina sbuffò sedendosi al suo posto e stringendo le manine in un pugno.
"Ma mamma, così non vedo papà e Trunks!"
Si lamentò la piccola, corrucciando le sopracciglia, Bulma allora la prese in braccio.
"Così va meglio?"
Bra scosse la testa e si sistemò sulle ginocchia della madre.
"Io volevo veder bene!"
Continuò a brontolare la piccola Saiyan, Bulma sorrise, la sua piccola principessa le faceva sempre pensare di aver partorito un Vegeta al femminile, tanto era caparbia, testarda e orgogliosa.
Le sistemò i capelli, ma lei continuò a mantenere il suo broncio.
"Tesoro, guarda che le bimbe per esser carine dovrebbero sorridere."
Le disse Bulma, ma Bra continuò a mantener la sua espressione accigliata e il suo mutismo voluto.
"Oh dai, Bra, non ti sarai mica offesa?"
Le chiese la mamma, Bra la fissò con la coda dell'occhio, poi continuò a guardare il ring.
Per quello che poteva.
"Dopo lo dico a papà che non mi hai fatto veder i combattimenti. Si arrabbierà molto!"
Disse facendo la saputella e scendendo dalle gambe della madre; nel mentre che parlava le era venuta una certa fame e dato che Mr Satan aveva provveduto a lasciar nella saletta un tavolo imbandito con ogni bontà, Bra pensò di approfittarne. Con sorpresa di tutti, e aiutata dalla giovane Videl, la bimba si riempì un piatto gigantesco di cibi vari. Poi si risedette sul divano affianco alla madre e cominciò a mangiare ogni cosa. Bulma non disse nulla e guardò le facce stupite degli altri, che fissavano la piccola Saiyan.
"Accidenti, quanto mangia!"
Disse Crilin, continuando nella sua osservazione della mini-Bulma, che lo incenerì all'istante con lo sguardo. L'uomo indietreggiò verso la moglie, mentre la bimba tornava a concentrarsi sul piatto che aveva davanti.
"Oddio fa paura!"
Disse scherzoso alla bionda, che scostò lo sguardo. Effettivamente la bambina era molto diversa da quello che poteva apparire. Come prima cosa: dove diavolo lo metteva tutto quel cibo??!!
"Sei solo un fifone!"
Disse C18 suscitando l'ilarità della compagnia.
Il torneo cominciò presto, e Pan si fece subito valere.
Bra osservava tutto con interesse, attenta ad ogni movimento, si sentiva inconsciamente parte di qui combattimenti. Come se li capisse, come se comprendesse quello che accadeva.
E d'improvviso, qualcosa in lei si ruppe e un'irrefrenabile voglia di battersi si impossessò di lei. Quanto avrebbe dato per esser anch'ella su quel ring. Guardò sua madre, che le sorrise, la piccola scostò lo sguardo contrariata, era ancora molto arrabbiata con lei. Si mise seduta di nuovo sul divanetto, incrociando le braccia e fissando il vuoto con uno sguardo truce -degno di suo padre!- persa nei suoi pensieri.
Bulma la guardò sghignazzando, per quanto facesse la dura la piccola era tremendamente comica.
Chissà a cosa stava pensando? Sicuramente qualcosa che riguardava il suo amato papà!
Poi, arrivò il momento di Goku, o come lo chiamava Bra: lo zio Goku.
La cosa che la colpì di più, di quel triste istante, fu il sorriso di lui nell'andarsene.
Aveva scelto di abbandonare la sua famiglia, per allenare quel bambino sconosciuto e Bra ne era rimasta scossa, più che altro, per la semplicità con cui aveva scelto di compiere quel gesto: con un sorriso rassicurante stampato sulle labbra. Lo fisso disgustata, tanto era la bontà che scaturiva dalla sua aura, tanta era la positività che emanava mentre faceva del male, non un male fisico, ma un male ancora più profondo e terribile: quello dell'anima.
Tutti erano scossi da quel gesto, i suoi amici erano in qualche modo comprensivi nei suoi confronti, come se fosse una cosa normale. Lei no, sarebbe stata intransigente nei confronti di quell'uomo, nel rispetto di Chichi e delle sue lacrime, non l'avrebbe mai perdonato.
Rimase immobile e pensierosa, mentre sua madre coccolava la moglie dell'eroe, che ormai, per lei, più non lo era. Poi, Bulma la guardò.
"Tesoro, che c'è?" Le chiese dolcemente. "Sei ancora arrabbiata con me?"
Bra scosse la testa, voleva solo andare dal suo papà. Lui non avrebbe mai fatto soffrire così la sua mamma, o lei, o suo fratello.
"Sono arrabbiata con lo zio Goku!"
Bulma le sorrise, percependo i pensieri della piccola e la paura che Vegeta se ne andasse anche lui. Per un attimo quel pensiero si era profilato anche nella sua mente, ma era fermamente convinta che Vegeta tenesse molto più di Goku a loro. Lo dimostrava l'affiatamento che aveva con entrambi i figli, o il fatto che con lei era un compagno presente, anche se scostante e solitario, si ritagliava sempre dei momenti con lei, anzi a dire il vero erano praticamente sempre insieme, specie dopo la nascita della loro bambina. Il legame che si era creato tra Bra e suo padre era un piccolo miracolo e, forse, tra tutte le cose che aveva visto nella sua vita, anche la cosa più insolita e strana.
Alle volte era persino invidiosa dell'importanza che ricoprivano i loro figli per il compagno, specie per la piccola Bra, anche se, lo stesso Trunks, aveva un ruolo fondamentale per lui ed era, forse, la persona di cui Vegeta si fidava di più in tutto l'universo. Se avesse dovuto affidar la vita a qualcuno, Vegeta probabilmente si sarebbe messo nelle mani del figlio maggiore. I loro figli erano la cosa più importante per il Principe dei Saiyan, e a volte Bulma si sentiva un po' in secondo piano, dopotutto, però, erano il frutto del loro strano amore, in cui nessuno aveva creduto, ma che erano ora tutti pronti a dimostrare quanto valesse. La devozione che aveva Bra nei confronti del padre era la prova tangibile di quel loro grande amore. E pensare che all'inizio Vegeta non aveva fatto altro che lamentarsi della piccola. Ora, invece, riusciva solo a pensare che fosse la bambina più bella del mondo, la sua adorata principessa. Quando era nata non aveva mancato di far delle battutacce sul suo colore di capelli, sul fatto che i Saiyan avevano i capelli neri, che frignava troppo, che era una femmina e non avrebbe potuto allenarla. Poi, come d'incanto, l'aveva guardata negli occhi e i due si erano compresi. Non aveva capito bene, Bulma, il come e il perché di questa sintonia, ma era così forte e palese che se ne meravigliava ogni volta. Bra era come se fosse una proiezione precisa di Vegeta, come se fisicamente avesse preso tutto da lei, ma per il resto fosse spiccicata a suo padre. E così era anche in quel momento, silenziosa e in meditazione, la piccola Bra sembrava essersi fatta un'idea precisa dell'accaduto.
"Vuoi andare da papà?"
Le disse Bulma, e sul volto della bambina si materializzò di colpo un sorriso raggiante.
Senza ancora averle dato una risposta la piccola era già scomparsa oltre la porta.
"Non sarà pericoloso mandarla in giro da sola?" Chiese Yamcha. "Vuoi che l'accompagni?"
Bulma sorrise all'amico di vecchia data, che per quanto si sforzasse, non era mai riuscito a dar fiducia completa a Vegeta, né, tanto meno, era mai riuscito a comprender l'amore smisurato che la sua famiglia provava per lui. Vegeta era tutto per Bulma, Trunks e anche per la piccola Bra.
"No, tranquillo. Bra se la cava da sé. Poi sono certa che Vegeta, se ce ne sarà bisogno, interverrà."
Disse Bulma sicura. Sapeva che il compagno vegliava sempre su di lei e i loro figli. Era talmente sicura che non aveva bisogno più di preoccuparsi di nulla. E pensare che la prima volta che l'aveva incontrato aveva tremato davanti a lui, ora se non tremava più davanti a nulla e a nessuno era sempre grazie a lui. Aveva acquisito una grande sicurezza in quegli anni, e Vegeta ne era la fonte.
"Poi non dimenticare che Bra è pur sempre la Principessa dei Saiyan!"
Disse strizzando l'occhio all'amico.

Bra raggiunse presto il padre e il fratello, che poggiati ad una parete fissavano Goten, che stringeva a sé la piccola Pan in lacrime. Aveva imparato a sentir le aure a due anni. Era stata la prima cosa che suo padre le aveva insegnato, dicendole che era una cosa molto importante da sapere e che le sarebbe sempre tornato utile. Poi le aveva spiegato come volare e lei, per non deluderlo, si era sforzata e aveva imparato subito la tecnica. Bra era sveglia, aveva un buon cervello e apprendeva ogni cosa al volo, ma poi, suo padre non le aveva spiegato altro e lei era invidiosa di Pan, perché la bambina più piccola era già una combattente.
"Papà."
Disse Bra attaccandosi alla sua gamba. Vegeta l'aveva guardata con la coda dell'occhio.
"Che ci fai qui?"
Le disse duro e con la voce fredda. Bra lo guardò dritto negli occhi.
"Tu non te ne andrai, vero?"
Non si poteva dire che Bra fosse una che gira intorno ai discorsi. Va dritta al punto, proprio come sua madre. Vegeta si abbassò verso di lei.
"Bra tuo fratello ha ancora molto da imparare. Combatte discretamente, ma non ancora benissimo. Quindi ... Non posso mica permettere che si lasci sconfiggere da quella mezza cartuccia di Goten!"
Disse guadagnandosi uno sguardo minaccioso di Trunks, che sentenziò la frase con un:"tsk"; e un "ehi", da Goten che aveva sentito far il suo nome associato ad un insulto! Senza però meravigliarsi, Vegeta era fatto così. Bra rise, poi tornò a guardarlo.
"Poi ci sono io papà. Non mi hai ancora insegnato a combattere!"
Disse tutta seria, puntandogli il dito contro in segno di rimprovero. Trunks sorrise, sua sorella aveva il piglio di una vera Saiyan. Non ne aveva mai vista una, ma immaginava fossero proprio così. Persino Goten, ancora scosso per la dipartita del padre, abbozzò un sorriso alle parole della temeraria bambina.
Vegeta rimase piuttosto sorpreso, le poggiò una mano sulla testa.
"Vedremo Bra, forse quando sarai più grande ..."
Le disse piuttosto scettico. Non era troppo convinto di voler allenare la sua preziosa figlia. Una luce ,però, si accese negli occhi blu della bambina, raggiante di gioia per le parole del padre.
"Aspetterò!"
Ed un patto venne suggellato, Vegeta non avrebbe mai più potuto tirarsi indietro. Prima o poi anche Bra sarebbe divenuta una vera Saiyan. Era orgoglioso di lei, era orgoglioso di Trunks. Lo stupido era Kakaroth, che non aveva compreso quale fosse il ruolo del padre. Questa volta poteva anche ritirarsi dal torneo aveva vinto la sua battaglia, non sul campo di battaglia, ma nella vita. Aveva sconfitto Kakaroth! E quegli occhi intensi, che tanto sapevano di libertà, non erano rigati di lacrime, come quelli della piccola Pan, ma trasmettevano qualcosa che Kakaroth non avrebbe mai compreso: l'amore, l'affetto, ma soprattutto un legame, un filo indissolubile che andava al di là della potenza di un'aura, andava al di là di quello che erano come guerrieri. Kakaroth aveva perso e  finalmente Vegeta, aveva conseguito la sua meritata vittoria e una bambina dai capelli celesti gli aveva consegnato la medaglia. Per Bra, per Trunks, per Bulma era lui il numero uno indiscusso, e questo, a Vegeta, bastava.
"Lo zio Goku è proprio uno stupido!"
Disse ad alta voce Bra, interpretando i pensieri, anche un po' nascosti, dei presenti.
I bambini non mentono, spesso riconoscono la verità molto più degli adulti, ed in quel momento nessuno avrebbe potuto darle torto: Goku era proprio uno stupido!


 


   
 
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