1.Obert
Suonai il campanello, in attesa che un’anima pia mi aprisse la porta e mi
accogliesse in casa.
Dopo qualche secondo il signor Law – Peter,
come amava farsi chiamare lui – mi aprì la porta con un sorriso smagliante.
“Eccoti qui, Rob.”
“Signor Law.” Salutai, sorridendogli a mia volta.
Lo consideravo come uno zio, lo conoscevo più o meno da… dieci anni.
Mi strizzò l’occhiolino.
“Peter.” Rimarcò, scostandosi per farmi entrare in casa, senza smettere un
secondo di sorridere.
Entrai, pulendomi i piedi sullo stuoino, seguito a ruota dal signor… da Peter.
Mi fece strada verso il soggiorno. Inutilmente, dato che conoscevo quella casa
come le mie tasche. Da piccolo – bè, più
piccolo - giocavo con Natasha, la sorella di Jude, in quella stessa casa.
“Maaaaaggieeeee!” sentii Peter chiamare.
Maggie Law apparve sulla soglia, stretta in un tubino nero.
“Robert. Benvenuto.” Mi sorrise, mettendo in mostra la dentatura perfetta.
“Signora Law.”
“Maggie.” Stessa mossa del marito.
La osservai con attenzione. Era veramente molto bella, ma la mia mamma rimaneva
sempre la migliore.
“Caro, andiamo?”
“Certo, tesoro. Arrivo subito.”
Maggie mi salutò, per poi dileguarsi oltre la porta.
Rimasi solo con Peter.
“Allora, Robert.” Mi sorrise di nuovo. “Natasha è da un’amica, Jude è di sopra
nel lettino.” Controllò l’orologio. “Tra qualche minuto dovrebbe svegliarsi,
solitamente è puntuale come un orologio. La minestrina è in frigorifero, basta
riscaldarla nel microonde. Tuo padre ha detto che sei più che autosufficiente,
quindi direi che il microonde lo sai usare, vero?”
Annuii. Certo che il microonde lo sapevo usare, non ero mica stupido. Avevo
dieci anni, non cinque.
Mi scompigliò i capelli.
“Perfetto. I numeri per le emergenze sono segnati accanto al telefono. Noi
dovremmo essere di ritorno entro un paio d’ore. Divertiti e fai come se fossi a
casa tua.”
Dopo aver recuperato le chiavi di casa, sparì oltre la porta come la moglie
poco prima.
Sospirai.
Sarebbe stato meglio andare a controllare il moccioso di sopra.
Salii le scale, cercando di ricordare dove fosse la stanza di Jude. Era vero
che avevo passato gran parte della mia infanzia in quella casa, ma non vi
mettevo più piede da qualche anno.
Più o meno da quando era nato Jude, rubandomi i riflettori in quanto più
piccolo del vicinato. Natasha aveva tre anni più di me, perciò ero io il più
coccolato prima dell’arrivo del moccioso.
Dopo aver ficcanasato dietro qualche porta, mi ritrovai in una stanza
completamente azzurra.
Pareti azzurre, mobili azzurri, coperte azzurre.
Ne dedussi fosse la camera di Jude, e feci per avvicinarmi al lettino quando un
urlo spacca timpani mi bloccò.
“Papiiiiiiiiii!!!!!”
Cavolo, ero con lui da qualche minuto e già lo odiavo.
Sbuffando ripresi l’avanzata, fino ad arrivare dalle sbarre del lettino.
Un bambino dagli occhi azzurri e i capelli biondo-scuro mi fissava.
Essendo il lettino abbastanza alto, ed il bambino ritto in piedi appoggiato
alle stecche di legno, ci ritrovammo più o meno occhi negli occhi.
“E così tu saresti Jude.”
Abbassai le sbarre, sbilanciando leggermente il bambino e cercando di prenderlo
in braccio senza farlo cadere.
Continuava a fissarmi, con un punto di domanda stampato in fronte.
“Chi tei?”
Sbuffai.
“Io mi chiamo Robert, devo rimanere con te finchè non tornano i tuoi genitori.”
Gli spiegai, già contrariato.
Mi guardò, serio, per poi annuire.
“Obert.” Decretò.
Inutile provare a fargli imparare qualcos’altro. Obert ero e Obert sarei
rimasto a lungo.
Sbuffai di nuovo.
“Vuoi da mangiare?”
Annuì.
“Bene, andiamo.”
Me lo strinsi addosso alla meno peggio, cercando di non farlo cadere per le
scale.
Giunto sano e salvo in fondo alle scale, mi diressi verso la cucina.
Notai solo in quel momento che Jude profumava di buono e che i suoi radi
capelli erano veramente sofficissimi.
Me lo strinsi contro maggiormente, cercando di sostenerlo con una mano sola
mentre con l’altra aprivo il frigo e afferravo la minestrina sul ripiano.
Con un po’ di fatica richiusi lo sportello con il piede, per poi appoggiare la
minestrina accanto al microonde e cercare di incastrare Jude nel seggiolone.
“Come diavolo si chiude quest’affare?!” imprecai, con la lingua stretta tra i
denti per lo sforzo.
“Diavolo!” cominciò a ripetere Jude.
Lo fissai, sgomento.
“Oh, no. No, no, no! Jude, quella è una brutta parola, non la devi dire, hai
capito?” gli agitai davanti un dito, dandola definitivamente vinta a
quell’aggeggio.
“Diavolo! Diavolo! Diavolo! Diavolo!”
Mi passai una mano tra i capelli, mentre Jude continuava a strillare,
entusiasta della nuova parola imparata.
Improvvisamente il silenzio si spanse intorno a noi.
Fissai Jude da sotto in su, leggermente stupito per il suo improvviso silenzio.
Lui stava guardando insistentemente la mia mano ancora nascosta tra i capelli,
con gli occhi sbarrati.
Non potei non ammettere che in quella posizione era veramente tenero.
Continuai a guardarlo, immobile, mentre lui allungava una manina fino a
raggiungere la mia e sfiorarmi i capelli.
A quanto pareva il contatto gli piacque assai, perché in pochi secondi le mani
erano diventate due e mi stavano creando una zazzera più incasinata del solito.
Quando si staccò, probabilmente troppo affamato per continuare, mi rivolse un
sorriso splendente anche se mezzo sdentato.
Non riuscii a trattenermi e gli sorrisi a mia volta.
Forse il moccioso sarebbe riuscito a non farmi irritare più di tanto.
Spazio
autrice:
Nuovo capitolo, veloce come la luce, ambientato poco dopo il prologo, alla
prima serata da baby-sitter di Rob. Direi che non è stata un totale fallimento,
no? xD Jude è già partito per i capelli di Rob (e chi non partirebbe? *-*) e a
quanto pare non è poi così male, il moccioso
xD
Il prossimo capitolo è già pronto, anche se più corto di questo. E’ ambientato
qualche anno più tardi.
Ora però ho una domanda da fare a tutti i lettori: avete suggerimenti per
avvenimenti particolari tra questi due? No, perché altrimenti questa raccolta
si risolverebbe con solo cinque o sei storielle che ho già in mente, ma mi
piacerebbe vedere se qualcuno ha una situazione interessante da propormi… bè,
se ne avete fatevi avanti xDD
Ora smetto di blaterare come solito e passo alle recensioni xD
Ilaria1993: Carissimaaaa, buonasera
xD In effetti ultimamente sembra che le mie storie su questi due si concentrino
esclusivamente sui baby-sitter, ma in realtà io odio fare la baby-sitter,
peccato che venga puntualmente costretta da mia madre a tener d’occhio le mie
cuginette (che, per inciso, sono sorelle e hanno una 6 e l’altra quasi 4 anni,
e sono ingestibili -.-‘’) >.<
Ho aggiornato abbastanza velocemente? xD
Sweet Bee: Ohhh, un’altra
recensitrice a cui costruirei volentieri una statua per le sue doti di
scrittrice *-* Mi lusingate a recensire le mie povere storielle, non viziatemi
>.<
Ok, smetto di fare l’idiota, ma ogni volta trovare recensioni dalle scrittrici
che ammiro di più mi spiazza xD Sei sempre troppo gentile, cara *-*
Noooo, non scioglierti, ti prego, come faremmo senza di te? T.T
Non ti dico gli sviluppi successivi che mi sono immaginata io… *Q*
Bon,
aspetto eventuali suggerimenti per gli avvenimenti futuri xD
Un bacio.
- J