Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarecrow_    10/09/2010    6 recensioni
La sua vita si spense sussurrando le sue ultime parole, parole avvolte in un pensiero che diceva “mi basta solo il suo amore per poter andare in pace.”
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Non ho paura di morire…
-..Dicono tutti così, sai? ..

Era una notte fredda, troppo fredda, e i due erano in quella stanza che.. aveva dei ricordi tutt’ altro che allegri e sereni.
E lui era lì… Ivan era lì, che lo fissava con quello sguardo spensierato, con un coltello sporco di sangue in mano. Aveva raggiunto il suo scopo, ormai Gilbert era suo e nessuno avrebbe potuto portarglielo via.. ma perché lui si ostinava a fissarlo in quel modo? Senza espressione? Era questa la domande che si ripeteva il russo.. quelle domande che lo avevano portato a quel punto.
- Può anche essere come dici tu ma… io non mi abbasserò al tuo livello, chiedendoti perdono.- Disse Gilbert, sprezzante del pericolo, guardandolo negli occhi… quegli occhi che per tanto, troppo, tempo lo avevano perseguitato nei suoi incubi e, ahimè, anche nella vita reale.. Quella vita che, da lì a poco, sarebbe stato più che felice di lasciare.
-Sei una persona sicura di te…. Sarà un piacere torturarti e vederti implorare perdono, al mio cospetto.- gli rispose con il suo solito sorriso.

Appoggiò il coltello sulla guancia pallida dell’ altro e, con un taglio netto, delicato, degno da Ivan insomma, aprì la carne della guancia, lasciandone sgorgare il caldo sangue. -…Ti sbagli. Non lo farò.. e me ne andrò anche con la certezza di aver fatto, almeno in parte, del bene in questo mondo.. almeno per una persona a me cara….- non curante del dolore e della ferita infertogli continuava a tener testa al russo, che lo guardava divertito da tutto quel coraggio.. degno del Prussiano, pensò.
-Che persona interessante..- gli sussurrò Ivan ad un orecchio, che morse poi senza pietà -..Chissà se il tuo sangue è diverso dagli altri…- Detto questo si avvicinò alla ferita di Gilbert…

Era sadico, perfido… Tutto in quell’ uomo era orribile, anche se il suo aspetto angelico lasciava intendere altro… Nessuno avrebbe resistito al suo sguardo, nessuno sarebbe tornato vivo a casa dopo averne assaporato il vero animo. Ma Gilbert non poteva cedere… Fosse stato solo per orgoglio, chissà, magari avrebbe potuto anche mollar tutto, ma la causa che stava proteggendo gli stava più a cuore della sua stessa vita.

-Che delusione…- disse poi con tono deluso, quasi severo. – è uguale a tutti gli altri… Magari il Suo mi sarebbe piaciuto di più..-
-Fa di me quel che vuoi ma.. lui lascialo in pace. Erano questo gli accordi.- disse abbassando gli occhi.
- Ti stai comportando da debole, mio caro Gilbert… Mostrami che sai fare di più che piagnucolare, non farmi pentire della mia scelta.-

E un altro colpo, questa volta più forte, per lasciar ad intendere il suo disappunto per il comportamento del Prussiano, e Gilbert si ritrovò a sanguinare dal braccio destro. Nessun urlo, nessun gemito…niente. Lui resisteva, aveva resistito per così tanto tempo e anche a torture peggiori di quelle… Quelle psicologiche fanno molto più male, pensò, soprattutto se ricevute da un essere spregevole come lui.

-Perché ti ostini a comportarti così?- sbuffò seccato Ivan, come se stesse giocando e il suo compagno di giochi non stesse osservando le regole.
Nessuna risposta arrivò dall’ uomo.
Solo uno sguardo, con quegli occhi rossi e penetranti, che il russo sapeva di non poter mai addolcire e rendere pieni di desiderio per lui o magari, forse, anche d’ amore.
Già, lui non sarebbe stato mai veramente suo… Il suo cuore era rimasto in Germania.
A questo pensiero Ivan serrò la mascella.
Un colpo secco sul bacino del prussiano.
Sangue sul suo cappotto, per terra e sul suo viso, piegato in una smorfia di dolore.
… Si, quel viso liscio e pallido che amava tanto ora era sporco del suo stesso sangue…

-Allora? Ti ostini a fare ancora il duro con me?- chiese Ivan, calmatosi dopo essersi sfogato. -Credi che io stia fingendo? Non mi importa di morire… Mi basta farlo sapendo che Lui sia al sicuro..- rise Gilbert. –Uccidimi, io non aspetto altro.-
-Ucciderti? Ma io non voglio ucciderti, Gilbert, tu sei mio e rimarrai per sempre con me.- rispose calmo il russo, guardando la scena che gli si parava davanti.

Gilbert, a quel punto, cadde a terra, sfinito per il troppo sangue perso.
Ivan era malato, una malattia orribile di cui, si ostinava a pensare, fosse colpevole solo il prussiano.
Era colpa sua se non riusciva a pensare ad altro oltre che a lui; era colpa sua se ogni volta si rodeva il fegato quando lo vedeva guardare le stelle con aria persa, sicuro, ovviamente, stesse pensando a Lui e sognando il giorno in cui sarebbero tornati insieme. In realtà era solo colpa del russo se Gilbert lo odiava; lo aveva strappato alla sua amata terra e lo aveva reso infelice e ridotto come un giocattolo d’ amore perverso.

- Umph.. Dovevi pensarci prima, però…- disse con un filo di voce, strozzato dal dolore.. dolore che proveniva dal cuore. Non lo avrebbe potuto più rivedere ma era sicuro che entrambi avrebbero conservato il loro amore e che lui lo avrebbe vegliato dal paradiso o, perché no, anche dall’ inferno.. viste le cose che Ivan gli aveva obbligato a fare.
- Oh, non dire certe cose.- rispose il russo con voce isterica –Tu sei mio, non puoi andartene sin quando non lo decido io.-
Gli avvolse la sciarpa intorno la ferita più grave.
- E’ troppo tardi, adesso…-

Lui era lì, disteso in una pozza di sangue e si stava spegnendo poco a poco.
Come un raro fiore scarlatto stava fuggendo dalla presa di un amore malato, che andava a senso unico. Non aveva rimpianti, la figura che giaceva per terra, se ne stava andando sicuro di aver quello di cui aveva bisogno per andare in pace. E sicuro di andarsene per una giusta causa.

Ivan lo guardava. Ne ammirava ogni singolo lineamento. Il cuore di quella persona non sarebbe mai stato suo se non in senso letterario, era anche questo che lo aveva spinto a fare tutto questo.
Malato, si.
Pensava che il rosso dei suoi occhi fosse sempre stato così bello… ma ora che lo vedeva avvolto di quell’ intenso colore si malediceva per le sue azioni.

- Tu sei più pazzo di me, Gilbert…- disse inginocchiandosi accanto al corpo stanco del prussiano. – Lo sei se credi che mi lascerai, così…- i suoi occhi si velarono di lacrime, lacrime che lui stesso non riusciva a sopportare essendo così amare e dolorose.
- ..P-potrebbe anche esser come dici tu ma…- la sua voce era impercettibile, così come il suo respiro che, poco a poco, diventava sempre più soffocato. – non mi importa… Io l’ ho salvato da te e continuerò ad amarlo anche da morto.-

La sua vita si spense sussurrando le sue ultime parole, parole avvolte in un pensiero che diceva “mi basta solo il suo amore per poter andare in pace”:
Addio Ludwig.




Note dell' autrice (?): Sono scema, lo so. Ho pianto io stessa che l’ ho scritta ಠ_ಠ
Comunque questo è un tributo ad una ruolata a cui ho assistito.. Le player? AkeiraChan e Arnes.. Arnes era la tipa sadica :°DD E c' erano anche altri spettatori oltre me come EsoChan e Kikka_Baka.. Insomma stavamo sclerando tutte insieme appassionatamente =3= Questa comunque è la prima fic che posto e gran parte del mio fegato si è corroso nel farlo. Mi scuso ancora per la mia stupidità.
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Scarecrow_