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Autore: Diana924    10/09/2010    1 recensioni
Venezia, mi chiedo che cosa fosse per te questa città. Per me è una città stupenda, in cui vivo da anni, per te deve essere stato un sogno. Ora sei in Francia, il più bel regno del mondo, dicevi, e ti devo credere sulla parola. Siete venuti qui come il vento, e come il vento siete andati via, anche tu. Sai, mi mancano quei giorni, sui canali, nelle calli, a ridere, scherzare, a amarti. Venezia, 1574, l'arrivo di Enrico III di Valois porta diversi cambiamenti, ma per un giovane solo uno di questi conta... la storia è frutto di diverse mie richerche
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Venezia, mi chiedo che cosa fosse per te questa città. Per me è una città stupenda, in cui vivo da anni, per te deve essere stato un sogno.

Ora sei in Francia, il più bel regno del mondo, dicevi, e ti devo credere sulla parola. Siete venuti qui come il vento, e come il vento siete andati via, anche tu. Sai, mi mancano quei giorni, sui canali, nelle calli, a ridere, scherzare, a amarti.

Mi ricordo il giorno in cui arrivaste, con il re. Non ho mai visto una persona più strana di lui, esclusi voi.

Eravate vestiti nel modo più.. più che avessi mai visto, e ridevate, saltavate, vi comportevate come tanti bambini. Ma poi, non appena qualcuno vi diceva qualcosa che trovavate offensivo prendevate le spade.

A Venezia siete arrivati come il vento, e come il vento poi siete ripartiti. Quella sera ero alla locanda, come al solito, quando ti vidì con gli altri a scherzare e a ridere:

<< E allora gli dico: Madame, ma proprio con me dovete andare? Ci sono gli uomini di Guisa! E sapete che mi risponde? Con voi: siete così bello che sembrate una donna >> E tutti ridevano, anche tu << Su questo la duchessa ha ragione, sei proprio una bella donna, lo sai? >> << Ma sta zitto, du Guast, taci >> << Ma se dopo tace cosa fa? >> << Hai ragione Shun, hai ragione >> << Lo sai, puoi togliergli da parlare, ma allora diventa inutile >> e ridevi, con al tua risata, che però mi sembrava forzata.

<< Allora … SM è da quella puttana, Veronica Franco, e noi per questa sera siamo liberi di divertirci >> << E come? >> << Andiamo in gondola e svegliamo i veneziani >> << No, andiamo anche noi per bordelli >> << Quali? >> << Tutti! >> << Andate voi, io faccio un giro >> << Fai come vuoi, ma ricordati che domani andiamo a vedere i vetri a Murano >> << Ricordati tu, non io >>.

Poi sei uscito e ti ho seguito. Non so il perché, ma l’ho fatto; forse perché già ti amavo, forse perché volevo proteggerti. Venezia non è una città sicura di notte, specialmente per quelli come te, per la tua bellezza.

Poi ho sentito dei rumori, << Non, monsieur, non >> sono corso, appena in tempo per vederti estrarre la lama. << Je l’avais dit, ma monsieur n’a pas compri mon message. Mon non est un non, definitiv >> << Ma cosa? >> << Vi conosco, voi siete il bibliotecario dell’ambasciatore francese, no? >> << Si, Hyoga, e … >> << Odio presentarmi così, e odio la violenza di questo secolo, ma il signore era troppo insistente >> << Buono a sapersi, voi siete? >> << Shun d’Ermeville, cavaliere >> << Onorato di conoscervi. E’ morto? >> << No, è solo ferito, state tranquillo, non è letale >>

Così, ci siamo conosciuti, una notte a Venezia. Non so come descriverti. Sei bello, giovane, delicato, eppure volendo potresti uccidere chi vuoi, solo che non lo fai.

Tre giorni dopo, ammetto di averti cercato per giorni ma non eri mai da solo, e che tu non rifuggivi la mia compagnia, ci siamo baciati, vicino Rialto. Per te era tutto naturale, ma per me non lo era, non lo era affatto.

<< Un bacio, che c’è di più facile? >> << Ma è peccato >> << E’ peccato amare? >> Per te era tutto così facile.

E ora, che starai facendo? Pensi a me? O ad altro? Alla guerra in Francia? Agli intrighi, al tuo signore? A cosa? Ero felice in quei giorni, e tu lo eri e questo mi bastava.

Le serate in giro, o sulle gondole o sulle calli. A ridere, a scherzare, a baciarti. Le notte passate ad amarti.

Poi venni a sapere che stavate per ritornare in Francia. << Non puoi rimanere? >> << E per fare cosa? >> << Per me, io ti amo >> << Lo so, ma devo tornare in Francia >> << Per fedeltà a un re come quello? >> << Perché l’ho giurato >> << Ma … >> << Credi che mi piaccia? Vorrei rimanere anch’io qui a  Venezia, da te, ma devo tornare. Addio >> Poi sei corso via, e tre giorni dopo siete partiti, con sfarzo e pompa. Addio, mio dolce peccato, mia stupenda colpa, addio amore mio. Mi chiedo se ci rivedremo, e se mi amerai ancora quel giorno. Addio.

NOTE:

Allora....

1) Shun come mignon di Enrico III ce lo vedo bene, ha quel misto di ingenuità chea quel re enigmatico sarebbe piaciuto. Se è a venezia vuol dire che è andato con lui in Polonia

2) Venezia del '500 è un po' come new York oggi, vi si trovavano diverse comunità, specialmente quella ebrea e quella fiorentina.

3) Veronica franco era una cortigiana veneziana, una delle più famose; ricordata appunto per essere stata amante di Enrico III. Su di lei c'è un film : Padrona del suo destino  

   
 
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