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Autore: Mikiri_Tohoshima    10/09/2010    1 recensioni
Francis, proprietario di un negozio di fiori, in cerca dell'amore vero si troverà scottato e inplicato nei particolari meccanismi dell'organizzazione chiamata "Area Europa"
Genere: Erotico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Quando qualcuno cerca l’amore...

Rating: arancio

Personaggi: Francia (Francis Bonnefoy), Un po’ tutti

Genere: Generale, malinconico, erotico

Avvertimenti: AU, Yaoi, Lime

Riassunto: In un quartiere di Manhattan ci sono due gang in guerra, Area Asia e Area Europa. Francis Bonnefoy cercherà, con  le force de l’amour  di mettere pace, o almeno, di raffreddare i litigi.

 

Era un uomo devoto all’amore. Secondo lui, se non c’era un po’ d’amore nel mondo, non poteva vivere in pace, allora lo trasportava in giro, rendendo felici le persone. Faceva parte della gang “Area Europa” assieme a tutti quei poveri figli d’immigrati che durante la guerra cercarono libertà nel nuovo mondo. Si, adesso erano statunitensi perfettamente inseriti che parlavano inglese, ma restava sempre quel senso di etnico, come la passione della pasta e della pizza dei due fratelli italo-americani, i Vargas, o il tè delle cinque di quel “figlio della Britannia”, Arthur.

Francis amava portare l’amore. Aveva una piccola fioreria, e riempiva di rose chiunque venisse a comprare qualcosa. Si divertiva da morire. Purtroppo, tutto quell’amore che donava non sempre era ricambiato, specie tra gli Area Europa. Uno dei suoi migliori amici, il giovane inglese, era la guardia del corpo di un pezzo grosso, americano fino al midollo, e doveva scortarlo in giro per Manhattan, nei fast-food a vederlo abbuffarsi di panini e poi trovarselo su una spalla che si lamentava di quanto era grasso. Un altro era spagnolo, Antonio, e si occupava di ogni genere di affare che coinvolgeva gli Area Europa.

Francis partecipava solo quando era strettamente necessario, tipo quando doveva liberare qualcuno in cambio di nature. Per il resto, era occupato a cercarsi un partner per la vita, l’amore vero.

Un giorno, venne nel suo piccolo negozio un signore distinto con la, presunta, fidanzata. Li osservò a lungo, mentre preparava il mazzo di fiori ordinatogli, e sorrise con il suo più bel sorriso del suo repertorio, quando lo porse alla ragazza. Neanche l’uomo aveva mai smesso di osservarlo, e, sotto le banconote per pagare il mazzo, c’era un bigliettino. Francis lo lesse avidamente, quando furono andati via. Un indirizzo. E un orario.

Si presentò all’indirizzo puntuale come un orologio. ≪Buona sera, avete ordinato un mazzo di fiori a domicilio?≫. Chiese, sorridendo. L’uomo lo fece entrare, dritto e serio come se non l’avesse chiamato lui. ≪Si, ma credevo che il fiorista fosse un po’ più interessante...≫. parlava con voce bassa e seria, guidandolo verso il salotto.

Francis lo studiò attentamente. Magari quella bella ragazza era una sua parente, che aveva accompagnato a fare compere... ≪ Non le sembro abbastanza interessante, monsieur? Pensavo che...≫. l’uomo lo fece sedere in salotto. ≪Mi chiamo Roderich Edelstein. Non faccio parte degli Area Europa, ma sono un collaboratore. Almeno, lo ero fino a qualche tempo fa... ≫. Francis annuì, facendo per presentarsi, ma Roderich lo precedette:≪So già chi sei, nel gruppo non si faceva che parlare di te. ≫. ≪Ne sono lusingato...≫. ≪...E ho cominciato a provare interesse per te.≫.

Francis sorrise. Possibile che fosse stato così fortunato? ≪Ovviamente, mi sono state descritte le tue doti diplomatiche, ma non avrei mai creduto che la tua persona fosse stata così, affascinante. ≫. Se quella era una farsa per poterselo portare a letto, stava andando alla grande. Francis accavallò le gambe, adagiando la schiena contro il divano. ≪Apprezzo i complimenti.≫. ammise.

I suoi occhi azzurri non avevano smesso di studiare il corpo di Roderich. Chissà se era così formale anche sotto quegli abiti eleganti... Non ci sapeva fare per niente, ma l’impegno, la frustrazione erano teneri, quasi quanto lo sforzo di Roderich per far sì che tutto fosse perfetto.

≪ Potremo uscire ancora insieme, se ti va. Venerdì? Il week-end?≫. Roderich scosse la testa, mentre metteva a posto. ≪Non credo di potercela fare... ho un impegno urgente... che mi occuperà per un intero mese. Mi spiace...≫. Francis alzò le spalle, mettendosi in ordine per uscire.

≪Ho conosciuto un vecchio collaboratore... Roderich Edelstein... che mi sai dire di lui?≫. Antonio lo fissò da dietro dei documenti. ≪Roderich? Non c’ero ancora, quando c’era lui. Era il boss.≫. Francis sospirò. ≪Credi che Feli o Lovi mi sappiano dire qualcosa? Loro due ci sono da sempre...≫.

≪Roderich? Certo che lo conosco! Lui ed Elizaveta sono sempre stati così gentili con me... Domani c’è il loro matrimonio!≫. Matrimonio. Ecco cos’era quell’impegno urgente che lo avrebbe impegnato per un mese. Era riuscito a farsi fregare così... ≪Ho detto qualcosa che non va?≫. ≪No, Feli... va tutto bene...≫.

Francis continuò la sua vita tranquillamente, sfoggiando il suo magnifico sorriso sempre rivolto a qualche cliente che un domani avrebbe buttato via i fiori che lui vendeva con tanto amore. Ma non si sarebbe mai aspettato di ritrovare due mesi dopo, Roderich nel suo negozio.

≪Salve... vorrei... dei fiori...≫. ≪ è quello che vendiamo, signore. Cerca qualcosa di particolare?≫. ≪No... ma gradirei che mi venisse portato il mazzo a casa... può andare domani entro le cinque?≫. ≪Certo, signore.≫.

Cosa voleva adesso? Si era divertito, lo aveva portato a letto, illudendolo di aver trovato il vero amore, e si era sposato. Perché non lo lasciava in pace? Ma quella sera era ugualmente lì, con quel mazzo di fiori, davanti a quella maledettissima porta.

≪Scusami se ti ho fatto aspettare...≫. Cominciò Roderich, facendolo entrare ≪Ma...≫. ≪Perché non mi hai detto che ti saresti sposato?≫. Roderich incominciò, ma Francis si diede la risposta da solo. ≪Perché non sarei venuto a letto con te, e avrei fatto bene! Hai fatto una mossa molto sporca, Roderich. Ma io dirò tutto alla tua amata mogliettina. Non eri neanche sposato che hai cominciato a tradirla≫.

Prese il telefono, notando in un angolo la rubrica con in cima il numero di telefono della moglie. ≪Fermo...≫. Roderich gli prese il cellulare, guardandolo fisso. ≪ Fermo... Francis... Lo so, ho fatto una cosa molto brutta. Ma... è vero che provo attrazione per te! Io... non era mia intenzione usarti... io... tu mi piaci, Francis... ma non potevo annullare il matrimonio tre giorni prima di sposarmi! Mi... mi capisci?≫. Francis scosse la testa. ≪Se eri così pazzo per me, perché non...≫. Roderich lo placò baciandolo. Francis lo spinse via. ≪E non baciarmi... quando... ti≫. Roderich si era inginocchiato, e gli aveva sbottonato i pantaloni. Il discorso andò a farsi benedire da qualcuno che era molto lontano da lì.

≪Non lasciarmi...≫. lo implorò, guardandolo dal letto sfatto, dopo una notte tra le più passionali della sua vita. ≪Mi spiace, ma devo tornare da mia moglie...≫ ≪Già, perché io sono l’amante...≫. Sibilò Francis, guardando il soffitto. ≪Fra...≫. ≪Vattene Roderich. Non ho bisogno di te.≫. ≪Torno domani...≫. ≪Fa’ pure...≫.

Appena Roderich fu uscito, Francis si alzò dal letto, rimettendosi almeno la camicia. Si guardò allo specchio, quelli che erano stati gli occhi di un uomo devoto all’amore avevano perso tutta la loro luce. Restavano due opachi zaffiri, come se impolverati dal tempo e dall’usura.

Si pettinò i lunghi capelli biondi, dei quali aveva una quasi maniacale passione. Come per i sederini tondi e sodi. Si passò una mano sul suo sederino tondo e sodo, trovando tracce di seme. Aveva provato per la prima volta a stare sotto, ma quel... “verginello” era venuto ancora prima di toccarlo.

Decise di lasciar perdere i vestiti e andò a farsi una doccia. Proprio nel momento in cui apriva l’acqua, sentì il cellulare squillare. Sospirò, andando a rispondere.

≪Francis, amigo, ho bisogno di te...≫.≪Buon giorno, Antonio...≫. ≪Basta con ‘sti convenevoli, ho bisogno di te e delle tue particolari doti diplomatiche...≫. Francis sospirò di nuovo. ≪Devo succhiare dei cazzi per pararti il culo? Quando crescerai, Antonio...≫. Prima che mettesse giù, Antonio riuscì ad esclamare la parola magica:≪È Arthur!≫. Francis batté le palpebre, riportando il telefono all’orecchio:≪Cosa gli è successo?≫. ≪Lo hanno... rapito...≫. Antonio sentì un rumore di vetri infranti:≪Tutto bene?≫. ≪Scusa... ho sbattuto violentemente la mano contro lo specchio... Cosa?≫. ≪Volevano Alf...≫. ≪Non devi dire quel nome.≫. ≪Scusa... Beh... adesso lo hanno rapito. Devi venire subito...≫. Francis mise il vivavoce, per vestirsi:≪Dove sei?≫. ≪Al porto.≫. “Porto... porto...”. ≪Antonio, non sono stati gli...≫. ≪Area Asia.≫. Francis imprecò, chiudendo la porta a chiave, riportando il telefono al’orecchio:≪D’accordo.... Arrivo.≫

Antonio attese l’amico preoccupato, quando lo vide scendere dal taxi, gli andò incontro. ≪È dentro?≫. Chiese, seguendolo. ≪ Sì.≫. ≪ E io cosa devo fare?≫. ≪Ad occhio e croce... il solito...≫. Francis alzò gli occhi al cielo, entrando nel bunker. ≪Yao... puoi inventarti qualcosa di meglio se senti la mancanza di un cazzo tra le tue piccole natiche...≫.

Si spostò di lato, evitando la wok lanciatagli dal cinese. ≪Taci, Francis, aru. Non è per questo che ho preso il vostro amichetto dalle sopracciglione, aru. Kiku...≫. La “guardia del corpo” di Yao uscì dall’ombra, serio, inchinandosi lievemente ai visitatori. Ai suoi piedi c’era Arthur. ≪Allora dimmi subito cosa vuoi, in modo che Arthur venga subito liberato.≫.

Il cinese si alzò in piedi, andando avanti a lui:≪Voglio il tuo quartiere, aru. Per poter disporre della fioreria per l’oppio, aru.≫.  Antonio stette per replicare, ma Francis lo bloccò:≪Yao... non possiamo risolverla a letto, questa cosa? Come facciamo sempre... ti scopo per tutta la notte, e tu finisci per aprire un ristorante in giro per China Town.≫.

Yao scosse la testa risoluto. ≪Non sono un bambino, aru, non mi puoi piegare con il sesso questa volta, aru. Voglio il tuo negozio di fiori, aru!≫. ≪Yao, gioia mia, quel negozio mi serve...≫. ≪Posso assumerti come cazzo a tempo pieno, aru.≫. Eccolo che cadeva sul sesso. ≪Io voglio vendere fiori, non sperma≫. ≪E te lo succhio, aru.≫. ≪ Yao...≫

Si portò una mano agli occhi, il visino di Yao a misura del suo basso ventre... Non doveva pensarci neanche. ≪ Non ti venderò il locale neanche se mi fai scopare Kiku!≫ Yao si voltò verso il bodyguard, gridando qualcosa in cinese. Kiku arrossì vistosamente, scuotendo la testa. Contrariamente a quello che sembrava, Yao si voltò di nuovo verso Francis, dicendo. ≪ Ci sta, aru, patto fatto aru?≫.

≪ NO!≫. la parola gridata al limite dell’esasperazione di Francis. ≪ Yao... Se fai sesso con me, ti affitto un locale proprio accanto al mio. Puoi fare tutto quello che ti pare, ma lascia in pace “Versailles no Bara” e libera Arthur!≫. Yao valutò l’offerta. E sorrise. ≪ Le tue doti diplomatiche mi hanno convinto, aru.≫. Esclamò qualcosa in cinese, per poi sorridere più dolcemente. ≪ Ci vediamo domani, aru? Per il patto...≫ Francis annuì. ≪ Vieni  pure a casa mia...≫

Arthur barcollante, fu lasciato dalla guardia del corpo, per venire accolto tra le braccia profumate di rose dell’amico. ≪Arthur, tutto bene?≫. Gli chiese, stringendolo a sé. ≪ Si... adesso si, stupido...≫. Francis rise, facendosi aiutare da Antonio per portarlo fuori. ≪ torniamo a casa, Arthur, il tuo tè ti sta aspettando...≫

Festeggiarono il patto con gli Area Asia in un pub. Francis fece ubriacare Arthur, che si mise a ballare selvaggiamente, mentre i due amici rimasero al tavolo a chiacchierare. ≪... E così, Roderich ti ha lasciato?≫≪No... ma fa sesso da schifo. Vorrei lasciarlo io, però...≫ ≪ ti sentiresti ancora più solo. Francis, perché non ti metti insieme a Yao? Si vede lontano un miglio che....≫. ≪Ci stanno in... troppi, dietro Yao, prima tra tutti Kiku. È su di lui, piuttosto, che vorrei mettere le mani.≫. Antonio sospirò, guardando l’amico negli occhi, quegli occhi azzurri che più d’una volta aveva visto ricoperti di lussuria, ma che ora erano opachi e spenti. ≪ Perché non rimorchi Arthur? Mi sembra piuttosto...≫. Francis gli carezzò il dorso della mano bruna, sorridendo. ≪ Penso che rimorchierò qualcun altro... Vieni con me?≫. Antonio scosse la testa. ≪ No Francis, non con te.≫. Francis sospirò, alzandosi e andando verso il bancone del bar.

Entro sera lo trovò qualcuno con cui dividere il letto. Un cubano dalla pelle di mogano. Passò tutto il pomeriggio a letto, sotto le sue spinte, sognando che il vero amore sarebbe arrivato presto. ≪Non sei male.≫ gli fu detto, mentre veniva ancora lasciato nel letto da solo.

Il giorno dopo, Roderich credette che il giovane cinese che usciva dalla casa del francese fosse un addetto alla cucina cinese da asporto. ≪ Non sapevo ti piacesse quel cibo...≫ ≪ Non lo disprezzo≫. Mormorò in risposta, mentre puliva un po’ in giro. ≪ Come sta tua moglie?≫. Gli chiese gentilmente. ≪ Bene.. ma farlo con lei non mi da soddisfazione che farlo con te.≫. gli diede un lungo bacio, immergendo la mano nei suoi capelli d’oro.

≪Ti amo, Francis,  ti amo davvero≫ gli rivelò mentre si faceva carezzare i capelli dopo il sesso. ≪ E tua moglie?≫. ≪Posso pure mollarla, per te...≫. Francis si alzò in piedi per rivestirsi. ≪ Dove vai?≫. ≪Sono stanco, Roderich. Tu hai una moglie che ti ama e ti aspetta, io solo un negozio di fiori. Vattene, per favore, non voglio vederti mai più.≫. ≪ Ma... Francis... ≫. ≪ Basta!≫. Francis si asciugò le lacrime. ≪ Non ti voglio vedere mai più! Hai un’ora per sgomberare.≫

 

 

Ooooooook... doveva essere una one-shot, ma la cosa si sta avviando per le lunghe! Non ho particolari precisazioni da fare... a parte che ringraziare il mio Padre Francia per avermi suggerito il titolo per la fic.

Alla prossima!

  
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