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Autore: Agente_speciale_Jessi    11/09/2010    3 recensioni
In questa storia Tony fa un regalo speciale a Ziva per farle capire quanto la ama anche se non lo dice esplicitamente.
Ciao, vorrei ringraziare fe7 e Lights per i commenti che mi avete lasciato. Io sono un po’ timida quindi mi limito a dirvi Grazie..di cuore. Mi scuso anche se le mie storie vengono tutte attaccate. E’ solo che non so come si mette il codice html.
Questa storia non è proprio nel carattere di Tony e Ziva ma volevo scriverla..spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina sembrava tutto tranquillo in ufficio.
McGee si divertiva, come sempre, con il suo nuovo software per il cellulare. Ziva tamburellava con le dita sulla scrivania sperando che succedesse qualcosa per movimentare la giornata e Tony rimaneva lì a guardarla.
-Che hai da guardare Tony? – disse la donna appena se ne accorse.
-Sai che giorno è oggi piccola ninja? – domandò Tony.
- E’ la vigilia di Natale!! – gridò Abby mentre si avvicinava a loro. – E sapete cosa si fa alla vigilia? I regali e il cenone, tutti insieme. – disse con entusiasmo, ancora prima di far rispondere gli altri. – Vi aspetto questa sera da me. – aggiunse prima di andarsene.
- E’ stato trovato il corpo di un marine. Muovetevi. – disse Gibbs entrando in ufficio.
- Guido io. – affermò Ziva mentre prendeva le chiavi dell’auto.
McGee e Tony si guardarono allarmati.
-Ziva ti prego: è Natale. – disse Tony un po’ supplichevole e un po’ beffardo.
Lei lo fulminò con un occhiataccia e gli lanciò le chiavi.
-La nostra vittima è Jason Clancy. Aveva una moglie e un figlio di quattro anni. Tony vai a parlare con la donna e porta anche Ziva. – ordinò Gibbs.
- Subito Capo. –
Quando arrivarono all’appartamento i due furono aperti dal bambino.
-Ciao piccolo io sono l’agente speciale Ziva David. La mamma è in casa? – domandò.
-Si.. – rispose.
- Sam ti ho detto tante volte di non aprire la porta. – disse la donna avvicinandosi al bambino. – Voi chi siete? – aggiunse.
- Agente speciale Anthony Di Nozzo e Ziva David. Dobbiamo parlarle di suo marito. –
La donna li fece accomodare in casa e mandò il bambino a giocare in soggiorno mentre parlava con loro. Appena ebbe la notizia scoppiò in lacrime.
-Mio figlio Sam per Natale aveva chiesto che tornasse il padre. – disse mentre si affacciava in salotto per controllarlo.
- Ci dispiace Signora Clancy. -  rispose Tony mentre il volto di Ziva si incupiva.
Appena finirono di farle alcune domande tornarono in ufficio.
-Tu cosa chiedevi per Natale Ziva? – domandò Tony.
- La neve. – rispose la donna. – Chiedevo sempre la neve da quando avevo cinque anni. – aggiunse.
- Come mai? –
- Perché a Natale nevicava. Se chiedevo, invece, che mio padre festeggiasse il Natale con noi, non accadeva mai. Era un desiderio inutile. – rispose Ziva con un velo di tristezza negli occhi che cercava, inutilmente, di nascondere.
- E adesso cosa chiedi guanciotte dolci? – domandò.
-Io non chiedo niente. Immagino solo che un giorno camminerò per strada la sera di Natale, con le luci che illuminano i negozi e sotto il braccio di un uomo che indossa un lungo cappotto nero, a mangiare castagne calde. – disse.
Ziva non riusciva a capire il senso delle domande di Tony e, ancor meno, capiva il perché gli dicesse tutte quelle cose.
Il resto della giornata passò in fretta. Il caso occupò tutto il loro tempo che nemmeno si accorsero che era ora di andare a casa.
-Tutti a casa, continuiamo domani. Ci vediamo più tardi da Abby. – disse Gibbs.
Ziva si stava avviando verso la sua auto quando Tony la bloccò.
-Mossad, che ne dici se andiamo insieme da Abby? Ti vengo a prendere alle otto. – disse.
- D’accordo Tony. A dopo. – rispose e andò a prendere la macchina.
Quando arrivò a casa Ziva preparò la busta con tutti i regali per il team vicino alla porta, per non dimenticarli. Poi, andò a cambiarsi. Indossò un vestito rosso e alzò i capelli, lasciando cadere solo qualche ciocca. Quando arrivò Tony, si infilò il cappotto, prese la busta e scese.
Arrivarono da Abby in pochi minuti. C’erano già tutti.
Ziva si sfilò il capotto e lo lasciò all’ingresso. Quando Tony la vide, rimase senza fiato.
-Sei bellissima. – riuscì a dire.
Ziva ringraziò mentre sentiva il cuore accelerare e  il sangue colorirle le guance. Sperò che lui non sene accorgesse.
La cena fu divertente. Ziva si sentiva davvero come in una famiglia e Abby cucinava benissimo.
Ogni tanto si perdeva negli occhi verdi di Tony, messi in risalto dalla camicia nera che indossava. Era proprio bello.
Quando finirono di mangiare si scambiarono tutti i regali. A Tony aveva regalato due camicie  e un maglione. Lui, invece, le aveva regalato un paio di orecchini con accanto una di quelle sfere che se le agiti cade la neve. Accanto c’era un biglietto. ° Purtroppo non è la neve che cade a Tel Aviv. Però.. °
Ziva sorrise leggendo quel biglietto.
Dopo si sedettero tutti sul divano ad ascoltare le storie che raccontava Abby.
Quando si fece tardi si salutarono tutti.
Ziva si stava dirigendo verso la macchina.
-Ehi aspetta. Vieni, andiamo a fare una passeggiata. – disse Tony.
- Ma è tardi. – ribatté lei.
- Dai non dirmi che sei stanca. Ti devo mostrare una cosa. – rispose per convincerla.
I due si incamminarono parlando della serata appena trascorsa.
Ad un certo punto Tony si fermò a comprare delle castagne calde che cominciarono a mangiare insieme e la prese sotto il suo braccio. La strada era illuminata dalle luci dei negozi e dalle decorazioni natalizie. Intorno a loro c’erano molte coppie che camminavano.
-Allora era così che lo immaginavi? – chiese Tony alla sua piccola ninja.
- Cosa? – domandò la ragazza senza capire a cosa si stesse riferendo.
- Non noti proprio niente. – disse mentre si lasciava andare ad una delle sue solite risate. Appena si ricompose prese Ziva e la fece guardare intorno.
- Le luci.. – affermò Tony.
- Le castagne.. –aggiunse mentre gliene metteva una davanti alle labbra.
- L’uomo dal cappotto lungo e nero.. – asserì facendole notare cosa indossava e poggiando la mano di lei sotto il suo braccio.
- Tony, io non mene ero accorta. Grazie. E’ il regalo migliore che io abbia ricevuto. – rispose mentre un sorriso le si dipingeva sul volto.
- E tu cosa volevi per Natale? – chiese Ziva, mentre si perdeva di nuovo nei suoi occhi verdi.
- Renderti felice. – sospirò Tony un secondo prima di baciarla.
Il contatto delle loro labbra portò a entrambi una meravigliosa sensazione di felicità che non sentivano da troppo tempo ormai.
Eppure loro lo avevano sempre saputo. Si. Avevano sempre saputo di essere anime gemelle, di amarsi così tanto. Solo che erano stati troppo testardi per ammetterlo.
Mentre si baciavano le lancette dell’ orologio segnarono la mezzanotte e fiocchi di neve cominciarono a cadere sulla città. Tony ne sentì uno sulla guancia quando allontanò le sue labbra da quelle di lei.
-Buon Natale Ziva. – disse sorridendole.
Quel sorriso le bloccò il respiro e il cuore.
-Buon Natale Tony. – rispose.
Guardarono i fiocchi cadere dal cielo. Poi, ricominciarono a baciarsi con tutto l’amore e la passione che per troppo tempo si erano negati.

  
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