A/N: Ebbene sì, questa è Suzaku/Gino.
Mi piace variare ^^
Disclaimer: Ovviamente io non posseggo nulla. Purtroppo.
Warnings:
Shonen-ai (o slash, o BL,
scegliete voi il termine)
La prima volta che si erano baciati era stato Gino a prendere l'iniziativa.
Cercava disperatamente un
modo per scuotere Suzaku da quella maschera di impassibilità
che mostrava sempre, aveva usato tutte le tattiche che conosceva e... be', era disperato. Per il ragazzo più giovane era il primo
bacio e non sapeva bene cosa aspettarsi. L'altro aveva già baciato varie
persone, ma solo di sesso opposto. La conclusione di Gino fu che era stato strano, ma non
spiacevole, quella di Suzaku che sorprendentemente Gino non aveva esperienza in
materia. Il loro primo bacio fu archiviato come impacciato.
Il secondo aveva avuto
luogo per pura curiosità.
Gino era venuto da lui
con la pretesa di baciarlo di nuovo, dicendo di aver fatto pratica con alcune
ragazze giù in città. Suzaku non era
d'accordo, ma, anche con la sua forza leggermente superiore a quella
dell'altro, contro le lunghe braccia di Gino non c'era gioco. Dovette però
ammettere che era notevolmente migliorato.
Il terzo bacio fu una
novità. Gino continuava a parlare, parlare, parlare,
fino a che non si ritrovò con le labbra di Suzaku sulle sue e la lingua intenta
a fare altro. In seguito a quest'esperienza tutti i suoi colleghi Cavalieri
riscontrarono un notevole incremento nella sua parlantina. Quando ciò accadeva era sempre possibile notare come Suzaku facesse
finta di essere impegnato in qualche altra faccenda.
Il loro quarto, quinto e
sesto bacio appartenevano a una notte strabiliante,
durante la quale Gino parlò molto, molto poco. O almeno riuscì a pronunciare
poche frasi che avevano senso. Diciamo che aveva la testa da qualche altra
parte.
Il settimo bacio fu
irruento, arrabbiato e disperato. Quando Suzaku si dichiarò pronto a tradire
Britannia, a tradire lui, Gino sentì il mondo
crollargli sotto i piedi.
L'ottavo fu una richiesta
di scuse fatta da un morto, il nono un tacito perdono.
Il decimo e tutti quelli
che seguirono? Quelli furono quotidiani e pacifici, ma proprio per questo i più
speciali di tutti.