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Autore: domaris    12/09/2010    3 recensioni
"Non potevo fidarmi di te."
7x02 - Reunion: La mia versione della scena in bagno.
Avvertenza: non è una Tony/Ziva.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Spero che i Tiva fans non me ne vorranno troppo se la mia visione della scena non corrisponde alla loro. Risponderò via email alle eventuali recensioni, ma non vengo spesso sul sito quindi portate pazienza. Grazie e buona lettura.  


Dedicato come sempre alla mia fantastica beta Joy


Attori e spettatori

 
Atto I

Immobile. In agguato. Aspettando che l'obiettivo fosse solo. Questo era facile, l'addestramento ricevuto al Mossad le aveva insegnato ogni tecnica di appostamento e ad agire con fredda determinazione. Quello che sarebbe avvenuto dopo era un'incognita e non era in grado di prevedere il risultato finale.
Parlare con gli altri era stato relativamente semplice, pronti com'erano a giustificarla e perdonarla senza spiegazioni. Gibbs sembrava avere delle riserve ma non era particolarmente preoccupata di questo. Era l'uomo dietro a quella porta che poteva cambiare le cose. L'uomo di cui non si era fidata ma che l'aveva salvata ugualmente, anche da se stessa ed ora doveva scoprire se avrebbe potuto ottenere il suo perdono, quello che contava maggiormente.
La porta si aprì, lasciando uscire un agente che non conosceva. Lei scivolò dentro, silenziosamente. Era giunto il momento. E nemmeno i mesi di prigionia erano stati difficili come trovare le parole per chiedere perdono a Tony.


Atto II

La osservava attraverso lo spazio tra le scrivanie, serena e tranquilla come se nulla fosse. Negli occhi ancora impressa l'immagine del suo volto tumefatto, l'espressione rassegnata. Nelle orecchie le parole del giorno prima, scuse difficili da pronunciare quanto da accettare.
Quattro anni come partner sul campo per sentirsi dire: “Non potevo fidarmi di te”.
Era stato un duro colpo, uno che non aveva saputo mascherare come gli altri.
Impietrito l'aveva guardata ridurre le distanze, aveva sentito una mano posarsi sul suo collo, il pollice che lo accarezzava e infine aveva avvertito le labbra posarsi per un attimo sulla sua guancia. Un gesto delicato che qualche mese prima lo avrebbe fatto esultare, adesso lo aveva lasciato freddo e indifferente, come uno spettatore estraneo alla scena.
Lui non aveva nulla da rimproverarsi, aveva fatto del suo meglio ed era orgoglioso dei risultati che la squadra aveva conseguito. Era grato al direttore per averle dato una seconda occasione e che fosse stata accolta da tutti a braccia aperte. Ma si era bruciato troppe volte ed ora, forse, aveva imparato la lezione. Adesso era lui a non fidarsi più. Erano colleghi, e con il tempo avrebbe superato la diffidenza abbastanza per tornare amici, qualsiasi altra possibilità si era sgretolata difronte all'unica giustificazione che non poteva ammettere.

Fine


20 agosto 2010

   
 
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