Libri > Il diario del vampiro
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Autore: DanSperry    13/09/2010    3 recensioni
Damon, Bonnie, Meredith, Elena e Sage sono finalmente tornati dalla Dimensione Oscura. Damon è umano ed Elena sembra aver dimenticato cio' che è successo fra loro, o forse no?
N.A. Generi: Cazzimmosa-Crudele XDXD.
Genere: Demenziale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Revenger

Finalmente Damon aveva afferrato il meccanismo del “respirare” e adesso era in una delle camere della pensione ad esercitarsi.

Non poteva crederci, lui, il Don Giovanni Delle Tenebre, ridotto ad un misero essere umano.

E come se non bastasse adesso Santo Stefano è anche più forte di me!”

Infine c'era lei.

Elena Gilbert, la donna che aveva distrutto ogni sua barriera, aveva distrutto una corazza vecchia di 150 anni.

E che l'aveva abbandonato, lasciato in balia di quel mondo crudele e dei suoi sentimenti; dei sentimenti che provava per lei, sì, perché Damon Salvatore si era innamorato.

Le aveva offerto il suo cuore e si era aperto a lei come fa un riccio quando il pericolo è passato, ma l'aveva solo illuso e lui, come un riccio, era stato costretto a sfoderare di nuovo la corazza, stavolta però non era più sicuro della sua efficacia.

Aveva soffocato i suoi sentimenti, mai come adesso Damon Salvatore era stato più pericoloso, nonostante fosse umano.

L'unica emozione che adesso provava era l'odio nei suoi confronti.

Sì, adesso la odiava.

Odiava il fatto che stesse con Stefan.

Odiava il suo continuo negare di amarlo.

Odiava il modo in cui faceva finta che tra di loro non fosse mai successo niente.

Odiava che si fosse offerta a suo fratello, oh sì, lui li aveva sentiti e aveva visto, nella mente di Stefan, il modo in cui lei gli aveva offerto la sua verginità.

Diede un pugno al muro. Fece male.

 

Un lieve bussare alla porta lo distolse dai suoi pensieri.

«Damon, sono Bonnie, posso entrare?» chiese un esile voce.

Quasi dimenticava: adesso la streghetta era magicamente interessata a lui, aveva aspettato che la pantera si trasformasse in un gattino per tentare di accarezzarla... patetico.

«Cosa vuoi?»

«Pensavo avessi fame, ti ho portato qualcosa da mangiare» disse timida.

«Beh, pensavi male» disse lasciando intendere che non poteva entrare.

«Vuoi per caso morire di fame?» disse alzando la voce.

Che senso aveva la sua vita, a questo punto? Nessuno.

«E se anche fosse?»

La sentì sbuffare sonoramente ed andarsene, purtroppo non percepì più i suoi passi che scendevano le scale.

Stupidi umani!”

Diede un pugno alla finestra, facendola frantumare in mille pezzi.

La mano cominciò a sanguinargli copiosamente.

Non seppe quanto tempo passò, stette lì , in silenzio ad osservare il suo sangue.

Sentire quell'odore di ruggine lo sconvolse e la consapevolezza di non essere più un vampiro lo investì come una doccia fredda.

Non avrebbe più bevuto sangue.

La sua trasformazione in corvo, o in lupo? Puff, scomparse.

Sarebbe invecchiato.

Sarebbe morto.

Andò verso la porta e si sedette contro di essa.

Quasi non si accorse che copiose lacrime solcavano il suo viso, altra prova che ormai la sua maschera era andata.

Quando era umano Damon aveva pianto solo due volte: la prima quando era morta sua madre, la seconda era adesso.

Poi un'ombra scura al centro della stanza lo distolse dai suoi pensieri.

«Non posso vederti così, mon cher»

 

Bussarono di nuovo alla porta.

«Damon aprimi»

Elena.

Il ragazzo non rispose.

«Non costringermi a chiamare Stefan!»

Brutta mossa Gilbert.

Si alzò e aprì di scatto la porta.

Non si curò di asciugare le lacrime, né di tamponare la mano ferita.

«Sentiamo, cosa dovrebbe fare Santo Stefano?»

Elena non rispose, lo fissava sbigottita.

«Cosa c'è? Sembra che tu non abbia mai visto piangere qualcuno»

La ragazza abbassò gli occhi a terra, e nel farlo notò la sua mano.

La afferrò delicatamente.

«Oh, Damon!» sussurrò.

Poi agì d'impulso, lo baciò.

Entrò immediatamente in contatto con la sua mente.

 

La prima cosa che notò fu il macigno, che sembrava avere una crepa da cui sgorgava qualcosa simile a sangue.

Poi vide il ragazzino.

Lui.

Damon.

Era completamente coperto da catene e piangeva.

Si avvicinò a lui, che appena la notò alzò il viso.

I suoi occhi erano due pozzi neri colmi di rabbia e rancore, ed erano tutti rivolti verso di lei.

«Tu!» urlò Damon.

«Damon...»

«Come osi venire qui?»

«Ti avevo promesso che sarei ritornata» tentò di spiegare, ma il bambino la interruppe ancora.

«E mi avevi promesso anche che mi avresti salvato, che non avrei più sofferto... Guardami! Ti sembra che sia salvo? Che sia felice?»

«Io...» ormai Elena piangeva.

«Ti sei presa gioco di me e di lui, spero ti sia divertita!» detto questo abbassò la testa tra le gambe, continuando a piangere.

Venne sbalzata via da quella visione e tornò alla realtà.

Damon era di fronte a lei, la ragazza non seppe decifrare la sua espressione.

Adesso era lei che piangeva.

«Non ci capisco più niente, non... non volevo farti soffrire, io ti amo! Ma amo anche Stefan...»

«Shh» sussurrò Damon abbracciandola e trascinandola nella stanza.

Elena lo lasciò fare, appoggiandosi al suo petto.

Il ragazzo le alzò il mento, per poterla guardare negli occhi e sorrise rassicurante.

Poi posò delicatamente le labbra sulle sue, in un dolce bacio; quando chiese un contatto più profondo sfiorandole le labbra con la sua lingua di seta la ragazza non poté far altro che accontentarlo.

Le loro lingue presero a danzare in sincronia.

La giovane sgranò gli occhi quando, con la lingua, sfiorò un canino troppo lungo ed affilato per essere umano.

Si staccò immediatamente da lui, fissandolo mentre sorrideva mostrandole i canini.

«Sage» disse semplicemente.

Ce l'aveva fatta, pensò, era riuscito a mentire perfino a se stesso, per evitare che il fratello gli leggesse nella mente e scoprisse qualcosa. Era proprio un attore nato.

Rise, maligno.

«E adesso a noi, mia dolce Principessa delle Tenebre»

«Cosa vuoi?» chiese Elena, ricordando solo in quel momento che Stefan era a caccia.

Vendetta, disse lui nella mente della ragazza.

Non si fa piangere Damon Salvatore senza essere puniti.

La sospinse verso il letto.

«Ricordi quando, nella prigione della Dimensione Oscura, hai promesso al mio adorato fratellino la tua verginità?»

«Ma come...?»

«Beh, credo che non potrai mantenere la promessa» fece fintamente dispiaciuto, ignorandola.

Elena sgranò gli occhi per la seconda volta.

«Damon!»

La fece cadere sul letto assieme a lui.

Il peso di Damon le impediva ogni via di fuga.

«Ti prometto che se starai buona non ti soggiogherò» disse lui mentre le sbottonava uno ad uno i bottoni della camicetta.

«Stai scherzando, vero? Non sei divertente» disse non sapendo più che fare.

«Tu invece sei molto divertente, mio ingenuo spuntino»

Le baciò il collo e lei fremette.

«Si può sapere,» sospirò «che ti prende?»

Non rispose, fece solo affondare i canini nella carne morbida del suo collo.

Lei gemette di dolore.

«Se lo sapesse Stefan ti farebbe a pezzi»

Occhio non vede, cuore non duole. Si dice così, vero?

Le sfilò la camicia lasciandola solo con il reggiseno.

Perché non lo respingeva? Perché non urlava? Non lo sapeva neanche lei.

«Perché lo vuoi anche tu principessa»

Già... forse era così, pensò quando Damon le sfilò i pantaloni.

Non seppe mai come fosse successo, fatto sta' che si ritrovarono nudi l'uno sopra l'altro.

Il ragazzo fece una lieve pressione per aprirle le gambe e, quando entrò in lei, la ragazza gemette di dolore.

«Adesso passa» disse rinfacciandogli involontariamente che per lui non era la prima volta.

Sospirò quando prese a muoversi ritmicamente e dai sospiri passò ai gemiti.

Dopo un'infinità di tempo il ragazzo ribaltò le posizioni, facendola stare sopra di lui.

Strano, pensò lei.

In quel preciso istante si sentì spalancare la porta.

«Damon, Bonnie mi ha detto che non vuoi mang...» Stefan era fermo sulla soglia con la bocca spalancata e la mano ancora sul pomello.

«Stefan...» sussurrò Elena immobile.

Damon non riuscì a trattenere una risata.

Allora Elena capì.

Eccola.

Era questa la vendetta di Damon Salvatore.

 

 

The End

 

 

Una mia vendetta contro un'Elena che vuole la botte piena e la moglie ubriaca, ecco cosa succede! Scegli, cavolo! O prendi Damon e lasci Stefan in dipendenza da alcool, o prendi Stefan e lasci Damon a Me!!

Damon potrebbe sembrare un po' OCC, in realta' ho preso spunto dai primi libri, dove Damon era piu' vampiro cattivo e meno mammoletta-Stefan.

 

Kira

 

 

 

   
 
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