13/09/2010
5 recensioniSomewhere too far for us to find
Forgotten the taste and smell
Of the world that she's left behind"
Le favole sono fatte per spaventare i bambini, ma sulla giovane non fanno alcun effetto.
Non che sua madre abbia avuto il tempo per raccontargliele, intendiamoci.
Per quel poco che c’è stata non aveva mai la voglia di farlo.
Troppo spossata dal lavoro.
Troppo esaurita da una famiglia a cui badare.
Troppo comune per incantare i propri figli con stupide storielle.
Sarà per questo che lei è l’unica ragazza a non perdere un placido sorriso quando i vecchi dei villaggi in cui si ferma intessono storie con fili lucenti, intrecciando fantasmi e spiriti maligni, dame ambigue e samurai in cerca di vendetta?
Forse.
Quando se lo chiede le piace pensare così.
Ma c’è sempre quella voce soffocata, nascosta sotto i sedici anni passati a vagare per boschi oscuri e distese remote di sassi e pietre ai piedi di montagne lontane…
Quel piccolo sussurro selvaggio che le dice di non fermarsi alle apparenze.
E tutto torna normale.
I ningen raccontano.
Rin li sta ad ascoltare.
Conscia che riderà, alla fine.
Di loro e di tutto, anche di sé stessa, portatrice di un frammento di verità.
Perché la vita l’ha già morsa e abbandonata nelle mani di un’esistenza segreta.
Perché il mondo ha smesso di essere diviso in bene e in male da molto tempo- forse non lo è mai stato.
Perché lei si è fatta donna camminando nella linea tra il bianco e il nero, chiamando zio un piccolo demone verdastro e
(padremadrefratelloamantefamiglia)
principe
un’ombra
candida, glaciale e severa.
Perché i demoni sono cattivi
E gli esseri umani disgustosamente influenzabili
Ma tra i due, gli unici che hanno la pietà di porre fine alle loro menzogne sono quelli destinati alla dannazione.
"So one day he found her crying
Coiled up on the dirty ground
Her prince finally came to save her
And the rest you can figure out"
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Nota dell'autrice:
332 parole. Piccola one-shot nata per caso da una delle mie seghe mentali. Era da molto che non scrivevo su Inu Yasha. Una vita, davvero...
Perché il mondo non è diviso in due fazioni,
e sono stufa di eroi buoni e cattivi supermalvagi.
Canzone citata: Brick by Boring Brick, Paramore.