Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: solinari    13/09/2010    2 recensioni
...Erano morti in battaglia. Prima Hyoga, poi Seiya ed infine Shiryu. Non avevano che poco più di venti anni. Erano morti per difendere la terra che tanto amavano, per difendere lui, che li aveva abbandonati da anni. Erano morti, ma da allora, la pace regnava sovrana.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Shun, Phoenix Ikki, Saori Kido
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INSIEME, SEMPRE.

 

Un rumore improvviso gli fece aprire gli occhi, la luce era accecante.

Dove sono ? Un nemico mi sta forse attaccando? Perché non indosso il mio cloth ?Poco fa stavo correndo a fianco di Seiya,salivamo delle scale ripide...”

Si sollevò a sedere, era in riva al mare.

Un cavallone si infranse con forza sulla spiaggia.... il rumore che lo aveva svegliato.

Guardò verso l'orizzonte.

Non era in battaglia, poco più in là l'acqua stava per lambire il castello di sabbia che aveva costruito poco prima di addormentarsi.

Le battaglie erano finite per lui ormai molto tempo fa.

Ho sognato di combattere, ormai non mi accadeva da tempo...”

Li ricordò, mentre una lacrima gli scivolava lenta sulla gota.

Seiya, sempre così pieno di vita e di allegria,il suo miglior compagno di giochi durante i pochi periodi di pace che erano loro concessi, come avrebbe voluto poter di nuovo correre con lui lungo quella spiaggia.

Avrebbe voluto sentire ancora la mano rassicurante di Shiryu sulla spalla,il tono paterno della sua voce quando consolava le sue lacrime.

Avrebbe voluto percepire la gelida presenza di Hyoga alle sue spalle, pronto ad offrirgli il suo aiuto quando Ikki era lontano.

Erano morti in battaglia.

Prima Hyoga, poi Seiya ed infine Shiryu.

Non avevano che poco più di venti anni.

Erano morti per difendere la terra che tanto amavano, per difendere lui, che li aveva ormai abbandonati da anni.

Erano morti, ma da allora la pace regnava sovrana.

Un sacrificio andato a buon fine... Niisan dice che questo deve riuscire a consolarci .Ma le lacrime riescono sempre a superare la fragile barriera del mio cuore troppo sensibile. Anche se il dolore è andato attenuandosi negli anni. Il tempo guarisce le ferite, lo dice sempre niisan...”

Adesso vivevano una vita normale.

Abitavano da un anno in una casetta sulla spiaggia.

E lui si sentiva felice circondato dall'amore di suo fratello e da quello di Saori.

Un gabbiano volò alto nel cielo, sparendo dietro all'ombrellone, sotto il quale lo doveva aver trasportato il suo niisan, dopo che si era addormentato.

Strano... mi hanno lasciato qui solo... non lo hanno più fatto da quel giorno lontano, quando risalimmo dagli Inferi... niisan... dove sei...Saori san.... perché siete andati via ? ”

Le lacrime gli salirono agli occhi, si strinse le braccia intorno al corpo.

Fa freddo...niisan...”

Si guardò intorno mentre le sue labbra presero a tremare leggermente, due figure si avvicinavano lungo la spiaggia.

Oh, eccoli...finalmente...”

Si passò una mano sugli occhi, trasse un profondo respiro per calmarsi.

Si alzò e corse verso i due giovani.

Quando fu loro vicino Ikki allargò le braccia e Shun vi si tuffò ridendo.

Il fratello lo sollevò in alto come se fosse senza peso.

Ti sei svegliato finalmente, pensavamo che volessi dormire tutto il pomeriggio!”

Saori alzò le braccia verso di loro “ Topolino, non ti ricordi che oggi è il tuo compleanno?”

Tolse Shun dalle braccia possenti di Ikki per stringerlo a sé.

Un'ondata del cosmo di Atena, che Saori sempre custodirà, lo avvolse come tutte le volte che lo abbracciava, riempendolo di pace e serenità.

Il fanciullo annuì e mi strinse a lei che da tanto tempo era ormai capace di sollevarlo senza sforzo al pari di Ikki.

Compiva, gli sembrava, più di cento anni e ne dimostrava al massimo dieci, era sempre stato più piccolo dei ragazzi della sua età.

Lasciando il suo corpo Ade, Re degli Inferi gli donò l'immortalità.

Portandosi, però, via ,in cambio, il suo cosmo.

Se ne accorsero qualche mese dopo il loro rientro.

Avevano riportato tutti delle ferite più o meno gravi, ma il suo corpo non ne mostrava alcun segno.

Col passare dei giorni cominciarono a sparire i segni delle cicatrici delle vecchie ferite riportate in battaglia.

Per ultime scomparirono quelle che aveva sui polsi, quelle delle quali era fiero perché si era ferito spezzando le catene del cloth di Andromeda, che lo aveva riconosciuto come suo nuovo saint.

Pensarono che il cosmo divino di Ade avesse guarito il suo corpo.

Solo quando una vecchia cicatrice risalente ai tempi dell'addestramento ,che aveva sul ginocchio, cominciò a sanguinare, Atena si rese conto di quello che gli stava accadendo.

Chiese a un medico fidato di esaminarlo.

I risultati della visite e degli esami furono sconcertanti

Il piccolo Shun era abbassato di tre centimetri, calato di cinque chili, la sua struttura ossea era divenuta più cartilaginea e in bocca aveva ancora sei denti da latte... quando doveva averne due.

Tutto il suo corpo era ringiovanito ...dimostrava al massimo dieci anni.

Ne aveva dodici quando si tagliò il ginocchio cadendo sulle rocce affilate dell'isola di Andromeda, la sera prima del rituale per conquistare l'armatura.

Il bambino abbassò lo sguardo a guardare, oltre la spalla di Saori, il suo ginocchio che oscillava accanto al fianco della ragazza.

Un cerotto bianco copriva una cicatrice sempre fresca, che in quasi cento anni non si è rimarginata del tutto...perché Shun aveva smesso di crescere...

Atena lo convocò da solo, gli disse che Ade desiderava un corpo completamente puro, privo di segni di battaglia.

Quando il suo spirito prese possesso di lui cominciò a sanarlo, dalle ferite e dai peccati commessi in nome di Atena per difendere la pace... le uccisioni dei nemici... i combattimenti contro i compagni...

La Dea piangeva quando gli spiegò che era tornato ad essere il bimbo che era il giorno prima di combattere e sconfiggere i suoi compagni di allenamento, un bambino incontaminato come qualsiasi altro della sua età.

Un piccolo innocente che mai aveva alzato la mano contro qualcuno.

Il bimbo che era prima di appartenere ad Andromeda... aveva perso il suo cosmo... non era più un saint.

Al fanciullo sembrò di vivere in un incubo.

Non poteva più aiutare i suoi compagni nella difesa della pace.

Era diventato quel che temeva da sempre di apparire agli occhi di tutti, un insignificante, fragile bimbo indifeso.

Lo avrebbero escluso da tutto...non era più in grado di aiutarli...aveva paura che il suo niisan non lo volesse più... .

Dopo la sconfitta di Ade gli aveva detto di essere fiero di come fosse diventato abile e deciso in battaglia e allo stesso tempo avesse conservato il suo nobile cuore.

Era felice perché stava crescendo...

Crescendo...

Fu assalito dal terrore quando si rese conto che non era tornato indietro solo nel fisico, ma anche nelle capacità cognitive, nell'emotività … era di nuovo in tutto e per tutto il bimbo timoroso di più di due anni prima.

Cosa avrebbe pensato niisan?

Fu assalito dal terrore , pregò Atena di informare lei stessa suo fratello e i suoi compagni e non resse più, scoppiando in singhiozzi devastanti, fuggì nella sua stanza .

Ikki corse subito dalla sua piccola stella, che aveva sicuramente bisogno di lui.

Lo afferrò fra le sue braccia possenti, stringendolo così forte da fargli male.

Piangeva la Fenice, cullando il suo tesoro più prezioso, cercando le parole per consolare il suo grande dolore.

Gli disse che il cielo aveva visto tutta la bontà di cui era capace e gli aveva donato la possibilità di vivere, finalmente la sua vita di bambino.

Gli giurò che nessuno lo avrebbe più costretto a diventare un guerriero.

Perché il suo fratellino meritava una vita fuori dai campi di battaglia e lui, Ikki, non lo avrebbe più lasciato perché il suo unico desiderio era quello di farlo crescere sereno, circondato dall'enorme amore che provava per lui.

Tutti lo accettarono per quel che era diventato.

Divenne il piccolo di casa...

Anche il signor Tatsumi , già commosso dal grande coraggio dimostrato dal piccolo guerriero che aveva offerto la sua vita per salvare tutti loro, divenne gentile con lui ,persino affettuoso, dicendosi che era suo dovere crescerlo al meglio delle sue possibilità.

Ma, la situazione si mostrò ancora più sconcertante.

Non solo il bambino era rimpicciolito.

Mentre, col passar degli anni tutti crescevano, lui rimaneva uguale, con una cicatrice fresca sul ginocchio che non ne voleva sapere di guarire.

Compresero allora a cosa lo aveva condannato Ade, alla vita eterna... come bimbo innocente puro nel corpo e nell'anima.

Shun non sarebbe mai cresciuto ... ed all'inizio questa consapevolezza spaventò tutti.

I saint e la Dea si chiesero, preoccupati, chi si sarebbe preso cura di lui nel corso della sua immortalità.

Il piccolo si rese conto che non sarebbe mai stato in grado di badare a se stesso, avrebbe sempre avuto bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui.

Vedendolo preoccupato Ikki , un giorno lo sorprese sollevandolo fra le braccia.

Uscì trasportandolo nel parco fino a raggiungere l'albero sul quale si allenava da piccolo e lì, davanti ai segni che i suoi piccoli pugni avevano lasciato, gli giurò che non lo avrebbe mai lasciato e che avrebbe cercato una soluzione.

Tranquillizzato , perché il suo Niisan non diceva mai bugie e con l'animo innocente della tenera età che ormai gli apparteneva , Shun si abbandonò alla gioia di essere un bambino normale.

La pace durò ben dieci anni.

Quando una nuova battaglia si presentò, Shun fu lasciato a villa Kido, affidato a Tatsumi.

Poteva dividere la vita con loro ma le battaglie e il pericolo non gli appartenevano più.

Gli sembrò di tradirli, ma si rendeva conto che sarebbe stato solo un peso .

Così, pregava tutte le Divinità che conosceva di riportarglieli, sani e salvi.

Tornarono feriti, ma vivi.

Continuò a pregare e a piangere nelle battaglie successive che li allontanavano sempre più spesso da lui.

Shun sospirò, nella sua mente di bambino i ricordi erano così lontani, gli sembrava di ricordare di essere stato svenuto per due giorni interi quando gli annunciarono che Hyoga non era tornato.

Quando si svegliò erano pronti a ripartire.

Il piccolo si sentì morire dentro, ma non poteva impedirlo.

Tornarono dopo tre giorni senza Seiya.

Un altro pezzo del suo piccolo cuore si infranse.

Atena corse a chiudersi nel planetario, sconvolta per la prima volta dai singhiozzi.

Shiryu piangeva sommessamente, senza sosta .

Ikki prese in braccio il bambino quando si accasciò come una bambola rotta.

Sedette su una poltrona mettendoselo sulle ginocchia, non disse una parola,lo sguardo perso nel vuoto, mentre lo accarezzava per calmare i singhiozzi che lo soffocavano.

Restarono così,per molto tempo, fino a quando Shiryu tolse Shun dalle braccia del suo niisan per portarlo a dormire.

Non lo svegliarono la mattina che ripartirono verso Atene.

Fu Tatsumi a dirgli, fra le lacrime, che erano andati per vincere definitivamente o per morire nel tentativo.

Il piccolo pianse, gridò, poi corse fuori col solo pigiamino.

Nevicava, camminò con la mente vuota, il cuore gonfio di dolore, sarebbe rimasto solo... solo in eterno.

Quando Shun riaprì gli occhi era a letto con una brutta polmonite, Ikki gli teneva la mano fra la sua, diventata così grande, come tutta la sua persona.

Piangendo, Phoenix strinse forte a sé il suo cucciolo dicendogli che non poteva abbandonarlo anche lui...

Il fanciullo comprese che anche Shiryu se ne era andato per sempre.

Un dolore oscuro scese nell'animo di Atena, che prese ad isolarsi.

Una mattina non la trovarono, era partita per il Grande Tempio, doveva riflettere.

Passarono i mesi.

Saori tornò il giorno del ventottesimo compleanno di Ikki.

Quando vide i due fratelli gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime .

Corse verso di loro per stringerli insieme nel suo caloroso abbraccio.

Shun si rese conto improvvisamente, di come le battaglie e gli allenamenti ai quali si era sottoposta Saori, da quando aveva ritrovato il Divino cloth di Atena, avessero reso forte ed atletico il suo corpo, era alta quasi quanto il suo niisan.

Si sentì così così piccolo in mezzo a loro due, la sua testolina quasi non arrivava ai loro petti, era così fuori posto che ebbe l'impulso di fuggire.

Ma le forti braccia di Ikki lo afferrarono sollevandolo fra loro, stringendolo nel loro abbraccio.

Fu la prima volta che il bambino provò la serenità, senza ombre, che ormai, accompagnava la sua vita da tanto tempo.

Si accorse con gioia che il dolore era scomparso dagli occhi della Dea.

Saori raccontò che era salita all'Olimpo per parlare con suo padre Zeus e dopo numerose discussioni aveva ottenuto quel che aveva chiesto.

Zeus aveva riconosciuto il sacrificio per la pace dei guerrieri di Atena e aveva acconsentito a donare l'immortalità al valoroso saint di Phoenix per permettergli di aver cura del bambino che era riuscito a sconfiggere le ambizioni dell'oscuro Ade con la sola forza dell'amore.

In cambio della vita eterna per Ikki, aveva preteso l'armatura della Fenice e che Atena restasse con lui sull'Olimpo.

Saori non se la sentì di abbandonare la sua vita sulla terra e chiese alla Dea di lasciarla libera.

Atena in un primo momento sembrò sorda alla sua richiesta, ma accorgendosi della tristezza della giovane donna, le concesse di tornare sulla terra portando con sé un po' del suo cosmo divino, capace di donare conforto a chi lo possedeva e a chi ne veniva a contatto.

Ikki non era più il Saint di Phoenix, ma la gioia di potersi occupare del suo otooto era più grande del vuoto che gli procurava il pensiero di non essere più parte del fuoco della Fenice.

Per Shun il rendersi conto che il suo niisan gli sarebbe sempre stato accanto per sempre gli riempì il cuore di una gioia così immensa che ancora albergava nel suo cuore.

Col passare degli anni Saori si accorse di non invecchiare.

Atena le aveva donato l'immortalità.

Cos'hai cucciolo? Sei così silenzioso oggi..”

La profonda voce di Ikki riportò il bambino al presente.

Si strinse tremando a Saori.

Cosa c'è topolino ? Hai freddo... ti abbiamo lasciato dormire sotto l'ombrellone con questo ventaccio...”

Era tanto tempo che lo chiamava così.

Da quando lei ed Ikki si erano accorti di amarsi e avevano deciso di vivere insieme.

E ogni volta che lo faceva Shun sentiva di appartenerle, come apparteneva al suo niisan.

Ho sognato Seiya...- rispose con un lungo sospiro – a volte mi mancano....”

Anche a me..” Sussurrò la voce calda di Ikki.

Saori si fermò, il bimbo si staccò dalla sua spalla per guardarla, lei aveva gli occhi fissi in quelli del fratello che le sorrise, poi si chinò a sfiorarle le labbra con le sue, mentre la sua mano si posava sulla testolina bionda del piccolo e scendeva ad accarezzarlo fin sulla schiena.

Anche a me mancano molto, ma adesso vivono nell'Elisio e hanno ritrovato tutti i loro cari... Seiya è stato raggiunto da Seika e da Miho, da Marin , Shaina, Shiryu da Shun Rei e Hyoga ha ritrovato sua madre...Tutti i cavalieri d'oro li hanno raggiunti... i loro maestri... Non siamo egoisti a volerli con noi ? Ora sono felici e in pace...”

Mormorò piano Saori.

Shun l'abbracciò di slancio.

E' vero, hai ragione! E anch'io sono così felice! Ho niisan e te al mio fianco Saori san … io... io non riesco a credere, a volte, che voi non mi lascerete mai... perché ogni volta che ci penso ho paura … mi sembra impossibile che mi sia stato concesso questo regalo dal Signore degli Dei. E mi sembra impossibile che non vi stanchiate di un lacrimoso bambino che compie gli anni come tutti, ma che ne dimostrerà sempre dieci al massimo ... io non crescerò mai... avrò sempre bisogno di voi... avrò sempre paura dei temporali.... avrò sempre freddo in un pomeriggio ventoso di settembre...e...e vorrò dormire sempre con il mio orsacchiotto... o...o con voi...quando...quando ho paura... mi... mi dovrete sempre aiutare in tante cose pe...perché non crescerò nemmeno emotivamente...io..io resterò bambino nel corpo e nella mente per sempre... un … un giorno mi odierete...”

Cominciò a piangere.

Ikki lo sollevò dalle braccia di Saori stringendolo forte a sé, con un sorriso rassicurante.

Sei il solito sciocchino! Possibile che tu creda di non meritare una vita tranquilla con chi ami?

Zeus mi ha concesso l'immortalità per aver cura di te... perché tu con il tuo amore hai salvato il mondo dalle tenebre... Cucciolo... noi ti amiamo... sei il mio fratellino e lo sei anche di Saori... sei nostro... sei il bambino che non potremo mai avere...e ti avremo per sempre … sei il nostro piccolo... credi che ti abbandoneremo ? Capisci che la condanna che credevamo ti avesse inflitto Ade si è trasformata in un dono eterno per te , per Saori e per me? Perché anche noi siamo immensamente felici di poterti stare accanto... piccolo sciocchino senza speranza...”

Shun fece il broncio guardando il fratello, si asciugò gli occhi.

Niisan... non prendermi in giro....”

Ikki ha ragione topolino. Non potremo mai avere un bambino nostro, ma avremo sempre te... che rendi luminosa la nostra esistenza con i tuoi sorrisi, la tua vocina infantile, le tue morbide braccine che ci stringono in cerca di coccole, di affetto , di conforto.... i tuoi irresistibili bronci da bimbo viziato ...”

La ragazza si sporge ad afferrare il mento del bimbo per baciarlo sulle labbra teneramente.

Il mio bellissimo angioletto biondo, non mi lascerà mai...ti voglio bene da sempre piccolo mio... da quando tuo fratello ti portò avvolto in quella logora copertina rossa, e non sono mai riuscita ad avere il coraggio di dirtelo e di amarti senza riserve come ora ti amo, tesoro... ora mi appartieni... ti amo piccolo Shun come se tu fossi mio...e appartieni al tuo niisan da sempre... sei nostro... come noi siamo tuoi...non ti lasceremo mai... non riusciremmo a vivere senza di te...”

Shun le circondò il collo con le braccine minuscole, mentre le lacrime scorrevano sul visino arrossato.

Saori lo accarezzò e passò un braccio alla vita di Ikki .

E non potrei vivere senza il mio guerriero dagli occhi di mare...”

Si scambiano un nuovo tenero bacio.

Poi colui che aveva solcato i cieli come l' Araba Fenice si rivolse a quell'esserino aggrappato a lui, che era stato il guerriero che aveva impedito all'oscurità di offuscare la luce del sole.

Su ora basta con le lacrime, sai che non amo vederti piangere!”

Shun trasalì, si staccò subito dal fratello.

Scu...scusami niisan...io...io …scusami...”

Il ragazzo scoppiò in una gaia risata posandolo a terra.

Sciocchino, sto scherzando! Piangi quanto vuoi... dopo quasi cento anni riesco sempre a farti paura!”

Oh, niisan... cattivo... non prendermi in giro...”

Il bambino si asciugò le lacrime mentre il suo volto fiabesco si distese in uno di quei suoi sorrisi meravigliosi che arrivavano a scaldare l'anima.

Ikki e Saori si chinarono a prenderlo per mano

Andiamo a casa... ho preparato una bella torta per il nostro piccolo tesoro.”

La giovane donna sorrise, mentre si incamminarono lenti verso la casetta sulla spiaggia che sarebbe stata la loro casa per altri due o tre anni, finché la gente non si sarebbe cominciata a domandare perché il tempo non sembrava passare per quella bellissima coppia che sembrava uscita da una rivista di gossip e per il loro straordinario bambino più bello ed aggraziato di un angelo.

 

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