Rifiutai la mano di un uomo,
il mio dio senza voce mai più mi parlò.
Mi rifugiai tra le braccia di una pallida chimera
troppo tardi il sogno finì,
pretesi, piansi e supplicai la fine
ma un angelo bianco mi salvò
e asettica una torre m'accolse.
Il sole nemmeno la mi raggiungeva,
ma un dì un pallido raggio osò.
Salì fin lassù, mi prese la mano
e assaporai il calore del cuore.
Il sole adesso splende anche per me.
Questa poesia non riguarda me personalmente tuttavia ho avuto modo di conoscere il mondo delle persone con problemi psichiatrici e questa poesia è proprio incentrata su questo "mondo". Non sono qui per aprire una questione su i pregiudizi e i preconcetti che la società ha nei confronti di queste malattie semplicemente ho voluto trattare di un aspetto di questo ambito che è davvero poco conosciuto, almeno in italia, la riabilitazione psichiatrica. Spero che questo mio piccolo componimento possa essere pienamente compreso.