Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Yu Lunae    14/09/2010    2 recensioni
Fu la prima volta che ebbi il coraggio di amare, senza la paura di essere giudicato. La prima volta che, spensi il mio cervello e lasciai che il mio cuore parlasse a ruota libera. Non mi importava se l'amore che provavo, sarebbe stato mal visto da tutti. Non mi importava, se amavo qualcuno come me. Io ero felice, ed era questo ciò che più contava.
Genere: Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
Nota

Piccola One Shot scritta di getto dopo dopo aver visto un tipo sparlare in tivvù dell'amore omosessuale ò.ò mi ha fatta arrabbiare ò.ò
Godetevela e ditemi se vi piace e se la pensate come me <3
Vi adoro *_*

Love
Yu Lunae



Cinque Minuti

 

Un giorno passeggiavo lungo il sentiero rastrellato di una fitta pineta.
C'era diversa gente lì con me. Tutti camminavano guardandosi attorno estasiati dalla bellezza della natura e io facevo lo stesso. Così i miei occhi caddero su di una panchina e decisi di sedermici, per qualche minuto, giusto per riposare e recuperare fiato.
Un vecchio uomo, che si poggiava affaticato su di un bastone, mi raggiunse, evidentemente più stanco di me e io mi spostai per fargli spazio. Lui mi guardò sorridendo cordiale, e io capì, che mi stava ringraziando.
Prese posto e per lunghi minuti, rimanemmo entrambi tranquilli nel silenzio più totale, cullati dal fruscio del vento che solleticava birichino le fronde degli altissimi pini, cullati dal fresco canto degli uccellini, che frenetici svolazzavano da un ramo all'altro affrettandosi a rincasare per la sera, cullati dalla fatale nenia del ruscello che carezzava la tiepida terra con i suoi baci, cullati dalla natura e dai suoi innumerevoli canti.
D'un tratto passarono di lì due ragazzi. Si tenevano per mano e sorridevano gioiosamente, mentre i loro sguardi s'incontravano alle volte languidi, deboli, timidi, altre volte passionali e ricchi di emozione. In qualche modo mi ricordarono quel ruscello che poco prima, avevo sentito scorrere lungo i solchi di madre terra. Così silenzioso eppure eloquente in ogni suo gesto.
« Ah, l'amore. Lo conosciamo in così poche forme. » disse una voce roca e profonda al mio fianco. Mi voltai a guardare il vecchio barbuto con gli occhi fessurizzati sulla coppia di fidanzatini. Non sembrava giudicarli, ma per qualche motivo, ebbi la sensazione, che quello sguardo avesse in sé una grande gioia. Restai in silenzio, sperando che continuasse e allora lui si voltò verso di me e mi sorrise. Ancora una volta aveva capito quello che intendevo, senza che io aprissi bocca.
« Lo sottovalutiamo, lo discriminiamo, lo evitiamo.
Crediamo ci renda deboli e lo mettiamo da parte. Crediamo ci renda monotoni e lo mettiamo da parte. Noi presuntuosi quanto siamo, crediamo di sapere tutto su di lui, di poterne fare a meno.
Poi, quando gli giriamo le spalle, quando ci allontaniamo di qualche passo dalla sua fonte, ci sentiamo ,,,soli. » si fermò e sospirò a lungo rassegnato mentre con gli occhi accompagnò i due ragazzi che si allontanavano, per chissà quale luogo. E sembrò ancora felice.
« L'amore è necessario.» mi premurai di intervenire, constatando che aveva ragione.
Lui tornò a sorridermi e annuì. « Abbiamo tutti bisogno d'amore, figliolo. L'unica cosa che conta, è averne. Non importa come, né dove, né quando, meno ancora ci interessa il perché. L'importante è provare quel senso di protezione che ci regala un abbraccio. Quel desiderio che ci dona un bacio. Quel senso di forza che ci da uno sguardo. Quella tenerezza con cui ci scioglie una voce. Siamo umani, e siamo fatti di carne e sangue. E amiamo perché è dall'amore che siamo nati. E non possiamo essere altro che quello. » Proseguì senza interrompersi, prendendo aria subito dopo e tossendo un paio di volte. Aveva il volto solcato da rughe profonde, una stazza non irrilevante e quella barbetta folta... Mi vergogno ad ammetterlo, ma mi ricordò uno di quei disegni su Santa Claus, delle cartoline natalizie.
Rimasi oltremodo colpito dalle sue parole. In un certo senso, mi trovai profondamente d'accordo con ogni suo lemma.
« Si ma, forse non è giusto amare...qualcuno che...sia insomma...come te. » dissi io un po' imbarazzato, probabilmente arrossendo anche in viso.
Il buon uomo sorrise, e la barbona si sollevò simpaticamente.
« E perché dovrebbe essere ingiusto amare qualcuno, come te? » mi chiese. « Negheresti l'amore a te stesso? » mi chiese e poi tornò a guardare dritto davanti a sé.
Il sentiero tornò a brulicare di gente. Indistintamente, decisi anch'io di guardare qualcuno, mentre pensavo ad una risposta, che mi parve sin da subito, più che scontata.
«No.» risposi quindi, rammaricato quasi, sospirando.
« E allora perché dovresti negarlo a qualcuno come te? » continuò lui, ma stavolta la sua sembrò una domanda retorica e quindi decisi di non interromperlo, limitandomi ad un sorriso compiaciuto.
« Chi amiamo, non conta. E' un potere universale, che ci avvolge e ci perseguita per tutta la vita. Ah, che dolce maledizione.» disse il vecchietto, chiudendo gli occhi e assaporando il vento che gli sfioravo il volto stanco. «Se c'è lui, ogni ostacolo diventa cenere. Se c'è lui, ogni dubbio, diventa polvere. » dissepoi, voltandosi verso di me e dandomi una pacca sulla schiena.
« Ma la gente, ha così tanti pregiudizi. » aggiunsi io sconfortato mentre il mio sguardo si abbatteva al suolo.
« Lo so. Ma vedi...» fece una pausa. « ...non bisogna trattare gli uomini per ciò che sono. Bisogna trattarli per ciò che dovrebbero essere. » Mi disse. In quel momento non capii, non subito. Ma non lo interruppi.
« Ci sarà sempre qualcuno che ti dirà quello che non puoi fare: tu non puoi amare quell'uomo perché tu, sei un uomo. Non puoi amare quella donna, perché tu, sei una donna. Ti prego figliolo, ridici sopra e guarda con compassione quella persona che ti ha parlato in questo modo. Abbi pietà di qualcuno che ancora non ha capito, cosa voglia dire veramente amare. E abbraccialo, se ti è possibile, non avere paura. Abbraccialo perché infondo, quella persona ne ha un gran bisogno. Perché in ogni cuore che ti troverai davanti, in ogni cuore che sentirai battere, troverai sofferenza, inevitabilmente, ti imbatterai in dolore. » si fermò e si alzò dalla panchina, riprendendo il bastone che aveva lasciato al fianco della stessa. Continuò a guardarmi e capii che non aveva ancora finito. In ogni caso, io ero troppo ammaliato per poterlo interrompere.
«Ti prego, cura con l'amore quel dolore che incontrerai. L'amore che io so hai dentro di te. Ognuno di noi, ce l'ha. E Ognuno di noi ha paura di portarlo fuori e di mostrarlo agli altri, senza rendersi conto, che la sua assenza, ci imbruttisce in maniera irreversibile. » sembrò concludere così il suo discorso.
Con un gesto del cappello, si assicurò di avermi salutato. « Buona fortuna, mio piccolo amico. » disse il vecchio gentiluomo, mentre io lo seguii andar via. Ero rimasto a bocca aperta e non riuscii nemmeno a dirgli arrivederci, oppure a ringraziarlo di quei bei cinque minuti in sua presenza.
Distolsi lo sguardo dai miei pensieri troppo tardi e non lo vidi già più.
Quelle parole mi avevano fatto riflettere e all'improvviso, sentii il bisogno di esprimere tutto l'amore che avevo accumulato dentro. Ma prima di questo, presi il mio cellulare e composi un numero.
« P-pronto? Carlo? » dissi timidamente. « Ciao sono Damiano. Senti, che ne dici se usciamo a berci qualcosa insieme, stasera? »

 
Fu la prima volta che ebbi il coraggio di amare, senza la paura di essere giudicato.
La prima volta che, spensi il mio cervello e lasciai che il mio cuore parlasse a ruota libera. Non mi importava se l'amore che provavo, sarebbe stato mal visto da tutti. Non mi importava, se amavo qualcuno come me.
Io ero felice, ed era questo ciò che più contava.

 
Voi che avete paura vi prego, amate.
Imparate ad amare e lasciatevi amare profondamente. E solo allora, sarete liberi.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Yu Lunae