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Autore: Lilianne    14/09/2010    0 recensioni
In casa non c'era nessuno. Chissà dov'era andata mia sorella...Ritornai in camera mia. Finto di mangiare tornai in camera mia. Mi soffermai a guardare il retro della porta
C'erano attaccati dei poster dei mitici Jonas Brothers, i ragazzi che adoro con tutto il mio cuore, i miei idoli e chissà che cosa avrei dato per andare ad un loro concerto oppure addirittura scambiarci due parole.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Quando presi il telefono dal comodino erano le 10:17.
Decisi di restare un altro pò...
Alla fine mi alzai ancora un pò intintata dal sonno e ndai in cucina fare colazione. In casa non c'era nessuno. Chissà dov'era andata mia sorella...Ritornai in camera mia. Finto di mangiare tornai in camera mia. Mi soffermai a guardare il retro della porta.
C'erano attaccati dei poster dei mitici Jonas Brothers, i ragazzi che adoro con tutto il mio cuore, i miei idoli e chissà che cosa avrei dato per andare ad un loro concerto oppure addirittura scambiarci due parole. La giornata passò, come al solito, monotona.
La sera a cena avevo intuito che c'era qualcosa che non andava in mio padre...
Come al solito Martina accese la televisione per vedere il telegiornale ma stranamente babbo le prese il telecomando di mano e la spense...
B: Ascoltatemi bimbe devo dirvi una cosa molto importante che richiede la massima attenzione di tutta la framiglia! M:Babbo sei strano che ci devi dire?
C: Mi stai facendo preoccupare babbo che succede? Chi è morto?
Mamma: Non è morto nessuno state tranquille ma...
B: Non è facile da spiegare...cercherò di farlo nel migliore dei modi...Ho avuto una promozione come capo di una azienda molto importante...
C: Wow babbo ma è fantastico...
B: Si lo so...
M: E allora perchè sei così preoccupato?
Io intanto guardavo mamma che aveva gli occhi bssi...lei era purtroppo a conoscienza di tutto...
B: DOBBIAMO TRASFERIRCI A LOS ANGELES FRA DUE SETTIMANE!
Sentivo le gambe pesanti nonostante fossi a sedere. Mi gurai verso mia sorella; a sua faccia era priva di espressioni. Sapevamo bene che a nostro padre non piace scherzare molto su certi argomenti.
C: Babbo dimmi che è tutto uno scherzo ti prego!
B: Vorrei ma purtroppo non lo è!
M: Babbo stai scherzando ed io? Io come farò? Qui ho tutto! NON voglio andare in America mai e poi mai!
C: Martina ha ragione non possiamo andare via da qui...qui noi abbiamo tutto i nostri ricordi, la nostra vita.
Mamma: Te lo avevo detto io, dovevamo prepararle con calma a tutto questo ma tu nooooo, non c'è tempo!!
M: Mamma e tu? Stai dalla sua parte non è vero?
Mamma: Non abbiamo scelta bimbe...o Los Angeles oppure in bancarotta....non ce la faremo mai solo con il mio stipendio e poi con questo nuovo lavoro vostro padre avrà molto prestigio; è l'occasione che aspettava da tanto tempo nella sua carriera! Lo so che è faticoso ma vi abituerete presto lo so...dovete essere forti...
B: Poi Martina dovrà decidere se andare in un college o no....e tu Cristina dovrai cominciare il liceo...Bimbe mi dispiace vedervi soffrire così ma ho le mani legate...non posso fare diversamente...all'inizio sarà difficile, ma per fortuna la lingua la sapete già molto bene. Andrà tutto bene, ve lo assicuro. Le vostre vite cambieranno in meglio...Si aprirà una nuova porta.

Per tutta la notte non feci altro che piangere.
Nel pieno della notte accesi la luce e presi il cellulare per vedere che ore erano...erano le 3:36...non avevo ancora chiuso occhio...
Decisi di andare a vedere come stava Martina. Mi accostai alla porta di camera sua e sentivo singhiozzare...aprii la porta e la vidi seduta per terra che piangeva... mi misi sul tappeto accanto a lei e le dissi che in questa avventura dovevamo essere più unite che mai e che niente e nessuno ci avrebbe fatto paura...dovevamo essere forti ... vivere una nuova esperienza nel bene o nel male anche se non volevamo era per il nostro bene e sopratutto per la nostra famiglia perchè se babbo non avesse accettato questa grande offerta di lavoro non avremmo più fatto niente nella nostra città...
La mattina seguente non parlai con nessuno e stetti tutto il giorno in camera mia...dovevo pensare ad un modo per dirlo ai miei amici.

Mi trovai seduta nell'aereoporto. Le due settimane erano già volate.
La voce di una signorina all'altoparlante disse << Il volo diretto per Los Angeles delle ore 8:40 sta per decollare, mettersi in fila per imbarcarsi grazie!>>
Presi la mia roba e lentamente, insieme a Martina e i miei genitori, mi incamminai verso l'imbarco.
  
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