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Autore: Sara_S16    14/09/2010    8 recensioni
E se alla fine della prima stagione Damon avesse baciato Elena, anziché kathrine? Partendo da questo mi è venuto in mente un possibile finale. Inutile dire che è una Delena! Spero vi piaccia!! ^_^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno del diploma!

 

Lei e Bonnie non facevano altro che pensare a quel giorno da mesi. Avevano immaginato tutto, ogni particolare. E finalmente quel giorno era arrivato. Il giorno che segna l'inizio della vita, quella vera, fuori dalle mura scolastiche. Il giorno del diploma. Jenna non poteva fare a meno di sorridere nel vedere l'eccitazione sul volto della nipote che cresceva di giorno in giorno. Probabilmente quel sorriso nascondeva anche un po' di malinconia ripensando a tutte le aspettative che lei aveva riposto nella vita vera. Ma il tempo le aveva insegnato che la vita non è affatto come la si immagina il giorno del diploma. E adesso lì nel suo soggiorno Elena e Bonnie facevano progetti sul futuro: molte cose erano cambiate da quando lei aveva frequentato la scuola, ma non quella.

Quel giorno cominciò presto per Elena. La sveglia suonò alle 6.00 anche se non aveva dormito poi così tanto. Quella notte infatti la ragazza fece un bilancio dell'anno appena trascorso. Erano passati quasi sei mesi da quando Stefan e Damon avevano lasciato Mystic Falls. Le mancavano. Dava molta importanza al giorno del diploma e non poté fare a meno di pensare che alcune delle persone che più contavano non ne avrebbero preso parte. Avrebbe voluto che i suoi genitori la vedessero indossare la toga. Avrebbe voluto che le dicessero quanto erano orgogliosi di lei e di Jeremy, che finalmente sembrava tornato sulla retta via e di Jenna che si sforzava di dare loro un esempio da seguire. E in quel giorno avrebbe voluto avere accanto a sé Stefan. Da quando lo aveva incontrato il suo piccolo mondo era cambiato, lei era cambiata. Ma non rimpiangeva nulla della loro storia, nemmeno di averlo lasciato andar via. Lo aveva amato. E in quel giorno avrebbe voluto averlo accanto perché era stato importante e non avrebbe mai smesso di volergli bene. Inutile negare che avrebbe voluto avere al suo fianco anche Damon. Le mancava più di quanto avesse immaginato anche se forse questo non avrebbe dovuto sorprenderla così tanto. Tutto era cominciato da quel bacio o per meglio dire quello era stato l'inizio della fine. In tutti quei mesi si era sforzata di cancellarlo dalla sua mente, non avrebbe smesso quella sera.

Alle 8.30 Bonnie suonò il campanello e andò dritta nella camera dell'amica per gli ultimi ritocchi al trucco e ai capelli. Quel giorno tutto doveva essere perfetto. Niente stregoneria o vampiri, solo due ragazze che festeggiano la consegna del diploma mescolate a gente qualunque. Arrivate nel cortile della scuola Elena e l'amica si avvicinarono a Caroline e Matt. Nessuno avrebbe scommesso sulla loro storia e invece sembravano fatti l'uno per l'altra.

La cerimonia di consegna stava per cominciare. Indossata la toga Elena si unì alla fila seguita da una Bonnie che anche volendo non avrebbe potuto nascondere il suo entusiasmo. Prima di cominciare il preside fece un breve discorso rivolto ai diplomanti. Poi il pezzo forte. Uno per volta i ragazzi salivano sul piccolo palco allestito per l'occasione, stringevano la mano al preside che si congratulava e consegnava loro il diploma. Toccò finalmente ad Elena, che mentre stringeva la mano al preside si girò verso i tanti genitori in lacrime. Le venne un groppo in gola. Ci sarebbe dovuti essere anche i suoi. Però le lacrime da parte di zia Jenna non mancarono. Poi fu la volta di Bonnie. Consegnati tutti i diplomi ci fu il tradizionale lancio dei tocchi. Il liceo era finalmente finito. Elena e Bonnie si abbracciarono forte.

Il cortile della scuola era pieno di ragazzi felici: alcuni ridevano altri piangevano. Ma tutti erano felici. La scuola aveva organizzato un piccolo rinfresco ed Elena si avvicinò ad un tavolo per prendere un bicchiere di spumante ed unirsi al brindisi, quando da dietro una voce calda, gentile le disse:

-Toga e tocco ti donano! -Una voce familiare. Si voltò lentamente. Sapeva cosa aspettarsi, ma alla vista dei suoi occhi azzurri e del suo seducente sorriso, sentì un tuffo al cuore. Dio quanto le era mancato!

-Damon... -Non riuscì a dire altro.

-Tutto qui?! Dopo tutto questo tempo mi aspettavo qualcosa di meglio...

-No è solo che... sono sorpresa...insomma non...non mi aspettavo di...-Non accadeva spesso che Elena Gilbert rimanesse senza parole.

Damon era combattuto. Lo divertiva molto vederla così imbarazzata da non riuscire a costruire una frase di senso compiuto. Ma alla fine prevalse il suo lato buono. Non ne rimase stupito: Elena tirava fuori la sua parte migliore e ormai si era rassegnato all'idea. Fece mezzo passo e la strinse tra le sue braccia. Fu un abbraccio deciso, ma anche molto caloroso. Elena non disse nulla: si aggrappò alla sua T-shirt e appoggiò la testa sul suo petto. Le parole non servivano più.

Insieme si allontanarono dal cortile della scuola che fino a pochi minuti prima era parso ad Elena il posto più felice del mondo, ma che adesso era solo troppo affollato.

Andarono a casa di Elena dove probabilmente nessuno li avrebbe disturbati per qualche ora. Si stava perdendo la festa a cui da mesi non vedeva l'ora di partecipare, ma in quel momento sentiva di essere nel posto giusto. Con la persona giusta. Damon aprì una bottiglia di spumante che aveva rubato dalla scuola e lo versò in due bicchieri di plastica, poi disse:

-Brindiamo alla fine del liceo!

-Si! Brindiamo a questo giorno! -Non si stava riferendo al diploma. Poi aggiunse:

-Non mi aspettavo di vederti oggi. Ma sono felice che tu sia qui.

-Bhe questo è un giorno importante...

-Non lo pensi davvero!

-Si hai ragione, ma immaginavo che lo fosse per te. -Non riusciva a smettere di guardarla. Era davvero bella! In quei mesi aveva spesso pensato di tornare, ma voleva lasciare ad Elena il tempo di dimenticare Stefan e riordinare le idee. Infondo anche lui ne aveva bisogno.

-Come sta Stefan? -Le venne un groppo in gola. Non poteva non fargli questa domanda, anche se temeva la risposta. Lo aveva fatto soffrire e ora aveva bisogno di sentirsi dire che stava bene. La risposta di Damon non si fece attendere:

-È Stefan: cupo, pensieroso, non beve sangue umano...direi che sta bene. -Elena si sentì sollevata e non lo nascose, anche se non era certa che Damon fosse sincero.

Per un attimo ebbe timore di aver commesso un errore nel tornare così presto a Mystic Falls.

-Mi sei mancato molto Damon! -Con la mano gli scostò i sottili capelli neri dalla fronte e poi lo abbracciò. I dubbi di poco prima svanirono come fumo.

Damon avvicinò le sue labbra alla guancia di Elena. La baciò con delicatezza poi voltò lentamente la testa fino a sfiorare le sue labbra. Elena si lasciò guidare dai movimenti di Damon e godé fino in fondo quel bacio che entrambi aveva tanto desiderato. Damon cominciò ad accarezzarle delicatamente i capelli. Si lasciò trasportare dal desiderio che aveva di lei, ma facendo sempre attenzione ad ogni suo gesto. Nulla avrebbe rovinato quel momento.

Elena staccò le sue labbra da quelle di Damon e gli sussurrò dolcemente:

-È stato un primo bacio perfetto! Sette mesi fa è stato un errore. Ricorderemo questo come il nostro primo bacio. Un bacio perfetto.

Damon non disse nulla, ma i suoi occhi lo tradirono. Brillavano di pura, vera gioia. L'amava. L'aveva sempre amata.

Con una mano le sbottonò lentamente la camicetta, mentre con l'altra continuava ad accarezzarle i capelli. Elena si stese sul divano mentre Damon le slacciava il reggiseno e con delicatezza le baciava il seno. Dopo averlo aiutato a sfilarsi la T-shirt Elena cominciò ad accarezzargli gli addominali, poi il petto arrivando fino la collo per poi lasciar scendere le mani lungo la sua schiena. Damon si fermò per un attimo: voleva catturare ogni particolare di qual momento e della meravigliosa creatura che lo guardava con tanto desiderio. Non poté far a meno di pensare che non aveva alcun controllo su di lei e non riuscì a trattenere un sorriso nel rendersi conto che era esattamente il contrario.

Aveva dimenticato quanto poteva essere meraviglio fare l'amore.

Elena era completamente nuda, con la testa appoggia sul petto di Damon che la stringeva a sé con entrambe le braccia, come un bambino possessivo con il suo giocattolo. Elena non era certo un giocattolo ma di sicuro era sua.

-Che progetti hai per questa estate?

-Mmm...nessuno in particolare ma ho voglia di staccare un po' la spina. Questi ultimi mesi sono stati pesanti...

-Bene perché ero venuto a proporle signorina Gilbert di partire insieme a me! -Elena alzò di scatto la testa per guardarlo negli occhi. Con quelli non era capace di mentire. Almeno non a lei.

-Partire insieme!? Per andare dove?

-In cerca di avventura tesoro. Prendiamo l'auto e partiamo! Quello che ci servirà ce lo procureremo strada facendo. -Era serio. Elena non era certo il tipo da scappatelle romantiche e nemmeno Damon aveva dimostrato di esserlo. Prima di allora. L'idea cominciava a piacerle.

-Cosa c'è di avventuroso in un viaggio in auto insieme a me?! Speri che un vampiro ci attacchi come l'ultima volta?!

-Farmi spezzare le ossa non rientra esattamente nella mia idea di divertimento. -Risero entrambi. Poi Damon tornò serio e la guardò intensamente:

-Elena Gilbert per avere tutto quello di cui ho bisogno mi basta starti accanto. Ti chiedo solo di partire, noi due da soli. Ti devi fidare di me...

-D'accordo. -Non riusciva a credere di aver detto di si. I suoi occhi, le sue parole, il suo sorriso l'avevano confusa.

-Ti amo. -Le sussurrò. La voce a momenti gli veniva meno. Se fosse stato in piedi le ginocchia gli si sarebbero piegate in due. Damon Salvatore aveva paura. Era spaventato come mai prima di allora.

Elena sorrise e poi lo baciò. Non era ancora pronta a dirgli quelle parole. Presto lo sarebbe stata. Ma lui era disposto ad aspettare? La dolcezza di quel bacio cancellò ogni suo timore.

 

 

  
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