Introduzione

Aria era seduta sulla sua scrivania. Aveva tantissimi compiti per il giorno successivo, ma la sua testa si rifiutava categoricamente di concentrarsi sul libro di fronte a sé. Guardava continuamente il cellulare, nella speranza che lui la chiamasse, che la cercasse, che stesse pensado a lei.
La casa era stranamente silenziosa; i suoi genitori erano fuori, probabilmente a litigare da qualche parte, mentre suo fratello era da alcuni amici, a dormire.
Guardò per l'ennesima volta il libro di fronte a sé: nulla. Per lei quelle erano parole vuote.
L'unica parola che riusciva a pensare era: Ezra, Ezra, Ezra, Ezra...
Ring!
Il cellulare squillò, e senza nemmeno guardare chi fosse, Aria rispose al primo squillo.
-Pronto! - disse carica di aspettative. Sperava di sentire la voce dell'uomo che amava, che amava più di qualsiasi altra cosa. Quand'era con lui era come se nulla di male fosse mai successo, come se Alison non fosse mai morta, come se -A non esistesse. Esisteva solo il suo sorriso e le sue mani calde ed avvolgenti
-Aria? Sono io... - rispose una voce femminile fin troppo conosciuta. Era sua madre. Maledizione!
-Volevo solo avvertirti che io e tuo padre dormiamo fuori questa notte... -
-Che cosa? - le domandò la figlia. Cosa avevano in mente?
-Stiamo cercando di far funzionare le cose e vogliamo prenderci un paio di giorni da soli, per riflettere... - pausa, forse si aspettava che Aria le desse la sua approvazione. Ma non arrivò nulla.
-Tuo fratello è dai suoi amici, non è che puoi andare a dormire da una delle ragazze... -
-Certo mamma! - disse Aria felice, mille idee che le giravano in testa.
Chiuse presto la telefonata. Ancora con il cellulare in mano, si alzò in piedi, e scrisse un bigliettino. Uscì di corsa da casa, prese la macchina e pochi minuti dopo si fermò sotto un condominio del centro, grigio e con pochi piani. Un condominio che conosceva bene.
Salì i primi due piani praticamente di corsa, poi si fermò davanti una delle porte, e lasciò il bigliettino sul tappeto d'entrata.
Suonò il campanello.


Ezra era in casa, a correggere dei compiti in classe. Doveva riportarli per il giorno seguente, ma reputava la cosa praticamente impossibile. La sua mente era altrove, si perdeva tra i capelli di Aria, nella sua pelle, nel suo profumo...
Doveva smetterla, tutto quello era sbagliato.
Voleva chiamarla, voleva sentire la sua voce, avrebbe voluto passare ogni secondo tra le sue braccia, ma era lui l'adulto, lui che doveva capire che le stava facendo solo del male.
Poi il campanello suonò.
Si sentì un bambino quando corse alla porta per aprire, il cuore speranzoso di trovare lei, di poterla baciare e perdersi nel suo sorriso.
Aprì la porta. Ma non c'era nessuno.
Guardò a destra e a sinistra, ma nessuna traccia di Aria, né di nessun altro. Stava per chiudere la porta, quando notò un bigliettino sull'entrata. Lo aprì in fretta, le mani tremanti per l'eccitazione:
“Ti aspetto alle sette a casa mia. Solo tu ed io, per tutta la notte.
Sei solo Mio, Aria”
Ezra guardò l'orologio, erano le cinque. Ancora due ore e sarebbe stato in paradiso.



ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco l'introduzione di questa nuova serie: Sei solo Mio.
Ovviamente andando avanti le cose si faranno molto più interessanti... Spero che intanto questa prima piccola parte vi sia piaciuta!
Ho adorato da subito questo telefilm, avevo letto già tutti i libri, ma vedere la carta che prende vita, è sempre meraviglioso!
Come avrete capito, adoro la coppia Aria/Ezra, penso siano anime gemelle e, aspettando la nuova serie (che arriverà a gennaio), do voce ai loro sentimenti...
Spero continuiate a seguirmi, ai prossimi aggiornamenti!

Berenike