Later
Possessivo.
Scozia era sempre stato possessivo. Ogni volta che andavo da America era uno strazio: voleva sempre che gli raccontassi per filo e per segno quello che avevamo fatto.
Ah, ed era geloso. Gelosissimo. Mi faceva scenate ogni volta che partecipavo ad una riunione degli alleati, o dovunque andassi. Quando uscivamo mi stritolava il braccio ogni volta che salutavo qualcuno.
“Stai attento” mi disse una volta “Potrei ucciderti, volendo”.
Sapevo che non scherzava.
Un giorno quell’ idiota di Francis mi chiese cosa ci trovavo in lui. All’ inizio non sapevo cosa rispondergli, spiazzato da quella domanda. Appena tornato a casa, quando me lo ritrovai davanti alla porta (come sempre), capii.
Era quella gelosia, quei suoi baci feroci, quasi famelici, le sue mani che mi stringevano , le sue mani nei miei capelli, il suo “Sei in ritardo” sussurrato prima buttarmi sul divano.
“Lo so”
“Lo fai apposta?”
“Forse”
Era il suo ghigno soddisfatto e malefico quando gemevo di piacere, il suo essere caldo, il suo sguardo che ti impediva di pensare.
La prossima volta, al prossimo incontro, gliel’ avrei cantate a quell’ idiota di Francis.
La prossima volta avrei finalmente dichiarato la mia vittoria.
La prossima volta …
… avrei tardato il più possibile.