È passato un mese da quando mi hai chiesto di
sposarti, e finalmente il giorno è arrivato. Quasi non riconosco la piazza del
borgo, tanti sono i fiori che la adornano. Tutti gli abitanti del borgo sono
qui. Tutti qui per noi.
Primo mi aiuta a scendere dal calesse, poi mi
porge il braccio. “Sai, Dorina, il vestito della mamma… ti sta davvero bene.”
Sorrido. Ho soltanto dovuto fare qualche piccola
modifica, ma Primo ha ragione. È bellissimo. “Ti ringrazio, Primo.”
“E’ vero. E quel francese… è fortunato. Si è
innamorato della ragazza migliore di Rivombrosa.”
Mi sento in imbarazzo, vedendo i tuoi soldati
accennare un inchino al mio passaggio, ma immagino che il protocollo militare
preveda questo. Salgo i gradini della chiesa, sempre appoggiata al braccio di
mio fratello, e cerco di controllare il tremito delle mie ginocchia. Mi è
difficile rimanere calma quando, al mio ingresso, ti volti e sorridi. Alle tue
spalle, vedo il sorriso di frate Quirino. Ieri, durante l’ultima confessione
prima delle nozze, gli ho dovuto confessare di essere stata tua prima di essere
tua moglie. Mi chiedo se hai fatto lo stesso.
Primo mi bacia su una guancia, e mi lascia
prendere posto accanto a te. Ti guardo e sorrido, perché finalmente ci siamo:
il nostro sogno di formare una famiglia e di amarci per sempre sta per
diventare realtà.
“Dorina Rivalta, vuoi prendere il capitano Aldo
Corsini come tuo legittimo sposo, e promettere davanti a Dio e a questi
testimoni di amarlo e onorarlo finché morte non vi separi?”
“Sì” è la mia risposta, decisa e priva di
esitazione.
“Capitano Aldo Corsini, volete prendere Dorina
Rivalta come vostra legittima sposa, e promettere davanti a Dio e a questi
testimoni di amarla e onorarla finché morte non vi separi?”
La tua voce mi accarezza come sanno fare soltanto
le tue mani. “Sì.”
Esco dalla chiesa appoggiata al tuo braccio,
felice come non mai. Una pioggia di petali di rose ci investe, e per cercare di
ripararmi mi rannicchio contro di te. Il tuo viso è così vicino al mio, le tue
labbra così desiderabili… lascio che sia tu a colmare la distanza tra di noi,
mentre il tuo nuovo e fidato tenente dà l’ordine di sparare un colpo in aria.
“Dicono che sia di buon augurio per la coppia” mi
spieghi. “Gli sposi avranno fortuna, felicità e tanti bambini da crescere.”
Ti guardo sorridendo. “E allora fortuna, felicità
e tanti bambini… avremo tutto.”