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Autore: MaryElizabethVictoria    17/09/2010    1 recensioni
La vita 'perfetta' di una ragazza assolutamente normale con una bella casa, un lavoro che le piace, molti amici e un padre che l'adora viene sconvolta dall'incontro con un ragazzo che di normale non ha proprio niente...ma questo è solo l'inizio di una catena di evnti che la porterà,suo malgrado, a trovarsi al centro di un complotto governativo e a dover scegliere da che parte stare. A dover scegliere tra l'amore e la felicità.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara BGE hai ragione, il finale del capitolo prima era volutamente 'a tease', ma non preoccuparti non sarà l'ultimo ... Però in questo spero di essermi fatta perdonare ... buona lettura!!MEV

 

Zack era preoccupato, anche se non voleva darlo a vedere, e anche abbastanza nervoso ... già una volta quel giorno per colpa di Kathrine Shepard aveva perso il controllo seppur per pochi istanti, in quel momento non poteva permettersi assolutamente un altro errore. Cercò di rilassarsi e focalizzare la situazione.

-E’ almeno un’ora che si è chiusa in bagno ... va a chiamarla, tra poco dobbiamo andare quindi dille di sbrigarsi- ordinò a Vada, questa sospirò e incrociò le braccia sul petto. Zack purtroppo conosceva quello sguardo... stava per fargli la predica.

-Senti è da un po’ che dovevo parlartene: Kat è una donna, non un soldato ... non puoi darle ordini in continuazione e aspettarti che li esegua- sospirò nuovamente e scosse la lunga chioma rossa in segno di disapprovazione-  Se vuoi che faccia qualcosa  devi chiederglielo con molto tatto e gentilezza  ... specialmente in questo momento- concluse lei .

-Non è che non ci abbia provato... ma lei non vuole ascoltare nessuno e fa solo di testa sua, il che è pericoloso e francamente stupido specialmente in questo momento...-  rimarcò lui incrociando a sua volta le braccia - ... in più è una donna irritante!

-E’ una donna spaventata! Ed è comprensibile dopo tutto quello che le è capitato negli ultimi giorni... devi solo avere pazienza con lei , e un’altra cosa- aggiunse – se appena esce ti metti a sbraitarle contro che siamo in ritardo sulla tabella di marcia o stronzate del genere giuro che ti prendo a calci! Piuttosto cerca di dirle qualcosa di carino, una volta tanto...

Ok la solidarietà femminile, pensò lui, ma dovevano coalizzarsi proprio contro di lui che stava solo cercando di proteggerle?

Proprio in quel momento la porta del bagno si aprì e ne uscì la ragazza di cui stavano parlando, bè non proprio la stessa ragazza ... aveva tagliato fin poco sopra le spalle i lunghi capelli castani, ora neri. Avanzava decisa e apparentemente tranquilla, fin troppo tranquilla per le notizie che aveva da poco ricevuto. Più di una volta l’avevano vista isterica per molto meno.

-Wow, ti sei tagliata i capelli... e li hai tinti anche ...- commentò Vada, poi lanciò a Zack uno sguardo significativo per incoraggiarlo alla tattica dolce.

-Ti stanno molto bene- azzardò lui prontamente , per tutta risposta Kathrine lo guardò malissimo.

- Guarda che è inutile lusingarmi... non ti ho affatto perdonato per prima- dichiarò con cipiglio solenne - comunque le tue molestie sessuali non sono il mio problema principale, ormai sono una ricercata quindi per prima cosa ho pensato di fare qualche piccolo cambiamento al mio aspetto per essere meno riconoscibile.

-Finalmente un ragionamento sensato da parte tua -  non potè trattenersi dal commentare Zack, meritandosi un’altra occhiataccia questa volta da sua sorella. Sostenne lo sguardo di lei fieramente e alzò le spalle come per dirle ‘te l’avevo detto’.

-Kathrine, noi volevamo dirti che se in questo momento possiamo fare qualcosa per te ... – intervenne allora Vada per salvare la situazione, ma Kat non la lasciò nemmeno finire andando ad aprire il proprio borsone da viaggio. Non era solo il nuovo taglio di capelli a renderla diversa dalla ragazza di prima, era qualcosa nei suoi occhi, uno sguardo duro e determinato. Inquietante.

-Si ci sono parecchie cose che potete fare, innanzi tutto spiegarmi come si usa questa-  dichiarò con un’espressione mortalmente seria, consegnandogli la pistola che fino  a quel momento aveva conservato inutilizzata tra i bagagli.

-Sei proprio sicura? Magari possiamo parlarne ... – suggerì Vada, peccato che Kat non sembrasse affatto incline a discutere.

-Beretta 9mm semiautomatica,non è difficile da usare ... - cominciò Zack prendendo in mano la pistola e mostrandole man mano le parti che nominava, aggiungendo qua e là qualche spiegazione tecnica - ...come vedi in una semiautomatica con caricatore monofilare per ogni colpo sparato hai il secondo in canna senza bisogno di armare  intervenendo sul carrello... questa ha la canna forata larga a .357" e non a .355" come altre 9mm, la lunghezza di canna è 125mm quindi serve una mira discreta ... ovviamente molto dipende dalla cartuccia, in questo caso 15 colpi standard per peso di palla e foratura ... con una buona visibilità puoi sparare non oltre i 100 metri senza l’arma in appoggio ... Kat, hai capito quello che ho detto?

-Ehm non proprio tutto...- confessò lei che in verità  non aveva capito nemmeno una parola, ma non volendo ammetterlo fece almeno finta di aver compreso la parte principale del discorso, con un’enorme sorriso cercò di elaborare una domanda intelligente- Come hai detto che si mette il carretto?

-Intendi dire  il carrello?

-Si si è quello che volevo dire... comunque fa lo stesso... dai, intendo quella cosa nera lì! - aggiunse sperando disperatamente di salvare la faccia, mentre era palese che in trenta minuti di spiegazione teorica non aveva fatto alcun progresso. Si sentì estremamente scoraggiata, m a allo stesso tempo si fece strada dentro di lei il proposito di non mollare. Aveva un piano e seguirlo significava quanto meno imparare a difendersi da sola.

-Ok, non importa se non ti ricordi le parti dell’arma, tanto è più facile da fare che da dire ... facciamo una prova pratica!- propose Vada che come al solito peccava in ottimismo. La prova pratica infatti si rivelò un disastro ancora peggiore...

Sulla sagoma ideale che avevano disegnato col gesso sul muro di un vicoletto appartato, alla distanza di venti metri circa, il primo colpo sparato da Kathrine in tutta la sua vita centrò la figura dritta alla testa.

-Brava, hai visto?! Te lo dicevo che era facile!- esclamò Vada allegramente.

-Veramente avevo mirato alla gamba ...- confessò Kat, che però non si perse d’animo e decise di riprovare. Nonostante vari consigli e indicazioni dei successivi sette colpi ne sbagliò sei prendendo il muro esterno e il settimo non riuscì nemmeno a farlo partire perchè aveva inceppato l’otturatore ... il che era statisticamente quasi impossibile.

-Bè... puoi sempre migliorare ... con un po’ di pratica magari ...molta pratica- disse Vada che era imbarazzata quanto Kat per quei risultati disastrosi.

-No, è un disastro ... - dichiarò Zack, esasperato andò a mettersi dietro Kathrine, le sollevò il braccio da dietro puntando sul bersaglio mentre  con l’altra mano sul suo  fianco la ruotò leggermente, posizionandola nell’angolazione giusta per il tiro- ... concentrati sul mirino non sul bersaglio, spari e segui il colpo ... così- finalmente l’ottavo tentativo fece centro.

Kathrine voltò la testa soddisfatta  verso di lui e sorrise, per poi rendersi conto in maniera molto imbarazzante dopo appena qualche secondo che lui le stava ancora abbracciando da dietro... arrossì e guardò per terra. Lui pure guardò da un’altra parte e la lasciò subito.

-Bel tiro!- si complimentò Vada- Comunque adesso continuate pure voi due, lo capisco quando sono di troppo ... - aggiunse facendo l’occhiolino a entrambi, se ne andò ridacchiando.

Le successive prove migliorarono discretamente, Kat insistette per fare tutto da sola e data la situazione Zack non ebbe obiezioni.

-Kat, guardami un momento... per favore- le disse dopo che ebbero concordato dieci minuti di pausa- sparare a un muro disegnato non è la stessa cosa che avere davanti una persona . Tu sei una ragazza molto ... sensibile, sei sicura che riuscirai a farlo?

-Assolutamente si- rispose lei automaticamente, troppo in fretta per essere credibile.

-Ne sei davvero sicura?- ripetè lui dubbioso.

-Ti ho detto di si, ti sembro stupida?!

-Per favore, non farmi rispondere a questa domanda ... - Zack fece qualche passo indietro portandosi a una certa distanza da lei- Ok, se ne sei sicura sparami.

-Eh? Sei impazzito?!- esclamò Kathrine.

-Tanto non mi prenderai, mi sposterò prima ...- spiegò lui tranquillamente- ... voglio solo vedere se ne sei capace.

-Guarda che dopo quello che è successo ... – Kathrine si sforzò di non arrossire al solo pensiero di quel bacio- ... potrei anche pensarci.

-Non ti ho chiesto di pensarci: fallo!- ripetè Zack.

Kat si concentrò sul mirino come le era stato detto ... voleva dimostrare di esserne capace, lo voleva davvero, voleva essere in grado di vendicare l’omicidio di suo padre. Semplicemente non lo era.

Abbassò la pistola con aria sconsolata.

-Hanno ucciso mio padre ... – mormorò  infine come se questo fatto spiegasse tutto, poi aggiunse con sguardo accusatore - ... e tu lo sapevi, lo sapevi da giorni, forse perfino dal momento in cui siamo partiti! Perchè non mi hai voluto far sapere niente?

-Fino a ieri avevi paura anche a prendere in mano un’arma, oggi vuoi giocare a fare il killer: ecco perchè- le rispose Zack sempre dritto al punto- e comunque non avresti potuto fare niente.

-Ma avevo il diritto di saperlo!- insistette lei, finalmente l’emotività cominciava trasparire dai suoi occhi lucidi, una volta rotto l’argine  la travolse come un fiume in piena- Viste le mie precedenti esperienze devi sapere che nulla mi fa arrabbiare come le persone che mi mentono... si, anche quando lo fanno a fin di bene! Tutti mi hanno mentito e io gli ho sempre creduto ...Hai idea di quanto questo mi faccia sentire stupida?Non è così che ci si comporta...

-Ok ok come vuoi, calmati- la bloccò lui  tenendola per le spalle- d’ora in avanti prometto che non ti nasconderò più nulla, sei contenta adesso?!

-Si esattamente!- Kat lo guardò intensamente come per sfidarlo a fare il contrario, voleva sembrare minacciosa ma con quelle guance rosse e rigate dalle lacrime non lo era affatto- E non credere che abbia finito con te: ci sono un altro paio di cosette che devo dirti ...

Non un’altra predica, pensò Zack... Ormai aveva superato il suo limite di sopportazione e per la seconda volta quel giorno, ovviamente sempre per colpa di Kathrine Shepard, perse il controllo.

-Adesso sta un po’ zitta- le disse e per renderle più chiaro il concetto la baciò di nuovo.

Questa volta non la stava nemmeno tenendo ferma, Kat avrebbe potuto tirarsi indietro in qualsiasi momento ... ma non lo fece.

Nemmeno lei sapeva se lo stava facendo perchè era sconvolta, arrabbiata o attratta da lui, sul momento decise di non porsi il problema, anzi di rimandare i ragionamenti e vivere il momento... fu la cosa più piacevole che le capitava da settimane, potersi lasciare andare con la giustificazione morale di non essere lucida.

Come era cominciato tutto finì in pochi istanti, Zack fece un passo indietro, evitando di guardarla negli occhi. Kat attese in silenzio una sua qualsiasi spiegazione... lui al contrario si voltò per andarsene.

-Ah, i direi che non mi è piaciuto farlo, che era solo necessario, eccetera ...ma tu non vuoi che ti menta, giusto?- e con quel  commento ironico a mezza voce la lasciò lì sola e confusa.

-La mia vita è troppo incasinata- mormorò Kat sfiorandosi le labbra.

 

 

  
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