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Autore: ilaria8    17/09/2010    3 recensioni
Stavo lì…seduta nel mio ufficio ad aspettare che tutti gli altri andassero a casa, prima di fare anche io la stessa cosa. Era stata una giornata stressante…a dirla tutta però poteva essere ancora peggio. BUONA LETTURA
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo lì…seduta nel mio ufficio ad aspettare che tutti gli altri andassero a casa, prima di fare anche io la stessa cosa

LIPS

 

Questo mio scritto è pubblicato senza alcuno scopo di lucro.

 

Stavo lì…seduta nel mio ufficio ad aspettare che tutti gli altri andassero a casa, prima di fare anche io la stessa cosa. Era stata una giornata stressante…a dirla tutta però poteva essere ancora peggio.

L’assassino del caso che ci era stato assegnato proprio ieri è stato catturato poche ore fa, senza nessuna ripercussione causata dal mio indisciplinato consulente che come al solito andava a mettere il naso ovunque pur di rendermi la vita impossibile.

L’unico problema è sorto quando mi sono avvicinata per ammanettare l’assassino, che con un movimento veloce quanto inaspettato si era voltato sferrandomi un pugno in faccia, facendomi accasciare a terra sanguinante. Se non fosse stato per il tempestivo intervento di Cho credo proprio che ci sarebbe sfuggito.

Da quel momento sono rimasta chiusa nel mio ufficio con le tende rigorosamente abbassate per evitare che qualcuno potesse vedere il livido che stava man mano allargandosi sul mio labbro.

Un lieve bussare alla porta mi riportò alla realtà.

-Lisbon…avanti apri la porta!-

Era incredibile; aveva già bussato una decina di volte nell’arco di un’ora e non si era ancora arreso.

-Lo so che sei qui dentro! Ti pregooooo!-

Sapeva essere così insistente quando si metteva di impegno che un bambino di cinque anni in confronto era un angioletto.

Mi alzai, seppur riluttante, dalla sedia e mi diressi verso la porta, facendo scattare la serratura, dopodiché tornai a sedermi alla scrivania concentrandomi per quanto possibile sullo schermo del computer.

Sentii la porta aprirsi leggermente per poi essere richiusa, mentre il suono dei passi andava avvicinandosi.

Non alzai lo sguardo per non incrociare il suo, che mi scrutava dall’altro lato della scrivania; potevo facilmente sentire i suoi occhi percorrermi tutte le linee del viso, fino a che sentii le sue dita sotto il mio mento.

Mi fece voltare leggermente, mentre io incrociai inevitabilmente il suo sguardo, per guardare l’entità della ferita e non potei fare a meno di notare il cambiamento della sua espressione e non posso nascondere che la cosa mi diede un po’ fastidio.

-Non è niente! Cosa sei venuto a dirmi?- dissi voltandomi dall’altro lato velocemente.

-Fammi dare un’occhiata; non ti sei neanche fatta medicare dai paramendici!- esordì con tono serio.

-È solo un graffietto…non c’è bisogno che ti disturbi tanto!- risposi abbozzando un mezzo sorriso che però non venne ricambiato.

-Lisbon per favore!-

Mi lasciai convincere, e andai a sedermi sul divano del mio ufficio, mentre lo osservavo frugare nella cassetta medica, fino a che non estrasse una pomata.

-Non è necessario, davvero! Appena arrivo a casa ci metto un po’ di ghiaccio sopra e poi è solo una questione di tempo. Sarà guarito tra qualche giorno!- provai a spiegare, improvvisamente a disagio non appena si sedette sul divano affianco a me, con quel suo solito sorrisetto stampato in volto, mentre apriva il tubetto della pomata.

-Farà un po’ male!-

Una fitta di dolore mi trapassò il labbro proprio dove quel bastardo mi aveva colpito poche ore prima.

-Scusa!- sussurrò.

Lo osservai mentre il suo viso si avvicinava al mio; sentivo il suo tocco leggero sfiorarmi delicatamente, mentre l’effetto rinfrescante e il suo odore mi inebriarono il naso, mischiandosi con la colonia di Jane.

Osservai il suo sguardo attento e concentrato mentre faceva una cosa apparentemente semplice e allo stesso tempo percepii un suo ricciolo sfiorarmi delicatamente la fronte facendomi il solletico.

Rimasi sorpresa; non l’avevo mai visto così premuroso con nessuno prima d’ora, d’altronde lui era sempre stato un tipo molto egoista.

Non appena si allontanò, re iniziai a respirare; non mi ero neanche resa conto di essere rimasta in apnea per tutto questo tempo.

-Ora dovrebbe sgonfiarsi leggermente e dovrebbe farti anche meno male tra poco!- disse sorridendomi.

-Grazie!- risposi tornando in me –Non vedo l’ora che guarisca; odio dovermi mettere chili di trucco per coprire il livido! Mi sento orribile!- esclamai rialzandomi per tornare alla mia scrivania, fino a che una mano mi afferrò il polso facendomi voltare, ritrovandomi con il volto del mio consulente a pochi centimetri di distanza.

Vidi la sua mano sollevarsi, sino a che arrivò ad accarezzare la mia guancia.

-Tu sei sempre bellissima Teresa!- sussurrò mentre andava a posare un leggero bacio sulle mie labbra, dall’altra parte rispetto al livido.

Rimasi immobile per non so quanto tempo, mentre un leggero brivido scendeva lungo la mia schiena.

Mi ritrovai sola, imbambolata nel mezzo del mio ufficio, indecisa se credere che fosse stato un sogno o realtà, quando ad un tratto mi accorsi di tenere qualcosa nella mano destra: la pomata.

-Mettici del ghiaccio!-

L’urlo arrivò dal bullpen e non avevo bisogno di uscire fuori dall’ufficio per scoprire chi era…lo sapevo benissimo!

 

FINE

 

Spero vi sia piaciuta…non è molto ma volevo pubblicarla lo stesso quindi eccola qua! Recensite!!!!

  
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