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Autore: DadaOttantotto    17/09/2010    10 recensioni
Fanfiction partecipante al 2010: a year together, indetta
dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }
- Sì, ho sentito che c'è un'epidemia di
influenza. Stammi lontana, non vorrei che mi attaccassi qualcosa!
Ma come può piacermi un imbecille del genere?
- Vai al diavolo, Matteo - esclamo, voltandomi di scatto e cercando di
non dare in escandescenza - Devo studiare, quindi saresti pregato di
uscire da questa stanza e...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Grammatica e tachipirina
        Prompt 195. Grammatica e tachipirina



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- Esistono tre tipi di accento: grave, acuto, circonflesso. E fin qui ci siamo.
Mi passo una mano tra i capelli, rassegnata. E' inutile che continui a ripetermi che se avessi studiato di più durante l'anno, non dovrei dannarmi in questo modo a pochi giorni dalla maturità. Senza contare la febbre, che, pur non essendo molto alta, non mi aiuta di certo a concentrarmi.
Ritorno a fissare il libro, sperando, invano, che le parole escano dalla carta e si fissino nel mio cervello, permettendomi di fare un orale perlomeno decente.
E poi, quando finalmente penso di essere riuscita a capirci qualcosa, un secco "toc toc" mi fa sussultare.
- Avanti! - esclamo, sicura che sia quel rompiscatole di mio fratello Andrea.
Invece, quando la porta si apre, mi trovo di fronte a tutt'altra persona. Decisamente tutt'altra persona.
Mi rendo conto di essere rimasta a fissarlo troppo a lungo. Dovrei salutarlo, giusto per non passare da maleducata.
- Bonjour, Matteo.
Ma che sto facendo? Me le vado proprio a cercare le brutte figure, allora!
- Bonjour, Alex - mi risponde lui, con l'aria di chi ha studiato per anni quella lingua.
Fantastico. Quindi, oltre ad essere bello e intelligente, conosce anche il francese.
Annoto mentalmente di non testare troppo la sua sapienza riguardo la materia, in futuro.
- Che fai? - domanda.
- Studio per la maturità.
- Ah, già. Andrea mi ha detto che lunedì hai l'esame. Si vede che non hai studiato molto durante l'anno, altrimenti non ti troveresti a ripassare tutto all'ultimo minuto.
Il solito stronzo! Ed io che pensavo che, per una volta, fosse venuto in pace!
Non riesco a trattenermi e gli faccio la linguaccia.
I rapporti tra me e Matteo non erano mai stati idilliaci. Sin dal primo giorno in cui ci eravamo incontrati, quando mio fratello lo aveva portato a casa e presentato come compagno di università, non avevamo fatto altro che litigare.
- Grammatica francese - constata, afferrando il mio libro e sfogliandolo distrattamente - Non è poi così difficile. Se vuoi ti do una mano, Lexie.
Ribollisco dalla rabbia, ma cerco di non darlo a vedere. Lo sa che odio quando mi chiama così, il mio nome mi piace e non sopporto che lo storpino più di tanto. Oggi, però, non ho la forza, ne tantomeno la voglia, di rispondergli a tono.
Gli strappo il tomo dalle mani e lo riapro alla pagina giusta.
- Mi chiamo Alessandra - sbotto - E adesso devo studiare.
Riprendo a leggere con noncuranza, cercando di ignorare il fatto che Matteo si sta facendo sempre più vicino. Non mi piace. Nè lui, nè tantomeno quel contatto che mi sta letteralmente mandando in fiamme. Allunga un braccio, sussulto appena quando la sua mano sfiora la mia.
- Stai male? - mi chiede.
- Eh? - faccio, con la faccia di una che si è appena risvegliata da un sogno stupendo.
Lui si solleva, ed io riesco a vedere a cosa si riferisce. Tra le dita stringe una delle tante bustine di tachipirina che giacevano sparse sulla scrivania.
- Se prendi questo farmaco, non puoi star bene - continua - Mal di gola?
Scuoto la testa.
- Solo un po' di febbre.
All'improvviso, il suo sguardo si fa più dolce. Maledendomi per lasciare che mi faccia quell'effetto, cerco di distogliere gli occhi, ma è pressoché impossibile. Ci casco sempre: lui tira fuori quello sguardo, io mi ci perdo dentro come una cretina.
- Sì, ho sentito che c'è un'epidemia di influenza. Stammi lontana, non vorrei che mi attaccassi qualcosa!
Ma come può piacermi un imbecille del genere?
- Vai al diavolo, Matteo - esclamo, voltandomi di scatto e cercando di non dare in escandescenza - Devo studiare, quindi saresti pregato di uscire da questa stanza e...
Non riesco a finire la frase, perchè, inaspettatamente, mi ritrovo il suo naso a pochi centimetri dal mio.
- Sei sicura? - mi soffia sul viso - Vuoi davvero che me ne vada?
Ecco, sono ufficialmente su un altro pianeta. Com'è possibile che una semplice domanda mi faccia sentire così? O, forse, è la sua vicinanza, il suo sguardo, il suo profumo...
No, non è possibile. Adesso gli rispondo per le rime, lo mando via e ritorno a studiare. Forza, Alessandra!
- Sì - riesco a malapena a sussurrare.
Fortuna che gli dovevo rispondere per le rime!
- Ok - replica lui seccato - Se è così, ti saluto.
Poi, accade tutto in un secondo. Si avvicina maggiormente, si china sul mio viso e posa un delicato bacio all'angolo della mia bocca.
- A presto, Lexie.
Mentre attraversa la porta della stanza, prego con tutto il cuore che nessuno passi e mi veda. Devo sembrare un pomodoro, sento il calore invadermi, arrivando fino alla punta dei capelli.
Come se la febbre non fosse abbastanza...

Bene! Altro prompt, altra storia! E, in più, altra schifezzuola per il Six Months Contest! Gioia e tripudio! :)
Questa schifezzuola è destinata (si spera) a diventare la prima di una lunga serie di shots, nelle quali vedremo l'evolversi del rapporto tra Matteo e Lexie. Per il fantastico banner, ringrazio Jess Graphic ;)
Ne approfitto per ringraziare sciona e e r a t o per le recensioni a "I hate you 'cause I love you", e maggycullen che l'ha inserita tra le sue preferite! E, naturalmente, ringrazio in anticipo chiunque avrà il coraggio anche solo di leggere questa schifezzuola!
Alla prossima!
Baci8
   
 
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