XXXV)
Il processo
Era da tempo che non mi sentivo così bene. Finalmente tutto si è risolto,
ed abbiamo anche rimediato una cena gratis nella pizzeria dove lavora Ryu! Il
proprietario ha invitato il nostro gruppo personalmente. Ormai ci conosce bene,
visto che andiamo quasi sempre da lui quando usciamo assieme la sera, e voleva
festeggiassimo questo evento in modo
adeguato.
Ho approfittato dell’occasione per indossare un vestito che Koyo e suo
fratello mi hanno comprato per il mio compleanno. A dire il vero il mio
compleanno è il 24 dicembre, perciò festeggio la vigilia di Natale come se fosse
il mio compleanno, ma loro non lo sapevano e quindi hanno pensato ad un regalo
in ritardo per un’occasione che hanno saltato. Anche se detta da Ryu è strano,
visto che il suo di compleanno non voleva nemmeno
festeggiarlo.
A quanto pare Koyo è rimasta del tutto all’oscuro degli avvenimenti di
questi giorni, e ciò non può che rendermi felice. Anche perché è un problema in
meno da risolvere.
Unica nota dolente della giornata: per stare appresso ai preparativi per
il corteo non ho riposato molto ed ho gli occhi a pezzi. Quindi, al diavolo
l’orgoglio, ho dovuto mettermi gli
occhiali.
A dire il vero me li sarei dovuti mettere già da stamattina, ma con la
fretta che ho avuto non ci ho nemmeno pensato. Ormai le lentine sono così
naturali per me…
Appena entriamo il proprietario ci fa sedere ai posti che occupiamo
solitamente quando veniamo qui, mentre Ryu rimane un attimo indietro a parlare
con i colleghi. Sono certa che in
realtà vuole evitare che dicano qualcosa riguardo il processo davanti a Koyomi,
altrimenti tutta la fatica fatta finora per tenerle tutto nascosto sarà stata
vana.
La serata sembra passare in pace. nessuno ci interrompe per chiedere cose
riguardanti la causa di oggi, ma credo sia perché nessuno di noi ha concesso
interviste o altro ai media e l’unica apparizione per una possibile messa in
onda su rete nazionale tra noi l’ho avuta io.
Probabilmente mi hanno anche tagliata o mamma mi a avrebbe già chiamata…
meglio così, una seccatura in meno.
Improvvisamente la tv si accende ed il proprietario del ristorante si
avvicina tutto emozionato.
Proprietario: Hey, avete saputo? Questa storia ha fatto scalpore, a tal
punto che stasera trasmetteranno il processo! Voglio proprio vedere cosa mi sono
perso!
Cerchiamo subito di fargli cambiare idea, ma dubito che desisterà. Ha
gridato tanto forte da aver messo sull’attenti TUTTI i clienti, e di sicuro non
intendono perdersi questa cosa. Non capisco però PERCHÈ proprio questo caso sia
così interessante però! In fondo accadono cose che potrebbero essere anche più
interessanti in un’aula di tribunale…
A quanto pare il processo era argomento di discussione in un talk show, e
proprio ora stanno mandando in onda il
filmato.
Seguo distrattamente la prima parte dell’appello, monopolizzata
dall’avvocato di Ritsuko, che consegna al giudice una valigetta che, sostiene,
contengano documenti importantissimi per la valutazione del caso, in pratica le
mazzette con cui lo volevano corrompere, e non sta fa altro che esporre falsità
su falsità, anche se le accuse di minacce non è che siano proprio
false…
Koyomi intanto ascolta shockata il discorso. In fondo è naturale, è
passata dalla più totale inconsapevolezza dell’accaduto ad una proiezione in
prima serata di un grandissimo guaio che suo fratello ha
affrontato.
Infatti sta facendo domande a raffica al povero Ryu, che le risponde
senza poterle celare la verità. In fondo non ha nemmeno più senso nasconderle
questa cosa, è diventata di dominio pubblico e sono certa che domani a scuola ci
sarà il putiferio.
Finalmente il tipo finisce questo noioso monologo e la telecamera
inquadra Ryu.
Diversamente da Natale, quando riusciva a mentire anche con gli occhi,
stavolta non ce la fa a trattenersi per via dello stress. È titubante, nervoso,
si massaggia istericamente gli occhi, e quando è il suo momento di conferire
stringe il fazzoletto, come se sperasse che Yoake gli desse una forza che lui in
quel momento non ha.
Proprio mentre sta per iniziare a parlare si interrompe, ma non per
paura, ma perché c’è qualcosa fuori che sta facendo un gran
casino.
E quel casino siamo noi!
Ryu ed alcuni dei presenti nell’aula si affacciano alle finestre per
vedere la causa del baccano, ed appena lui si accorge che siamo noi
sorride.
Non so come, ma vederci far casino solo per lui sembra averlo calmato,
reso più forte oserei dire.
Torna al suo posto, pronto ad iniziare la sua
difesa.
Ryu:
Signor giudice, signori della giuria, non ho intenzione di sprecare il vostro
tempo in chiacchiere inutili. Ho chiesto al comune cittadino di fornirvi la
documentazione riguardante questi sette anni in cui la qui presente Ritsuko non
si è fatta problemi a trascurare i suoi doveri
genitoriali…
L’avvocato si alza e, con fare alquanto teatrale,
dice.
Avvocato: Obiezione, l’imputato non ha obiettato durante
l’esposizione dei fatti dell’accusa, ma ora sta cercando di smentire le nostre
argomentazioni, inducendo la giuria a dubitare dell’affidabilità della mia
cliente.
Ryu:
Se non ho obiettato è perché mi è stato insegnato che non è affatto educato
interrompere le persone mentre parlano, perciò, visto che voi avete finito, vi
chiedo la cortesia di essere altrettanto educato nei miei confronti. Inoltre lo
scopo di accusa e difesa sono appunto quelle di smentirsi a vicenda, quindi non
vedo cosa ci sia da obiettare.
Il giudice sorride a quella discussione, sembra piacergli
quell’atteggiamento sprezzante, e con un gesto lo invita a continuare. Prima era
tesissimo, ma si vede che il nostro caro Ryu è un guerriero. Una volta iniziata
una battaglia non si ferma fino a che non è
conclusa.
Ryu:
Come già detto tutto ciò che ho da dirvi è in quei documenti, credo vi potranno
illustrare la realtà dei fatti meglio di quanto potrei mai fare
io.
L’avvocato si alza di nuovo. Mi chiedo perché quelli che sono dalla parte
del torto siano sempre così insistenti…
Avvocato: Vostro onore, chiedo il permesso di esaminare le prove
fornite dalla difesa per accertarmi che siano
attendibili.
Giudice: Richiesta negata. I documenti sono già stati esaminati
giorni fa per appurarsi della loro attendibilità e chiusi in una cassetta di
sicurezza fino ad oggi.
Il giudice fa un segno ad una guardia, la quale distribuisce ai giurati
ed all’accusa dei fogli.
Giudice: Questa è una versione riassunta dei documenti ricevuti,
ma credo chiariranno le vostre idee. C’è però un’ultima cosa da appurare.
Abbiamo bisogno di sapere se lei è davvero il fratello di Koyomi Kaikage, perché
in caso contrario anche con questa documentazione la tutela è legittima della
madre biologica, in quanto voi non avete ancora raggiunto la maggiore età.
Inoltre è necessario sia disponibile il prima
possibile…
Ryu:
Posso fornirvela anche ora.
Ryu afferra il coltello di suo padre e lo passa rapidamente sulla mano
libera, rimettendolo nella sacca il più velocemente
possibile.
Quindi… è per questo che il sangue era una
prova…
Avvocato: Signor giudice, gli atti di autolesionismo non sono
ammissibili come prova per…
Ryu:
Autolesionismo? Non è il fatto che sono pronto a ferirmi per mia sorella la
prova! La prova è nel mio sangue! È vero, siamo nati da madri diverse, ma il
nostro padre è lo stesso, come il nostro sangue.
Avvocato: Anche se risultassi essere davvero il figliastro della
mia assistita potrei sapere cosa
cambierebbe?
Ryu stringe i pugni. Quell’uomo ha fatto un grandissimo errore. Sta
facendo infuriare Ryu.
Si dice che l’unico uomo più pericoloso di un uomo malvagio sia un uomo
buono che diventa malvagio, ed anche se Ryu non è diventato malvagio quando è
furioso è pericoloso. Così pericoloso da far
paura…
Ryu: E
va bene, visto che vuoi che parli allora parlerò.
Ancora peggio di quanto pensassi, è passato dal dare del lei al dare del
tu all’avvocato. Non credo sia un buon
segno…
Ryu: La tua assistita non è altro che una traditrice! Anche
quando ho saputo che lei non era la mia madre naturale ho continuato a pensare a
lei come se fosse davvero mia madre, perché mi ha fatto credere che avrebbe
davvero svolto il suo ruolo non in quanto donna, ma come membro di una famiglia.
Invece alla prima difficoltà se ne è andata via! Di sicuro qualcuno ora penserà
“Ma in fondo la si può capire, era una giovane donna che aveva perso il marito,
per lei era troppo difficile vivere in quella situazione”, ma se era difficile
per un’adulta secondo te come avrebbero potuto superarla due bambini? Non
abbiamo mai avuto nessuno ad aiutarci a parte le istituzioni, ce l’abbiamo fatta
contando sulle nostre forze solamente. NOI abbiamo trovato la forza di
continuare, nonostante mia sorella fosse malata ed io avessi dieci anni, perché
lei non avrebbe dovuto trovarla? Questo me lo spieghi? Non mi importa se ora è
tornata, per me non vale più niente né come madre né come persona!
A queste parole l’avvocato non sa rispondere, e a ben ragione. Il giudice
stesso sembra rabbrividire alla vista di Ryu. I suoi occhi rossi sembrano un
misto tra sangue e fiamme pronte a lambirti in un
secondo.
Per tutto il discorso non ha fatto che ripetere “noi”, ma da come la vedo
io avrebbe dovuto dire “io”.
È lui che si è sempre occupato di tutto, con ogni mezzo a sua
disposizione, mentre sua sorella cresceva ignara delle difficoltà del fratello.
Perché è così che Ryu voleva crescesse. Spensierata come ogni bambina dovrebbe
essere. Spensierata come una bambina che sa che, ad aiutarla, ci saranno sempre
suo padre e sua madre.
Solo che lei non ha avuto due angeli custodi a vegliare su di
lei.
Ha avuto un drago che l’ha sempre protetta con tutto sé stesso, chiunque
fosse il suo nemico.
Il giudice sembra capire all’istante la pericolosità di Ryu in un momento
come questo e batte il martello.
Giudice: L’udienza è sospesa, giudice e giuria si ritirano per
deliberare.
Alla fine di questa scena parte la pubblicità, e visto che ora non è
nemmeno distratta da ciò che doveva vedere Koyo riparte con le
domande.
Koyomi: Cioè quella lì è DAVVERO la
mamma?
Ryu: Già, mi dispiace avertelo tenuto nascosto
ma…
Koyomi: Ma che razza di madre è?!
Non mi aspettavo una reazione simile. Credevo se la sarebbe presa con Ryu
per non averle detto nulla, mentre invece…
Suigintou: Non sei arrabbiata con
Ryu?
Koyomi: No che non lo sono. Ryu è sempre rimasto con me, però potevi
dirmele certe cose!
La discussione tra fratello e sorella continua, e devo dire che non ho
mai visto Koyomi così seria. Dopotutto non capita tutti i giorni di scoprire che
tua madre ti ha abbandonato e tuo fratello ti ha
cresciuta…
La pubblicità finisce ed il programma mostra l’ingresso in aula del
giudice e della giuria.
Giudice: Oggi abbiamo esaminato l’istanza d’appello della signora
Ritsuko La Motte nei confronti del qui presente Ryu Kaikage. Giuria, qual è il
vostro verdetto in proposito.
Capo Giuria: La giuria non ha raggiunto il voto unanime, ma è concorde
per maggioranza che all’imputato sia negato l’affidamento della signorina Koyomi
Kaikage e che quest’ultima sia affidata alla madre naturale. Rigetta invece con
un solo voto contrario le accuse di sequestro, diffamazioni e
minacce.
Le ragazze e Jun guardano shockate la scena. Loro non sanno che è tutto
merito del giudice se Ryu l’ha spuntata.
Giudice: Il verdetto della giuria quindi è parzialmente a favore
dell’accusa, però il voto non è unanime, la decisione finale ergo è rimandata al
giudice. Quindi, dopo aver ascoltato le due parti ed aver consultato il
materiale inviatoci dall’amministrazione cittadina di Tokio, la quale ha spesso
effettuato controlli tramite assistenza sociale presso la precedente abitazione
dei due congiunti, posso proclamare senza alcun dubbio che, secondo le leggi
sulla tutela dei minori, che non sono state rispettate dalla signora La Motte,
questo tribunale respinge tutte le richieste dell’accusa e scagiona del tutto
l’imputato. Inoltre la signora La Motte sarà tenuta a far capo all’accusa di
tentata corruzione e versare una somma ancora da stabilire ai due congiunti
Kaikage come risarcimento per le false accuse mosse ed il mancato mantenimento
di questi sette anni. Così è deciso, l’udienza è
tolta.
Sospiro di sollievo generale. Sono sicura che è venuto loro un colpo
quando hanno sentito la giuria.
Intanto viene mostrata anche la nostra protesta ed il tentativo di
intervistarmi. Come sospettavo, ho davvero usato il megafono contro la
giornalista.
Ora è anche il momento di gloria del preside, che mi risparmia ulteriori
figuracce e si dice soddisfatto di tutti no per la nostra solidarietà verso il
nostro compagno.
Stavolta devo davvero ringraziarlo di cuore, se non ci fosse stato lui
saremmo state davvero nei guai.
Nella sala ci sono anche alcune ragazzine che guardano rapite il preside.
In fondo è un uomo col suo fascino, quindi è normale che ne siano attratte.
Peccato che saranno deluse quando scopriranno che è già sposato, e con una donna
meravigliosa!
Successivamente c’è anche la mia uscita dal tribunale. Meno male, almeno
quelle uscite dalla mia bocca erano frasi di senso compiuto, anche se le ho
dette così velocemente che a stento le ho
capite.
Ed ora, purtroppo, una scena che temo finirà davvero sulla bocca di
tutti. Il bacio.
In quello stesso istante sento un rumore: Koyomi ha fatto cadere la
forchetta nel piatto e guarda la scena con gli occhi fuori dalle orbite. Mette
le mani tra i capelli e grida.
Koyomi: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! ME LO SONO PERSO!!!! VOLEVO VEDERLO
DAL VIVO!!!
Shinku: Ci saranno altre occasioni, stanne
sicura…
Koyomi: Allora baciatevi ora! Su, vi
prego!
Sono imbarazzatissima, ma riesco comunque a
dire.
Suigintou: Senti Koyo, non mi pare il momento! E poi quello è stato un
gesto di quelli che non sai controllare, di quelli che accadono lì per lì senza
pensarci! Non si può gestire a comando…
Koyomi sembra delusa, ma Hina cerca subito di
consolarla.
Hina: Non ti preoccupare Koyo-chan, tanto ora la favola si è
avverata.
Già, ha ragione.
La favola si è realmente avverata…