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Autore: Yumeji    19/09/2010    3 recensioni
Quella volta, sotto l’acquazzone, in cui la pioggia si mescolava al sangue, scolorendone il sacro rosso. Tu non facevi niente per proteggerti dal gelo di cui erano intrise quelle gocce cristalline, forse speravi che, come cancellavano le tracce di sangue, lavassero via anche quei fastidiosi sentimenti.
[piccolo accenno WillXGrell]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ombre cupe'
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Saalve gente, sono tornata :D
Oggi non mi dilungherò con una qualche spiegazione della storia (ho scritto tutto alla fine), questa breve FF in pratica spiega la mia idea di Grell e per ora non ho altro da aggiungere.
Come al mio solito vi prego di avvertimi se avete qualche suggeriemto per migliorare la storia e se trovate degli errori (di battitura e non), ormai sapete quanto sono sbadata ;P  … 

Comunque spero che questa breve FF vi piaccia e, please, COMMENTATE ^^

 

Non conosco il motivo per il quale, nonostante tutti gli errori commessi, tu, segretamente, credessi ancora in me. È un mistero sul perché avessi ancora la tua fiducia, che il mio continuo comportamento assillante e appiccicoso, avesse logorata talmente quella maschera di severa rigidità che indossi da sfiorati appena, appena il cuore?
 
Quella volta, sotto l’acquazzone, in cui la pioggia si mescolava al sangue, scolorendone il sacro rosso. Tu non facevi niente per proteggerti dal gelo di cui erano intrise quelle gocce cristalline, forse speravi che, come cancellavano le tracce di sangue, lavassero via anche quei  fastidiosi sentimenti.
 
Ricordo che eri immobile, sotto quella pioggia, il volto riverso a terra, oscurato e privato dei fedeli occhiali, simbolo stesso del tuo essere. Era la prima volta che ti vedevo in quello stato: sconfitto, annientato, privo di un qualunque sostegno.
Sai, dopo tutto il tempo passato assieme, avevo cominciato a dubitare che tu provassi la benché minima emozione, che non fosse l’irritazione, sin’intenda.
Normalmente in un momento simile, osservandoti, un sorriso divertito e malizioso si sarebbe dipinto sulle mie rosee e seducenti  labbra, che poi avrei stampato sul tuo viso.
Non potrai mai capire quanto ho gioito sapendo che, quella splendida espressione di lutto e rimpianto, era anche a causa mia…
Certamente, se si fosse trattato di un caso diverso, mi sarei avvinghiato a te come fa una prostituta con il suo cliente; ma la vita, se quella di noi shinigami si può chiamare tale, recisa, questa volta, era la mia.
 
Ovviamente, mi sarei aspettato una morte più gloriosa ed epocale di quella che mi è capitata.
Se avessi dovuto scegliere, avrei voluto fosse Sebas-chan ad uccidermi, almeno non sarebbe stato nulla di noioso e, anzi, il mio sangue avrebbe imbrattato, forse per mesi, i vicoli bui di Londra.
Oppure, come minimo, avrei chiesto una scena madre dove sto per esalare il mio ultimo respiro tra le braccia del mio amato, in cui comincio il mio toccante discorso finale, ovvero la lunga tiritera che è concessa ad ogni personaggio morente quando abbandona la scena... Allora, perché a me no?!!
 
Con mio grande rammarico, mi ritrovai a scendere dal palcoscenico in silenzio, senza proferire parola, senza ricevere ne applausi, ne acclamazioni.
Nemmeno un’ultima battuta d’effetto per quest’essere tinto di rosso.
Niente di niente.
 
Solo silenzio, interrotto unicamente dallo scrosciare intenso della pioggia che picchiettava insistentemente sul mio viso già freddo.
 
L’ultima cosa che vidi fosti proprio il tu Will, in quel momento eri chino sul mio corpo esamine, e potei ammirare per un’ultima volta il tuo viso, anche se rimasi un po’ deluso da quella tua espressione che, nuovamente, ostentava il gelo.
Davvero per te valevo cosi poco da non meritarmi nemmeno un espressione di lutto che durasse più allungo di una diecina secondi?
 
E infine, quando ormai le tenebre erano già calate sui mie occhi, oscurando il mondo che mi era attorno, avvertii il sapore di una goccia di pioggia salata, cadermi sulle labbra…
 


Grell però si sbagliava.
L’ultima cosa che le sue labbra avevano saggiato,
era stato il sapore di una lacrima.

 

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Ookay, ammetto che l’inizio della scuola mi deprime sempre un po’ >.> , quindi chiedo subito scusa per questa breve FF ^^’
Comunque Grell è uno dei miei personaggi preferiti (dopo Ciel e Undertaker), non volevo scrivere delle sua morte (anche se però qua non si capisce come crepi), ma il mio istinto omicida ha preso momentaneamente il sopravvento, accanendosi su questo povero shinigami…

I’m sorry, Grell ç___ç

 
Sperando che vi sia piaciuta, di non aver fatto troppi errori (avvertitemi se li vedete ^___-) e di non essere stata OOC, vi dico:
Bye-bye e alla prossima ;-)))

  
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