NESSUNA NOTTE È INFINITA

Penso che è stupendo restare al buio abbracciati e muti,

come pugili dopo un incontro,

come gli ultimi sopravvissuti…

Renato Zero, I Migliori Anni Della Nostra Vita

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Il respiro calmo e tranquillo unito al battito del cuore possente che gli martellava dolcemente nelle orecchie, svegliarono lentamente Siren di Sorrento dal sonno in cui era sprofondato… Quanto esattamente era passato da quando i suoi occhi, vinti dalla commozione e dalla stanchezza, si erano chiusi sotto i delicati baci di quelle labbra che tanto amava?

Non sapeva quantificarlo e sinceramente non gliene importava poi tanto.

Quel calore insostituibile che lo stava avvolgendo come un grembo materno lo faceva sentire vivo e umano, la sua mente ancora ottenebrata dal sonno riconosceva a malapena l’ambiente che lo circondava, del tutto assorbita dal tepore che le forti braccia attorno alla sua vita, quelle stesse braccia che, con infinita delicatezza, lo avevano reclamato a sé e lo avevano stretto con forza.

Il musico sorrise piano, rannicchiandosi maggiormente nell’abbraccio ma senza aprire bocca, quel silenzio era piacevole e stare lì, appisolarsi di nuovo tra le candide coltri saldamente premuto contro il corpo del suo signore, sentirlo respirare lievemente, assaporare tramite quel prezioso respiro l’essenza stessa del mare di cui Egli era Padrone e Sovrano assoluto era semplicemente meraviglioso.

Come era meraviglioso il dono che Poseidon-sama gli aveva fatto.

Un dono semplice ma al tempo stesso più prezioso di qualunque ricchezza al mondo.

Un Amore intenso e senza confini, un Amore che dava gioia al solo pensarlo, un Amore che era solo suo.

Un bacio leggero a fior di labbra lo riscosse improvvisamente dai suoi pensieri, seguito da altri timidi baci e tocchi umidi su tutto il corpo; Sorrento alzò lo sguardo, incrociando le iridi color del mare di Julian Solo, brillavano di luce propria, splendevano come gemme blu: “Cosa ti turba, amico mio…?” gli sussurrò l’uomo più grande, cingendogli la vita con le braccia, “Sento che il tuo cuore è turbato…” anche in quell’attimo il giovane austriaco si sentì totalmente soggiogato.

“L’amore che io provo per lei, Poseidon-sama, è più forte di qualunque tempesta ed è in grado di soverchiare anche l’onda più grande e violenta. Ma ho paura..” confessò il più giovane, poggiando le sue candide mani sulla pelle bronzina dell’amante, le dita sottili a tracciare infiniti cerchi, “ho paura che questa sia solo l’illusione di un sogno di una notte… e che all’alba tutto quanto possa sparire…”.

E tutto aveva il sapore di un illusione agli occhi puri di quel fanciullo…

Perché un amore così intenso, sognato e desiderato a tal punto da sentire dolore nel più profondo del cuore, non avrebbe mai creduto di trovarlo; nemmeno in quel momento ci credeva, anche se lo aveva davanti a sé, totalmente nudo.

Julian sospirò, stringendoselo al cuore: “La notte non è infinita, Sorrento. Ma lo sono i miei sentimenti per te. Di questi puoi fidarti.”.

E il Signore dei Mari lo baciò ancora sulle labbra sottili e morbide, suggellando una promessa silenziosa che nessuno dei due avrebbe mai rotto.