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Autore: Martina van der woodsen    21/09/2010    2 recensioni
< Sei un coglione Robert > disse Kellan.
< Sei più che un coglione > urlò Cam. < Fai schifo Robert, tu e la tua fama da quattro soldi, possibile che non ti accorgi di quanto fai schifo? >
< Ma che cazzo vi prende ragazzi? > urlai non riuscendo a capire.
Jackson che fino a quel momento era rimasto in silenzio che guardava altrove girò lo sguardò verso di me gelandomi per quanto era freddo. < Il papà di Martina è morto pochi mesi fa > disse a voce bassa. In quel momento, non appena Jackson mi mise al corrente della storia di Martina, fu come se Kellan mi avesse appena tirato un pugno sulla bocca dello stomaco con tutta la forza che possedeva. Mi facevo schifo, no, non ero nè uno stronzo, nè un coglione, ero qualcosa d'indescrivibile, qualcosa che non credevo potessi realmente essere.
prologo dal punto di vista di Robert. spero di avervi incuriositi.
PORLOGO RIVEDUTO, CORRETTO + FOTO AGGIUNTA.
IL TITOLO PASSA DA AMARSI UN Pò NON è MICA SEMPLICE AD WAITING FOR THE MISSING PIECE. spero vi piaccia ugualmente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ashley Greene, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti!!! come state? spero bene ^^ questa storia è nata così di getto e tratta di argomenti che mi toccano particolarmente. Questo piccolo capitolo si svolge dal punto di vista di Robert, un punto di vista per me fondamentale, dal prossimo capitolo sarà incentrato tutto dal punto di vista di Martina per farvi capire i suoi stati d'animo e tutta la sua vita com'era prima e dopo l'arrivo a New York. Alla fine del capitolo troverete la foto con i vestiti indossati da Martina e i famosi tatuaggi nominati nella storia.


Come uno schiaffo in pieno volto.




< Sei una stupida bambina viziata > gli urlai velenoso, lei spalancò gli occhi ormai pieni di rabbia.

< Non ti permettere pezzo di idiota, non mi conosci e quindi non ti azzardare a giudicarmi > mi urlò rabbiosa.
< Quelle come te le conosco fin troppo bene, sei solo una figlia di papà, vuota, viziata e capricciosa >
< E tu sei un attore da quattro soldi, razza di deficente > la sua voce non era più arrabiata, no affatto, adesso sembrava che stava per piangere ed a stento riusciva a trasttenersi.
< Vizata figlia di papà > dissi.
< Idiota >
< Basta > urlarono all'unisono i nostri amici che fino a quel momento erano rimasti indisparte godendosi la scena.
<  Levatemelo da davanti o ve lo uccido stasera, ve lo giuro > urlò rossa in volto.
< Ma stai zitta > dissi accendendomi una sigaretta mentre lei si andò a sedere in macchina di Cam facendo finta d'ignorarmi. Micol, la sua migliore amica, lasciò la mano di Kellan e la raggiunse porgendogli una sigaretta che la ragazza accettò iniziando a rigirarsela tra le mani indecisa sul fumarsela o no. E' vero, consideravo Martina una stupida ragazzina viziata, ma era altrettanto vero che la trovavo assolutamente irresistibile e la questione mi dava abbastanza sui nervi. Si, insomma, questa era la prima volta che provavo un minimo di attrazione nei confronti di una ragazzina di diciotto anni, tutte quelle che ero solito portarmi a letto erano molto ma molto mature e sicuramente più esperte.
< Non credi di aver esagerato amico? > mi domandò Cam prendendomi una sigaretta dal pacchettto. Mi strinsi nelle spalle facendo un ultimo tiro per poi buttare il mozzicone a terra. Lei mi stava fissando, rabbiosa, in ogni minimo gesto che facevo, quasi come se apsettasse una mossa falsa per staccarmi la testa, la cosa mi divertiva parecchio ma, a giudicare dallo sguardo truce che mi lanciavano Ashley e Nikky, per lei non lo era affatto.
< Ho solo detto quello che pensavo >
< Come hai detto? > domandò Cam guardandomi.
< Tu mi hai chiesto se non credevo di aver esagerato e io ti rispondo che ho solo detto quello che penso > dissi semplicemente.
< Chi ti capisce è bravo Rob > Cam se ne andò verso Martina che si era finalmente decisa ad accendersi la sigaretta. Non l'avevo ancora osservata bene, da quando era arrivata avevo passato parte della serata a cercare di ignorarla anche se dffcilmente, ma, adesso che l'avevo praticamente davanti a me, ammisi a me stesso che la oltre ad avere buon gusto in fatto di moda, anche quella sera era bellissima. Indossava una maglietta rossa a spalline sottili, un paio di jeans lunghi grigi e un paio di ballerine dello stesso colore della maglietta. Qualcosa però, nell'istante in cui Martina si stiracchiò, catturò la mia attenzione e non solo la mia, la maglietta si era leggermente alzata sul fianco sinistro mostrando a Cam, Micol, Jackson e Kellan qualcosa che Cam sfiorò con la punta dell'indice. Qualcosa che supposi essere un tatuaggio , di cui, considerato il sorriso che aveva sfoggiato, doveva andarne molto fiera. Assieme a quel sorriso però si poteva perfettamente percepire una strana malinconia e tristezza che aveva preso il pieno possesso dei suoi occhi. Cam l'abbracciò mentre Micol le strinse forte la mano, Il legame che univa quelle due era così forte che superava persino quello di sangue, talmente era intenso e percepibile. Avevo notato che Martina possedeva altri tatuaggi, come l'iniziali che aveva intrecciate dietro l'orecchio, quella scritta al lato del piede che vidi quando lei, a piedi nudi, si era seduta sul divano a casa di Ashley, ed una farfalla colorata dietro la schiena, con sotto la sua iniziale. Stufo di starmene li da solo e curioso di vedere più da vicino il tatuaggio, mi avvicinai a loro sperando di non ricevere occhiatacce da parte dei ragazzi, ma ovviamente le mie speranze furono vane. Martina mi guardò minacciosa con occhi lucidi.
< Cosa c'e? papà non ti può far venire a prendere dalla Limousine? > domandai sfottendola con falso tono. Micol, Cam, Jackson e Kellan mi guardarono in cagnesco. Martina di tutta risposta, si alzò dalla macchina, mi guardò dritto negli occhi e dopo avermi tirato un sonoro schiaffo sulla guancia corse via in lacrime. Micol guardò l'amica scappare via, baciò a fior di labbra Kellan e la inseguì. Kellan era rimasto immobile fissandola fino a che la sua sagoma non sparì definitivamente dai suoi occhi, poi si voltò verso di me più incazzato che mai. Jachson scosse la testa guardandomi quasi schifato e Cam, bè lui tremava dalla rabbia.
< Sei un coglione Robert > disse Kellan.
< Sei più che un coglione > urlò Cam. < Fai schifo Robert, tu e la tua fama da quattro soldi, possibile che non ti accorgi di quanto fai schifo? >
< Ma che cazzo vi prende ragazzi? > urlai non riuscendo a capire.
Jackson che fino a quel momento era rimasto in silenzio che guardava altrove girò lo sguardò verso di me gelandomi per quanto era freddo. < Il papà di Martina è morto pochi mesi fa > disse a voce bassa. In quel momento, non appena Jackson mi parlò della storia di Martina, fu come se Kellan mi avesse appena tirato un pugno sulla bocca dello stomaco con tutta la forza che possedeva. Cam aveva ragione,  non ero nè uno stronzo, nè un coglione, ero qualcosa d'indescrivibile, qualcosa che non credevo potessi realmente essere.

 







P.S MD stà per Marco e Daniela, la mamma e il papà di Martina. Never Say Never ( mai dire mai ) è la filosofia di vita di Martina ( ed è anche il primo tatuaggio che Martina si è fatta a 16 anni nel momento più significativo della sua vita ) e ovviamente Per sempre tu sarai la stella che lassù da guida mi farà è dedicata al padre.
P.p.s Martina possiede altri tatuaggi che verranno illustrati nel corso della storia e due pircing.
  
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