Una foglia d'acero, di un rosso acceso con mille sfumature, cade, lenta e inesorabile percorrendo percorsi tortuosi e puliti al tempo stesso, spostata dalla lieve brezza che c'è nell'aria. Quando la foglia tocca terra e si adagia lentamente sul manto erboso, piega leggermente i fili d'erba facendone pressione; sembrerebbe stare lì ferma e immobile eppure basterebbe una sola folata di vento per farla aleggiare di nuovo in aria.
Un ragazzo biondo è seduto su un prato, tiene le gambe incrociate, le braccia distese dietro affondando le mani nell'erba ancora umida di rugiada e i suoi occhi di un intenso colore blu, tanto da ricordare quello del mare più profondo, sono rivolti a quella grande pianta che costeggia il fiume; i suoi occhi hanno seguito tutto il percorso e continueranno a farlo per ogni singola foglia che cadrà e che crescerà nuova su quell'albero dal colore così intenso che rappresentava il suo paese.

.c'Est le Canada.


Premetto mi è venuta in mente di getto e l'ho scritta al volo. Qualche errore ci sarà…inizialmente avevo pensato di far comparire Francis a parlare poi mi sono fermata qui, credo non ci siano bisogno di dialoghi ulteriore. Francis tanto io prima o poi ce lo metto in un altra fico che ho in mente.
Se vi fa piacere, a me molto, commentate pure, che voglio sentire pareri.