ingoiare tutta la cenere che vola nell'aria e si ferma sugli alberi piano, dolcemente, come la carezza autunnale di una madre affamata e stanca, che non sa più amare, e assorbire la tossicità di queste parole come un foglio di carta lasciato in balcone, vittima delle neve che è caduta stanotte,la neve che come coriandoli ha coperto la città e si è adagiata sulle strade ingombrando il passaggio di noi signori che ne siamo i padroni, di questa città
(voleva solo riposare
lasciatela dormire
almeno un po'
non durerà molto)
e far finta che questi siano i giorni che vorrei, rotolarmi nelle catene che mi soffocano la voce, convincermi che i graffi sul mio corpo siano segni di un amore, che la vita sia solo una finzione, e la speranza sottile tatuata sulle mie dita, sotto la pelle, insieme ai miei gesti, immaginarmi tra cinque dieci vent'anni come vorrei essere e come so che non sarò
e in realtà voglio rimanere per sempre bambina,
per sempre,
sempre bambina.