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Autore: elfin emrys    21/09/2010    9 recensioni
Diciamo che ho pensato a una Morgana più collaborativa. E ovviamente nella terza stagione c'è posto per vaneggiamenti vari
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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NON SEI STATA TU, MORGANA

 

-Tu non lo sai, Merlino. Non lo sai.

Il ragazzo la guardava con lo sguardo perso e triste. Le labbra si mossero per dire qualcosa, ma subito si richiusero.

-Tu non puoi saperlo.

La ragazza continuava a parlare con furia e disperazione, cercando le parole per spiegare a Merlino cosa significasse possedere la Magia. Come se lui non lo sapesse fin troppo bene... Il ragazzo la fissava. Si spazientiva. Forse era ora che anche Morgana sapesse. E lui era stanco dei continui “vaneggiamenti” avrebbe osato dire della ragazza. Piano, Merlino chiuse la porta a chiave, zittì Morgana che lo guardava sull'orlo di una crisi di nervi.

-Davvero, Morgana, tu credi che non lo sappia?

La voce era bassa e, anche se lui non se ne rendeva conto, estremamente sensuale.

-Davvero credi che io non capisca quello che vuoi dire?

Lui si avviciniò di poco alla ragazza, solo per guardarla meglio negli occhi.

-Non sei stata tu, Morgana, che venivi inseguita dai bambini del villaggio e picchiata da essi. Non sei stata tu. Tu non sai cosa vuol dire essere chiamati “mostro” mentre ti tirano addosso sassi, mentre a volte ti sputano in faccia.

La voce era rotta da un sibilo di dolore.

-Sei forse stata tu, Morgana, a guarire con la tua Magia le ferite e le malattie degli abitanti per poi ricevere in cambio disprezzo e paura? Sei stata tu a sapere di essere diversa da tutta la vita? Tu da quant'è che te ne sei resa conto? Un anno, forse due...

Morgana, atterrita, ascoltava pazientemente il discorso del mago. Lo guardava negli occhi. Erano lacrime quelle?

-Dimmi se tu hai mai visto gli altri prendersi il merito di cose che hai fatto tu grazie alla tua Magia, mentre loro avevano solo approfittato della situazione. Ah, mi sono scordato che tu hai fatto la stessa cosa qualche giorno fa.

La bocca si storse in un sorriso di disprezzo.

-Non sei tu che hai visto morire sotto i tuoi occhi la persona che amavi di più al mondo. Non ha visto la ferita da cui colava sangue, non hai visto la sua vita spegnersi sotto le tue dita, mentre sapevi che per la prima volta in vita tua, non avresti potuto fare niente neanche ricorrendo a un incantesimo.

Merlino abbassò la testa, per poi asciugarsi il volto.

-A volte Lei non basta, sai?

Rialzò il capo e fissò Morgana negli occhi verdi.

-Non sei stata tu che hai visto tuo padre andarsene dopo che l'avevi appena rincontrato. Non hai potuto neanche dirgli “Ciao” che già eri costretto a dirgli “Addio”. Non sei tu che hai pianto lacrime amare, sperando di poterlo rivedere, anche solo per un giorno. Io vorrei una giornata solamente. Il tempo per abbracciarsi, giusto quello.

La ragazza vide una lacrima solcare il viso pallido del moro.

-Sei tu che devi subire le prese in giro tutti i giorni. A volte... a volte quanto mi piacerebbe sentirli dire altro al posto di “Che idiota!”, “Non è neanche capace di tenere in mano una spada!”, “Che scemo!”...

Lì negli occhi si accese la competizione.

-Sai... a volte mi farebbe piacere mostrarmi per quello che sono. Anche a te sarà successo, no? Ma tu non hai mai vissuto con sguardi malevoli puntati addosso, non hai mai vissuto fra gli stenti della povertà, dove una sola Magia poteva cambiare tutto. Tu, Morgana, stavi al sicuro, fra gli sguardi d'affetto di tante persone. Io di quest'ultimi ne ho avuti così pochi... così pochi...

A quel punto, la mora sentì che doveva dire qualcosa. Qualsiasi cosa pur di interrompere quella serie di immagini che le facevano male.

-Tu non hai dovuto vivere con i sogni premonitori che ti rubavano le notti...

-No, è vero.

I due si avvicinarono.

-Ma a quanto pare, ho visto qualcosa che tu non hai mai visto, neanche il lontananza.

-Cosa?

-Una Camelot migliore, una Camelot in epoca d'oro... e non certamente per la sete di vendetta degli altri maghi.

-Allora per cosa era così bella?

-...Arthur... era stato solo Arthur... E forse dovresti credere il lui anche tu.

Il ragazzo si allontanò e andò verso la porta. Girò la chiave. Non aprì la porta.

-La vendetta, Morgana, porta spesso all'autodistruzione. Io ho imparato a sperare e a perdonare. Sai, ti fa sentire meglio. Ti fa sentire normale.

La ragazza sorrise tristemente, mentre Merlino si allontanava dalla stanza.

 

NOTE!!!

Emmmm... [imbarazzo] Non è un granchè, ma vedendo la seconda puntata, mi è venuto da scrivere questo sgorbio u.u Perdonate

   
 
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