INFECTED
BACTHA
-Vedo
che non hai ancora imparato tutto sulle donne.-
Il comandante
Solo restò immobile, tentando di far sembrare la sua
indignazione pura
indifferenza. La bella principessa Leila gliel'aveva fatta di nuovo, e
per di
più quel gran traditore peloso di Chewbacca non faceva altro
che ridacchiare a
quella bizzarra ed imbarazzante scena. Quanto ancora aveva intenzione
di far
continuare quella stupida messa in scena da bambina di due anni??
E intanto la
principessa continuava imperterrita a premere sulle labbra del giovane
Skywalker. Le mani della donna poggiate sulle guance sfregiate del
ragazzo lo
fecero sussultare, in un primo momento: gli ci volle qualche istante
buono per
rendersi conto di cosa stava accadendo in quella stanza. Poi, si
separarono
lentamente, lei voltò lo sguardo malizioso verso il
comandante e se ne andò
così com'era entrata.
A Luke venne
quasi da ridere, guardando com'era ridotta l'espressione del suo amico,
ma
preferì di gran lunga stuzzicarlo gongolando in silenzio, le
braccia dietro la
testa.
-Bel modo di ringraziare qualcuno che ti
salva la vita!-
-Ehi, non t'arrabbiare!-
-Non sono arrabbiato!-
-Perché non ammetti semplicemente che sei
geloso?-
Ian spalancò gli
occhi e alzò un sopracciglio a quell'esclamazione. E' vero.
Era geloso. E
allora?
-Io sarei geloso...? Ma non scherzare, amico,
sei tu quello che va dietro alla principessa come uno Wookie va dietro
a un
pezzo di carne.-
Chewbacca ruggì,
profondamente infelice d'essere stato messo in mezzo, mentre un droide
dorato
tentò d'attirare l'attenzione, sicuro di non aver capito
bene la situazione che
si stava sviluppando. Ma che poteva farci, infondo? Era solo un povero
droide
protocollare!
-Mi scusi, padron Luke, potrei chiederle che
sta succedendo?-
-Chiedilo a Ian!-
-Mi scusi, comandante Solo, potrei chiederle
che sta succedendo?-
-Perché non provi a chiederlo a Luke?-
-Oh, santo cielo, andiamo C1! Non c'è
possibilità di ricevere un po' d'attenzione, in questo
momento...-
Il povero droide
s'allontanò irritato, seguito dal suo fedele compagno
astrodroide C1-P8. Che
cosa aveva fatto di male? Aveva solo chiesto informazioni, dopotutto!
-Chewbe, puoi lasciarci soli un momento?-
-Grawr!-
-No, tranquillo Chewbe, non lo ucciderò.
Diamine,
è stato appena rimesso in piedi!-
Non del tutto
convinto, lo Wookie accettò suo malgrado di uscire dalla
stanzetta. Non appena
furono soli, il comandante squadrò dall'alto in basso
l'amico, poi fece una
smorfia quasi
disgustata.
-Beh? Che hai da guardare?-
-Mi chiedo cosa ci trovi di tanto attraente
in te la principessa...-
-Questa è la cosa più assurda che io
abbia
mai sentito uscire dalla tua bocca, Ian! E continui a smentirti,
oltretutto!
Dai, ammetti che sei geloso di me e di Leila e la piantiamo qui.-
-Non sono geloso!-
-No, certo.-
Il comandante era
un uomo che solitamente prendeva ogni cosa con
superficialità, allungando una
smorfia sbarazzina o buttando lì per lì qualche
battuta sempre pronta ad ogni
occasione.
Luke conosceva
bene Ian e aveva potuto conoscere ogni sfumatura del suo carattere
difficile e
spensierato che riusciva a portare speranza anche nei momenti
più drammatici.
Ebbene, una sola cosa poteva dire del suo amico, in quel momento: quello
non
era Ian. No. L'ex-contrabbandiere Ian Solo non avrebbe mai
saputo sputare
veleno in quel modo, né sarebbe stato mai capace di guardare
il suo migliore
amico con quegli occhi sbarrati e quello sguardo spento.
-Ti sei proprio innamorato, eh?-
-Che cosa..?-
-Oh, andiamo! La principessa ha appena dato
un bacio al sottoscritto per smentire la tua sfacciataggine nei suoi
confronti.
E io ti conosco. Non saresti mai in grado di guardarmi con
quell'espressione se
non fosse per qualcosa di serio.-
Il comandante
Solo restò a bocca semiaperta per tutto il tempo in cui Luke
parlò. Poi, con un
gesto quasi involontari, si indicò il viso, curioso.
-Con che faccia ti starei guardando?-
-Una faccia da qualcuno che sembra aver
appena preso un colpo di cannone a ioni in piena fronte.-
Che strano modo
di descrivere un'espressione! Allora...era quella la sua faccia da
innamorato?
Il comandante si grattò la zucca, nervoso. Forse doveva
studiare meglio come
autocontrollarsi e non dare a vedere i suoi stati d'animo.
Maledì il suo bel faccino,
che non era altro che un libro aperto.
-Allora? Cosa pensi di fare?-
-Luke, fammi capire...tu sei innamorato della
principessa?-
Il ragazzo rimase
un momento interdetto a quella domanda improvvisa.
Leila. La
bellissima, coraggiosissima e regale Leila Organa, principessa di
Alderaan
-beh, di quello che ne rimaneva- e prima responsabile dell'Alleanza
ribelle. La
stessa che vide per la prima volta in quel messaggio olografico,
trovandola
così bella da non saperla descrivere, la stessa che
riuscì a salvare dalla
morsa di Fener, la stessa con cui condivise la gioia della distruzione
della
Morte Nera. Sempre e solo lei, col suo sorriso radioso nei momenti
più gioiosi,
la sua voce preoccupata ma calma durante le battaglie più
disastrose, il suo modo
dolcemente sarcastico di rispondere a Ian quando la stuzzicava. Ogni
cosa di
lei era maledettamente perfetta.
-Si, io la amo.-
-Oh, bene.-
Il comandante
abbassò lo sguardo, osservando un punto imprecisato del
pavimento, poi assunse
un'espressione rabbiosa, aggrottò la fronte e fece per
uscire anche lui dalla
stanza. Luke si alzò dalla poltrona, barcollando per un
istante a causa delle
sue gambe ancora piuttosto deboli.
-Non mi sembra che io stia facendo tutta la
scena che stai facendo te! Eppure anche tu sei innamorato di lei, no?-
Ian si bloccò
all'istante e si voltò verso l'amico, un chiaro velo di
confusione aleggiava
nei suoi occhi.
-Che hai detto, piccolo?-
-Che tu ami Leila almeno quanto la amo io. Ma
non mi sto comportando da bambino come stai facendo tu, con le tue
scenate di
gelo...-
-Scusa scusa scusa, ripeti un po'? Io
innamorato de...-
Il comandante
inclinò un angolo della bocca, mugugnando una risata che poi
scoppiò fragorosa.
Luke non sapeva proprio più che cosa pensare: o il suo amico
era scivolato sul
ghiaccio di quel dannato pianeta e aveva battuto forte, molto forte la
testa,
oppure dovevano aver graffiato la vernice del suo amato Falcon,
facendolo
completamente uscire di senno. Ian, intanto, sembrava spassarsela
parecchio.
-Beh, che cosa c'è tanto da ridere? Non mi
pare di aver detto qualcosa di spiritoso.-
-No, hai ragione, scusa, evidentemente sono
io che mi sono spiegato parecchio male...-
-Di che cosa stai parlando?-
Ian si avvicinò
al ragazzo, ancora scosso da qualche risata, e gli poggiò
una mano sulla testa,
scompigliandogli i capelli.
-Possibile che tu abbia capito che io sono
geloso della principessa?-
-Beh, non mi pare che ci sia nulla di
divertente, dato che è così.-
-Sei fuori strada, piccolo.-
-Che cosa intendi dire..?-
-Luke, Luke, Luke... sei proprio ancora un
bambino. Possibile che tu non abbia capito...che...-
La mano di Ian
giocherellò ancora per qualche istante con le ciocche biondo
scuro del ragazzo,
per poi scendere e sfiorare appena la sua guancia segnata dalle
cicatrici. Il
suo tocco fece irrigidire come un ghiacciolo il giovane Luke, che si
sentì come
se stesse di nuovo fuori, sdraiato in mezzo alla neve gelida e alla
rigidissima
temperatura notturna di Hoth. Era confermato: il comandante stava
delirando.
Sì, per forza, doveva essere così. Dopotutto,
anche lui era stato esposto alla
fredda notte del pianeta di ghiaccio, no...? E ora...come doveva
comportarsi...?
-Ian, tu sei completamente impazzito.-
-Luke, aspetta, dove vai?-
-A cercare un medico per farti vedere.-
Luke premette il
bottone accanto alla porta della camera, che subito s'aprì.
Prese il suo
giaccone da sopra il letto e se lo mise sulle spalle, osservando di
nuovo Ian
come se fosse un assaltatore imperiale in tutù. Poteva
capire che lo spazio era
pieno di galassie con migliaia di pianeti dove poteva succedere di
tutto, ma
questo... no, Ian stava senza alcun dubbio molto ma molto male e doveva
trovargli un droide medico. Subito. Fece per uscire dalla stanza, ma il
comandante fu lesto a bloccarlo per un braccio.
-Ian, tu sei fuori di testa, non...non mi
toccare!-
-Credi che io stia scherzando...?-
-No, credo che tu stia molto male.-
A quella
rinnovata accusa, Ian diede un pugno al riquadro dei comandi della
porta, che
subito si riserrò accompagnata da un paio di scintille. Luke
tentava di
divincolarsi inutilmente alla forte presa dell'amico; per un folle
istante
cercò con gli occhi la sua preziosa spada laser, ma poi
scosse violentemente la
testa per cacciare quell'assurdo pensiero: era sempre del suo migliore
amico
che si stava parlando! Bene, allora l'unica cosa saggia da fare era
mantenere
la calma e la compostezza. C'era sempre la speranza che Ian si
riprendesse da
quel delirio da un momento all'altro o, per lo meno, che arrivasse
qualcuno...
Il comandante
Solo, tenendo sempre saldo il braccio sinistro del giovane Skywalker,
andò di
nuovo a sfiorargli con la punta delle dita le profonde ferite che gli
solcavano
il viso. Luke inghiottì per almeno cinque volte la saliva,
tentando di
mantenere la calma e pregando con tutte le forze che piombasse una
qualsiasi
presenza in quella dannata stanza asettica. Ian
poggiò quindi la
sua mano sulla guancia dell'amico, carezzando col pollice la cicatrice
più
ampia, imbandita di punti.
-Ti fa molto male?-
-Un..un po'... ma non molto, la Bactha ha
effetti miracolosi, sai...-
-Non avrei dovuto permetterti di rimanere là
fuori, guarda come sei ridotto.-
-M-ma mi ha anche salvato la vita, q-quindi,
non... Ian, per piacere, p-potresti smetterla di...-
Luke premeva la
mano libera contro il petto del comandante Solo, nel disperato
tentativo di
allontanare il respiro caldo dell'amico dal suo volto, che si faceva
sempre più
pericolosamente vicino.
Si maledì. Si maledì per
quando aveva deciso di controllare
quello stupidissimo meteorite -come se non ne avesse mai visti!-, si
maledì per
non essere nato Wampa e non aver resistito in mezzo a quella dannata
bufera di
neve, si maledì per l'istante in cui aveva provocato, pochi
minuti prima, il
suo amico. Arrivò infine a maledire il suo cuore traditore,
che aveva iniziato
a scombussolarglisi nel petto come il motore di un caccia. Era una
situazione
completamente ridicola.
-Ian, t-ti rendi conto di quello c-che
stai...?-
-Ehi, stai balbettando. Non ti spavento mica,
eh piccolo?-
Il modo in cui il
comandante Solo pronunciava quell'amichevole appellativo era davvero
unico nel
proprio genere. Quella goccia di sarcasmo, quel pizzico di malizia e,
disgraziatamente, anche quell'amara punta di sensualità.
Il labbro
inferiore del giovane Skywalker cominciò a tremare, prova
visibile della paura
che il ragazzo cominciava a sentir scorrere nelle vene come sangue
fresco;
paura alimentata dal soffio caldo del respiro del comandante Solo, che
espirava
con una lentezza quasi a farlo apposta. O no. O NO. Se Ian si fosse
avvicinato
di un altro poco...!
-Perdonami, piccolo...-
-P-per che cosa, Ian...?-
La bocca di Ian
s'avvicinò così all'orecchio di Luke; dapprima il
ragazzo sentì solamente il
fiato dell'amico vibrare, poi le sue parole penetrarono devastanti nel
suo
cervello, taglienti come solo una spada laser poteva essere.
-Per questo...-
Tutti i timori
peggiori che s'erano andati a creare nella mente del giovane Skywalker,
intrecciati come una fitta catenina d'oro, erano esplosi in una maniera
che
avrebbe potuto fare vanto alla Morte Nera.
Tutto per colpa
di quella folle, assurda pressione che Luke sentì arrivare
senza pietà sulla
sua bocca.
Un impatto devastante.
Per il corpo e per la mente. Un qualche cosa che riusciva a ferire
più di un
colpo di pistola blaster in pieno petto. Luke socchiuse gli occhi,
incapace
persino di ricorrere all'uso della Forza per interrompere quel
contatto. Ma più
le labbra di Ian s'impadronivano di quelle del giovane Skywalker,
più la mente
del ragazzo perdeva ogni sorta di concentrazione verso la
realtà. Sì, perché
l'unica cosa che a Luke rimaneva da sperare era che quello fosse solo
un
incubo, uno dei peggiori.
-Ian...Ian
smettila...-
-Perché
dovrei...?-
-T-tu
sei pazzo...-
-Può
darsi...-
-Maled...-
Fu lì che Ian
approfittò della presa di parola di Luke per invadere a
pieno la sua bocca,
assaggiando lentamente il suo sapore, per cercare di inciderlo nella
memoria.
Il respiro dello Skywalker si fece via via più veloce, nel
disperato tentativo
di respirare quanto più gli fosse concesso, dato che la
lingua di Ian glielo
impediva.
La situazione era
mortalmente imbarazzante... Ian? Che quello fosse davvero lui? Cosa
diavolo
stava facendo? In ogni caso, era certo che aveva perduto un caro amico,
dato
che... beh, di certo Luke non avrebbe saputo più rivolgergli
la parola! Che
fare...? CHE FARE?
Luke non stava
rispondendo al bacio in alcun modo, questa era proprio l'ultima delle
sue
intenzioni. Ian lo assaggiava e Luke si lasciava assaporare. Era
l'unica cosa
che rimaneva da fare, dato che oramai il suo corpo, per qualche assurdo
motivo,
non voleva saperne di obbedirgli più in nessun modo. Lasciar
correre. Era
l'unica via. Poi, l'ex-contrabbandiere se ne sarebbe andato per sempre,
ad
occuparsi dei fatti suoi in chissà quale galassia e non
l'avrebbe mai più
rivisto.
Ian sembrava non
riuscire a sopportare oltre la mancanza di iniziativa del giovane
Skywalker
-come potesse aver anche solo immaginato che ce l'avesse, resta un
mistero-,
per questo preciso motivo sembrò voler fare di tutto per
cercare di portarlo
all'esasperazione. L'avrebbe fatto cadere ai suoi piedi. L'avrebbe
implorato di
non andarsene. E magari, perché no, se avesse fatto bene
-come sempre, del
resto!- il suo lavoro, magari avrebbe potuto anche supplicarlo di fare
l'amore.
Luke cercava disperatamente di riottenere il controllo delle sue mani,
o anche
solo delle dita, per cercare come minimo di non approfondire
ulteriormente
quello che per lui era già diventato troppo, e da parecchio.
Poi, accadde
qualcosa di veramente strano. Ian interruppe -con
gran sollievo di Luke-
ciò per cui sembrava essere entrato in simbiosi da oramai
dieci minuti buoni,
afferrando con una mano il mento del giovane. Lo Skywalker sentiva
chiaramente
che l'amico premeva piuttosto forte, testimone il dolore che stava
sentendo
alla mandibola, sulla quale sorgevano ferite abbastanza fresche. Luke
si
domandò il motivo di quel gesto così tanto fuori
luogo. Ian fissò le iridi
cristalline del ragazzo per diversi istanti, respirando così
raramente da farlo
sembrare, in certi momenti una statua di cera.
Uno sguardo che
spaccava gli occhi. Uno sguardo che distruggeva in mille pezzi ogni
briciola di
razionalità.
E una dannata
fitta che Luke avvertì nell'unico punto che voleva veramente
che rimanesse
paralizzato...
AAAAAAAAAAAAH!
-Signore, si sente bene?-
Luke si portò una
mano sul volto madido di goccioloni di sudore grossi come ciliegie. Il
sui
polmoni lottavano per non andare in iperventilazione.
Impiegò diversi secondi
per riordinare memoria ed emozioni. Automaticamente si portò
una mano laddove,
per sua sfortuna, si trovava l'unica cosa ben memore del sogn...
dell'incubo
che aveva appena fatto. S'alzò dal lettino in fretta e furia
e agguantò la
spada laser.
-Signore, sarebbe meglio ripos...-
Velocità d'un
battito di ciglia, e il droide medico era diviso a metà.
Luke aveva uno sguardo
riluttante verso la macchina che aveva appena distrutto.
-E ora tocca agli altri maledetti droidi
medici...-
Con la spada
ancora accesa e il respiro ancora affannato, Luke aprì con
violenza la porta
della stanza, in preda all'ira più nera.
-...finchè non trovo QUELLO CHE HA INFETTATO
LA BACTHA!
FINE
Non chiedete. Vi prego, non fatelo...
°AAAAA° Da
ipermegafantasuperextraFAN di Star Wars, io per prima rileggo con
riluttanza
questo orrore uscitomi alle 2.34 del mattino e terminato alle 4.21...
prometto,
GIURO di non stare più sveglia fino a quell'ora per evitare
di ricommettere
tale atto!!! Ma come fanfiction... non potevo non pubblicarla!
>.<
Quindi, aspetto recensioni con ansia, anche se... beh, non che mi
aspetti
complimenti per una cosa del genere...xD
Un grandissimo
bacio!!!!
DolceRosellina
PS:
“...osservando di nuovo Ian come se
fosse
un assaltatore imperiale in tutù.” Ok,
però questa dovete concedere che è
una cosa favolosa!! xDxD