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Autore: Himechan    22/09/2010    2 recensioni
L’uomo e il dio insieme… l’unione prima della disgregazione apparente. Gli ultimi pensieri del Cavaliere più splendente nello zodiaco celeste
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a te… perché  la nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro,
ma di conoscerci e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro
ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.





                                                                                                                 §Anima mundi§




Il segreto ed il tesoro di lui, non era nella sua dottrina,
ma l'inesprimibile e l'ininsegnabile ch'egli una volta
aveva vissuto nell'ora della sua illuminazione...

H. Hesse, Siddharta



Resto immobile ascoltando il lieve fruscio delle fronde: quieto, rimango in attesa dell’ora suprema. Strano e per certi versi inconcepibile che debba cadere per mano di miei parigrado, Cavalieri un tempo devoti alla causa di Dike e ora infide serpi nelle mani di un Dio maligno. Ma nel destino di un Saint non è scritto di vivere a lungo e di abbandonare il proprio corpo materiale nell’inverno della vita, in un letto a imputridire: nel destino di un Saint il fuoco di giustizia divampa implacabile e per esso un Cavaliere d’oro è disposto ad annullarsi e a estinguersi. Un Saint nasce per Atena, vive per essa e con essa si spegne, come l’astro che esplode improvvisamente e muore tra le miriadi di stelle dello zodiaco celeste. Eppure l’annullamento non è altro che un passaggio, una fase transitoria verso un’ altra dimensione, un’altra sostanza e un’altra percezione.
Lo sento.
E’ questo l’insegnamento che porto con me da quando bambino osservavo con occhi vivaci e curiosi quello spettacolo terrificante e al tempo stesso affascinante sulle rive del Gange.

-La morte, Shaka, non è altro che il passaggio verso una nuova condizione, non devi temerla, solo così potrai elevarti oltre la semplice limitazione di essere umano. Solo il Cavaliere più vicino all’Illuminato può distinguersi oltre la disgregazione fisica degli atomi-.

E io che allora ero solo un bimbo, non capivo perché se la nostra vita terrena doveva inevitabilmente concludersi, era necessario nascere e in questo modo subire le sofferenze dell’esistenza.

-Dove vi è piacere vi è anche dolore, e dove risiede il dolore esiste anche il piacere. E’ il meccanismo degli eventi, solamente imparando a controllarli e a non lasciarti assuefare da essi potrai diventarne parte, per giovarne e per esserne superiore-.

E’ così. Avverto le parole del mio Maestro ancora più forti impresse nella carne… Oh ma nonostante questo, come è triste abbandonare il proprio corpo aspettando il colpo più infimo e spergiuro che un Saint può rivolgere contro un parigrado!
Lo chiamano Atena Exclamation.
Il colpo proibito.
Il colpo che rende ignobile e innominabile colui che se ne macchia. Niente hanno potuto su me l’aria congelante di Camus, la dimensione oscura di Saga e la lama sacra di Shura. Solamente il colpo proibito e spregevole potrebbe annullare ogni resistenza. Ed è nello Sharasoju in fiore che mi abbandono: ai piedi di quegli stessi alberi gemelli laddove il Maestro ha raggiunto il trapasso dei sensi materiali.
Com’è intenso il profumo degli alberi di Shara, la sottile brezza che gioca scherzosa tra i capelli, il lieve sussurro delle fronde, e mentre chiudo gli occhi, con un sorriso sereno, mi accorgo di come tutto sia aleatorio e incredibilmente fugace come acqua che scivola rapida tra le dita.
Tutto cambia e si trasforma.

Shogyo mujo josha hissui… *

Ripeto queste parole sulle labbra, il sorriso appena increspato.
Il fiore nasce e appassisce, la stella brilla nella notte per poi sbiadire, ogni cosa ha una fine: la terra, il sole, le innumerevoli galassie, e perfino lo sconfinato universo. Accanto a tutto questo la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia, ed ecco che in un preciso punto del tempo e dello spazio l’uomo nasce: lungo l’arco della vita ride, piange, combatte, soffre, è felice o in affanno, d’amore è ricolmo o consunto dall’odio, ma poi scivola come tutti nel sonno più lungo…
Il sonno eterno
Ed è con questa certezza nel cuore che con alcune stille del mio sangue purissimo, lascio le mie ultime parole scritte nel vento come petali di velluto…

Arayashiki

L’ottavo senso…L’ottavo stato della coscienza oltre la morte fisica…Verso l’immortalità spirituale e il ritorno a nuova vita. Ne sono consapevole. La dea è con me nell’ultimo passo della mia coscienza materiale.
E anche oltre.
Vola nel vento…
Fino alla dea Atena.
Il mio è un semplice bisbiglio di speranza e di fiduciosa attesa.
Lei sa il significato del mio gesto e del mio sacrificio. Conosce la devozione umile e silenziosa del cavaliere più vicino agli déi.
Io, Shaka di Virgo, dagli occhi celati dal buio della menzogna durante la battaglia alle Dodici Case, tornato indietro al mio ruolo di custode integerrimo e altero della Sesta grazie a un ragazzino dalle piume di bronzo, sorrido al mio sacrificio in nome di Dike splendente.
Buffo e per certi versi inconcepibile pensare che ci sia qualcosa di più prezioso al mondo oltre il Cavaliere d’Oro più vicino a un dio.

Tenjo tenga yuiga doku son**

E dunque, che cos’è quel qualcosa di più prezioso che mi preme nel cuore con forza crescente? Nell’annullamento dei sensi in nome di Lei, e Lei sola, queste parole sembrano fugaci e talmente brevi da essere spezzate solamente dalle leggi fisse e immutabili che governano questo universo fin dai tempi dell’antica Grecia, fino alle epoche che  verranno in futuro. La stessa cosa che credevo durante la battaglia al Grande Tempio, quando ritenevo quei comuni cavalieri, minutaglia senza importanza rispetto alla celeste pienezza di Virgo.
Sospiro, prima di cadere sotto gli alberi gemelli.
E per un attimo…un solo brevissimo attimo la paura si impossessa di me e del mio spirito.
Sentimento umano.
Troppo umano per un semidio.
Paura di non portare a termine ciò che è giusto.
Paura di non rivedere mai più la mia terra lontana e i suoi profumi speziati e inebrianti.
Paura di trovarmi di fronte a tre Cavalieri d’ Oro e al loro colpo più potente.
Paura di quello che accadrà dopo.
Paura di morire.

Poi sorrido e ci ripenso.
La morte in fondo non si addice alla pienezza di un prescelto, messaggero divino tra cielo e terra.
Riapro gli occhi un istante prima che i fiori dello Sharasoju appassiscano per sempre.



                                                                                                                                            Fine


N. d. Hime

*In sanscrito questa frase sta ad indicare che anche la cosa più splendente è effimera

**Significa che non vi è altra persona al mondo più preziosa di lui stesso

Questa cosina, scritta prima della fine apparente di Shaka sotto gli alberi di Shara, è un piccolo dono per il compleanno di una persona speciale che con il suo sorriso mi ha cambiato la vita.
Un ringraziamento speciale va alla mia adorata Tsuku, che ha letto in anteprima questa cosina, cazziandomi a dovere su alcune punti. 
E infine a Virgo, splendido e complesso personaggio, "cambiatore" di dimensioni per professione...semplicemente eterno onore.
   
 
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