Fanfic su attori > James Franco
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Autore: EstrellaLunar    22/09/2010    1 recensioni
Il bellissimo James Franco decide di prendersi una pausa dal successo e tornare a visitare i luoghi dove visse il suo bisnonno in Italia, fatto che gli riserverà non poche sorprese."Mi avvicinai un po' di più e frugai nella mia memoria.. ma certo era un paesaggio toscano, c'ero stato una volta per vedere le terre del mio bisnonno. Dovevo tornare là. Forse avrei trovato qualcosa, forse mi sarei sentito di nuovo me stesso. Dopotutto ogni tanto Los Angeles ti obbligava a fare una pausa."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.Saluti

-Parto per un po'...-
-..e dove vai?- la voce di Christine era tesa, quasi nervosa.
-In Italia..- risposi tranquillo.
-Ah... e per quanto tempo?-
-Non ne ho la più pallida idea..-
-è per lavoro?- chiese speranzosa.
-No..-
Potei immaginare chiaramente e senza sforzo la sua espressione incazzata sul volto e infatti non udii nessuna risposta.
-Sentiti libera di uscire con chi vuoi..- aggiunsi.
La sentii fare un verso seccato e dopo uno sbuffo disse ironica: -Buon viaggio James, non sprecare cartoline o soldi per telefonate.. sarebbe tempo perso..- e attaccò.
Cosa pensava di ottenere da me? Eravamo stati insieme un paio di volte, sì cene divertenti, una bella ragazza, sesso soddisfacente, ma... era solo una come le altre; non le avevo promesso niente. Cosa si aspettava, diavolo?
Cercai di non pensarci e chiusi la valigia, avevo ancora un paio di amici e colleghi da chiamare.

Un'ora dopo mi aspettava l'incontro più difficile, quello con il mio agente.
-Avanti..-
-Ciao Jordan...-
-Oh... caro... accomodati... proprio te cercavo.. ci sono un paio di contratti a cui dovresti dare un'occhiata..-
-Ehm... c'è un piccolo contrattempo...-
Jordan alzò lo sguardo dalla scrivania preoccupato:-Che cosa è successo?-
Sbuffai: -Niente di grave.. almeno per me...-
-Spara Franco..- quando mi chiamava per cognome era sull'orlo di insultarmi, lo conoscevo.
-Parto..-
-Ah.. ok ,che colpo mi hai fatto venire, ma sì tranquillo vai pure.. tanto questi film andranno in produzione verso l'autunno!-
Strinsi la pelle nera e lucida della poltrona e buttai fuori tutto d'un fiato le parole:-Non so se sarò a casa per questo autunno..-
-Perché?- Jordan non capiva.
-Ho intenzione di andare in Italia per un po'...-
-Offerte di cui non sono a conoscenza?-
-No... è solo che ho bisogno di staccare.. tutto qui!-
-Non mi piace, non mi piace per niente...- incominciava a camminare avanti e indietro per la stanza, accarezzandosi i baffi.
-Lo so... se vuoi lasciarmi ti capisco, se non vuoi aspettarmi non è un problema..-
-Per me sì che è un problema.. non capisci quanti soldi ti, anzi ci potremmo fare con questi film?!- e mi sbatté i copioni sotto il naso.-
-Non penso sarei in grado di affrontare nuovi impegni senza questo viaggio.. devo ritrovare me stesso..-
-Oh diavolo Franco, smettiamola con queste cazzate buddiste..-
-Mi dispiace Jordan, ma questa è la mia decisione e visto che non penso che a te vada bene.. la nostra collaborazione finisce qui..-
-Peggio per te James... di bellocci a Los Angeles ne trovo quanti ne voglio..-
-In bocca al lupo allora..- gli dissi prima di chiudermi la porta del suo ufficio alle mie spalle. Anche se non lo davo a vedere ci ero rimasto male, Jordan era stato un carissimo collaboratore ed era anche grazie a lui se adesso potevo permettermi un anno di vacanza senza problemi, ma non ce la facevo più a sopportare la plastica di Los Angeles.
-Ommioddio!!- ecco proprio parlando di plastica una ragazza con due tette da far invidia a una mongolfiera e un bocca gonfia peggio che un dirigibile mi premette le mani sul petto: -ma tu sei James Franco.!!!- un paio di ragazze in bikini che pattinavano per il viale la sentirono e si voltarono subito.
-Ehm sì..- ammisi controvoglia.
-Ahhhhh...- cazzo, gli urletti adolescenziali erano uno dei miei incubi peggiori, a volte mi svegliavo nel cuore della notte spaventato e sudato per colpa loro.
Le ragazze si spintonavano per baciarmi e abbracciarmi e io cercai di divincolarmi, anche se erano peggio di piovre: avevano mille tentacoli. Dopo un paio di autografi e fotografie riuscii a scappare e corsi alla macchina chiudendomi dentro. Appoggiai le mani sul volante e cercai di riprendere fiato.
Los Angeles non mi sarebbe mancata per niente, ora ne ero certo.

Prima di arrivare in Italia avevo promesso ai miei genitori di passare qualche giorno da loro, visto che non sapevo per quanto tempo non li avrei rivisti. I miei abitavano sempre a Palo Alto, in California, nella casa dove ero cresciuto e mio fratello David abitava ancora con loro. Tom invece si era trasferito a New York. Sarebbe stato un viaggio di 6 ore, decisi di guidare di notte così avrei fatto prima e avrei trovato meno traffico. Arrivai a casa dei miei all'alba e parcheggiai nel vialetto. Le luci in casa erano ancora spente e non mi andava di svegliare nessuno così decisi di passeggiare per il quartiere. Ogni angolo era un tuffo al cuore ed era bellissimo ritrovare quei ricordi estremamente felici e sereni della mia infanzia. Mi avvicinai al vecchio bar di Boe, era ancora lo stesso, notai con estremo piacere. Il locale era quasi deserto, a parte un anziano mattiniero che leggeva il giornale e un camionista che sorseggiava una tazza di caffè. Mi sedetti a un tavolino defilato vicino alla finestra.
-Non ci posso credere... James?-
Mi voltai di scatto, temendo l'assalto dell'ennesima fan isterica, ma era solo la cameriera.
-Ehm... sì..- dissi abbozzando un sorriso.
-Ma non ti ricordi di me?- la guardai meglio, era una bella ragazza. Avrà avuto la mia età o forse qualche anno in meno. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, bassina.
-No...-risposi imbarazzato.
Lei mi fissò delusa con la caraffa del caffè a mezz'aria...-Dai... sezionavamo le rane insieme..- e sfoderò un sorriso molto tenero, fu quello a farmi riaffiorare i ricordi.
-Nicole??-
-Sì...!- esclamò lei soddisfatta. Mi alzai in piedi e l'abbracciai: -Oddio, quanto tempo è passato.. sei cambiata tantissimo..- la Nicole che ricordavo io era una paffuta e brufolosa ragazzina delle medie, con per di più l'apparecchio ai denti.
-Bè... grazie..- disse allontanandosi: -anche tu di cambiamenti ne hai fatti parecchi eh... dovrei urlare... ho abbracciato James Franco!!-
Io le sorrisi arrossendo e lei continuò: -Allora che ci fai qui? Sei venuto a trovare i tuoi?-
-Già proprio così...-
-Quanto ti fermi?- disse versandomi il caffè.
-Non lo so... dipende..-
-Capito... ti posso portare qualcosa?-
-No, grazie va bene così..-
-Ci si vede allora..- disse prima di sparire in cucina.


  
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